“Vi spiego perchè mangiamo pesticidi”
Ringrazio Marco L. che, nel commentare il post dedicato al superpomodoro, mi ha fatto conoscere Giuseppe Altieri, l’agroecologo che da anni sta conducendo una battaglia a favore del cibo vero (e dunque sano).
Altieri insegna Fitopatologia, Entomologia e Agroecologia all’istituto Agrario di Todi, fa ricerca allo studio Agernova (servizi avanzati per l’Agroecologia e la Ricerca) di Massa Martana in provincia di Perugia e coordina l’accademia di esperti contro l’alimentazione Ogm. Non solo: da vent’anni promuove ricorsi nei tribunali e nelle corti dei conti di mezza Italia. SENTITE PERCHE’:
Le Regioni potrebbero disporre da 600 a 900 euro a ettaro (fondi Ue) per trasformare le attuali coltivazioni – intrise di pesticidi – in agricoltura biologica. In più sui prodotti ortofrutticoli che assorbono la maggior parte dei pesticidi su superfici contenute si può arrivare anche a 2.000 euro a ettaro (come ha fatto l’Austria per gli ortaggi). MA NON LO FANNO (ci sarebbero anche 500 euro a bovino per rendere bio gli allevamenti!)
Spiega Altieri: “Dal 2007 al 2013 sono a disposizione per l’Italia 20 miliardi di euro ma fino ad oggi, di questa cifra, è stato speso solo il 26%. (Fonte: ministero Agricoltura) . Se i soldi non vengono utilizzati andranno automaticamente ad altri Paesi nel periodo 2014-2020. Non ce lo possiamo permettere! ”.
Il professor Altieri ha calcolato che queste risorse basterebbero a RENDERE BIOLOGICI TUTTI I TERRENI AGRICOLI ITALIANI (oggi lo sono solo l’8%) perché le Regioni non usano questo denaro?
“Colpa del grande imbroglio dell’agricoltura integrata – illustra Altieri – ossia quel sistema che sulla carta prevede il ricorso alla chimica solo quando strettamente necessario ma di fatto permette di largheggiare nell’impiego di additivi e pesticidi di sintesi. Così, con questo escamotage (ogni Regione presenta la ricetta chimica che vuole chiamandola “disciplinare di agricoltura integrata”, non rispettando le linee guida europee) i soldi destinati al biologico vengono impiegati per comprare pesticidi”.
Altieri si sta battendo perché la competenza in materia di agro-ambiente torni in mano al ministero e non sia più delegata alle varie Regioni: “Curare l’ambiente eliminando gli inquinanti chimici dai cibi significa preservare la salute degli italiani. Dovrebbe occuparsene il ministero come prevede la Costituzione: poche regole sane e valide per tutti, senza politica di mezzo. Non solo: i venditori di pesticidi potrebbero guadagnare (anche di più) vendendo prodotti naturali e insetti utili al biologico”.
Fra le battaglie di Altieri c’è anche il “Nuovo regolamento europeo dell’agricoltura biologica” approvato il primo gennaio 2009 e valido per 2 anni”, “un pastrocchio giuridico che parla di soglia di tolleranza a proposito degli Ogm nei prodotti bio, peraltro senza l’obbligo di scriverlo sull’etichetta – spiega Altieri – Ma la nostra legge dice tutt’altro. E cioè che i consumatori hanno diritto a essere informati. Ho appena partecipato (il 26 luglio) al seminario “Genomica e biotecnologia applicate all’agricoltura” e ho avuto il piacere di sentire che il ministro alle Politiche Agricole, Saverio Romano, è contrario agli Ogm”.
QUALCHE NUMERO
– Il 30% dei pesticidi europei è in Italia, ci sono 118 varietà presenti nelle acque potabili (Fonti: Ispra, Arpa, Agrisole)
– In Italia ci sono 19 milioni di bovini, ne basterebbero 3 in regime biologico (perché ciascun italiano abbia 500 gr di carne a settimana a testa), non si importerebbero tonnellate di Ogm e mangimi.
– In Italia i tumori aumentano del 3,2 % nei primi 12 mesi di vita. Il cancro è trasmesso ai neonati dalle madri (Fonte Isde, associazione medici per l’ambiente)
Aggiungo: nel documentarmi su Altieri mi sono imbattuta nel pensiero dello scienziato Michele Trimarchi (fondatore della Neuropsicofisiologia) che a proposito dei geni modificati mette in guardia: “Con Ogm si viola il processo evolutivo di millenni, si crea un inquinamento che si riproduce in modo incontrollato, si scatenano effetti che non si conoscono in anticipo… ”. Altro che scorie nucleari…
Sintesi: Se la natura è avvelenata lo diventano anche i corpi, se i cibi sono industriali e infarciti di chimica non serviranno a nutrirci (ma a intossicarci).
E perché dovremmo ingerire una quantità di schifezze (fra pesticidi, disinfettanti, antibiotici, ormoni, Ogm) stabilita da una soglia di tolleranza? NON VI VIENE VOGLIA DI RIBELLARVI ?
Ecco video segnalatomi da Marco, dovete cliccare sulla pubblicità prima di sentirlo
oh, caro Louis!
mi cita una “parrocchia” a me tanto cara: il Mario Negri e il suo ineffabile creatore Silvio Garattini, che dopo avere detto peste e corna del Metodo Di Bella studia e verifica dentro al Mario Negri l’efficacia dei retinoidi di dibelliana memoria nei linfomi e nei tumori del seno. Adesso capisco come mai io e Lei non potremo mai essere daccordo: controlli meglio l’attendibilità dei Suoi guru perchè ho il fondato sospetto che spaccino merce di seconda mano e siano alqualto lesti a saltare su ogni carro promettente che passi loro vicino. Stia bene –
Complimenti Marco L. Guardi gli amici e i parenti per vedere come stanno? Ma gli fai anche una bella visita medica? E chi ti mostra studi scientifici è un “celodurista”? Nelle università e al “Mario Negri” saranno felici di avercelo così duro!
http://www.albanesi.it/Dietologia/cibinonviolenti.htm
Il negazionista, non sono io, ma tu.
E quello che vorrebbe Altieri è un delirio da regime repressivo che distruggerebbe l’agricoltura europea.
Ma è quello che volete no?
Complimenti al professor Altieri. Bisogna proprio agire in modo da obbligare i governanti di turno ad intervenire perché vengano tolti dalla circolazione i vari “difensivi agricoli o agrofarmaci” importati o anche formulati nelle fabbriche che ci sono in Italia e commercializzati liberamente senza informare quali le conseguenze sulla salute di produttori e consumatori e sull’ambiente di PESTICIDI a base di 2,4-D, di Glifosato, di Roundup ecc. In Amazzonia stanno usando questi “fitofarmaci” per disboscare il resto della foresta amazzonica per farne pascolie coltivazioni di soia e canna da zucchero per il biocombustibile. Li stanno usando per inibire la crecista delle piante di tabacco, farle seccare per poi raccoglierle. Lo stesso per il mais e la soia. E poi ci si meraviglia se si trovano diossine nelle uova, o nelle carni bovine, nelle verdure e fruta, ecc. Da alcuni anni, in Amazzonia, stiamo lottando perché vengano “distrutti” gli stock di pesticidi a base di 2,4-D, Glifosato, Endossulfan, ecc. Sarebbe interessante che i governanti della Unione Europea si rendessero conto che molti prodotti importati dal Brasile provengono da aree contaminate dai pesticidi usati. Io sto rientrando in Brasile per dare continuità a Processi per indennizzo dato che nel 2007 sono rimasto vittima di gravissima intossicazione da 2,4-D e a tutt’oggi mi sono rimasti nel sangue residui di questi veleni nonostante le cure effettuate. Chi fosse interessato a saperne di più può ricercare in internet sotto la voce: padre angelo pansa.
“Il suolo, in fondo, per le piante è solo fonte di malattie e infezioni” indica bene il delirante non-senso di cosa sta sostenendo Louis: anche io ho fatto germinare i fagioli (al buio dentro l’armadio) sul cotone idrofilo in prima elementare … e allora? … i fertilizzanti da dove li traiamo ? di che stiamo parlando? di coltivare senza terra su larga scala? … marte , saturno venere ?
Non capisco se è un “gioco” a fingere di non capirsi o se è reale il misunderstanding.
Gli unici “studi” che sono disposto a considerare sono tra gruppi di persone che hanno lungamente mangiato biologico rispetto a chi si è volontariamente cibato di allevamento anabolizzato e di coltivato irrorato ad anti parassitario: tutto il resto è un giochino di semantica (pesticida=lemma non censito nel vocabolario … etc…etc…) che nulla rivela se non la volontà della disquisizione pura fine a se stessa e una spiccata indole “celodurista”.
Gli antibiotici costano, è per questo che si usano negli allevamenti in batteria dove un’eventuale infezione sterminerebbe tutto l’ allevamento. Gli animali vengono macellati il prima possibile perchè costa mantenerli quindi mangiando un polletto automaticamente assumiamo anche gli antibiotici, ciò porta ad una maggiore resistenza dei batteri che colpiscono l’uomo costringendoci ad usare nuovi antibiotici sempre più potenti. Non si dia per scontato che non si usino anche ormoni per la cresita…farebbe schifo mangiare un pulcino, o no? Il batterio killer ha contaminato coltivazioni bio, in Germania però, non in Italia. Per chi volesse informarsi sui prodotti convenzionali basta fare una ricerca dei marchi italiani più conosciuti, scoprire a chi appartengono realmente e trarre le dovute conclusioni. Personalmente preferisco un pollastro di un contadino ad uno allevato in batteria; il ceppo di escherichia coli più pericoloso non proviene dai polli dell’aia ma dai campi di concentramento o dal contatto diretto e sistematico tra l’uomo e l’animale (per contatto diretto intendo condividere lo stesso spazio), solo così il batterio compie il salto animale-uomo. I restanti ceppi sono presenti anche nell’organismo umano e danno problemi tanto quanto una normale influenza: in una persona sana non succede niente, in una persona con problemi precedenti potrebbe acutizzare le patologie già esistenti (nessuno ricorda l’influenza aviaria?). La BSE è stata provocata dal mangime contenente farina di carcasse di animali, eppure dovevano esserci i controlli. Per quanto mi riguarda tra il bianco ed il nero c’è il grigio e, di solito, è li che sto. Quindi, tra un prodotto bio e un’altro coltivato o allevato su vasta scala preferisco il bio, tra il bio ed il “grigio” preferisco il contadino vicino casa anche perchè, caso mai dovesse contagiarmi qualcosa, almeno saprei su quale collo mettere le mani. Consiglio comunque di diffidare sempre e comunque degli hard discount.
Gli antibiotici costano, e non si spende per niente. E’ indispensabile somministrarli, soprattutto in caso di allevamento libero, con animali che si rotolano nei loro escrementi e con conseguenti rischi altissimi di contaminazioni, tipo E-coli.
Ecco qualcosa:
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/batterio-killer-prodotti-biologici-sicuri-902818/
http://www.albanesi.it/Dietologia/cibinonviolenti.htm
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=11367
http://alimentazione-naturale.blogspot.com/2007/12/scoperte-dellamerica-meno-pesticidi.html
http://www.food.gov.uk/multimedia/pdfs/organicreviewappendices.pdf
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/04/15/bio-nutre-di-piu/
http://www.tempi.it/ne-uccide-pi-il-mito-verde
Sarebbe interessante ritrovare anche:
B.Ames, “Mutagenesi e cancerogenesi: fattori endogeni e fattori esogeni”. Atti del convegno “Sostanze naturali e di sintesi in agricoltura: tossicità a confronto”, Bologna, 20 marzo 1989. Editoriale Grasso, Bologna.
E’ dove Ames avvisa che il 99,99 % degli antiparassitari che ingeriamo è di origine naturale. E dove il Dott. Cantelli Forti, Presidente della facoltà di farmacologia dell’Università di Bologna, rincara dicendo che quelli chimici ne riducono la produzione da parte delle piante.
Anche interessante sarebbe:
“Rischi di contaminazione biologica dei prodotti dell’agricoltura biologica” Studio fatto su commissione dell’allora Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali (MiRAAF) dall’Istituto Nazionale della Nutrizione (INN, oggi INRAN). Autori vari. Mai pubblicato. Andate all’INRAN, come io andai all’INN, e ve lo fotocopiate.
Vi si legge che i prodotti bio sono uguali, tranne il pane e derivati di soia, che hanno più alti valori di ocratossine e aflatossine (bella scoperta, il grano stoccato senza difese produce più muffe, che ne sono la causa).
VOLETE UN RIASSUNTO?
COMPRATE PRODOTTI CONVENZIONALI.
E non fidatevi dei professoroni che pontificano in burocratese, e che chiamano in causa la forza della legge per la realizzazione COATTA delle LORO verità assolute, CHE TALI NON SONO AFFATTO.
Intendevo la differenza di consistenza della carne e il diverso sapore, non una guerra tra polli. Evidentemente lei non è a conoscenza della quantità di antibiotici che viene somministrata ai polli allevati in batteria per contrastare le malattie infettive inevitabili con un alto numero di animali stipati in uno spazio ristretto. Evidentemente non è a conoscenza del fatto che in Francia sono anni che convivono con piccole perdite radioattive che inquinano i fiumi, hai voglia ad irrigare le colture. Lei è convinto che le pesche francesi siano più salubri delle nostre? Dia un’occhiata qui. http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/14/nucleare-difettosi-34-reattori-francesi-gli-ambientalisti-rischio-di-catastrofi/91987/ Sugli studi può sempre portarli a conoscenza pubblicandone i link. PS io ne conosco due dall’esito opposto.
Conosco la differenza. Il pollo allevato nell’aia, a livello industriale, è distrutto. Divorato da scontri e battaglie con centinaia di altri polli. Abituato a vivere in piccoli gruppi, con un capo riconosciuto, ritrovandosi fra centinaia di suoi simili si rovina in scontri continui per stabilire chi dovrebbe comandare in quel carnaio. Ci fu persino una divertente foto di confronto su un quotidiano nazionale, con un pollo bello sano e uno tutto arruffato e magro, con la dicitura: “Indovinate qual è quello da batteria e quello libero?”.
In una coltivazione intensiva gli elementi minerali necessari vengono aggiunti regolarmente attraverso fertirrigazione. In Francia coltivano peschi praticamente sui sassi, nella zona della Crau, fornendo tutto il nutrimento via irrigazione, e sono molto piu sani dei nostri. Per non parlare di tutte le coltivazioni in idroponica. Il suolo, in fondo, per le piante è solo fonte di malattie e infezioni.
Non sono integralista. Vorrei risposte basate su studi scientifici, condotti in laboratorio, e non su credenze popolari o fede mistica nella natura. Chi ha studi del genere che confrontano prodotti bio con convenzionali? Io ne conosco due e il bio ci fa una pessima figura.
Gentile Louis, forse non si rende conto che accusa d’integralismo (alimentare) con l’integralismo stesso. Non siamo capre che muoiono finita l’erba, è anche per questo che sono nate le coltivazioni intensive. Non sono un agronomo ma so per certo che un terreno coltivato al limite della sua rigenerezione di minerali il terreno diventerà improduttivo se non aiutato chimicamente, infatti i contadini cambiano tipo di coltivazione per dar modo al terreno di rigenerare le risorse, in una coltivazione intensiva ciò è tecnicamente impossibile. Stessa cosa dicasi per gli allevamenti intensivi; non è possibile lasciare gli animali liberi di muoversi e di mangiare quello che l’evoluzione genetica pretende… siamo arrivati a far diventare animali vegetariani dei carnivori, siamo arrivati a far cadere la carne dall’osso solo guardandola. Non posso credere che lei non abbia mai notato la differenza tra un pollo allevato in batteria ed uno che razzola per l’aia. Ci provi, vedrà che avrà meno fiducia nei controlli.
Ripeto che la parola pesticida è una storpiatura italiana di “pesticide” e, a meno che non sia stata aggiunta recentemente in ossequio alla moda di rendere corretta l’ignoranza collettiva, nel vocabolario non dovrebbe esserci. Non dico che nella frutta e verdura non ci possano essere tracce o residui di prodotti fitosanitari. Dico che sono prodotti controllatissimi, studiatissimi e conosciutissimi. Invece le sostanze che produce la pianta per difendersi da sola ( i loro “anticorpi”) contro attacchi di parassiti, funghi e malattie, sono veramente sconosciute. Il pane biologico è una bomba di micotossine cancerogene. La frutta bio, malaticcia, ammuffita e ammaccata è un pieno di sostanze sconosciute e provate, da Bruce Ames, cancerogene e mutagene nei ratti. Dico infine che da Paracelso in poi si sa che “è la dose che fa il veleno, tutto e niente è veleno”. Mangiate quello che vi pare, basta non esagerare, e basta che non si obblighi il prossimo a fare come voi: “Servono scelte sostenibili per affrontare la crisi alimentare e restituire dignità ai produttori locali.” Ma chi l’ha detto? “Agricoltura sostenibile”?. Ma per favore! La “sostenibilità” è una truffa ideologica. Non siamo capre che, finita l’erba da brucare, muoiono di fame. Il petrolio era una melma puzzolente, l’uranio nemmeno esisteva, quando forse voi avreste voluto risparmiare sulla legna da ardere nei camini, in quanto unica fonte energetica. Se volete fondare una religione panteista liberi di farlo, ma non coartate nessuno, per favore.
Gentile louis, non sono un fan sfegatato del biologico, nel senso che non lo cerco a tutti i costi (anche perchè ho la fortuna di abitare in un piccolo paese ed ho la possibilità di acquistare quei prodotti coltivati da contadini per la loro stessa tavola), l’affermazione però che non vengano usati i pesticidi non sta nè in cielo nè in terra. Vogliamo parlare dei controlli? Da cosa vogliamo cominciare? Dalla BSE? dal vino adulterato? Dalle mozzarelle colorate o dai cetrioli a pois? prima di dare dell’imbonitore di piazza agli altri controlli il colore della sua pelle, se è verdognola e magari ha due antenne in testa probabilmente le conviene contattare il SETI.
