La pandemia di Covid-19 ha cambiato il modo di lavorare. Ne abbiamo parlato con Davide Possi, managing director di Piramis, il più grande partner di Vodafone Italia per la parte corporate e per la parte Vodafone Global Enterprise.

Nuove tecnologie e Covid hanno cambiato il modo di lavorare. Lavorare in cloud (o in modalità smart) ormai è una realtà. Cosa cambia nella cultura aziendale?
«La meraviglia del cloud, che con la sola connettività ci permette di essere a necessità operativi e presenti anche dall’altra parte del mondo, non ha cambiato la cultura aziendale poiché i valori su cui si fonda l’azienda sono rimasti invariati. Il fil rouge che unisce il pre e post-Covid revolution è proprio la comunicazione dei valori a cui ci siamo ispirati da sempre. Il vero cambiamento sta nella modalità di trasmissione e condivisione degli stessi e delle strategie».

Come?
«Continuando a coinvolgere tutti, ma con maggior frequenza, quando dichiariamo e condividiamo gli obiettivi e le strategie aziendali utilizzando webinar e videocall. A ciò si aggiunge la formazione, che si presenta con una nuova veste, da remoto, ma pur sempre la via maestra per continuare il processo di miglioramento e crescita. Alimentare la cultura aziendale significa esattamente questo: non smettere di abbracciare metaforicamente tutte le persone che fanno parte dell’azienda dando e riconoscendo il loro contributo».

Se le tecnologie sono un’opportunità per le reti di vendita, non si può non osservare come il lavoro da remoto possa incidere negativamente sulla fidelizzazione e sul senso di appartenenza del collaboratore all’azienda.
«Le tecnologie, come ogni esperienza ed evento, nascondono opportunità: bisogna saper guardare il lato giusto della medaglia. L’accoglienza da parte della rete vendita delle nuove tecnologie non è stata calda e positiva da subito; si sono dovuti sfatare alcuni tabù, primo fra tutti l’insostituibilità della relazione in presenza. Se esistono altrettante diffidenze da parte di chi si occupa di altri ambiti, è dovere dell’azienda indagare e fugare ogni perplessità. In ogni cambiamento si trovano resistenze, riuscire a superarle in prima persona per poi aiutare i collaboratori a superare le proprie crea un legame saldo e forte tra l’azienda e il lavoratore. Il modo in cui lavoriamo, ovvero i valori che portiamo avanti con l’esempio quotidiano creano fidelizzazione e senso di appartenenza anche a distanza. Vedersi di persona porta indubbiamente valore aggiunto, ma continuare a dare valore alle persone e investire nel loro sviluppo personale e professionale è la nostra risposta. Da un anno a questa parte, non solo non abbiamo interrotto la formazione, abbiamo ampliato la gamma di percorsi formativi strutturandoli “ad hoc”. Collaboratori che sentono la presenza dell’azienda grazie ad azioni messe in campo concretamente, sono collaboratori che sviluppano e diffondono internamente ed esternamente orgoglio e senso di appartenenza. I numeri del primo trimestre confermano, con un + 30%, che siamo sulla strada giusta».

Come si è strutturato il gruppo Piramis rispetto a queste evoluzioni?
«Con la massima rapidità: esattamente come rispondiamo alle esigenze dei nostri clienti in termini di tecnologia. Lo smart working era già parte del nostro modus operandi, l’abbiamo replicato in ogni area coinvolgendo tutte le persone. Abbiamo agito focalizzandoci sui vantaggi della situazione che non diventerà la regola, ma sarà parte integrante di una nuova organizzazione lavorativa. Gli uomini, in quanto animali sociali, desiderano vivere insieme agli altri anche quando non hanno bisogno di aiuto reciproco, a ciò si aggiunga anche che siamo italiani e, in quanto tali, viviamo le relazioni in presenza come valore aggiunto. Il contatto creato dalla relazione in presenza, fa parte della nostra cultura, del nostro modo di esprimere appieno le emozioni. Ecco perché oggi guardiamo al futuro progettando un nuovo modo di lavorare in versione ibrida a seconda delle esigenze sia dei collaboratori che dell’azienda. Domani torneremo a creare situazioni aggreganti in presenza, senza però abbandonare i vantaggi dello smart working e della velocità del digitale che oggi ci consente di essere vicini al cliente anche da remoto. Il post Covid sarà una contaminazione positiva e costruttiva che prenderà il meglio da entrambe le situazioni. Stiamo fondando il nostro nuovo modello lavorativo farsi trovare preparati e pronti è una scelta».

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