In questa puntata di Wall & Street Live Franco Amicucci, presidente di Skilla ed esperto di formazione, ha esplorato un tema di fondamentale importanza: la cultura della sicurezza intesa come parte integrante della vita umana. Non solo sicurezza sul lavoro, ma un approccio olistico che abbraccia casa, strada, tempo libero e persino la sfera finanziaria. «La consapevolezza di un approccio nuovo, che abbiamo chiamato cultura integrata alla sicurezza della persona, manca completamente», ha dichiarato Amicucci. «Ci concentriamo su emergenze isolate senza mai affrontare una dimensione integrata», ha aggiunto. Questo approccio frammentato è visibile nei media, dove l’attenzione oscilla tra incidenti stradali, lavorativi o altri eventi senza una visione sistemica.

Amicucci ha individuato alcuni fattori comuni agli incidenti, tra cui i comportamenti umani. Lo stato di alterazione – che sia psicologico, emotivo o dovuto a stress e stanchezza – è spesso alla base di molti incidenti. «L’eccesso di sicurezza è un altro elemento cruciale. La convinzione di essere esperti porta le persone a ignorare misure fondamentali, come l’uso del casco o della cintura di sicurezza», ha spiegato. Un altro fenomeno moderno è rappresentato dalle distrazioni, come l’uso del cellulare, che non solo colpisce la sicurezza stradale ma anche quella sul lavoro. «La formazione sulla sicurezza spesso viene fatta male e di fretta, invece dovrebbe essere estesa all’intero ciclo di vita umano, partendo dalle scuole», ha aggiunto.

Un aspetto critico è la mancanza di statistiche unificate sugli incidenti. Amicucci ha sottolineato come gli incidenti domestici rappresentino la categoria più numerosa, ma siano spesso ignorati. Nel 2022, ad esempio, i decessi da cadute in casa hanno superato quelli sul lavoro, eppure non c’è una comunicazione adeguata su questi numeri. Amicucci ha citato il premio Nobel Daniel Kahneman per spiegare come i media influenzino la percezione del rischio. «Viviamo in un mondo di pensieri veloci dove l’agenda mediatica è dominata dalla notizia del giorno. Fenomeni profondi ma graduali, come il debito pubblico o gli incidenti domestici, non trovano spazio», ha spiegato. Secondo Amicucci, per modificare comportamenti sociali è necessario un impegno continuativo e strutturato nella comunicazione.

Quali politiche adottare per promuovere questa cultura? Amicucci individua tre luoghi chiave: scuola, famiglia e tempo libero. «Il cambiamento di comportamento avviene attraverso richiami continui e un’azione coordinata”. Per coinvolgere efficacemente le persone, è necessario rendere la formazione e la comunicazione più brillanti e coinvolgenti, evitando approcci noiosi o moralistici. “La sicurezza deve essere legata al benessere e alla libertà, non vista come un obbligo», ha concluso. Creare una cultura integrata della sicurezza, quindi, non è solo una questione di normative, ma richiede un cambiamento di mentalità collettiva, guidato da comunicazione efficace e formazione costante. Una sfida che coinvolge tutti noi.

Gian Maria De Francesco

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