Molto “interessante” l’intervento di Louis e gli “studi” a cui fa riferimento: sono di questo stesso Ames?
http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Ames
Immagino non facciano riferimento a fallaci studi retrospettivi ma siano stati condotti con tutti i crismi della scienza, ovverossia persone che hanno mangiato “biologico” per tutta la vita contrapposte ad altre che hanno mangiato “chimico” per tutta la vita (il gruppo di controllo giudicherei che sia un delirio pretenderlo in questo caso specifico ….)
Mi sono sempre chiesto da che nasca e di che si nutra il “negazionismo alla Luois” : chissà se ritiene parimenti delle bufale tutte le leggende metropolitane riguardo che so … la pericolosità dell’uranio impoverito usato nei balcani o (perchè no?) l’esistenza dei campi di concentramento nazisti. Forse anche la correlazione cancro-inquinamento-alimentazione ha una sua bella corrente di pensiero di stampo negazionista.
Sovranità alimentare: si chiude il primo forum europeo (fonte .ariannaeditrice)
di Daniela Sciarra – 22/08/2011 Fonte: il cambiamento
Si è chiuso ieri, 21 agosto 2011, il primo forum europeo sulla sovranità alimentare tenutosi a Krems, in Austria, dove si sono riuniti oltre 400 delegati provenienti da 34 Paesi e 120 organizzazioni. Servono scelte sostenibili per affrontare la crisi alimentare e restituire dignità ai produttori locali.
Si è chiuso ieri, 21 agosto 2011, il primo forum europeo sulla sovranità alimentare
La sovranità alimentare è stata proposta dal movimento contadino internazionale Via Campesina nel 1996. È cresciuta così tanto da subire una critica della politica neoliberista che fornisce un quadro completamente diverso sull’organizzazione di politiche alimentari e agricole a livello internazionale, regionale e locale. Il primo Forum risale al 2007, in Mali. Da allora il quadro delle politiche, dei diritti e delle buone pratiche legate alla sovranità alimentare è stato ulteriormente sviluppato e, infatti, il Forum di Krems, ha l’obiettivo di consolidare il dibattito in Europa.
I principi della sovranità alimentare risuonano negli interventi, nei dibattiti e gruppi di lavoro che caratterizzano la 6 giorni del forum – iniziato il 16 agosto scorso – e coinvolgono oltre 600 agricoltori, cittadini, consumatori, ma anche opinion leader e osservatori provenienti da Africa, Asia, Nord America e America Latina.
Al Forum si sottolinea come l’Europa debba prendere atto del fatto che, almeno fino ad oggi, non sia riuscita nell’intento di delineare un sistema agroalimentare in grado di contrastare la crisi alimentare che purtroppo lascia senza cibo ancora 1 miliardo di cittadini nel mondo. Ma quale ruolo l’Europa deve ricoprire in questo senso e quali strategie deve mettere in atto per delineare un sistema agro-alimentare alternativo e sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale?
Da Krems c’è chi ha sottolineato come l’Unione Europea non debba servire gli interessi delle corporazioni alimentari e soprattutto nella fase attuale di riforma della Politica agricola comune (PAC). “Solo se la PAC post 2013 sarà fondata sul concetto di sovranità alimentare, – ha spiegato Irmi Salzer co-organizzatore del Forum – può essere assicurata la sopravvivenza del miliardo e mezzo di contadini e delle aree rurali più povere”.
Ma il tema dell’agricoltura sostenibile non riguarda solo le comunità più fragili e i paesi in via di sviluppo e, infatti, l’Europa deve occuparsene seriamente. LaPolitica Agricola Comune impegna il 40% circa del bilancio comunitario, influenzando direttamente le politiche alimentari dei 27 Paesi membri dell’Unione e condiziona il futuro della loro agricoltura a livello mondiale.
Nel 2014 entrerà in vigore la nuova PAC che dovrà tener conto del fatto che l’attuale sistema del settore agricolo e dell’industria alimentare in Europa è ancora lontano dalla sostenibilità da molti punti di vista: sociale, economico, ambientale ed etico. Il cibo non è solo una merce e la riforma della Pac deve essere l’occasione per affermare un sistema capace sia di garantire cibo a prezzi e quantità non influenzabili dalla speculazione, sia di immettere sul mercato alimenti sani per i consumatori, prodotti nel rispetto dell’ambiente, del lavoro, del benessere animale.
Il concetto di Sovranità Alimentare è nato in risposta al sistema neoliberista e come alternativa sia per le politiche alimentari locali, regionali e internazionali, sia come alternativa alle politiche agricole. Parlare di sovranità alimentare vorrà dire porre al centro la questione dei diritti nel mondo; dare centralità al diritto di accedere e produrre alimenti localmente, garantendo l’accesso ai beni comuni, alla terra e all’acqua. E vorrà dire anche sostenere lo sviluppo di filiere corte e produzioni locali che garantiscono un maggior equilibrio ambientale e quindi un modo concreto per contribuire alla lotta ai mutamenti climatici e alle sue conseguenze. Fenomeni che pesano maggiormente proprio sull’agricoltura rurale e sulle popolazioni più esposte alla fame.
…”eppure son 20 anni, dal 1992, che l’UE ha messo risorse abbondanti per riconvertire in biologico tutta l’agicoltura e sviluppare le filiere corte…
il problema son le regioni e i sindacati che concertano le politiche locali,
i quali non applicano correttamente le norme UE Agroembientali
essendo in conflitto di interessi, in quanto partecipi nelle gestioni dei consorzi agrari e cooperative che vendono pesticidi e acquistano i raccolti degli agricoltori…
è necessario passare dal conflitto alla “convergenza” di interessi, trasformando i consorzi agrari in consorzi “agroecologici” finalizzati a valorizzare i prodotti locali 100% biologici, 100% liberi da OGM, 100% Italiani
converrebbe a tutti… inclusi i venditori di Pesticidi…
che potrebbero raddoppiare i fatturati vendendo insetti utili e prodotti per l’agricoltura biologica.
Oggi abbiamo 200 miliardi di € in Europa (20 in Italia) per “compensare agli agricoltori la riconversione biologica delle produzioni” (pagamento di servizio socialmente utile) e organizzare le filiere corte o dirette, dal produttore al consumatore…
perchè non si agisce nei comitati di sorveglianza e concertazione dei Piani di Sviluppo Rurale delle Regioni, laddove sono rappresentate tutte le parti sociali e le associazioni regionalmente riconosciute?
Abbiamo altri due anni di tempo per mettere a posto le cose…
ma è da 20 anni che le cose potrebbero essere state già messe a posto
…intanto… l’aspettativa di vita sana nel nostro paese è crollata di 10 anni dal 2003 ad oggi (fonte dati ufficiali UE).
L’agricoltura Biologica rappresenta peretanto una finanizaria da almeno 70 Miliardi di € !!
…20 miliardi di Pagamenti Agroambientali 100% esentasse e a fondo perduto destinati agli agricoltori e
…50 miliardi il potenziale risparmio sulla spesa sanitaria per le malattie croniche in drammatica crescita…
Curiamo la sanità dei cittadini riducendo le malattie degenerative causate da Pesticidi, carni e alimenti Industriali…
…a ciò si aggiungeranno altrettanti miliardi di indotto economico e posti di lavoro, per lo sviluppo dell’unica forma di agricoltura possibile,
quella Agroecobiologica”
Dobbiamo vietare Pesticidi ed OGM, inutili, tossici e distruttori dell’economia e della sovranità alimentare e sanitaria Italiana e non regalare i fondi dell’Agricoltura Biologica a chi compra Pesticidi… chiamandola impropriamente Agricoltura Integrata (integrata nella chimica… forse?)
allego due informazioni dalla stampa e dal Ministero…
————————————————–
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
vi prego di pubblicare il link con la mia intervista seguente sul bollettino di Arianna
Purtroppo anche in Italia la vita media dei “rom” non supera i 50 anni!!!
Concordo quindi sul fatto che le politiche agricole e sociali sono responsabili della mortalità e non la carenza di cibo.
In Africa, purtroppo, sono gli stessi “aiuti umanitari” che trasformano il mercato, costringendo al fallimento i piccoli e medi agricoltori
Non ho mai visto niente di più ridicolo. Ma dove l’ha letto il Sig. Altieri che le attuali coltivazioni sono “intrise di pesticidi”? Persino la parola “pesticida” non esiste, nella lingua in cui è scritto l’articolo, cioè l’italiano. I controlli che vengono fatti sui mercati e direttamente nelle sedi delle imprese ortofrutticole dimostrano che di “intrisi” ci sono solo i cervelli. E dove è scritto che la frutta biologica fa meglio di quella tradizionale? Da nessuna parte, perchè non è vero. Gli studi di Bruce Ames lo dimostrarono già vent’anni orsono! La CEE espressamente VIETA di scrivere sui prodotti bio che “fanno meglio alla salute”, proprio perchè nessuno lo hai mai provato. Perchè il Sig. Altieri non compra un pezzo di terra e prova a mettere in pratica quello che dice? Perchè una pianta di pesco coltivata biologicamente vive sei-sette anni e poi muore. Perchè il biologico è un grande imbroglio e il Sig. Altieri un imbonitore da piazze.
l’articolo da Lei citato non è a mia firma, ma solo a mia citazione di un articolo apparso qualche tempo fa, credo proprio su Nexus edizioni, non ricordo bene…
per cui penso possa essere tranquillamente diffuso citando la fonte…
saluiti
Altieri
Professor Altieri, grazie per i chiarimenti. Purtroppo l’esempio da lei riportato non è che la punta dell’iceberg (neanche del peggiore); sono molti altri i prodotti a cui stare attenti, prodotti di cui purtroppo è difficile fare a meno. Lei auspica il biologico a livello mondiale; attualmente così non è e, come si suol dire, bisogna accontentarsi di quello che passa il convento. Quello che mi sento di dire è: OCCHI APERTI. Avrei piacere nel pubblicare il seguente articolo http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Medicina-e-salute/SCONVOLGENTE-VERITA-SUGLI-OGM-di-Giuseppe-Altieri/ sul mio profilo Facebook, capisco però che lei, non conoscendomi, potrebbe avere dei dubbi (non sono un personaggio pubblico e non ci tengo a diventarlo, potrei firmare i miei commenti con nome e cognome falsi e non cambierebbe nulla, la porteri solo in giro). Datosi che l’articolo porta la sua firma mi asterrò quindi (a malincuore) dal farlo ricordandole che può sempre chiedere la mia email (in forma privata ovviamente)alla dottoressa. Rinnovo gli auguri per il piccolo in arrivo, la ringrazio per la pazienza (ammetto che con me ce ne vuole tanta) e la saluto.
Gli OGM non resistono meglio ai parassiti… anzi…
Dia un’occhiata alla Trasmissione Report “il gene sfigurato”, di Carlo Pizzati, del 1998.
Il mais Transgenico che doveva essere più resistente alla Piralide, dal momento che poduce tossine del Batterio Bacillus Thuringiensis il cui DNA è stato inserito a forza nell’OGM (inquinando il terreno di tossine per anni, tra l’altro , come dimostrano le ricerche Italiane in tal senso)…
esprime la tossina solo sulle parti verdi della pianta e , pertanto, la pannocchia di Mais viene ugualmente, se non maggiormente, attaccata dalle larve della farfallina…
…insomma, come dimostrano le statistiche americane, nessun calo di Pesticidi, anzi…
comparsa di nuovi insetti dannosi e malattie che provocano micotossine, causate dalle coltivazioni ripetute di OGM… E incremento di Disseccanti che stanno distruggendo i terreni (Roundup – Glifosate) … (proprio l’esatto contrario della Propaganda, come vi dissi)
e gli insetti (sottoposti alla presenza continua di tossine Bt delle coltivazioni OGM) stanno diventando resistenti alla Tossina del Bacillus thuringiensis….
per cui rischiamo di perdere anche un prezioso insetticida microbiologico che gli agricoltori biologici usano solo quando serve, per ridurre le infestazioni degli insetti dannosi…
Contro gli stessi insetti che si pretende di controllare con gli OGM..
tra l’altro, contro questi insetti è molto più efficace la Lotta Biologica, con l’introduzione preventiva di insetti parassiti utili che si nutrono di quelli dannosi, molto applicata a livello mondiale (tranne in Italia, ovviamente…)
Sono queste le biotecnologie che servono al mondo, come ha dimostrato Cuba, che ha risolto la questione della Fame, dopo la caduta del Muro di berlino…
con l’Agricoltura Biologica e le biofabbriche di organismi utili e concimi naturali…
– Sull’ipofertilità e difficoltà a procreare in Italia e non solo, basta informarsi… i dati sono sotto gli occhi di tutti…
con nuovo business di fecondazioni assistite … per l’appetito sessuale…
… non capisco come si possa immettere sul mercato porcherie come il Viagra…
tra poco ci venderanno anche l’aria … continueremo a stare zitti?
Sui Marchi Italiani venduti agli stranieri, (es. barilla) basta non comprarli più, visto che come ci ricorda il Ministro Romano, quella pasta è fatta con grano straniero almeno all’80%…
compriamo solo Pasta in cui è dichiarato il Grano Italiano.
Biologica ovviamente.
Accidenti ai disegnini, intendevo il paragrafo 8. Professor Altieri, posso pubblicare il seguente link sul mio profilo Facebook? http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Medicina-e-salute/SCONVOLGENTE-VERITA-SUGLI-OGM-di-Giuseppe-Altieri/
Professor Altieri, in Africa l’età media è bassa soprattutto a causa della morte infantile; è vero che ce ne sono una marea, pochi però arriveranno all’adolescenza. La mia convinzione riguardo gli OGM sta nella speranza che resistano maggiormente alla carenza dell’acqua e all’attacco dei parassiti rispetto alle coltivazioni tradizionali, tutto qui. Che poi le popolazioni siano affamate dalle multinazionali è cosa assai probabile, per non dire sicura. Sul problema delle nascite in Italia che dirle? E’ probabile sia da imputare (anche) alle condizioni socio-economiche, non credo difetti l’appetito sessuale. Le faccio i migliori auguri per il napoletano doc in arrivo. A proposito di supermercati, ho fatto una piccola ricerca ed ho scoperto che i marchi italiani più conosciuti sono finiti nelle mani di multinazionali che operano in paesi europei (e non) dove è consentita la coltivazione degli OGM, tutti quei marchi che fino a ieri erano simbolo di genuinità oggi sono a rischio e questo mi rende pessimista per il futuro. Le confesso che sulle norme in vigore m’è rimasto qualche dubbio (paragrafo 8) http://ec.europa.eu/agriculture/organic/eu-policy/legislation_it Le auguro buone vacanze.
Provo a spiegarmi meglio… sono abituato agli studenti un pò disattenti
in queto mondo andiamo tutti troppo di fretta e spesso non ci soffermiamo bene a leggere e riflettere…
1. senza acqua non c’è fotosintesi e non c’è OGM che possa produrre qualcosa senza acqua, così come nessuna pianta.
Se invece abbiamo un pò d’acqua sufficiente a fare produzioni agricole,allora funzionano molto meglio le coltivazioni Agroecologiche tradizionali basate sui semi selezionati da millenni, chenessuno vietà di milgiorare ancora con tecniche di semplice incrocio naturale.
Ci sono per questo e banche del seme… non certo per fare OGM…
Se poi un paese ha fame per siccità opovertà indotta dal mercato internazionale che uccide fisicamente ed economicamente i contadini locali…
allora mandiamo a questa povera gente il cibo che oggi faccciamo mangiare a 8 miliardi di Bovini equivalenti in fabbriche di animali ammazzati e intossicati di medicine…
Mi sono spiegato?
Basta con la questione della Fame nel Mondo , che deriva esclusivamente da cause politiche e volontà Multinazionali…
Bisognerebbe citare per falso a mezzo stampa tutti coloro che continuano ad associare la risoluzione della fame alla produzione di maggior cibo.
E’ vero l’esatto contrario !!!
sono le enormi eccedenze che provocano la crisi dei contadini locali e il loro fallimento e di conseguenza la fame…
non era mai successo nella storia che fossero i contadini a morire di fame !!!
…perchè non hanno soldi ne più terra…
requisita dalle Banche e dai commercianti collegati alle multinazionali che si stanno comprando a basso costo i fallimenti agricoli.
Sta accadendo anche in Italia… facciamo attenzione
la vera guerra oggi si fa coi pezzi di carta straccia chiamati soldi che qualcuno stampa quanti ne vuole…
e coi Pesticidi ed OGM, con l’esercito di venditori di pesticidi e commercianti collegati ai supermercati…
2. L’età media in Africa è bassa non solo per la mortalità ma soprattutto perchè ci sono una marea di bambini…
faremo bene anche noi ad abbassare un pò l’età media, visto che abbiamo poco più di un figlio per coppia, il che significa che con l’abbassamento della vita media sana, di 10 anni dal 2003 , in Italia (dati UE)… guarda caso proprio dall’anno di entrata nel mercato degli OGM , senza etichettature…
se continua così… con il trend di malattie degenerative… sempre crescente…
oltre ad indebitarci fino al collo per le spese di Malattie e terapie (e non di sanità… perchè la sanità è la prevenzione, ovvero l’alimentazione biologica, ndr…)
…probabilmente tra 20 anni in Italia abbiamo la metà di Italiani !!!
Una guerra convenzionale avrebbe provocato meno perdite.
Io, da parte mia, con il terzo figlio in arrivo…
mi do da fare a preservare il Popolo Italiano (napoletano in questo caso)
3. Pertanto, non c’è nessun trattato di commercio da rispettare se entra in ballo la sicurezza sanitaria e ambientale, ovvero l’Italia come gli altri paesi, possono vietare gli OGM… e non solo alle coltivazioni, ma anche alle importazioni di alimenti coltivati in altri paesi.
