the-end1Aprite i cassetti, sono arrivati i saldi estivi. Puntuale come il bollino rosso della Società Autostrade, i distributori hanno deciso di svuotare i fondi di magazzino, sperando, non si capisce sulla base di cosa (forse di una insolazione dello spettatore) di attirare gente in sala. Offrendo, ogni estate, piatti succulenti come film risalenti a tre anni prima, titoli dei quali, probabilmente, anche gli stessi autori avevano perso memoria. Mentre in America considerano la stagione estiva, quella nella quale la gente è in ferie e quindi ha più tempo, come un periodo appetibile per spendere pellicole importanti, da noi casca l’abbiocco, è tempo di pennichella. Durante l’anno ti mettono settimane con una quindicina di uscite, qui ci sono giovedì con una, massimo due novità (e che novità, roba da fare la fila tre giorni prima per prendere il posto). “Eh ma gli italiani vanno in vacanza e non hanno tempo di andare al cinema”. Palla colossale. Non è più tempo di lunghe vacanze di tre mesi. La gente parte e torna, concentrando le ferie in poche settimane. Durante il soggiorno cittadino, esce (non sta in casa a contare le zanzare) alla sera, per divertirsi. E tu cosa gli proponi come alternativa? “Eh ma gli esercenti chiudono in agosto”. E per cosa dovrebbero tenere aperto? Per la vostra succulenta offerta di film usciti talmente da tanto negli Usa che sono facilmente reperibili in rete (cosa sbagliata, sia chiaro)? Povera italietta cinematografica

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