Oggi vi riporto una scoperta all’apparenza astrusa e piuttosto tecnica che tocca il Dna. Mi è piaciuta per un motivo (…a dir la verità i motivi per cui mi piace sono due ma del secondo parleremo in un altro post). Prima la notizia:

La rigidità del Dna rende le cellule più vulnerabili al cancro. La plasticità – ovvero la capacità di adattamento dell’elica delle nostre cellule –  si traduce in una migliore resistenza allo stress.  

Nelle cellule esistono dei rilevatori soprannominati “sismografi molecolari” che intercettano i movimenti meccanici cui sono sottoposte le molecole di Dna e che entrano in azione quando le vibrazioni sono così forti da provocare una rottura.

Uno studio dell’Ifom (istituto Firc di oncologia molecolare) guidato da Marco Foiani (in collaborazione con l’università degli Studi di Milano e altri centri di ricerca, giapponesi, spagnoli e statunitensi e pubblicato su Cell) ha aggiunto un altro tassello: i sismografi molecolari – oltre a comportarsi da guardiani del Dna –  riescono a rendere più plastico il Dna evitando le “rotture” pericolose.

Nelle cellule malate i sismografi funzionano male, il Dna si mostra rigido e predisposto alla rottura. Questa fragilità è alleata del tumore perché genera continuamente nuove anomalie genetiche che lo possono rendere ancora più aggressivo.

“Ora che sappiamo che la rigidità è un aspetto cruciale della fragilità dei cromosomi delle cellule maligne potremmo sfruttare questa caratteristica per colpire i tumori – ha dichiarato Foiani – Per esempio potremmo rendere il Dna (delle cellule cancerose) talmente fragile da distruggerlo”.

Cosa mi è piaciuto? Il fatto che dentro di noi, in piccolo-piccolissimo – all’interno del Dna, appunto – ha un riscontro il principio orientale del farsi ACQUA, dell’assecondare le asperità, dell’adattarsi, insomma.

 “Vuota la tua mente. Sii senza forma. Senza limiti, come l’acqua. Se metti dell’acqua in una tazza, l’acqua diviene tazza. Se la metti in una bottiglia, l’acqua diviene bottiglia. In una teiera, l’acqua diviene teiera. L’acqua può fluire o spezzare. Sii come l’acqua, amico mio.”

(Bruce Lee)

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