A proposito, in Europa le coltivazioni OGM sono in calo netto e non arrivano nemmeno all’1 per mille del solo Mais
e sino ad ora è stato autorizzato (meglio dire non autorizzato secondo le procedure di legge, ndr) solo un mais e una patata a scopo sperimentale .
E’ chiaro che dobbiamo stare allerta…
e il MINISTRO ROMANO deve immediatamente applicare la clausola di salvaguardia nazionale per fermare le coltivazioni illegittime di OGM che qualche tribunale amministrativo pretenderebbe di autorizzare, scaduto il “decretino” Zaia.
Lo strumento giuridico è la clausola di salvaguardia nazionale, applicata già dalla grecia, Ungheria e, austria e la maggioranza dei Paesi UE…
poi che qualcuno si faccia le aranciate senza arance (anche da noi se entrate ai supermarket trovate aranciate con solo il 20 – 40% di arancia… non compratele !!! inquiniamo solo l’ambiente e il nostro corpo di plastica ed alluminio delle confezioni… e l’acqua al rubinetto è gratis !!!)
…insomma che si facciano pure il PArmesan…
E’ l’Italia che deve ritornare prima possibile al Biologico, coi miliardi oggi disponibili…
verrebbero tutti a mangiare da noi…
curandosi la salute e magari ritrovando anche un pò d’appetito sessuale…
che oggi latita a causa dell’effetto xenoestrogeno di pesticidi e altre porcherie presenti nei cosiddetti alimenti, meglio definiti come “junk food”
Una coppia su tre ha problemi di fertilità…
…e i dati sul numero di spermatozoi nel liquido seminale sono in drammatico calo…
Devra Levis ha pubblicato nel dicembre 1995 !! su LE Scienze, l’effetto cancerogeno degli xenoestrogeni alimentari ed ambientali sul tumore mammario…
..cosa vogliamo ancora aspettare…
Con tutti i miliardi agroambientali della UE… il Biologico conviene a tutti
… tranne che, naturalmente parlando, … agli aspiranti suicidi.
In fondo la Perfezione della Madre Natura oggi si manifesta in questa “selezione di sopravvivenza in base alla coscienza e conoscenza”…
Andranno avanti coloro che seguono le “leggi di Natura”…
…E noi Agroecologi cerchiamo di Informare più gente possibile…
Perchè siamo sicuri che gli Italiani hanno la “coscienza” giusta
… ma mancano della corretta “conoscenza”…
Dieta mediterranea al 90% vegetariana almeno, Biologica,100%, e 100% OGM free, 100% coltivato in Italia…
… al motto “MANGIACOMEPARLI”…
Poi, ci stà pure lo strappo alla regola…
MA, se non c’è una regola alla fine …
a strapparci siamo noi …
Buon appetito a tutti e buona vacanze… e attenti al pesce, che se di allevamento perde le proprie caratteristiche… e la televisione in questi giorni ci ha anche informato dei trucchi di conservazione …
insomma solo dal pescatore di fiducia…
al motto… Poco ma buono e sicuro.
Fortunatamente nonostante il “no” comunque a tutto dei vari talebani ambientalisti il mondo va avanti.
Gli OGM si seminano grazie a Dio e i vari “BIO” restano certificazioni funzionali alla truffa dei consumatori taglieggiando le aziende che non si prestano a questi eco-giochini.
Professore, ho trovato l’articolo…le famigerate quote di tolleranza eh? Non riesco a capire se sono ancora in vigore, quando dovrebbero scadere e cosa ci si dovrebbe aspettare per il futuro (nel senso di che aria tira). Ho trovato anche qualcos’altro di molto interessante, ha parlato di una marca di pasta…ecco, questo m’interessa in particolar modo, trovare una lista nera dei marchi che utilizzano prodotti sospetti (una è stata già bannata), se l’aviazione ha una sua lista delle compagnie aeree da evitare perchè non dovrebbe essercene una per gli alimenti? Ovviamente non pretendo la faccia qui, non sarebbe però una cattiva idea trovarne una che so, in qualche sito. Nel caso questa lista dovesse essere già presente non sarebbe male pubblicizzarla. Ovviamente se ritiene possano esserci problemi legali lasci perdere.
Professor Altieri, é proprio la mancanza cronica d’acqua di alcuni paesi che mi fa sorgere il dubbio sulla possibilità che possano coltivare qualcosa che non sia aiutato dalla genetica; è lei che ha affermato di dare loro un pezzo di terra e dei semi, e l’acqua? Sul fatto che gli OGM siano pericolosi non serve mi convinca (forse non s’è capito ma sono d’accordo con lei) le ripeto però che nel centro e nel sud Africa l’età media va da meno 35 ai 45 anni (anno più anno meno)e l’essere avvelenati dagli OGM non è in cima alla lista dei loro problemi. Ha citato il parmesan, il problema è proprio questo: nel nord Europa le colture transgeniche vanno alla grande e dubito vogliano avere degli scambi puliti con l’Italia (le multinazionali hanno un solo scopo, fare soldi. Se pensassero che riconvertendo le loro produzioni guadagnerebbero di più la cosa sarebbe già stata fatta, si fidi). Le dirò di più: mi risulta che l’Italia possa importare farina di soia transgenica per l’allevamento di bovini proprio perchè l’Europa è regolata da un trattato di commercio, in un articolo venne sollevato il dubbio che il latte proveniente dai bovini allevati con queste farine potesse essere contaminato, ebbene, nell’articolo questi dubbi venivano fugati con assoluta certezza, conclusione quanto mai azzardata visto il precedente della BSE. Professor Altieri, sono i paesi da lei citati a volere l’aranciata senza arance o il cioccolato senza cacao e, ultimamente, il formaggio senza latte, loro hanno la tecnologia per l’eolico, per il solare e le schifezze pronte da esportare, mancano solo norme meno restrittive, noi abbiamo bisogno del solare e dell’eolico, escluderebbe a priori un compromesso? Cercherò il suo articolo “cavilli di troia”, suppongo tratti di norme per aggirare altre norme. Ne riparleremo.
Caro Ottrobre…
qui mancano le basi di Educazione Ecologica e di conseguenza, agroecologica
1. Senza acqua non ci può essere fotosintesi… cosa vuo l produrre con 1 mm di pioggia?
forse qualche cactus, che sopravvive il resto dell’anno…
2. Il biologico non ha più spreco del convenzionale, anzi…
la frutta si mantiene molto di più grazie al maggior contenuto di vitamine e sali, se coltivata a dovere, senza ormoni chimici che la gonfiano di acqua…
Se per spreco intendiamo che il supermercato rifiuta la pesca ricamata dal tripide…
se ragioniamo, la stessa pesca si può mangiare con al buccia, contenendo la maggior parte di vitamine nella parte esterna… per cui chi si nutre di biologico spreca molto meno cibo di chi deve sbucciare la frutta…
Ovviamente la quantita di produzione cala….
ma se consideriamo che la concentrazione di sostanza secca è maggiore se non si usano ormoni e concimi chimici… allora vediamo che alla fien la sostanza secca prodotta nel biologico è analoga a quella cella produzione convenzionale , se non superiore… il problema che i quintali di prodotto /ha di convenzionale sono maggiori…perchè c’è più acqua nei prodotti, in particolare nell’ortofrutta.
Ciò dovrebbe far riflettere il consumatore che compra a prezzi bassi….
… ma acquista acqua, che dal rubinetto è gratis…
e poi, per fare il sugo deve usare il doppio rispetto ai bei san marzani biologici, che coltivo nel mio orto, quelli originali della banca del seme di Bari, naturalmente…
A proposito, la banca del seme rischia di perdere le 85.000 varietà di semi conservati, perchè il CNR non li riporduce da anni e stanno perdendo la germinabilità…
Trattasi di Patrimonio dell’Umanità e strategico nazionale…
è li e non negli OGM che si trovano tutte le soluzioni ai problemi di produzione agricola e alla fame nel mondo
basta ritornare a coltivare e semmai, migliorare con tecniche tradizionali, le varietà conservate nelle banche dei semi selezionati dai nostri AVI.
Come dice il Prof. Michele Trimarchi fondatore della Neuropsicofisiologia, dobbiamo tornare ad usare di più il nostro cervello destro…
quello legato alla logica di natura
e non quello sinistro che subisce i condizionamenti della propaganda, basata sull’esatto contrario della verità e sull’iduzione di paure d’ogni sorta.
Credo che sia ora di far pagare i danni, come accaduto con la eternit di casale monferrato, con la Philips Morris, con le sigarette, e altri casi clamorosi…
a tutte le ditte che immettono sul mercato rodotti di danno accertato per la salute
tanto più che per farli ammettere al commercio si presuppone che abbiano precedentemente mandato stuti quantomeno sommari se non artefatti…
visto che da decenni prima si ammette un pesticida sul mercato…
lo si vende per 20-30 anni, finchè non son scaduti i brevetti…
e poi, si toglie dal commercio eprchè pericolodo e dannoso per la salute.
per questo oggi vige il principio di precauzione e una tecnica di cui ci sia un alternativa ecologica non pericolosa , dev’essere Bandita.
Il Ministro Romano ha detto che gli italiani hanno rifiutato il Nucleare e pertanto la scienza deve trovare soluzioni ecologiche per la produzione di energia, per volontà popolare
lo stesso dev’essere con gli OGM e i Pesticidi
…anzi, in questo caso , le tecniche sono gia disponibili, biologiche ed agroecologiche avanzate… manca solo la diffusione dell’informazione e dell’assistenza agroecologica sul campo…
sono almeno 20 anni che subiamo danni professionali ingentissimi a causa di sindacati miopi che ostacolano la diffusione del Biologico concertando le politiche regionali in agricoltura in palese conflitto di interessi (essendo compartecipi della gestione di consirzi agrari che vendono pesticidi e ritirano il grano…
ho già detto che si può risolvere tutto passando alla convergenza di interessi…
basta che i consorzi comincino a vendere prodotti per il biologico e a valorizzare i raccolti biologici.
torneremmo subito il paese più ricco del mondo.
E’ questo che fa paura alle multinazionali e agli interessi consolidati?
ciò è stupido, perchè la ricchezza di un popolo si può scambiare con quella di altri popoli… ad esempio lo stoccafisso e l’alluminio norvegese e il legname della finlandia…
o le tencologie eoliche danesi e quelle solari tedesche
ognuno deve produrre ciò che sa fare meglio.
Il latte dall’Austria e il parmigiano dall’Italia… e non il Parmesan falso !!
Ritorniamo a scambiare culture e tradizioni..
torniamo alla ricchezza dei popoli
togliamo i soldi dalle borse selvagge speculative…
La slaute non è una merce di scambio sottoposta al trattato europeo, ma un diritto inviolabile appannaggio delle costituzioni nazionali non delegate a nessun trattato internazionale . lo stesso vale per la integrità dell’ambiente…
e per la Vita, che non si può brevettare in quanto scoperta e non invenzione…
un OGM addirittura si modifica da solo nel tempo..
come è stato possibile ammettere il brevetto sugli OGM?
in america hanno cominciato a negarli…
In europa dobbiamo solo partire con le cause legali ad Hoc
Fermiamo gli OGM con le armi del diritto
…contro una tencologia antiscientifica, incontrollabile e imprevedibile, irreversibile e di danno accertato…
Forza ragazzi !!
Egr prof Corradini,
Lei mi fraintende.
Badile e mani grandi come badili.
I tempi di mio nonno ed i nostri.
Forse dovrebbe leggere libro o vedere il film di Peppone e don Camillo.
Riportare e rifarsi a parti di quel ottimo scrittore del verismo romanzato italiano e di un periodo storico nostrano è istigare al reato, alla violenza?
Ogni bene!
Professor Corradini, non conosco personalmente la dottoressa Locati ma si è guadagnata la mia simpatia, la prego quindi rivedere la sua decisione. Dato che mi ritengo in parte responsabile sono pronto a non intervenire più sui blog della dottoressa qualora decidesse positivamente. In fondo, essendo questi articoli molto seri, la sua presenza è più importante della mia. la prego.
Professor Corradini, la dottoressa non è presente ed io mi scuso per aver dato il via a commenti (3 Agosto 18,55) poco consoni. La successiva risposta ne è stata la diretta conseguenza.
Gentile Dott.sa Locati, questo è il mio ultimo commento al Suo bel post. “Un badile piantato nel punto giusto”: no, così non va. Siamo ai limiti del codice penale, art. 414:”Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione: 1) con la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti”. No me ne voglia. Distinti saluti. Prof. Avv. Domenico Corradini H. Broussard.
Egr ottobrerosso, le leggi e le pene le fanno gli uomini e certi di essi non hanno bisogno di leggi e pene per stabilire ciò che è lecito e ciò che non lo è.
Il problema quindi è di uomini.
Fosse mio nonno direbbe: “non ci sono più gli uomini di una volta”!
Era un orgoglio sà, perchè se c’era qualcosa che non andava in paese e lui si muovave, bè, il paese aveva la tremarella.
Poche parole e tanti fatti con chi le mani le aveva più grandi dei badili.
Oggi fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, siamo più civili, abbiamno schiere di avvocati, giudici, colonne di auto delle forze dell’ordine, ma molti problemi irrisolti ed irrisolvibili.
Invece con un badile piantato nel punto giusto……
Zanutta, dimenticavo: non sono le leggi a non essere dissuasive, sono le pene inflitte. Io una mezza idea ce l’avrei, è però politicamente scorretta dunque passiamo oltre.
Gentile Zanutta, sulle quote latte abbiamo fatto un casino, non ho capito granchè, credo che i produttori più grandi abbiano sforato a scapito degli allevatori più piccoli. Ripeto, non ci ho capito granchè. Sulla canapa non ho capito se si riferisce alla cannabis per uso terapeutico, se si lasci perdere: i medici hanno già delle difficoltà a prescrivere la morfina nei casi più gravi figuriamoci la cannabis per il glaucoma. Se si riferisce invece alla canapa per uso tessile che dirle? Forse non ha attecchito proprio perchè si può ricavarne lo stupefacente. Quella del latte per uso animale m’è nuova, sapevo che volevano autorizzare il formaggio senza latte, se è vero quello che dice capisco il perchè. Sull’Africa ha fatto centro, i signori della guerra, foraggiati dalle multinazionali, tengono la popolazione nella fame, nell’ignoranza e, a tempo perso, organizzano sommosse tribali. Si potrebbe approfondire l’argomento, bisognerebbe però toccare temi come politica e religione, non è che ne abbia una gran voglia. Sugli insetti e le bonifiche non sono molto d’accordo; l’Africa è un continente tra i più strani, tolti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo (dove le condizioni di vita sono migliori) il resto è o desertico o tropicale, in entrambi i casi e assai difficile una bonifica. C’è il sud Africa ma li la situazione è ancora più strana. Poi c’è un altro argomento, il problema è che è molto poco morale anzi, oserei dire osceno, quindi non lo toccherò neanche lontanamente. Ha parlato di due giornalisti, di una posso dirle che, probabilmente, aveva capito che l’Africa era diventata la discarica del Mondo.
Egr ottobrerosso, è vero sono i paesi del nord che cercano di imporre la loro linea, ma noi gli diamo una mano. Le quote latte al nord sapevano che erano strategiche mentre l’acciaio ormai lo producevano in dumping i paesi dell’est, certi sapevano che la coltivazione della canapa poteva essere strategica e non per la sua dote al fumo e si sono riservati adeguata superfice, i nostri avevano altri pensieri.
Oggi per es. abbiamo la possibilità che ci arrivi sulla tavola latte in polvere destinato all’uso animale perchè certi stato non vogliono inserire un tracciante, anche perchè la reddittività che garantisce loro i prodotti di sintesi venduti al prezzo che le analisi di mercato dicono accettabile dalla clientela gli permette lauti guadagni.
In Africa poi ci sono molti interessi e qualche statista che vuole un bel esercito ed il trono d’oro alla faccia di coloro che muoino di fame o epidemie, l’Italia ha lasciato là, se non erro, 2 giornalisti, gli insetti poi è normale che in ambiente adatto si riproducano, senza le bonifiche anche noi avremmo i ns bei problemi.
Se si vuole vincere la battaglia per la salute è necessaria la collaborazione di tutti, dal produttore al consumatore al dettagliante altrimenti propio perchè tendono a sfilacciare e controllare la filiera possono inserire tutto ciò che permette ai disonesti di fare reddito extra, le leggi non risultano essere adeguatamente dissuasive.
Professor Altieri, ho seguito il suo intervento sul link dell’articolo, mi complimento con lei per la mancanza di giri pirotecnici, parla diretto e questo mi piace. Però non saremo mai d’accordo su qualche punto, non tanto sui contenuti quanto per la praticabilità di quello che vorrebbe venisse fatto. E’ vero che il cibo abbonda, è anche vero che è mal distribuito; non serve dirle che l’occidente spreca più di quello che consuma e che nessuno mai si sognerebbe di rinunciare a certe comodità. E’ probabile che il batterio killer sia un OGM, è anche probabile che abbia acquisito una resistenza molto forte proprio a causa dell’uso massiccio di antibiotici (non è necessario sia un OGM, nell’organismo umano il problema è conclamato), il risultato in ogni caso è lo stesso. Sul fatto che gli OGM siano dannosi siamo d’accordo, lo siamo un pò meno quando dice che non sono la soluzione per risolvere (o meglio, mitigare) la fame nel terzo mondo; ci sono paesi che hanno un millimetro di precipitazioni all’anno, sarebbe alquanto difficile per quelle popolazioni coltivare qualcosa, ancor più se biologico e senza pesticidi, inoltre, come lei ha affermato, nel biologico c’è molto spreco, dubito quindi che una produzione biologica, anche su larga scala, potrebbe soddisfare il fabbisogno mondiale. Le garantisco che non sono fuorviato dalle multinazionali degli OGM, tanto meno da quelle dei pesticidi; avevo sentito nominare la Monsanto una volta e non avevo neanche capito cos’era. Lei ha definito le norme europee come un pastrocchio, io ho scritto che ci hanno fregato, più o meno siamo della stessa opinione ma è qui che scatta la fregatura vera e propria: “l’Europa è regolata da un trattato di commercio e monetario”, vale a dire che tutto è merce di scambio: l’Italia è al top riguardo le norme alimentari (biologico compreso), ha però un debito pubblico imbarazzante ed un’economia che non può competere con quei paesi che, guarda caso, utilizzano gli OGM, la mia impressione è che i compromessi siano purtroppo inevitabili. Siamo sanguisuge professore mio, per di più anche ipocriti; sappiamo cosa combinano le multinazionali nel terzo mondo (e non solo)e facciamo finta di non vedere, rifilano loro medicine scadute perchè costa meno che distruggerle, rifilano rifiuti di ogni genere e per farli contenti li riempiono di latte liofilizzato dimenticando che spesso non hanno acqua. Per il momento la saluto.
