Intermodalità motore dello sviluppo
Si è svolta oggi per l’assemblea generale di Alis, associazione logistica della intermodalità sostenibile che riunisce imprese di trasporto via terra e via mare, soggetti pubblici quali porti ed aeroporti e numerose autorità politico istituzionali.
«In questo seppur breve periodo di attività, abbiamo saputo riportare all’attenzione dell’opinione pubblica ed all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale il problema dello sviluppo dei trasporti e della logistica sostenibile in Italia», ha dichiarato il presidente di Alis Guido Grimaldi. «Ritengo che siano stati conseguiti i primi fondamentali risultati – ha proseguito – in particolare abbiamo aperto un dialogo costante e concreto tra i numerosi soggetti del settore trasporti che Alis rappresenta e il mondo politico ed istituzionale, non solo a livello nazionale. Per farlo abbiamo aggregato intorno ad un progetto condiviso importanti esponenti del panorama logistico italiano ed europeo, permettendo loro di avere una piattaforma associativa comune». Alis pone anche una particolare attenzione alla continuità territoriale per la Sicilia e la Sardegna, perché continui a rappresentare un punto cardine del sistema della politica dei trasporti del nostro Paese. «Ma occorre che le regole del mercato vengano rispettate e non ci siano alterazioni della concorrenza», ha precisato ricordando che «alcuni operatori di logistica, su determinate rotte marittime, beneficiano di sovvenzioni pubbliche causando disparità nella libera e leale concorrenza. In Italia vengono tutt’ora erogati 92 milioni di euro di contributi di Stato incluso quelli per i collegamenti con le isole minori e l’Elba, in favore di un operatore marittimo che offre collegamenti verso le due isole maggiori, impiegando navi vetuste ed alcune addirittura con oltre 50 anni. Si tratta di un’ingente quantità di risorse pubbliche che vengono stanziate all’inizio di ogni anno, nonostante questo stesso operatore non abbia ancora adempiuto al regolare pagamento delle rate previste per la privatizzazione della ex compagnia marittima di Stato». Ecco perché sarebbe opportuno «erogare tali contributi direttamente ai cittadini ed alle aziende di trasporto sarde e siciliane che sono i veri protagonisti della continuità territoriale con la penisola italiana».
Un altro impegno concreto è quello per la decarbonizzazione. «La riduzione dell’impatto ambientale provocato dal trasporto delle merci via terra, e quindi la combinazione di diverse modalità di trasporto – dall’autotrasporto ai collegamenti ferroviari e marittimi – consente infatti il controllo delle emissioni di CO2 e di polveri sottili inquinanti, con una significativa diminuzione stimabile tra il 40% e il 60%», ha aggiunto Grimaldi. Gli associati Alis, ha sottolineato, avvalendosi di servizi marittimi offerti con navi di nuova generazione, contribuiscono ad una forte riduzione delle emissioni così come altre imprese associate, attraverso investimenti in nuovi trattori a gas naturale liquefatto ed in futuro in camion elettrici, abbatteranno ulteriormente tali emissioni. Altro macro obiettivo dell’associazione logistica è l’internazionalizzazione dei trasporti, per migliorare la competitività del nostro Paese in ambito internazionale.
L’assemblea generale è stata anche l’occasione per presentare Confalis, nata dalla sinergia di Alis e Federazione Imprese e creata per rispondere alle esigenze delle imprese di essere maggiormente rappresentate e cogliere i benefici dell’intermodalità, a prescindere dal settore di appartenenza. Confalis rappresenta ad oggi 33mila aziende per un numero complessivo di 320mila addetti.
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