Dissanguati dall’affitto per studiare e avere un lavoro
Non vi annoiamo ripetendo lo stato di prostrazione in cui si trova l’economia italiana, dopo la cura di sole tasse impartita dai governi di Mario Monti e di Enrico Letta, né sull’annunciato insuccesso del bonus di 80 euro elargito da Matteo Renzi: giugno è stato un mese nero anche per i supermercati (-1,3 i consumi su base annua) per non parlare della débâcle dei negozi (-3,9%). I dati sono dell’Istat e di Confcommercio stima 2,2 miliardi di vendita perse in sei mesi, ma era chiaro che la “mancetta” dell’esecutivo non avrebbe potuto rilanciare i consumi. Piuttosto poniamo un problema sistemico: se le famiglie sono tanto al verde da tagliare sul cibo, come si può pensare che possano aiutare i loro figli a studiare e quindi a prepararsi a un mondo del lavoro sempre più selettivo? Wall & Street hanno già cercato di indicare cosa conviene studiare in per trovare un lavoro e come affrontare la scuola per avvicinarsi al mondo delle imprese, ora vediamo quanto costa prendere un affitto una stanza per permettere ai nostri figli di frequentare l’università di un’altra città.
La richiesta media per una stanza singola, secondo un campionamento curato da Immobiliare.it su 15 città italiane, arriva a 380 euro e a 280 per un posto letto in doppia. Un mezzo furto. Nel dettaglio, è Milano a detenere lo scettro di città universitaria più cara d’Italia: la richiesta media per una stanza singola qui è pari a 480 euro, praticamente il 26% in più della media nazionale, mentre per la doppia si spendono 320 euro. Numeri molto elevati, questi, che crescono ancora se si sceglie di alloggiare nelle zone più centrali o comunque comode per raggiungere le principali università milanesi: in zona Centro Storico, ad esempio, la richiesta media supera i 590 euro al mese.
Seconda in classifica per i prezzi è Roma, dove la maggiore estensione territoriale contribuisce a far abbassare la somma media richiesta: 410 euro al mese per una singola e 300 per una doppia. Ma, anche in questo caso, la prossimità al centro storico della Capitale fa lievitare i prezzi a oltre 500 euro.
A seguire, le città con i prezzi degli affitti più elevati sono tradizionali destinazioni degli universitari italiani, ma anche di tanti stranieri: Firenze (360 euro per la singola, 260 per il posto in doppia), Bologna (330 per una stanza singola, 240 per la doppia) e Torino (320 euro per la singola, 220 per il posto in una stanza condivisa). Si risparmia al Sud, con prezzi medi per la singola sotto i 200 euro a Catania e Palermo.
La differenza di prezzo dell’offerta è strettamente connessa alle attrattive che le diverse città hanno non solo per gli studenti, ma anche per i giovani lavoratori. È con loro, infatti, che matricole e non devono contendersi le stanze disponibili: milioni di persone, spesso precarie, che guadagnano troppo poco per potersi permettere un alloggio per conto loro sempre più spesso ormai vivono in condivisione. Fenomeno questo, che fa lievitare la domanda di questa tipologia di affitto nelle città più produttive del Paese.
Altro fattore interessante è il fatto che spesso tra gli inquilini c’è anche il figlio del padrone di casa, che così si paga gli studi. L’indagine ha poi analizzato le richieste dell’inserzionista alla ricerca dell’inquilino: l’affittuario perfetto ha al massimo 35 anni, non possiede animali (non graditi nel 68% dei casi) ed è una donna (il 41% degli annunci richiede esplicitamente una persona di sesso femminile). Il 44% degli inserzionisti si dichiara gayfriendly.
«Più che l’effettivo stato dell’immobile, il numero di inquilini che può ospitare o il valore dell’arredamento – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – è la vicinanza all’università o alle zone della movida serale la variabile che rende più appetibile una casa agli occhi degli studenti universitari e dei giovani lavoratori. L’offerta, in questo senso, si adegua facendo salire i prezzi in queste specifiche zone. Le dimensioni della stanza e la localizzazione in una zona ben servita dai mezzi pubblici, infine, sono altri fattori che chi acquista un immobile per metterlo a reddito attraverso questa specifica modalità deve considerare».
Di seguito i prezzi medi richiesti nelle 15 città analizzate per l’affitto mensile di una stanza singola e di un posto letto in doppia. I prezzi comprendono le spese condominiali, ma non le utenze.
Città |
media di prezzo richiesto stanza singola (€) |
media di prezzo richiesto stanza doppia (€) |
Milano |
480 |
320 |
Roma |
410 |
300 |
Firenze |
360 |
260 |
Bologna |
330 |
240 |
Torino |
320 |
220 |
Pisa |
300 |
240 |
Napoli |
280 |
230 |
Siena |
280 |
240 |
Pavia |
270 |
200 |
Padova |
260 |
190 |
Urbino |
260 |
200 |
Bari |
240 |
190 |
Catania |
190 |
160 |
Palermo |
180 |
160 |