Dall’economia sulla morte all’economia della Vita…
Dobbiamo passare a un’economia basata sul bene comune
converrebbe a tutti
comprese le multinazionali…
intanto si muovano i cittadini dando un segnale con la propria “spesa quotidiana”
cosa aspettiamo?
Caro ottobre rosso
provo a dirimere la confusione che trasmette, provocata ad arte dalla propaganda delle multinazionali degli OGM…
…chissà che non le passi anche il mal di testa
1. sulle norme europee di tolleranza di ogm nel biologico, come le ho detto la confusione è sovrana. Hanno fatto un bel pastrocchio …per fortuna a scadenza, tentando di “manipolare il diritto”, senza riuscirci.
Infatti. anche se ci sono norme europee, queste stabiliscono solo il livello minimo di tutela ambientale e sanitaria.
Infatti ogni singolo stato membro non ha mai rinunciato alla sovranità nazionale in materia di salute e ambiente e può applicare livelli di sicurezza maggiori su quanto tutelato all’interno dei diritti Cotituzionali inviolabili, in primis , salute ed ambiente salubre.
L’europa è regolata da un trattato di commercio e monetario.
Per cui L’Italia deve prima possibile applicare la clausola di salvaguardia nazionale che preveda tolleranza zero di ogm nelle coltivazioni come negli alimenti, prima che si arrivi a un inquinamento generalizzato e irreversibile.
Non è vero che siccome tutto è inquinato da ogm servono le soglie di tolleranza
ma è vero l’esatto contrario: si chiedono le soglie di tolleranza per poter inquinare l’ambiente, con danno alla salute…
Scrissi un aritcolo “il Cavillo di Troia” ai tempi delle discussioni sulle soglie di (in) tolleranza di ogm… forse si trova in internet.
2. Sul batterio killer, trattasi di un microrganismo resistente ad otto antibiotici, pertanto credo sia un OGM, in quanto è praticamente impossibile che in natura si formi un tale batterio…
Ricordo che nella produzione degli OGM, si inseriscono pezzi di dna estraneo, insieme a geni di batteri resistenti agli antibiotici, più pezzi di virus promotori e/o vettori… insomma un bel pastrocchio, incontrollabile ed imprevedibile.
Poi si sottopongono le cellule all’antibiotico… e quelle che sopravvivono sono OGM
Per cui si formano sicuramente nuove sostanze imprevedibili, prima non esistenti in natura, come dimostrano gli studi dell’INRAN (ist. Nazionale del Ministero per la ricerca e nutrizione, che han trovato nuove proteine mai esistite prima nel mais OGM…)
Quindi quando gli animali e gli esseri umani si nutrono di OGM, nelle cellule degli intestini può succedere di tutto… anche che compaiano batteri Killers
… insomma come vede il pericolo OGM è reale e sicuro…
…dobbiamo aspettare per scoprire le imprevedibili conseguenze?
o combatterli con il Bando Mondiale?
3. FAME NEL MONDO
come le ho già detto inoltre, noi alimentiamo miliardi di Bovini, suini e polli, con OGM (che consumano più petrolio delle calorie fissate con la fotosintesi… ma l’agricoltura non doveva essere l’attività produttiva primaria’)… disrtuggendo nel contempo le risorse del pianeta…
mentre lasciamo morire di fame un miliardo di persone…
lasciamoli in pace e diamogli un pezzo di terra e i loro semi, per l’agricoltura tradizionale… che fino alla comparsa delle multinazionali non c’era nessun morto di fame in Africa… !!
Se poi viene la siccità diamogli da mangiare prodotti Biologici e non scarti avvelenati da pesticidi ed ogm
C’è cibo per tutti al mondo….
La FAO dice che abbiamo oggi cibo per 8 miliardi di Persone, con questo sistema dissennato.
E con L’agroecologia e produzioni biologiche potremmo sfamarne anche 10 miliardi e più… risolvendo il problema dell’inquinamento …
Invece oggi…C’E’ TROPPO CIBO PER POTER MANGIARE TUTTI…
(eccedenze-crisi dei mercati- fallimenti dei contadini- fame).
Ripeto, basta rispettare le costituzioni… e il resto vien da se
Conviene a tutti
anche a chi è più ricco (i venditori di pesticidi potrebbero raddoppiare i fatturati con i pesticidi per il biologico)
Diventeremmo tutti più ricchi… anche economicamente
ma ci vuole un popolo attivo che chiede il rispetto della giustizia
e non un branco di pecore che entra in file nei supermarkets e nei fast foods
un popolo oggi al reparto oncologico…
e quanto ci costa !!!
Professor Altieri, mi faccia una cortesia: ho trovato qualcosa ma c’è qualche incongruenza che fatico a capire, oltretutto m’è venuto un gran mal di testa. Ho trovato la direttiva UE per la produzione biologica (agricola, animale ecc.), non sono riuscito a trovare la famosa quota incriminata. Insistendo, oltre all’aumento del mal di testa ho trovato altro che le posterò. Mi dispiace ma io sono arrivato al limite, se la sbrighi lei e mi faccia sapere. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2007:189:0001:01:IT:HTML http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7798443 http://ec.europa.eu/agriculture/organic/eu-policy/legislation_it
Professor Altieri, se vuole conoscere la mia identità non deve far altro che chiedere la mia email alla dottoressa Locati (che autorizzo, privatamente, a fargliela avere). Detto ciò sono io a pregarla di non usare più aggettivi poco adatti ad un laureato. L’Europa ha ammesso una percentuale (accidentale come ha scritto lei) proprio nei prodotti biologici e, se tanto porta tanto, è la legge che fa testo. L’articolo che ho linkato parla chiaro: ci hanno fregato. Che poi tale norma sia scaduta tanto meglio, dubito però che i paesi del nord Europa si mettano l’anima in pace. Il problema è che l’Italia deve recepire le norme europee, sbagliate che siano. “Accidentale” è un modo come un altro per aggirare il buon senso e favorire quei paesi che non si fanno scrupoli. Sa che il batterio killer tedesco è stato rilevato in coltivazioni biologiche della bassa Sassonia? Se a questo aggiungiamo che in Germania esistono campi coltivati con semi transgenici senza adeguato isolamento le conclusioni sono facili da trarre. Sull’indebitamento degli etiopi (era un esempio) dovrebbe essere lei a darmi delle spiegazioni; io mi riferivo alle persone del terzo mondo che muoiono di fame e lei li ha liquidati come indebitati con le banche, evidentemente non ci siamo capiti. Ora le dirò la mia opinione sugli OGM, cercherò di farlo nella maniera più chiara possibile per evitare fraintendimenti: i pesticidi e gli OGM sono nocivi per chi ha un’aspettativa di vita che si aggira sui 80-90 anni, per chi ha una prospettiva di soli 20 anni credo siano l’unico modo per sperare di vedere i 40. Riassumendo, non li voglio sulla mia tavola ma non me la sento di toglierli a chi non ha altro. Troppo spesso vedo bambini raschiare la ruggine dalle pentole vuote. Concordo in toto sul prediligere la filiera corta ed evitare come la peste gli hard discount. Purtroppo anche con il contadino conoscente qualche rischio lo si corre, le contaminazioni, anche non volute, sono sempre in agguato.
carissimo ottobre rosso
la prego innanzitutto di firmarsi con nome e cognome visto che non so chi sia mentre lei mi conosce per firma
innanzitutto se l’Europa avesse ammesso OGM nel biologico, ciò sarebbe illegittimo dal momento che la legge da lei citata dice che non può essere etichettato come biologico un prodotto che contenga ogm…
…ma nello stesso tempo ammette soglie di contaminazione accidentale….
ma da dove accidenti arriverebbero gli ogm nel biologico se non vi si possono usare?
…dalle contaminazioni dei paese che coltivano OGM…?
… basta comprare Biologico coltivato in Italia per non mangiare OGM… visto che per fortuna da noi non si coltivano…
ovviamente meglio non fidarsi dei grandi distributori che potrebbero mischiare prodotti di diversa provenienza, ma rivolgersi direttamente in campagna dagli agricoltori in filiera corta o diretta;
oggi con internet vi consegnano a domicilio tutto quello che volete …
Inoltre quella norma europea assurda ed illegibile…
aveva una scadenza al dicembre 2010, per quanto concerne la cosiddetta soglia di (in) tolleranza di ogm..
per cui oggi devo desumere che non c’è tolleranza senza etichettatura di OGM negli alimenti… e la stessa legge dice… “in quelli biologici come in quelli convenzionali”…
semplicemente perchè il consumatore ha diritto a sapere ciò che mangia, come sentenziato dalla corte di giustizia UE che ha dato ragione a dei francesi che hanno fatto ricorso.
Siccome nessuno fa applicare la legge … le cose continuano ad andare storte…
ma ciò non significa che la Costituzione o le altre leggi che garantiscono a salute siano state abrogate… Il Prof. Corradini ci può illuminare in tal senso.
Inoltre lo zero tecnico è stato definito dalla circolare del MIPAAF e dell’ENSe che dice che il livello di presenza è quello determinato con PCR quantitativa…. analisi nel contempo anche qualitativa, per cui se non c’è l’OGM non si accende la lampadina…
se invece c’è… bisogna solo attendere il tempo necessario alla rilevazione, anche di una sola molecola di DNA transgenico, ad esempio in un campione di mais o farine di soia…
…poi, se nei campioni non troviamo ogm…
vuol dire che le eventuali contaminazioni presenti ad esempio in un a nave di Soia dichiarata OGM free… potranno pur esserci… ma non sono state rilevate dai metodi di campionamento attuati, che secondo gli standards bromatologici dicono che più è bassa la contaminazione e maggiore deve essere il numero di campioni da prelevare per cercare gli OGM eventuali…
Insomma, in conclusione, le contaminzaioni accidentali sono quelle che non riusciamo a rilevare… non certo quelle che i NAS trovano come presenti… anche se inferiori al dato minimo definibile precisamente in senso di quantità…
Non si può considerare zero una presenza…
a meno che non ci siamo giocati anche il cervello…
magari per qualche strana manipolazione genetica
Piuttosto,
qualcuno sta cercando di manipolare le norme…
la Logica …e la matematica…
Ma la Natura del Diritto ci da per fortuna ampie ragioni.
——–
Non comprendo infine l’Indebitamento che cita degli etiopi…collegato alla fame dei poveri…
a meno che non vuol dire che se l’Etiopia non ha soldi non può sfamare il suo popolo comprando derrate alimentari estere… attualmente destinate a maiali e porci allevati nei Lagers zootecnici… per provocare obesità e malattie degenerative nei paesi cosiddetti sviluppati…
Beh,
alla faccia della solidarietà internazionale !!!
Cito il mio compaesano Totò…
“Ma ci faccia o’ piacere !”…
PS
Le banane biologiche le mangio volentieri e le bucce le uso per il compost…
Cari saluti
Prof. Altieri giuseppe
Professor Altieri, lei ha confuso gli Etiopi con chi si è indebitato con le banche ed io sarei quello confuso? Per lo zero tecnico non se la prenda con me. http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/13/Europa_nei_cibi_biologici_tollerati_co_9_070613115.shtml
Giancerlo Cruzel
ricordo che per coltivare biologico non si usano pesticidi e pertanto il Biologico ha in primis la qualità sanitaria, ovvero l’assenza di Pesticidi chimici di sintesi
per quanto concerne anche le qualità organilettiche è ovvio che se invece di biologico ed agroecologico…
coltivo senza usare nulla…nemmeno il letame (naturale e non di allevamenti intensivi, ovviamente)… i prodotti non saranno migliori in quanto a proteine e vitamine
ma se lavoro seriamente
non c’è nessun dubbio e le ricerche lo confermano che i rpodotti biologici possono anche raddoppiare il contenuto di vitamine ferro e sali minerali , oltre ad essere più equilibrati per la dieta umana ed animale
ovviamente molto giocano anche le varietà vegetali…
.. se si rpoduce di più normalemnte la qualità cala… ma c’è un giusto equilibrio a tutto
..ovvero l’Agroecologia applicata…
saluti
Prof. ALtieri
CHIUDERE IMMEDIATAMENTE TUTTI GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI E’ UN DOVERE DELLE ISTITUZIONI E UN DIRITTO DEI CITTADINI
Big Business: i retroscena degli allevamenti industriali, una responsabilità di tutti!
Addetti ai lavori e consumatori dovrebbero sapere oramai cosa siano l’agricoltura e l’allevamento industriali e intensivi. I consumatori più attenti hanno compreso che la tutela della loro salute, e dell’ambiente, passa soprattutto attraverso gli alimenti che consumano. Ciò nonostante, il consumo di carne a basso costo è in crescita esponenziale con profitto per le multinazionali del settore ed a scapito della salute.
L’allevamento intensivo, un modello industrializzato adotattato in zootecnia a cominciare dai polli, è ormai esteso a tutti i tipi di allevamento, bovini e maiali compresi. Tuttavia in questo modello produttivo l’animale non è più considerato un essere vivente, ma una materia prima industriale utilizzata per produrre salumi, hamburger, insaccati e carne a buon mercato da vendere soprattutto attraverso la Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Tutto ciò implica l’intensificazi one dell’allevamento, la concentrazione in spazi dati di un numero sempre maggiore di animali e la riduzione dei loro tempi di crescita, seguendo la logica dello stoccaggio ottimale e del veloce turn-over del magazzino. Ma tutto ciò aumenta il rischio sanitario, con conseguente abuso di antibiotici, e uso di ormoni. E l’impatto ambientale dei grandi allevamenti intensivi non è da meno.
Una deuncia ben documentata di ciò che mettiamo in tavola e delle esternalità negative provocate dagli allevamenti industriali sul territorio che li ospita arriva dal documentario Pig Business realizzato dalla giornalista inglese Tracy Worcester, che da anni è testimone della scomparsa delle aziende agricole a conduzione familiare come conseguenza dell’estensione del potere e del raggio di azione delle multinazionali, che da anni protesta contro la distruzione dei mezzi di sussistenza rurali e che si batte per il ben! essere animale. Un documentario realizzato con iul supporto dell’ONg inglese Pig Business e sottotilato in molte lingue, anche in italiano.
Il caso della Smithfield Foods
Il viaggio della giornalista Tracy Worcester negli allevamenti industriali l’ha condotta dagli Stati Uniti, dove è nato il metodo intensivo, all’Europa, (Polonia, Gran Bretagna), passando per il Sud America, seguendo le orme della più grande multinazionale statunitense del settore della carne: la Smithfield Foods. Una vera corporation il cui fatturato annuo è di 12 miliardi di dollari, che lavora 27 milioni di suini l’anno, e che ha concentrato nelle sue mani l’intera filiera della carne: dall’allevamento alla macellazione, dalla trasformazione al confezionamento, eliminando ogni principio di democrazia.
Chi paga tutto questo? In primis i poveri suini, le cui condizioni sono indecenti anche per un animale. E poi i cittadini che vivono nelle vicinanze di questi allevamenti e sono esposti quotidianamente alla ‘miscela tossica fertilazzante’ composta da escrementi di suini, gas volatili, polveri, batteri e antibiotici. Ma anche l’ambiente, e in particolare il terreno e le falde acquifere, contaminate dalla stessa miscela alla quale sono esposti i i cittadini.
Nel 2003 gli USA hanno riconosciuto gli effetti inquinanti dei liquami dei rifiuti dei suini e hanno introdotto limitazioni per l’irrogazione dei campi con i rifiuti suini. Ma quello che è diventato negli USA viene messo in pratica dalla stessa Smithfield Foods in altre parti del mondo, Europa compresa. In Polonia, ad esempio, la Smithfield Foods ha acquistato 21 aziende agricole e l’ex macello statale, divenendo così la più grande “azienda agricola” del Paese.
Oltre all’impatto negativo sulle piccole aziende e sull’ambiente, gli allevamenti intensivi, o meglio le pratiche che in essi vengono adottate soprattutto in fatto di abuso di antibiotici, vengono chiamati in casua anche rispetto alla diffusione epidemie dovute a ceppi di virus resistenti agli antibiotici.
Per arginare la sempre maggiore capillarità di diffusione degli allevamenti intensivi, si potrebbe iniziare con l’introduzione in etichetta di uno spazio riservato al benessere animale. E proseguire con un cambio di abitudini alimentari, con l’adozione di uno stile di vita “naturale” e di modelli di produzione sostenibili, il biologico in primis. Molto possono fare anche i cittadini/consumatori, le cui scelte determinano lo stato di salute dell’ambiente e di ogni essere vivente.
