Android è arrugginito, dai virus
L’attacco con «bombe a grappolo» lanciato da Google continua a mettere a dura prova Apple: gli smartphone e i tablet Galaxy di Samsung sottraggono parte del fascino (e dei primati un tempo esclusivi) a iPhone e iPad. ChromeCast offre una alternativa low cost alla Apple tv.
Google sta macinando profitti crescenti (3,42 miliardi di dollari nel secondo trimestre), complice la spinta della pubblicità, ma Android sembra denunciare una ruggine ben peggiore del baco che continua ad affliggere Apple. Prima di proseguire è doveroso dichiarare un conflitto di interesse: sia Wall sia Street hanno (con piena soddisfazione) in tasca, in borsa e sulla scrivania molte delle creazioni targate Cupertino.
Ora che abbiamo la coscienza tranquilla, possiamo scrivere che secondo i laboratori Trend Micro, l’80% delle prime 50 app del Google Play sono state clonate, ricreate da sviluppatori diversi da quelli originali, e spesso nascondono insidie come i malware. Il rapporto stima che in totale siano 890.482 le app clonate e possono avere diversi effetti una volta installate sui dispositivi: dall’esaurimento del credito al furto dati, fino al controllo totale del dispositivo da parte di un estraneo. La probabilità di imbattersi in una app «pirata» è altissima: il 100% delle app nella categoria Widgets, Media & Video e Finance è stato clonato, così come il 90 % delle app nella categoria Business, Music & Audio, il 70% delle app nella categoria Giochi e Live Wallpapers e il 40% delle app nella categoria medical.
Il colosso della Mela in autunno affiderà, però, buona parte dei propri ricavi futuri al nuovo iPhone 6 mentre l’ingresso, appena deliberato, in consiglio di amministrazione della co-fondatrice di BlackRock, Sue Wagner, appare una conferma indiretta che il periodo delle fusioni e acquisizioni non è finito per Cupertino, peraltro fresca dell’esborso di 3 miliardi di dollari per le cuffie (e il sistema) di Beats. Insomma, malgrado le potenzialità del nuovo software Yosemite e iOs 8 presentati a inizio giugno nelle versioni beta al Wwdc, nel quartier generale di Apple prosegue la crisi di creatività conseguente alla scomparsa di Steve Jobs. Anche l’iWatch sembra accusare ancora qualche problema di rodaggio, che potrebbe consigliare a Tim Cook di rimandarne la produzione e la commercializzazione su scala mondiale.
Wall & Street