Usa, Ted Cruz fa sul serio

L’ultimo sondaggio Wall Street Journal/NBC News  evidenzia che Donald Trump recupera terreno e torna a guidare il fronte repubblicano con il 27% dei consensi. A ottobre lo stesso sondaggio vedeva in testa tra i candidati del Gop l’ex neurochirurgo afroamericano Ben Carson (29%), che ora è in quarta posizione con l’11% dei consensi. Ma la vera novità è la “scalata” di Ted Cruz, senatore del Texas, che balza al secondo posto con il 22% dei consensi, 10 punti percentuali in più rispetto alla fine di ottobre. Terzo è Marco Rubio con il 15%, mentre Jeb Bush ha il 7%. Come abbiamo […]

  

Usa 2016, Ted Cruz si candida

Il primo a dire chiaro e tondo, senza troppi indugi, di voler correre per la Casa Bianca nel 2016 è il senatore repubblicano Ted Cruz. Quarantaquattro anni, origini ispaniche, eletto al Senato nel 2012, è un esponente di spicco della destra libertaria dei Tea Party. Il suo rivale più accreditato, ma ufficialmente non ancora in campo, è l’ex governatore della Florida, Jeb Bush, figlio e fratello di ex presidenti degli Stati Uniti. La notizia della candidatura di Cruz era stata anticipata domenica dallo Houston Chronicle. Ma c’è già una grana per Cruz: il senatore, infatti, è nato a Calgary (Canada) nel 1970. […]

  

L’italiano che insegna agli Usa: non morite di statalismo come l’Europa

C’è un italiano che sta riscuotendo successo negli Stati Uniti per i suoi discorsi accalorati contro le politiche stataliste e per il suo invito agli americani a non imitare l’Europa. Si chiama Luca Bocci, è un giornalista toscano di 42 anni. Da quattro lavora a Londra per un’importante agenzia video internazionale. Ex portavoce di Tea Party Italia, quasi ovunque negli States riceve standing ovations e le persone, dopo averlo sentito parlare, fanno la fila per stringergli la mano. Lui stesso è sorpreso da tanto clamore:  “Non mi sarei mai aspettato niente del genere. Al massimo pensavo di essere solo una […]

  

Usa, storica vittoria dei Tea Party

Archiviati alcuni scivoloni rimediati di recente, i Tea Party si sono tolti una grande soddisfazione, mettendo a segno un colpaccio che, giocoforza, andrà a ridisegnare gli equilibri interni al Partito repubblicano. Ma vediamo subito cos’è successo:  alle primarie in Virginia per le elezioni di midterm di novembre, il leader della maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti, Eric Cantor (foto sotto), è stato battuto da un candidato sostenuto dai Tea Party. Esponente di spicco del partito, secondo solo allo speaker della Camera, John Boehner, di cui era considerato erede naturale, Cantor è stato battuto da uno “sconosciuto”: Dave Brat (foto sopra), […]

  

Usa, nuovo schiaffo ai Tea Party

Ancora una battuta d’arresto per i candidati repubblicani sostenuti dai Tea Party, usciti sconfitti nell’ultima tappa delle primarie del Grand Old Party (Gop) in vista delle elezioni di Midterm di novembre. Nel Super Tuesday del 20 maggio si è votato in cinque Stati: Arkansas, Idaho, Kentucky, Oregon e Pennsylvanya. Ovunque i candidati sostenuti dal movimento antitasse sono stati bocciati. Nonostante la forte disaffezione per il Congresso e la politica di Washington, sembra dunque prevalere la stanchezza verso la politica troppo gridata, quella del muro contro muro portata avanti dalla parte più a destra del partito repubblicano, che negli ultimi anni […]

  

Primarie repubblicane, schiaffo ai Tea Party

Nessuno pensi che i Tea Party siano morti. Resta il fatto che il movimento antitasse ha accusato il colpo. Stiamo parlando di una prima tornata di primarie che si è svolta in pochi stati in vista del voto di midterm e che ha fatto registrare una dura battuta d’arresto per i Tea Party, a vantaggio dei candidati dell’establishment repubblicano. I Tea Party però non demordono in vista delle prossime sfide e guardano già alle primarie per la Casa Bianca, sperando di individuare e spingere fino alla vittoria il cavallo vincente, in grado di avere maggiori chance di quelle che ebbe […]

  

Usa, Tea Party: basta soldi ai repubblicani

In America c’è chi non ha preso bene la decisione del partito repubblicano di interrompere la battaglia su shutdown e default. Alcuni parlamentari vicini ai Tea Party hanno deciso di chiudere i rubinetti e non dare più un soldo al Grand Old Party. Secondo i dati della commissione elettorale federale, consultati da Politico.com, non hanno versato soldi almeno otto dei più accesi sostenitori dello shutdown – come Justin Amash, eletto nel Michigan – mentre altri hanno versato poco o niente. Un segno della loro volutamente marcata distanza rispetto all’establishment tradizionale del partito. Una brutta tegola a circa un anno dalle […]

  

Default, vittoria di Obama (per ora)

Alla fine il salvataggio è arrivato: il Congresso degli Stati Uniti ha varato un provvedimento d’emergenza che garantisce la riapertura dello Stato federale e innalza il limite di 16mila miliardi di dollari al debito pubblico dello Stato. L’accordo, raggiunto al Senato fra il leader della maggioranza democratica Harry Reid e quello della minoranza repubblicana, Mitch McConnell, ha posto fine a uno stallo che durava da settimane. Poche ore dopo, la maggioranza repubblicana alla Camera ha capitolato, garantendo l’approvazione del provvedimento e il suo invio al presidente per la ratifica. Il “Washington Post” sottolinea che gli Usa hanno ottenuto una mera […]

  

Shutdown, Casa Bianca: accordo lontano

La Casa Bianca riconosce che ci sono stati dei progressi sullo sblocco dello shutdown e l’innalzamento del tetto del debito, ma siamo ben lontani dall’accordo. A complicare le cose sono le nuovi condizioni poste dalla maggioranza repubblicana alla Camera, che per superare lo stallo fiscale di fatto ha chiesto il rinvio dell’entrata in vigore della riforma sanitaria (Obamacare). Condizione difficilmente accettabile da parte di Obama. Il presidente è pronto a trattare, ma solo dopo l’approvazione delle legge sul budget e l’innalzamento del tetto al debito. D’altro canto, come anticipa la Cnn, la nuova proposta dei repubblicani non ha nemmeno i voti […]

  

Shutdown, il braccio di ferro continua

Barack Obama ha respinto al mittente l’offerta dei repubblicani di sforare il tetto del debito pubblico per sei settimane. Ma nonostante le apparenze è una fumata grigia più che nera. Ci sono, infatti, alcuni spiragli che lasciano intravedere una soluzione positiva allo stallo che si è venuto a creare nelle ultime settimane. Il confronto alla Casa Bianca tra Obama e la delegazione del Gop (una ventina di deputati guidati dallo speaker John Boehner) è stato molto serrato ma, al tempo stesso, produttivo. Era quasi scontato che il presidente non avrebbe accettato, visto che la proposta di fatto non prevedeva il […]

  

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