Guarda il documentario con i sottotitoli in italiano
Soglie di i-olleranza di OGM
Il confusionario Ottobre rosso… non conosce la matematica
equivalendo 0,1 a zero…
la informo che tolleranza zero significa che se trovo una sola traccia di ogm (e i metodi di analisi sono sensibilissimi quando si tratta di rilevare presenza o assenza di OGM, dal momento che individuano e replicano anche una sola particella di DNA transgenico fino a che non si evidenzia la presenza – ovviamente dando il tempo giusto allle analisi PCR… affinche la quantità di DNA replicato sia sufficiente a far accendere la lampadina di presenza !!!)
se siamo invece in assenza di OGM nel campione analizzato, possiamo lasciare tutto il tempo che vogliamo all’analisi PCR… ma se l’OGM non c’è non si può replicare…
e la lampadina non si accenderà mai…
Quello di confondere il limite di rilevabilità (presenza di DNA transgenico in un campione di analisi) con la soglia di tolleranza (0,1% , ovvero un grammo per kg) è un vecchio trucco delle multinazionali degli OGM…
figuriamoci se i sistemi di analisi son così rozzi da non individuare 1 grammo di OGM in un kg di prodotto…
…forse lo si sente anche assaggiandolo…
– L’Italia Importa OGM in maniera non conforme, in quanto non autorizzata dal consiglio dei Ministri UE… organo deliberante a cui si sostituisce qualcuno della Commistione UE
insomma ce li fanno mangiare di nascosto con le tolleranze a 0,9% senza etichette… 9 grammi per kg di componente… !!!
ciò è illegittimo e dev’essere sospeso con la clausola di salvaguardia nazionale, per i pericoli per la salute e l’ambiente
Leggete il libro di Putsztay per capire “come gli ogm ci fanno male”…
perchè …che facciamo male è sicuro…
… ma la cosiddetta scienza aspetta di classificare … Nuove malattie…
magari affibbiandole al portatore, come causa ereditaria…
…ci stanno provando anche con il cancro..
mentre il disastro sanitario è causato al 90% dall’inquinamento chimico e transgenico …
certo,
c’è chi è più forte per natura avendo un sistema immunitario capace di difendersi meglio…
ma le soglie di tolleranza sono in realtà di in-tolleranza,
non considerando che i cittadini più deboli fanno una brutta fine
tra essi i bambini (visto che le dosi di pesticidi son tarate su un adulto di 60 kg) e le donne, colpite nella sfera riproduttiva e ormonale , come la sterilità maschile accertata da cause xenoestrogene, in primis pesticidi…
A proposito: NON SIAMO TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE PER COSTITUZIONE?
…mi fermo qui
ricordando che se in Etiopia non piove…
dovremmo pensarci bene prima di alimentare 8 miliardi di bovini (che mangiano come 20 miliardi di persone) per fare carne avvelenata da fast food…
…non è meglio salvare i bambini innocenti dell’Etiopia?
Ovviamente con Prodotti biologici e non OGM …
Allego a parte un altro post con lo scandalo degli allevamenti industriali, prima causa della fame nel mondo e di distruzione del pianeta, incluso l’effetto serra
SONO DATI SCIENTIFICI
saluti Prof. Altieri
Gentile Zanutta, probabilmente le cose sono cambiate in peggio; é storia recente la battaglia al Parlamento europeo per produrre formaggio senza latte, sembra che stavolta la si sia svangata. Di solito sono i paesi del nord Europa a spingere affinchè passino norme che avvantaggiano le loro schifezze. E’ curioso notare che poi i loro prodotti vengono venduti prevalentemente negli hard discount. Sull’Etiopia che dire? Era solo un esempio, si potrebbe parlare dell’Eritrea, della Somalia ecc., insomma, di tutti quei paesi che hanno il pil pro capite ridicolo. Le carestie non sono causate solo dalla mancanza di pioggia, i parassiti sono sempre dietro l’angolo e l’unico modo di sconfiggerli (li) sono proprio i pesticidi. Il terzo link che ho postato non è la norma visto che l’Italia, sul biologico, è unanimamente riconosciuta come il top in fatto di qualità, piuttosto occorrerebbe preoccuparsi degli sversamenti abusivi, dei prodotti che, aggirando le norme, vengono importate in Italia, delle farine di soia transgeniche che possono venire usate negli allevamenti. La filiera è troppo lunga per poter essere controllata in modo serio ed il problema di fondo è: produrre biologico è più costoso, finchè l’azienda rimane nei limiti della conduzione familiare grossi problemi non ci sono, non è però pensabile possano soddisfare tutto il fabbisogno di alimenti genuini, prima o poi ci si ingrandisce e le tentazioni aumentano in modo esponenziale. Sono un consumatore, crede veramente che opterei per una mela sintetica? Sono della generazione delle fettine di carne magiche (quelle che da crude misuravano un metro quadrato e dopo cotte 5 centimetri)…m’è bastato.
In rif. a ottobrerosso, vedo i collegamenti citati datati, qualcosa potrebbe essere cambiata, poi per l’Etiopia si parla di casi particolari come può essere il lago D’Aral o quello salato, luoghi di difficile coltivazione, i pesticidi comportano anche desertificazione per cui è come se non piovesse, basta vedere le scarpate trattate con il glifosate (es. strade comunali, autostrade e ferrovie) e le conseguenze sulle popolazioni (America Latina).
Andando poi alla cura cancro, bè, le cure implicavano un costo di 50 mila miliardi di lire (da fonti giornalistiche) ora quì è da vedere la convenienza per certi (non gli ammalati) a debellare tale sciagura.
Professor Altieri, la tolleranza zero (0,1) per gli OMG non esiste, salvo non siano cambiate le norme. Mi risulta che la tolleranza sia dello 0,9. Inoltre all’Italia è vietato coltivare prodotti OGM ma non importare farine o prodotti finiti che ne contengono, quando ho fatto l’esempio delle patatine fritte (azienda italiana) non scherzavo. Forse non sono stato chiaro: non sono contrario al bio nè favorevole agli OMG ma diffido di chiunque dia qualcosa per scontato. Sul prezzo finale troppo alto niente da eccepire, le posterò qualche articolo perchè io, a differenza di lei, non ho la possibilità di avere certezze matematiche. http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/20/Mense_sempre_piu_biologiche_conviene_co_9_080420013.shtml http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/20/Gli_eco_cibi_sono_anche_co_9_080420014.shtml http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/09/Frutta_venduta_come_naturale_trattata_co_0_030909062.shtml Come potrà notare ho inserito un articolo con qualche dubbio, un altro a favore ed uno che tratta di truffe. Ripeto: diffido da chi è sicuro al 100%, compresi coloro che affermano che gli OGM sono assolutamente sicuri. Sulla fame nel mondo, mi dispiace, ma è scivolato su una buccia di banana (bio ovviamente)…in Etiopia sono tre anni che non piove, non credo possano coltivare OMG nè bio nè allevare bestiame se non con lo Spirito Santo.
Solo POSITIVITA’ … MANGIACOMEPARLI …
sono 20 anni che coltiviamo biologico senza problemi
ma nessuno informa gli agricoltori sottoposti alla pressione di una miriade di venditori di pesticidi diffusi capillarmente sul territorio italiano…
Dobbiao solo costruire un servizio di assistenza tecnica indipendente affinche quello che afnno l’8% della superficia italiana si diffonda al 100%
oggi non è un problema tecnico ma solo Politico
per cui che i cittadini si diano da fare
altrimenti avranno il Biologico dei Supermercati
importato dall’estero a danno dei contadini itaiani che falliranno lo stesso.
Un vecchi ogricoltore che ho riconvertito quest’anno al biologico a Todi
ha prodotto pesche che l’anno scorso non era riuscito a produrreper malattie che avevano distrutto tutta la produzione chimica…
Ma le pesche biologiche portate alla grande distribuzione di Cesena sono state pagate solo 20 centesimi al kg (per la precisione 17 !!)
le stesse pesche biologiche finiscono sui banchi della COOP o di Ecor Natura si a 3 euro al kg !!!
una vergogna
salviamo i contadini e paghiamo loro 1 euro al kg le pesche e la frutta biologica..
vi sembra tanto?
andate a far la spesa in campagna
per chi vuole contatti diretti siamo al servizio
col nostro lavoro di selezione degli agricoltori biologici 100% italiani, 100% liberi da OGM e 100% biologici…
MANGIACOMEPARLI
ne abbiamo fatto anche un marchio per la tutela dei nostri agricoltori tradizionali
saluti
Prof. Altieri Giuseppe
Colui che si definisce Ottobre rosso scrive cose semplicemente senza senso, frutto della propaganda che si sente spesso, putroppo anche sui mass media, che dovrebbero essere denunciati per falsa informazione (il Prof. Corradini ci aiuterà in tal senso):
1. Il Verderame è un prodotto Naturale (Solfato di Rame e Calce)
Zolfo, Rame e Calcio sono tre elementi della materia vivente, senza i quali non potremmo sopravvivere…
e per fortuna sono anche ottimi antiparassitari, alle giuste dosi.
Infatti il Rame che viene accusato di tossicità, rappresenta in realtà un micro-elemento essenziale per gli enzimi regolatori della fotosintesi e della vita umana ed animale, compreso l’uomo.
Il mio vecchio preside Orsini, cui è intitolato il mio laboratorio dell’Ist. Agrario di Todi, il più antico d’Italia, diceva che un pò di rame fa bene al sangue… rendendo bene l’idea. Finchè c’era lui (1980) a Todi i Pesticidi non si usavano…
Ora il consottoscritto, in cattedra dal 1987 sta cercando di eliminarli da tutta italia…
se mi aiutate ce la faremo in breve tempo.
I vecchi contadini ci curano anche la diarrea dei vitelli, con il solfato di rame…
Le norme sul Biologico prevedono che si possa usare al massimo 6 kg per ettaro di rame… a quelle dosi è più o meno quello che serve alle piante per vivere…
e per curarle dai parassiti fungini.
Per lo ZOlfo il discorso è anche più importante essendo necessario in gran quantità alle produzioni agricole entrando a far parte deglia minoacidi solforati essenziali per la vita e per il nostro nutrimento. E nel contempo cura un sacco di funghi dannosi alle piante.
La vita sul pianeta terra è iniziata grazie allo zolfo ce forniva l’energia ai primi batteri…
dopo di che alcuni di essi si misero in simbiosi e collaborarono alla prima cellula fotosintetica, creando la Clorofilla…
Il Calcio, oltre al più bello sport del mondo… cui mi son dilettato per 30 anni e ancora mi diverto coi miei studenti…
è anche elemento necessario… e non solo alle nostre ossa…
ma, tanto per fare un esempio, a curare il cosiddetto “culetto nero dei pomodori San Marzano” originali… che in carenza di tale elemento marciscono sulla punta.
L’agricoltura Biologica per legge NON DEVE USARE PRODOTTI CHIMICI DI SINTESI.
E viene controllata da enti di certificazione che se non fanno il loro dovere vengono perseguiti a norma di legge …
2. I difetti nei prodotti agricoli spesso non arrivano sul mercato, in quanto se sono erosioni di insetti il prodotto non si conserverebbe e rischierebbe di ammuffire…
Fragole andate a male non si possono vendere… cosi’ come tutta la frutta marcia
Non comprendo quale idea di biologico abbia il signor OTTOBRE ROSSO…
Diciamo che il prodotto biologico, in genere , ma solo per quanto concerne l’orto-frutta, ha un maggiore scarto, inonostante le tecniche sono sufficienti a produrre economia per le aziende agricole, ma la grande distribuzione non vuole vedere nemmeno un segno sulla frutta… che spesso è gonfiata artificialmente con Ormoni pericolosissimi per la salute umana… Magiamo con gusto e sentiamo il sapore e l’odore… e non con gli occhi…)
Tutto ciò che provoca danni “estetici” e non sostanziali (per i quali secondo l’Autorevole David Pimentel, responsabile degli studi sull’impatto dei Pesticidi a livello mondiale, si usano circa il 50% dei Pesticidi al mondo !!!… ovvero solo per non vedere il segnetto di una cocciniglia o di un tripide sui limoni o le arance o il disegno dello stesso tripide sulle pesche nettarine, che mia figlia ha imparato invece a godere come “arte della natura”…)
Danni che pagano gli agricoltori…
che, proprio per questo motivo, hanno diritto dal 1992 ai Pagamenti agroambientali europei se coltivano in biologico
Ma oggi invece di avere tutta l’italia biologica siamo solo all’8%…
grazie alle dormite degli ambientalisti, delle associazioni dei consumatori e di quanti, sindacati in primis, siedono nei tavoli di concertazione con le regioni.. . le quali sperperano i soldi regalati a chi compra pesticidi !!!
Facemmo nel 2000 una battalglia col Dr. Claudio Abiuso, presidente del wwf Umbria sui fondi agroambientali e vincemmo il raddoppio dei pagamenti al biologico…
ma poi fu sostituito come presidente del wwf… peccato
mentre le regioni hanno portato avanti una gigantesca truffa comunitaria chiamata Agricoltura Integrata !!! (roba da miliardi di €, regalti a chi compra pesticidi pericolosissimi)
3. OGM
Educate i consumatori ad andare a far la spesa in campagna e a non entrare nei supermercati, o peggio nei Fast Food…
dove spesso si vende carne che nemmeno un cane avrebbe mangiato… ma trasformata in Hamburgher o wurstel…
ben profumate artificialmente… ingozzano i nostri figli provocando obesità e cancro, strettamente correlati, come dimostrato dalla Presidente dell?Ass. Medicina Integrata, Dr.ssa Marucci al Convegno Cibus in primis di Todi, 9 giugno 2011…
Sugli OGM consultate la “Carta di Montebelluna”, per il Bando Mondiale con le Armi del DIritto cercatela in internet o ve la spediamo (agernova@libero.it)
Gli OGM non vanno criminalizzati … bensì BANDITI dalla faccia della Madre Terra
come minaccia irreversibile per la salute umana ed animale e per la BIODIVERSITA’ planetaria e le sovranità alimentari dei popoli.
Negli OGM non c’è nessuna scienza, ma solo manipolazione e i transgeni modificati si spostano diffondendosi nell’ambiente attraverso i pollini e ancor peggio con il Trasferimento genico orizzontale…attraverso pezzi di dna che reagiscono come impazziti, con altro dna, anche di altre specie, soprattutto microrganismi… (intestinali e dei terreni) ma anche piante…
insomma bisogna vietare non solo le coltivazioni ma soprattutto le importazioni di alimenti OGM
applicando la clausola di salvaguardia prevista della norma Europea in materia
e la tolleranza zero come unica forma di possibile controllo.
E’ previsto inoltre l’obbligo di consultazione della popolazione prima di importare ogm che possano contaminare irreversibilmente il territorio italiano.
E allora facciamolo questo referendum !
perchè altrimenti gli OGM entrano in Italia senza che nessuno li abbia mai approvati (l’organo preposto è il Consiglio dei Ministri UE, che non ha mai votato a maggioranza qualificata nessuna autorizzazione)
Anche se fino ad oggi le semine in Italia sono vietate
I pareri dell’Ente di (“IN”)Sicurezza alimentare (EFSA) vengono fatti solo sulla base degli studi della Monsanto o altre multinazionali produttrici di OGM…
come chiedere all’oste se il vino è buono …
Ma un recentissimo voto del parlamento UE chiede anche Studi indipendenti, che come dimostra il testo “La Sicurezza degli OGM” , di Arpad Pustztay… dimostano ampiamente il pericolo sanitario degli OGM
Fermiamo questi folli prima che sia troppo tardi
Dal 2003 ad oggi l’aspettativa di vita media sana in Italia è crollata di dieci anni !!! (dati ufficiali UE)
nel 2003 vennero approvate le soglie di “(in)tolleranza di OGM nei cibi, senza etichette fino a 10 grammi per kg (oggi sono 9 grammi, per ogni componente…
Chi approvò per primo le soglie fu un certo Pecoraro Scanio…
..ministro verde…
o traditore dei Benefattori? (Dante 33# canto, Inferno)
3. Sulla fame nel mondo vien da sorridere, anzi da Piangere …
alleviamo 8 miliardi di bovini equivalenti nel mondo, che mangiano come 20 miliardi di esseri umani…
è un miliardo di persone muore di fame…
perchè non ha i soldi per comprarsi da mangiare…
tra questi moltissimi contadini che hanno perso la terra indebitandosi con le banche per coltivare OGM e prodotti chimici con pesticidi e fertilizzanti…
Saluti cari a tutti
Prof. Giuseppe Altieri
Dottoressa Locati, lei ha affermato che fino a 40-50 anni fa sulle tavole dei nostri genitori c’erano pomodori senza pesticidi, io insisto sul fatto che ad oggi l’ossicloruro di rame (funghicida) è usato in modo massiccio, non nelle coltivazioni industriali ma nei campi dei contadini che coltivano prevalentemente per il consumo familiare e vendono al dettaglio quello che avanza, ha presente i prodotti acquistati dal contadino che si conosce? Ovviamente oggi l’uso dei pesticidi è aumentato a dismisura per il semplice fatto che i parassiti hanno sviluppato una maggiore resistenza, più o meno come i batteri per gli antibiotici. Ho scritto che gli OGM vengono già largamente usati, provi ad acquistare un sacchetto di patatine fritte di una nota azienda italiana (ho un mutuo da pagare, evito quindi di citare la marca) e mi dica poi se hanno lo stesso gusto di qualche anno fa. Pensi, io il verderame l’ho visto usare ed ho assaggiato le patatine e mi sono pure beccato un -2. Dimenticavo, Altroconsumo testò alcuni prodotti bio con altri “normali”, i risultati furono poco incoraggianti, tanto poco incoraggianti che mi resta difficile prenderli per oro colato (di solito diffido di chi è troppo sicuro di qualcosa), vorrei però suggerirle di domandare in giro che aspetto hanno i prodotti che non sono stati sottoposti a pesticidi, difficilmente li vedrà messi in vendita.
[…] dal Blog Il Giornale.it Clicca qui https://blog.ilgiornale.it/locati/2011/07/28/vi-spiego-perche-mangiamo-pesticidi/ […]
Mi sono sempre chiesto cosa significasse “prodotto biologico”, suppongo significhi prodotto senza l’uso di pesticidi. Bon, chi conosce il “verderame”? Veniva abbondantemente usato nelle campagne dai nostri nonni e non credo fosse meno pericoloso degli attuali pesticidi quindi, il detto “si stava meglio quando si stava peggio” è da scartare a priori. Resta il dubbio: biologico significa senza l’uso di pesticidi? Chissà se i parassiti, non potendo attaccare piante “inzolfate”, non attacchino piante definite biologiche…se così fosse dei prodotti biologici resterebbe ben poco. Ho il vago sospetto che la dicitura “prodotto biologico” sia una scusa per maggiorare il prezzo anche perchè non ho mai visto un tale prodotto con i difetti tipici tali da dimostrare il mancato uso di pesticidi. Non ditemi che acquistereste una mela con l’ospite a bordo pagandola di più. Passiamo agli OGM: siamo sicuri che non se ne faccia già largo uso? Avete presente la catena di fast food americana presente in tutto il mondo? Credete veramente che i loro prodotti vengano coltivati (o allevati) solo negli USA? Attenzione, non sono a favore degli OGM tout court, credo però accorra fare degli studi seri prima di criminalizzarli, considerando anche che miliardi di persone muoiono di fame e non hanno la possibilità di coltivare materie prime in loco. Hai voglia a dire impariamo loro a pescare invece di dare loro il pesce…se poi non c’è l’habitat favorevole…i pesci non galleggiano. Ora voglio riallacciarmi ad un articolo passato della dottoressa Locati; ci preoccupiamo di trovare delle cure per il cancro mentre nelle stanze dei bottoni vogliono fare l’aranciata senza arance, il cioccolato senza cacao e peggio ancora, facciamo la spesa in hard discount dove manca l’elenco degli ingredienti in italiano e ci preoccupiamo se un prodotto è biologico o no? Io mi acontenterei di sapere che è cresciuto su di una pianta lontano da una discarica…vi dice niente?
Non ho competenze per dire se filtrare l’acqua del rubinetto sia utile, è la posizione di Aqua Italia, o inutile, è la posizione di Altroconsumo. Né so se il Sig. Paolo Gagliano sia lo stesso che commercializza filtri per acqua. Qualche competenza me la riconosco nel campo del diritto: anche qui si ara e si semina e si raccoglie. Perciò non capisco il Sig. Gagliano quando scrive che ha vinto in giudizio e tuttavia le sue vittorie “sono servite solo a mantenere i tribunali in attività, con avvocati che hanno rubato il proprio cliente”. La regola giuridica è questa: le spese seguono la soccombenza, nel senso che chi in giudizio vince non paga un centesimo di euro e paga chi ha perso. Forse il Sig. Gagliano, di fronte a un’amministrazione della giustizia che non sempre funziona bene, si è rassegnato. E nel fai-da-te si è rassegnato. Non condivido, rispetto però. Condivido e ammiro i Sigg.ri Marisa e Renato del Presidio Bastaveleni. E siccome mi riconosco una qualche competenza anche in tema di etica, la filosofia del diritto che insegno una filosofia morale essendo, dico che già “volere è potere”. Purché ci si organizzi. Perché non fare un’altra Spedizione dei Mille, questa volta su Roma? So che l’ottimo Prof. Altieri non si tirerebbe indietro. Io ci sto. E Mille e Mille e Mille trattori di agricoltori truffati o scampati alle truffe degli agronomi in malafede, a libro paga delle multinazionali alla Monsanto, circonderebbero in maniera pacifica il ministero delle politiche agricole. E’ un’dea? Pensiamoci.
Gentile Altieri,
leggo in una sua risposta al blog che : “Il referendum contro i pesticidi fu malamente gestito dai Finti oppositori di sistema , rappresentati dalle associazioni ambientaliste (è notizia di qualche giorno fa la commistione del wwf con la Monsanto… per la promozione del disseccante Glifosate?… notizie dal web…)”.
Siccome come WWF stiamo lottando nella zona DOCG prosecco del trevigiano proprio contro gli erbicidi (disseccanti è un eufemismo inventato) e i pesticidi per andare al biologic, vorrei avere notizie più precise e non generiche sul fatto che riguarda il WWF.
Spero si sia trattato di un fatto episodico e circoscritto anche perchè il WWF qualche tempo fa ha portato avanti proprio la campagna “Detox”.
Cordiali saluti
Ma gli organi di controllo dove sono? cosa e chi controllano? Se il prof. Altieri ha già fatto tante denuncie, prchè i giudici non hanno attivato le procure? perchè non hanno controllato i prodotti nelle mani dei contadini? perchè non li hanno ancora fermati?
Ci sono gli interessi enormi delle multinazionali del farmaco seminano le malattie per poi curarle con l’informatore scentifico che istruisce il medico
Da una parte abbiamo l’informatore del contadino , dall’altra c’è l’informatore scentifico che informa il medico del prossimo businnes.visitate blog “naturale trasparenza” lo scenziato prof Ricordi ci informa che le multinazionali del farmaco non hanno convenienza sui farmaci che iliminano la malattia.
Comunque il problema è molto serio, io con il water filtration system C1P, ho subito come il prof.Altieri ma tutte le denuncie che ho vinto sono servite solo a mantenere i tribunali in attività, con avvocati che hanno rubato il proprio cliente.Noi ci stiamo organizando con il fai da te (Scegliere i prodotti con la dovuta attenzione informando i parenti più stretti) quando ti ascoltano.Saluti
NON VI VIENE VOGLIA DI RIBELLARVI ?
Si, a noi è venuta, e L’ABBIAMO FATTO tirandoci addosso i commenti sarcastici, o peggio il silenzio assordante delle associazioni, poche si salvano, sull’inutilità della nostra scelta. Per fortuna invece ci confortano oltre 2000 adesioni da web, almeno è un sostegno morale…
Dall’inizio di luglio abbiamo iniziato lo sciopero della fame davanti alla Regione Piemonte, a Torino davanti all’assessorato Agricoltura, per sollevare il caso dei neonicotinoidi che continuano ad essere irrorati, a norma di legge, in agricoltura, nonostante le evidenze scientifiche che hanno portato la “montagna a partorire il topolino”, cioè la sospensione dall’uso per la concia del SOLO mais.
Non ci stiamo più, e non è perchè vogliamo difendere il nostro orticello, la nostra azienda, in quanto ci potremmo anche attrezzare diversamente, come abbiamo già iniziato a fare, oppure fare alri lavori.
No! siamo indignati e vogliamo urlarlo iniziando DI PERSONA, e non solo su internet o con delle petizioni, a metterci in gioco. Il sistema è marcio, checchè ne dicano i suoi disinformati o collusi sostenitori.
Come dice il Prof. Altieri è un sistema deviato. Abbiamo anche promosso azioni giudiziarie, ma non abbiamo nessuna speranza, perchè quando arriveremo al dunque le eventuali controparti potranno usare, come già promettono ” di attivare i migliori avvocati d’Italia”. Noi ovviamente no.
Citiamo il Prof. Domenico Corradini H. Broussard, quando dice che i danneggiati hanno: ***paura delle aule di un tribunale e anche per la paura di dover spendere soldi, dato che i giudizi costano e costano le CTU e le CPT, salvo poi a spendere i loro soldi in frenesia di consumismo. E’ il trionfo dell’effimero quotidiano e della ragion pigra. Dicono che la differenza tra un becchino e un avvocato sia questa: “il becchino spoglia i morti, l’avvocato spoglia i vivi”. A volte è così. Ma non sempre così è.***.
E siamo d’accordo. Speriamo anche noi nel nostro intimo che non sia sempre così, qualche volta ne abbiamo avuto conferma. Non sapete la fatica che abbiamo fatto per trovare qualcun altro disposto ad esporsi con noi, in prima persona.
E’ per questo che siamo partiti solitari, e non siamo 3200 come riportano alcune agenzie….Siamo ancora solo noi due.
E rischiamo di rimanerlo, se non inizieranno altri presìdi davanti ad ogni regione d’Italia, per dimostrare il disgusto generale per questo sistema di agricoltura. Non sono tenuti a farlo solo gli apicoltori, testimoni immediati del degrado (salvo poi scoprire degli scheletri negli armadi) che denunciano l’iceberg del problema sommerso, oppure gli agricoltori biologici. Sarebbero tenuti in primo luogo i Consumatori, e ci riferiamo a quelli con la “C” maiuscola come giustamente puntualizza la Dott.sa Gioia Locati, poichè la maggior parte rifugge da questi problemi, in quanto propensa “a spendere i propri soldi in frenesia di consumismo”. Lo possiamo testimoniare personalmente e con noi moltissimi altri colleghi, piccoli produttori biologici: una stragrande maggiornaza di consumatori ha il metro di misura del prezzo di discount. A tutto ciò ha contribuito il dilagare delle mode del “km zero” che sarebbe meglio chiamare “veleni a km zero”. A buon intenditor poche parole.
Ci auspichiamo, ma iniziamo ad essere molto scettici, che la nostra indignazione possa servire per scatenare una indignazione più ampia, a livello nazionale. Si fa un gran parlare delle proteste dal basso, eccone la possibilità, ma a coglierla purtroppo, se l’input non verrà dall’alto (poveri noi…) saranno pochi o nessuno. Noi, la faccia, l’anima e il corpo ce li mettiamo.
E stiamo mettendo ulteriormente a repentaglio (non ci arrendiamo ancora dicendo “definitivamente”) la nostra azienda e forse anche la salute.
Ne varrà la pena se la nostra protesta rimarrà isolata?
Per la nostra etica si, ma per la collettività?
Marisa e Renato dal presidio BASTAVELENI
http://www.rfb.it/bastaveleni
C’è una pagina per aderire al nostro appello. Grazie a chi vorrà farlo.
E grazie alla vera giornalista D.ssa Gioia Locati, oltre che al Prof. Altieri per la specifica competenza e al Prof. Broussard, per la grande umanità e disponibilità dimostrata concretamente.
Complimenti,ma attenzione.
I post presentati sono condivisibili ed anche confermativi, per quanto mi riguarda.
Ora, sarebbe necessario allargare la sensibilità sull’argomento, che indubbiamente è pesante per le menti dei più che, normalmente, tendono a sentire e ricordare preferibilmente le cose che possono far piacere o tranquillizzare (è anche comprensibile).
Pertanto, questa sensibilità si può aumentare consapevolizzando gli interlocutori sulla stretta concreta interdipendenza tra i ns stili di vita (tra cui il mangiare) e la salubrità della stessa.
Gli argomenti vanno trattati con positività (dosare il catastrofismo anche se la situazione è gravissima) e possibilità di una alternativa, che indubbiamente, per molti, è quotidianamente difficile vista l’organizzazione sociale ed economica in cui si è immersi, per esempio, nelle città.
Pertanto, diviene elemento cruciale escogitare, realizzare e promuovere soluzioni che consentano di dare opportunità, ad altri ancora, quotidianamente e nel concreto della loro vita di tutti i giorni, di approvvigionarsi di alimenti, la cui origine sia meno trattata possibile e quanto più geograficamente prossima.
Penso che se non si cerca integrare anche con un aspetto realizzativo della distribuzione, che vada a migliorare quanto c’è di oggi già esistente, tutto quanto di denuncia si possa dire o fare sull’agricoltura convenzionale o peggio OGM, difficilmente potremo recuperare per tempo una richiesta e sensibilità di prodotti naturali che rimane più o meno inconsciente o peggio frustrata da inadeguate soluzioni. E allora persisterà in molti di noi la convizione che tutto sia inutile e inevitabile.
Il giurista non può eludere questa domanda: “C’è un nesso di causalità tra l’impiego dei pesticidi e l’insorgenza di patologie tumorali?”. Lo esigono gli artt. 1223 e 2043 sgg. cod. civ. E la risposta, non dal diritto viene, ma dalla scienza. E la risposta venne già nel 1962 da Silent Spring di Rachel L. Carson, tradotto in italiano presso la Feltrinelli. E dedicato ad Albert Schweitzer. Il suo ammonimento: “L’uomo ha perduto la capacità di prevenire e prevedere. Andrà a finire che distruggerà la Terra”. Quanto poco si sia fatto dal 1962 a oggi, nel campo della politica e della politica del diritto, è sotto gli occhi di tutti. Perché i danneggiati o gli esposti al pericolo attuale e imminente di un danno non agiscono in giudizio? Credo per la paura che hanno delle aule di un tribunale e anche per la paura di dover spendere soldi, dato che i giudizi costano e costano le CTU e le CPT, salvo poi a spendere i loro soldi in frenesia di consumismo. E’ il trionfo dell’effimero quotidiano e della ragion pigra. Dicono che la differenza tra un becchino e un avvocato sia questa: “il becchino spoglia i morti, l’avvocato spoglia i vivi”. A volte è così. Ma non sempre così è.
I cittadini sono molto tutelati es. : la sentenza emessa dal TAR sugli OGM che non tiene conto della servitù che viene ad essere instaurata sulle proprietà limitrofei alle particelle ogm; esse infatti vengono ad impedire la libera coltivazione e commercializzazione del prodotto come NON OGM e pertanto obbligano i propietari a sottostare a delle limitazioni che finiscono con il danneggiarli al contrario del coltivatore OGM che può andar fiero di aver liberamente coltivato quello che gli pareva. Nei fatti è un’espropriazione del diritto fondamentale che ha un proprietario di disporre liberamente del suo bene a favore di coloro che si accodano all’ultima moda senza certezze di non nocività dei prodotti ed è anche un’imporre ai consumatori la non certezza di consumare prodotti naturali, “non contaminati”!
Se poi noi andiamo a vedere la tutela che ci offre la CEE con certe sue autorizzazioni per prodotti fitosanitari può nascere un forte dubbio sulla sicurezza della non nocività dei prodotti commercializzati e sulla salvaguardia della salute dei consumatori.
Di seguito un tipo di autorizzazione concessa dalla CEE e pubblicizzata dal produttore:” (nome prodotto) è (tipo prodotto) con un’ azione contatticida e non possiede né attività translaminare, né sistemica. Non è ancora conosciuto con precisione il suo modo d’azione. La Commissione europea Irac ha inserito il (nome prodotto) nel gruppo UN, che raggruppa i principi attivi con un sistema d’azione ancora sconosciuto o incerto”.
In questo caso quindi viene concessa l’autorizzazione all’uso di un prodotto dalle azioni e dalle residualità non bèn definite ed accertate la concessione di fatti si contraddice affermando prima il tipo d’azione del prodotto e poi che il “sistema d’azione ancora sconosciuto o incerto”, ci troviamo davanti ad un prodotto che si spera agisca in un determinato modo?
Il cittadino può sopportare esperimenti sulla sua pelle?
Nei campi OGM dicono che le produzioni sono aumentate, gli stessi aumenti si avevano nei campi in cui si introducevano gli ibridi, aumentano però a lunmgo andare i consumi di pesticidi in quanto si ha la “specializzazione” di piante competitrici e di parassiti.
IL bello ed il buono và alle ditte sementiere e dei fitofarmaci in quanto esercitando ormai il monopolio o oligopolio e posso controllare il mercato per cui gli agricoltori che appoggiano tali piani non fanno null’altro che segare la salubrità e redditività futura loro e degli altri, oggi hanno le prime pagine di giornali e tv, sono pionieri, domani vedremo…. i loro figli come in America Latina o Africa?
La mia tesi di laure nel 1972 riguardava l’inquinamento provocato dall’agricoltura ….ecc. Pertanto mi sembra chiaro di avere da sempre una mentalità chiamiamola “ecologista” inoltre tutta la mia attività ha interssato la ricerca in agricoltura pertanto credo di essere relativamente informata sul tema. Vorrei però chiedere al prof. Altieri perchè non parla delle molte sostanze naturali quindi biologiche ampiamente usate in agricoltura biologica che spesso sono altrettanto nocive per l’uomo e l’ambiente (esempio Rotenone per fortuna non più ammesso ma anche l’Azidiractina)dei prodotti chimici? Bisogna finirla con l’euguaglianza BIOLOGICO=NATURALE=SANO. In natura molte sostanze e molti prodotti sono velenosi, vedi alcuni funghi,il curaro ecc. Necessitiamo pertanto di maggiore ricerca prima di immettere sul mercato prodotti alternativi ai pesticidi con la scusa che sono naturali e quindi non fanno male.
Bisogna tutti chiederci, con sottolineato anche da altri, quanto siamo disposti a cambiare integralmente il nostro sistema di vita? Certamente ognuno di noi deve fare la sua parte sia nella vita quotidiana che lavorativa, qualche cosa va fatta a tutti i livelli.
Esorterei i partecipanti a “non chiudersi” nelle discussioni in “mail private” ma a continuare a scrivere “in chiaro”: numerose battaglie di verità e giustizia stanno ormai sui binari dei forum e dei blog e sempre più persone nauseate spengono e spegneranno la tivvù per incontrare le “libere opinioni” che solo la rete (internet) consente di veicolare, esprimere e diffondere. Inoltre la democrazia del “link” consente di attivare in un attimo “amplificatori” delle discussioni estendendole a gruppi di persone che gli utenti giudicano coinvolti in certe tematiche. Ecco che il “fil rouge” che lega cancro – veleni ambientali – OGM e quant’altro affine al pianeta-salute può rimbalzare da un capo all’altro del web e andare a toccare coscienze sopite dai Grandi Fratelli. Un grazie a Gioia e a tutti i partecipanti: continuate a “perdere del tempo” e a “parlarci”.
gentile Franco,non dubito della sua buona fede e spero che si possa collaborare in futuro.
Organizzi subito un bell’incontro nella sua regione con i prodottori agricoli convenzionali così li riconvertiamo tutti al Biologico e li facciamo aderire alle vertenze in corso a tutela dei Propri diritti.
sono appena 20 anni che mi interesso del corretto recepimento delle misure agroambientali comunitarie, che ho contribuito a scrivere insieme a moltissimi professori negli 80 – 90, portando il diritto europeo in agricoltura a un livello avanzatissimo ed unico al mondo… dal sostegno a pioggia al pagamento dei servizi forniti ai cittadini dagli agricoltori, attraverso la sostituzione parziale (agricoltura integrata) o totale (agricoltura biologica) dei Pesticidi chimici di sintesi dannosi alla salute.
All’inizio alcune regioni davano i fondi per l’agricoltura integrata su presentazione di fatture di acquisto degli insetti utili, invece dei pesticidi chimici… Altrimenti che Integrato sarebbe ? (il termine corretto è Agricoltura BIO-INTEGRATA)
…sono stato coordinatore centro Italia per il Programma Enea Biolab di diffusione della Lotta Biologica e costruzione della prima biofabbrica italiana di organismi utili ed ho messo a punto la tecnica efficientissima di inoculazione multipla preventiva in grado di evitare attacchi di molti insetti dannosi…
In Olanda secondo un servizio recentissimo di Angela su Quark l’impiego della Lotta Biologica interessa il 95% dei Produttori…
in Italia appena il 5% !!!
ho fatto i primi corsi sull’agricoltura biologica e BioIntegrata nel 1986 presso il mio istituto agrario di todi (cerchi il mio curriculuum in internet per il resto…) e sono stato promotore del refrendum sui Pesticidi, insieme al Prof. Giorgio Celli, con cui ho lavorato diversi anni, per la messa a punto delle tecniche biologiche, dal 1986 al 1993 nei cosiddetti PIM piani Integrati Mediterranei che dovevano servire da trampolino per il Biologico…
Il referendum fu malamente gestito dai Finti oppositori di sistema , rappresentati dalle associazioni ambientaliste (è notizia di qualche giorno fa la commistione del wwf con la Monsanto… per la promozione del disseccante Glifosate?… notizie dal web…) AL referendum, abilmente unito a quello sulla Caccia, mancò il quorum per pochissimi voti e oltre 19 milioni di cittadini dissero no ai residui di pesticidi negli alimenti…oltre il 95% dei votanti…
La stupidità abilmente manipolata raggiunse quel giorno il suo apice in Italia…
mentre i cacciatori vedono morire la selvaggina soprattutto per i Pesticidi…
Tali ecologisti, cosi come le cosiddette associazioni di consumatori (sarebbe meglio dire dei “Consumati”, ndr) siedono nei tavoli di sorveglianza dei Piani di Sviluppo rurale delle regioni, insieme a certi “rappresentanti” (spesso autoreferenziati) del Biologico…
…tutti zitti…
anzi tutti urlano…
ma quasi nessuno agisce per le vie istituzionali corrette e giuridiche legali…
mentre i sindacati concertano lo sperpero dei pagamenti di servizi agroambientali verso la vendita dei pesticidi nell’agricoltura (DIS)integrata…
Tutta la politica in materia di Ambiente e salute dev’essere per legge concertata con le parti sociali, ma nei comitati dove siedono sindacati, ordini professionali, associazioni varie… mancano purtroppo gli esperti in materia che per legge dovrebbero essere consultati… ovvero gli Agroecologi.
Istituti autorevoli, spesso universitari, redigono le loro Valutazioni (sull’agroambiente sarebbe meglio parlare di “falsificazioni”) ex-ante dei PSR regionali, con cui l’UE approva i Piani stessi… per poi subire le critiche nelle valutazioni ex-post degli enti valutatori comunitari e della Corte dei COnti UE, che puntualmente bastona la commissione in materia agroambientale..
E allora le norme disciplinari di agricoltura integrata le scrivono i tecnici esperti di pesticidi chimici e una professoressa di Torino che promuove in televisione l’uso degli OGM in agricoltura… diventa presidente del corso di laurea in Biologico…
qualcosa evidentemente stona.
Mentre noi esperti del settore di comprovato curriculuum non veniamo mai consultati… …ma ci facciamo sentire e scriviamo lo stesso.
Ed oggi è stata inserita anche la “Valutazione in Itinere dei PSR regionali 2007-2013, da realizzare tra il 2010 e 2011… ma gli esperti agroambientali continuano ad aspettare, portando gratuitamente il loro contributo alle riunioni ministeriali, mentre enti valutatori percepiscono un sacco di soldi per… criticare a dovere la spesa agroambientale delle regioni…
ho sporto le mie denunce sulle “Manipolazioni delle Norme” e del diritto in materia agroambientale e di OGM
e fatto interrogatori agli atti, interviste nei servizi su Report ( Il Gene Sfigurato, di Carlo Pizzati, 1998, come bio comanda e Ipocrisia di stato, di sabrina giannini), Ambiente Italia RAI 3 e moltissimi massa media….
Audizione parlamentare ai tempi di Pecoraro scanio, il Ministro che approvò per primo in Italia la tolleranza di OGM negli alimenti senza etichettatura fino all’1% (10 grammi per kg di ogni ingrediente !!!) … un Ministro definitosi Verde…
Insomma, tutti i partecipanti alla mega-distrazione di risorse comunitarie sono “informati dei fatti”…
Se ci sono rappresentanti del biologico ed associazioni serie del settore volenterosi a breve partiremo con le dovute azioni auspicate dal Prof. Corradini, presso le Procure della Corte dei Conti e della Repubblica e sulla Corte di giustizia UE, per le approvazioni non conformi da parte della Commissione Europea.
Che avvalla, per esempio, che la regione Umbria possa dare 1000 € / ha alla coltivazione di Tabacco per chi effettui con solo due trattamenti diserbanti, al posto dei 3-4 definiti normali nella protica consueta agricola (quando normalmente se ne fa solo uno di trattamento diserbante e le ricerche attestano anche che è inutile, perchè il tabacco si trapianta e si sarchia con le zappe meccaniche….
….cos’è questa se non una truffa comunitaria ai danni della salute e dell’ambiente?
Il tabacco biologico in Umbria è stato oggetto di miei studi, dal momento che in quelle zone c’è il più alto tasso mondiale di tumori…e si può produrre senza problemi ma costa di più..
La regione prevede solo 600 €/ha di Pagamenti agroambientali per il tabacco biologico, mentre quello irrorato di pesticidi ne prende 1000… perchè userebbe solo 2 diserbi…
con 4.000 € /ha si potrebbe tranquillamente pagare i maggiori costi per il tabacco biologico e salvare la coltivazione e il lavoro corrispondente…. 100 milioni di € all’anno sono sufficienti (a fronte dei 4 miliardi all’anno disponibili per l’agroambeinte…
Ho usato una metafora paradossale che è quella del tabacco, che fumato provoca il cancro…
ma il cancro è provocato soprattutto dagli additivi aggiunti alle sigarette e dai pesticidi irrorati sul tabacco.
e in ogni caso se si smette di coltivare tabacco in Umbria e toscana lo importeranno da altri paesi pieno anche di DDT !!!
Insomma, anche per me l’integrato doveva essere il passaggio al biologico…i
nvece si sono tutti INTEGRATI… nella CHIMICA
…”fumandosi” i soldi agroambientali destinati a sostituirla la chimica in agricoltura.
Il danno professionale e morale subito dal sottoscritto, che per etica lavora solo nelle tecniche alternative alla chimica in agricoltura, è enorme…
ho calcolato almeno 200.000 € all’anno di mancate consulenze, con cui avrei potutto sviluppare un gruppo di lavoro molto più ampio in tutta Italia.
L’associazione che avevamo costituito, il COLIBRI…. ce l’hanno chiusa gli enti di certificazione del biologico, che accogliemmo fiduciosi nel 1996 e che oggi…
…si prestano nella regione Toscana (per fortuna non tutti, ndr) ad avvallare un “sistema di controllo dell’Agricoltura (DIS) Integrata… (altrimenti la Commissione Europea non avvalla i Pagamenti agroambientali..
Agricoltura Integrata …semplicemente non controllabile ne verificabile…
(come definito nella Nota Corte dei Conti UE n.3 /2005, in quanto basata solo su presunte riduzioni di Inputs chimici…
Dove andare avanti?
Il tutto è agli atti anche del Comando Carabilnieri Politiche comunitarie…
Forse ha ragione il Porf. Corradini…
in Italia senza la Giustizia non riusciamo ad andare avanti
e allora si proceda con le FORZE DELL’ORDINE…
Contro il Nuovo Disordine Mondiale e la morte provocata da Pesticidi ed OGM
Che minano in maniera irreversibile l’armonia del frutto dell’evoluzione della vita sul pianeta terra… il DNA soggetto a violente mutazioni artificiali per agenti chimici e per manipolazioni volontarie (ed a casaccio) di tipo Transgenico…
TUTELIAMO IL CODICE ECOLOGICO PERFETTO
cari saluti a tutti i lettori
e ringraziamenti al Prof. Corradini, emerito costituzionalista di fama mondiale
Prof. Giuseppe ALtieri, Agroecologo
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“Non vi viene voglia di ribellarvi?”. E’ questo l’interrogativo, saggiamente retorico, con cui la Dott.sa Gioia Locati ha chiuso il suo post. Si riferisce a chi ancora non si è ribellato. Con il suo fiuto giornalistico, la Dott.sa Locati non può infatti non sapere che non siamo in pochi coloro che da tempo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, ci siamo ribellati e con durezza e intransigenza abbiamo criticato la pigrizia della politica e anche di certa magistratura ad adeguarsi al chiaro dettato della Costituzione in tema di tutela del diritto alla salute e del diritto a vivere in un ambiente salubre e del diritto a mangiare cibi e a bere bevande non geneticamente modificati. E’ una storia lunga. Storia tessuta di ansie e di istanze etiche. Storia che ha a cuore, o meglio nel cuore, le sorti delle generazioni future, dei nostri figli e dei nostri nipoti e dei nipoti che dai nostri nipoti verranno finché l’ultimo brillìo di sole non si spegnerà in chiglia alta di ciglia. E’ una fortuna, al di là dell’occasione contingente, che la Dott.sa Locati abbia per così dire “scoperto” il Prof. Altieri e il suo rigoroso e documentato pensiero. Dall’altezza dei miei 70 anni non mi fa velo l’amicizia e la stima che ho per il Prof. Altieri se qui affermo con convinzione che ha ragione da vendere, o da donare. Ha ragione quando punta il dito contro quegli agronomi che vendono pesticidi o che si prestano a fare consulenze per la vendita dei pesticidi. Siccome il danno da pesticidi è un danno ampiamente accertato in letteratura, costoro è assai difficile che siano in buona fede. Più facile, ove ne ricorrano le circostanze, che in mala fede siano e che con artifici e raggiri traggano in inganno lo sprovveduto agricoltore: e ciò si chiama truffa a casa mia, e a casa mia la truffa è un reato serio, da perseguire e punire. Come da perseguire e punire penalmente sono gli agricoltori che, consapevoli della dannosità dei pesticidi, li usano mettendo in pericolo la vita dei consumatori e la vita di chi suo malgrado è costretto a subire, pur sotto forma di effetto deriva o di effetto riflesso, l’irrorazione di pesticidi. Per la gerarchia delle fonti del diritto, inflessibile al pari di tutte le gerarchie, non c’è legge ordinaria dello Stato né normativa comunitaria che sia in grado, in tema di diritti inviolabili, di violare la Costituzione. Il suo art. 32 è punto fermo. Una barriera invalicabile. E allora, per parafrasare Sonnino, l’imperativo categorico è: “Torniamo alla Costituzione!”. Sarebbe già una volata verso la “ribellione”. Che senza l’indignazione non sta. Che l’indignazione trasfigura in azione e in azioni. Pure in azioni giudiziarie.
Gentile Professore, io non sono affatto in disaccordo con i Suoi principi ispiratori. Sto solo cercando di spiegare che purtroppo la realtà è più complessa di ciò che appare e che, perciò, l’applicazione di principi generali richiede oculatezza e che la medesima applicazione venga uniformata almeno su tutto il territorio nazionale, se pure tenendo conto delle contingenze locali.
Riguardo i pagamenti per l’Agricoltura biologica, nella mia regione, per farLe un esempio, ammontano a poco più di € 300,00/Ha per gli oliveti. Le garantisco, inoltre, che le aziende sono tenute a pagare direttamente gli Organismi di Controllo e, viste le difficoltà in cui versano, sono a volte costrette a chiedere delle dilazioni.
Sono comunque d’accordo su un intervento pubblico nel settore dei controlli.
La motivazione per cui le aziende accedono ai pagamenti agroambientali per l’Agricoltura biologica senza la prospettiva della commercializzazione di produzioni biologiche è semplice: senza quasi più reddito, si aggrappano a tali pagamenti ed ai risparmi derivanti dal mancato utilizzo di prodotti di sintesi per poter sopravvivere (anche perché alcune colture sono quasi in stato di abbandono)!
A mio modesto avviso, una rigorosa ed oculata applicazione dell’agricoltura integrata avrebbe potuto rappresentare una sorta di strategia di “riduzione del danno” e, magari, un viatico per molte aziende verso l’agricoltura biologica.
Ecco perché io non demonizzo uno strumento come l’agricoltura integrata, ma chi (le Regioni) lo ha reso per lo meno inutile (quando non dannoso).
Se Le risutasse gradito, sarei comunque disponibile a continuare il dibattito anche in altre sedi (es. email).
Carissimo Dr. franco
non so di quale regione riferisce
1. non ho accusato la categoria degli agronomi, ma solo coloro che vendono pesticidi o che fanno consulenza nella vendita dei pesticidi.
Oppure che si prestano a fare domande illegittime sui pagamenti agroambientali per l’agricoltura integrata falsificata.
Le norme sull’Agricoltura Integrata sono state scritte nel 1996 e anche prima dall’OILB (organizzazione per la lotta biologica, di cui sono stato membro ed ho tenuto una relazione al convegno specifico sui pagamenti agroambientali di Bologna nel marzo 1996) e definite dalla Decisione Comunitari del 30 – 12 -1996, che prescrive l’obbligo prioritario delle tecniche sostitutive di quelle chimiche, anche per rendere controllabile attraverso fatturazione, l’uso dei mezzi tecnici biologici.
Pertanto i disciplinari delle regioni sull’integrato, da 20 anni circa non sono conformi alle norme UE e i contadini hanno preso soldi per “comprare pesticidi” enon per sostituirli.
La note 3/2005 della Corte dei Conti UE è chiarissima come le note precedenti sulla spesa agroambientale Europea.
Pertanto è stata fatta una vera e propria distrazione di risorse che altrimenti avrebbero potuto riconvertire tutta l’Italia al Biologico, con beneficio di noi tutti e dei nostri figli, a partire dagli agricoltori, le prime vittime inconsapevoli dei Pesticidi chimici di sintesi.
Nessuno può controllare quanti trattamenti chimici vengono effettuati in base ai disciplianri di integrato (che, oltretutto, come detto, consentono trattamenti chimici che nessuna fa normalmente), dal momento che non esiste la prescrizione per la vendita dei pesticidi che si possono anche acquistare a scontrino senza fatture…
In piemonte stanno morendo tutte le Api , come in tutta italia, per trattamenti addirittura obbligatori, inutili e pericolosissimi contro insetti vettori di virus, che in realtà colpiscono prevalentemente piante già malate di mal dell’esca… un fungo !!! che si cura con semplice rame biologico.
Lo stesso insetto si curerebbe meglio con prodotti naturali a base di Azadiractina e oli e un pò di piretro vegetale… (li agricoltori che usano questi pesticidi chimici ci prendono anche i soldi agroambientali). Gli apicoltori sono in sciopero della fame da un mese e i Magistrati stanno intervenendo…
2. La certificazione biologica non rappresenta un costo per le aziende agricole, dal momento che veniva rimborsata prima nell’ambieto del Pagamento Agroambientale (e in media rappresenta circa 10 €/ha per le coltivazioni erbacee e 30 €/ha per quelle arboree, a fronte di un Pagamento Agroambientale previsto rispettivamente di 600 €/ha e 900 €/ha).
Oggi addirittura le spese di certificazione, dal 2007, godono di un rimborso specifico aggiuntivo attaverso la Misura 132 dei PSR Regionali, fino a 3.000 € ad azienda (oggi il costo medio è minore di 1.000 €….
Bisogna pertanto passare a una certificazione gratuita e controllata dallo Stato, per evitare doppie burocrazie di chi paga… l’ente che lo certifica… e poi la pratica dei rimborsi… un assurdo tecnico.
Gli agricoltori devono comunicare la loro coltivazione Biologica alle regioni e le Regioni devono pagare direttamente gli enti di certificazione (che potrebbero raddoppiare tranquillamente i loro fatturati, ndr…) , controllando che facciano seriamente il loro dovere, con almeno 4 visite all’anno ispettive ed analisi sui prodotti obbligatorie finalizzate a verificare l’assenza di Pesticidi (10.000 posti di lavoro potenzialmente realizzabili in breve tempo). Dal momento che chi fa agricoltura biologica ha diritto a non venir contaminato dai vicini che usano pesticidi, i quali si devono allontanare dai confini a distanze di sicurezza (tolleranza zero).
3. Se gli agricoltori producono in biologico e non vendono al mercato biologico i motivi possono essere 2
– il mercato è in mano a gente che non vuole sviluppare il biologico (i consorzi agrari vendono pesticidi e ritirano il grano… conflitto di interesse… nei consorzi agrari ci sono i sindacati agricoli che decidono insieme alle regioni la Politica agroabientale per togliere i pesticidi…
perchè invece di ostacolare il biologico per vendere pestcidi i consorzi agrari non sviluppano il biologico e vendono il doppio di prodotti per l’agricltura biologica?
– La grande distribuzione non paga bene ne il biologico ne il convenzionale a gli agricoltori sono alla fame (meno del 20 per cento del prezzo finale rimane aglia gricoltori…) allora l’UE finanzia le iniziative per la vendita diretta e filiere corte…
ovvero anche i negozi degli agricoltori biologici singoli o associati…
– terza ipotesi potrebbe essere che si prendono i soldi del biologico e si continua ad usare la chimica… vendendo sul convenzionale… ma sarebbe una truffa aggravata con coperture degli enti di controllo… su cui dovrebbe indagare la procura della repubblica
Spero che le sue considerazioni non si riferivano a questa ipotesi, perchè sarebbe veramente triste, miope oltre che criminale.
Tutto ciò come dice il Prof. Corradini è garantito dalla Costoituzione Italiana.
saluti cari
Cosa aspettiamo a muoverci?
Qualche spunto di diritto.
[1.] Contro l’inquinamento da pesticidi e diserbanti, a tutela della salute quale diritto inviolabile tutelato dalla Cost. (art. 32), si può agire ex art. 2043 e segg. cod. civ., oppure ex art. 844 cod. civ, oppure con una class action.
[2.] L’azione più efficace resta quella di cui all’art. 434 cod. pen., dettato anche in tema di disastro ambientale, e punito con sanzioni severe (reclusione da uno a cinque anni, per il solo «pericolo» che il disastro si verifichi, e reclusione da tre a dodici anni, se il disastro si verifica).
[3.] C’è poi il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, nonché il ricorso al Tribunale Penale Internazionale, che sta orientandosi verso una considerazione del disastro ambientale come «crimine contro l’umanità» (in quanto tale, imprescrittibile).
Prof. Avv. Domenico Corradini H. Broussard
I problemi posti dal Prof. Altieri sono seri. E credo che in un solo problema si assommino: come fermare gli ogm e il chimico sintetico per cibi ogm-free e per un’agricoltura biologica? Vanno bene le pubbliche denunce, ma meglio sarebbero le azioni giudiziarie, a cominciare dalle querele per disastro ambientale. Ho l’impressione che senza sentenza di giudice, agli auspici politici o alle analisi scientifiche soltanto affidandoci, non fermeremo un bel niente. Se vuole, il Prof. Altieri può rendere pubblici le mie osservazioni sul tema. Domenico Corradini H. Broussard. Prof. ordinario Facoltà di Giurisprudenza Università di Pisa. Avv. Patrocinante in Cassazione.
Caro Professore, purtroppo per Lei io conosco bene, per motivi di lavoro, cosa sono i Pagamenti agroambientali e non ho alcun interesse di alcun tipo rivolto al mondo dei fitofarmaci, alla medesima stregua (Le garantisco) di tanti altri colleghi. Il fatto di gettare dei sospetti ingiustificati di interessi economici non solo verso di me, ma verso un’intera categoria, purtroppo rivela tutti i limiti del Suo teorema.
Nella mia regione, per esempio, i pagamenti per l’agricoltura integrata hanno rappresentato una grossa occasione perduta perché, come detto nel mio primo intervento, hanno rappresentato non solo uno strumento utilizzato male (praticamente non vi era quasi nessun controllo), ma hanno assorbito anche una grande quantità di risorse. Il problema è che, per ciò che riguarda i pagamenti per l’agricoltura biologica (cui ripeto di non essere affatto contrario), la differenza è rappresentata solo dai controlli di enti terzi (a carico delle aziende e che, perciò, assorbono una porzione del premio devoluto alle aziende).
Senza entrare nel merito di possibili comportamenti anomali, Le garantisco che nella mia regione la stragrande maggioranza delle aziende che aderisce alla misura di Agricoltura biologica non etichetta un grammo di prodotto biologico, ma fruisce esclusivamente dell’aiuto economico per puri motivi di sussistenza, ovvero per far fronte ad una crisi di mercato che per molte potrebbe risultare fatale. Per quanto io giustifichi assolutamente l’atteggiamento di tali aziende (che non fanno nulla di illegale), non mi pare che tali pagamenti possano avere qualche risvolto strutturale.
risposta al signor Franco
i Pagamenti Agroambientali non sono contributi a Pioggia bensì Pagamenti di servizio agli agricoltori che si riconvertono al biologico o che sostituiscono i pesticidi con prodotti biologici…
questo perchè la società si accolla i costi del biologico per ridurre le spese sanitarie
pare circa 40 miliardi di € per cure oncologiche, spesso inutili…
Le regioni hanno trasformato tali Pagamenti Agroambientali in “contributi a pioggia” regalandoli a chi oggi attraverso l’escamotage della falsa agricoltura integrata… acquista più pesticidi di quanti se ne usino nella normale produzione già abbondantemente avvelenata…
Basta guardare i disciplinari consentiti dalle Regioni
34 trattamenti chimici con prodotti di sintesi sulle mele
20 e passa sui vigneti
e così via
trattamenti con disseccanti chimici pericolosissimi e inutili che distruggono i terreni e predispongono le coltivazioni a patogeni responsabili di diffusione di micotossine, come le fusariosi…
se il signor Franco vuole conoscere l’Agroecosistema, sono disposto ad ospitarlo gratis alle mie lezioni di Agroecologia.
troppi agronomi hanno interessi nella vendita dei Pesticidi invece di agire come tecnici indipendenti guadagnando molto di più
Uno studio ENEA isfol del 1986 dimostra che il 50% dei Pesticidi usati in Italia è perfettamente inutile e viene usato solo per il consiglio interessato dei tecnici e venditori di agrofarmaci
Il fatturato totale ufficiale di Pesticidi in Italia ammonta a circa 1 miliardo di €.
Se risparmiamo 500 milioni di € di Pesticidi Inutili ci paghiamo 10.000 tecnici a 50.000 € /anno.
Buon lavoro…
…agli Agroecologi, confidando nella riconversione degli Agronomi al biologico.
Negli anni 80-90 avevamo iniziato bene coi corsi di formazione e i programmi pilota,
poi qualcosa si è inceppato nelle regioni….
Prof. Giuseppe Altieri
Gentile sig.ra Locati, avendo comunque letto la scheda info, non posso che offriLe incondizionatamente tutta la mia solidarietà e comprensione (per quanto dall’esterno sia difficile comprendere, pur vivendo un analogo problema in famiglia), che spero Lei accetti.
E’ anche per questi motivi che sono preoccupato da quelli che, a mio avviso, sono già dei gravissimi problemi (che rischiano di aggravarsi in futuro), non solo in materia di bilancia commerciale e di dipendenza dall’estero e da paesi terzi per gli approvvigionamenti alimentari, ma soprattutto in materia di sicurezza alimentare. Rischi cui, peraltro, saranno ovviamente più esposte quelle fasce di popolazione con minore capacità di spesa, non in grado di scegliere la qualità o il Made in Italy o, se si vuole, i marchi biologico e biodinamico.
Gentile sig. Moreno,specificando esclusivamente che per ciò che mi riguarda io non potrei rinunciare a nessuno stipendio, né facile e né difficile, visto che faccio il libero professionista, devo dire che apprezzo molto il suo approccio al problema, rivelato nell’ultimo periodo del Suo intervento, che dimostra come si possano correttamente percepire i reali risvolti dell’oggetto della diatriba. Comunque io, da tecnico del settore, non mi propongo di illuminarla, ma solo di contribuire umilmente alla migliore conoscenza di una piccola parte delle problematiche del mondo delle produzioni agricole.
Gentile Moreno
è vero tutti noi dobbiamo essere pronti a rinunciare a qualcosa ma non credo che nel mio caso serva prendere una laurea in Agraria… Desidero illuminarvi, questo sì, ma vedrà che troverò il modo, riportandovi le fonti da cui attingo. Così ciascuno si costruirà la propria opinione…
Leggo la diatriba tra chi ha confezionato l’articolo e chi di professione fa l’agronomo…
Ho solo una domanda per tutti: quanto siamo disposti a rinunciare per vivere sano?
La Sig.ra Locati è disposta a prendere una laurea in agraria per illuminarci sull’argomento?
I Sigg. Franco e Curzel sono disposti a rinunciare ai prodotti puramente chimici per combattere malattie e infestazioni delle culture, rinunciando così a stipendi facili?
Ma soprattutto, noi siamo disposti a tollerare le direttive UE che minano la nostra produzione agro-alimentare livellandola verso il basso dei paesi senza coscenza?!?
Signor Franco
è stato lei a giudicare il mio articolo incomprensibile, per questo l’ho invitata a dirmi cosa non è chiaro in modo da poterglielo ri-spiegare. Certo che ignoro l’agraria (sono giornalista) ma non tanto da non sapere che fino a 40-50 anni fa sulle tavole dei nostri genitori c’erano pomodori senza licopeni elevati al cubo e senza pesticidi. Da consumatrice- giornalista scelgo di amplificare il messaggio di chi si ribella a questi sistemi e studia il modo di far cambiare le cose.
Se Lei si occupasse di agricoltura saprebbe bene che, ad esempio, la coltura del pomodoro da industria è praticamente scomparsa da molti territori del Mezzogiorno (dove io vivo), dove fino a pochi anni fa copriva estensioni impressionanti. Secondo Lei, da dove proviene il concentrato di pomodoro che finisce in molti barattoli confezionati da un po’ di produttori italiani?
Devo inoltre dedurre che Lei non ha nemmeno seguito la battaglia condotta in Europa dei nostri europarlamentari per l’etichettatura dell’olio d’oliva Made in Italy, da riservare solo all’olio prodotto con olive prodotte in Italia, al contrario di quanto era autorizzato dalla UE.
E poi, senza finire nel discorso delle frodi o delle sofisticazioni, la concorrenza sleale di molti paesi fa sì che ormai molti prodotti non sia più economico farli in Italia, per cui arrivano in maniera massiccia ed anche legale dall’estero. Secondo Lei, con quale grano duro si produce tutta la pasta italiana?
Per cui Lei potrà continuare a scrivere: “Prima di occuparmi degli altri Paesi vorrei occuparmi del nostro”. E contemporaneamente potrà continuare a “ingerire una quantità di schifezze” provenienti dalla Cina o da altre parti del mondo, visto che in Italia alcune cose nemmeno si coltivano più, se non per mercati di nicchia, non alla portata della capacità di spesa della gente normale.
Come vede, può risparmiarsi di apostrofarmi alla stregua di qualcuno che non avrebbe ben compreso quanto da Lei scritto nel Suo articolo.
Rimango, comunque, disponibile a spiegarLe, magari in separata sede, le conseguenze degli interventi economici “a pioggia” in agricoltura (come quello proposto nel suo articolo), oltre al concetto di agroecosistema.
Vedo che avete l’abitudine di censurare le osservazioni non gradite!
Che tristezza!!
Mangiamo i pesticidi?
Adesso vi accorgiate che per produrre ci vogliono pesticidi e per alcuni produttori disonesti infestano l‘agricoltura biologica usando: 3 litri di un prodotto concime, 300 litri d’acqua, 1gk di colla di pesce, irrorata su foglie e frutta diventerà matura subito alla faccia dell’etichetta biologica! Perché? Mancanza di controlli, corrotti e negligenza anche dalla Politica mondiale che, se si vuole debellare, si usa non la galera, ma condonata a giorni di lavoro nei campi, naturalmente, eliminare concimi e pesticidi dannosi a favore di altri biologici, ma con costi calmierato, visto che gia ora al contadino si offre solo la decina parte della vendita di mercato e, non a caso, s’importano prodotti dal Nord Africa o dalla Cina (pesce e altri prodotti), anche illegalmente. Io produco frutta e olio, prodotti come natura crea, ovvio, ci rimetto oltre 3000€ della mia pensione. Però, ancora non ho trovato il modo o prodotto per insetti formiche Rosse (forse, perché Comuniste?) e di vespe, che si fanno fuori oltre 59/60 kg di mele Renette e di Golden. Se il dottor Giuseppe Altieri, ha un prodotto da suggerirmi gli sarò grato.vincenzocontadino@yahoo.it
http://vincenzoaliasilcontadino.blogspot.com/2011/07/ora-vi-spiego-perche-mangiamo-i.html
Gentile Franco,
mi dica in quali punti l’articolo non è chiaro, ripeterò i concetti spiegandoli meglio. Prima di occuparmi degli altri Paesi vorrei occuparmi del nostro: ANCHE se all’estero si comportano peggio di noi (più permissivismo e più pesticidi) NON PER QUESTO dobbiamo consolarci. I pesticidi inquinano comunque, se sono tanti è peggio ma anche quando non superano la famosa “soglia di tolleranza” NOI NON LI VORREMMO COME CONDIMENTI. Visto che le piace il rigore scientifico (piace anche a me) le chiedo se mi scrive quali sono i prodotti mascherati da made in Italy, le frodi alimentari SI DENUNCIANO AI NAS
Premettendo che chi scrive fa l’agronomo da diversi anni e che non sono contrario all’agricoltura biologica, vorrei fare alcune brevi valutazioni.
Innanzitutto l’articolo rappresenta un pastrocchio con scarsissimo rigore tecnico-scientifico che contribuisce più ad ingenerare confusione che a fare chiarezza.
In secondo luogo il prof. Altieri (secondo quanto riportato) fa un grossolano errore di metodo, incolpando uno strumento (l’agricoltura integrata), invece di incolpare chi lo utilizza (e questo potrebbe valere anche l’agricoltura biologica, altro strumento utilizzato non sempre in maniera rigorosa, a dispetto di quanto si voglia far credere, e sul quale ci sarebbe tanto altro da dire).
In ultima analisi, vorrei proporre all’estensore dell’articolo di preoccuparsi molto di più di quanto non viene prodotto in Italia, ma in paesi con legislazioni molto più permissive della nostra in materia di sicurezza alimentare e di pesticidi, e che purtroppo invade le nostre tavole (molto spesso a nostra insaputa), magari mascherato da prodotto made in Italy.
Vada avanti approfondisca perchè già,come vede,ci sono persone che sicuramente in buona fede sono tuttavia vittime di informazioni che disinformano.
I veleni sono sempre veleni anche a piccole quantità (che sono solo limiti legali e non sanitari).
Per quanto riguarda gli OGM sono già di per se stessi inquinanti come indicato nel report, ma poi si coltivano solo utilizzando pesticidi.
….E la fame nel mondo intanto cresce e l’agricoltura diventa proprietà delle multinazionali chimiche.
Non è sicuramente questa la strada.
x giancarlo
i consumatori son disposti a pagare di piu’ per vegetali
biologici non
per avere una piu’ alta densita’ di nutrienti (per ottenere
questo basterebbe ingerire integratori di minerali e vitamine) ma per evitare di ingerire contaminanti chimici…lo studio citato sa di depistaggio imho….
http://www.ok-salute.it/alimentazione-e-diete/10_a_ogm-conoscerli-veronesi.shtml
secondo l’arzillo Veronesi gli ogm sono migliori
dei non-ogm….
Complimenti segua e faccia da massima cassa di risonanza.
Ricordi che anche questo,o forse soprattutto questo, è…il coraggio di combattere il tumore al seno.
Prosegua con il suo coraggio.
Grazie
Forse la lettura di quanto segue potrà essere utile a comprendere che cibo organico sì/nò è un tema molto meno semplificabile di quanto fa Lei.
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Organic food not nutritionally better than conventionally produced food
Wednesday, 29 July 2009
Systematic review of literature over 50 years finds no evidence for superior nutritional content of organic produce
There is no evidence that organically produced foods are nutritionally superior to conventionally produced foodstuffs, according to a study published today in The American Journal of Clinical Nutrition (see abstract).
Consumers appear willing to pay higher prices for organic foods based on their perceived health and nutrition benefits, and the global organic food market was estimated in 2007 to be worth £29 billion (£2 billion in the UK alone). Some previous reviews have concluded that organically produced food has a superior nutrient composition to conventional food, but there has to date been no systematic review of the available published literature.
Researchers from the London School of Hygiene & Tropical Medicine have now completed the most extensive systematic review of the available published literature on nutrient content of organic food ever conducted. The review focussed on nutritional content and did not include a review of the content of contaminants or chemical residues in foods from different agricultural production regimens.
Over 50,000 papers were searched, and a total of 162 relevant articles were identified that were published over a fifty-year period up to 29 February 2008 and compared the nutrient content of organically and conventionally produced foodstuffs. To ensure methodological rigour the quality of each article was assessed. To be graded as satisfactory quality, the studies had to provide information on the organic certification scheme from which the foodstuffs were derived, the cultivar of crop or breed of livestock analysed, the nutrient or other nutritionally relevant substance assessed, the laboratory analytical methods used, and the methods used for statistical analysis. 55 of the identified papers were of satisfactory quality, and analysis was conducted comparing the content in organically and conventionally produced foods of the 13 most commonly reported nutrient categories.
The researchers found organically and conventionally produced foods to be comparable in their nutrient content. For 10 out of the 13 nutrient categories analysed, there were no significant differences between production methods in nutrient content. Differences that were detected were most likely to be due to differences in fertilizer use (nitrogen, phosphorus), and ripeness at harvest (acidity), and it is unlikely that consuming these nutrients at the levels reported in organic foods would provide any health benefit.
Alan Dangour, of the London School of Hygiene & Tropical Medicine’s Nutrition and Public Health Intervention Research Unit, and one of the report’s authors, comments: ‘A small number of differences in nutrient content were found to exist between organically and conventionally produced foodstuffs, but these are unlikely to be of any public health relevance. Our review indicates that there is currently no evidence to support the selection of organically over conventionally produced foods on the basis of nutritional superiority. Research in this area would benefit from greater scientific rigour and a better understanding of the various factors that determine the nutrient content of foodstuffs’.
For further information, or to interview any of the report’s authors, please contact Gemma Howe in the London School of Hygiene & Tropical Medicine Press Office:
Gemma.howe@lshtm.ac.uk
Tel: +44 (0)20 7927 2802/07828 617 901
Food Standards Agency Press Office:
Tel:+44 (0)20 7276 8888
Emer.timmins@foodstandards.gsi.gov.uk
Notes to Editors:
Nutritional quality of organic foods: a systematic review
Authors: Alan D Dangour, Sakhi K Dodhia, Arabella Hayter, Elizabeth Allen, Karen Lock, Ricardo Uauy
External review
An independent expert review panel was constituted to oversee and advise on the conduct of the review. The panel comprised a subject expert, Dr Julie Lovegrove (University of Reading, UK) and an expert in public health nutrition with systematic review experience, Professor Martin Wiseman (University of Southampton UK and World Cancer Research Fund International, UK).
Funding
The study was commissioned and funded by the UK Food Standards Agency. The funder had no role in study design, data collection, analysis, interpretation or writing of the report. The review team held six progress meetings with the funder. The corresponding author had full access to all the data and had final responsibility for the decision to submit for publication.