La bella, la bestia, il gay
Ricapitoliamo. La settimana scorsa, il regista dell’imminente (nelle sale) La bella e la bestia, Bill Condon, rilascia un’intervista a Matt Cain, del magazine Attitude, rivelando, a proposito del personaggio di LeTont: «È una persona che un giorno vuole essere Gaston e il giorno dopo vorrebbe baciare Gaston. È un personaggio che non sa ciò che vuole e che si è appena reso conto di provare questi sentimenti. E Josh Gad lo interpreta in modo sottile, delizioso, rendendolo magico e bello. Non voglio svelare nulla, ma alla fine ci sarà la prima scena gay in un film Disney». Ovviamente, notizia non passata inosservata, tanto da scatenare, soprattutto che in Russia, in un primo momento, avevano pensato di non proiettare il film. Il deputato Vitaly Milnow aveva scritto una lettera al ministro della cultura Vladimir Medinsky chiedendo di prendere posizione contro il film di Disney. “Una vergognosa propaganda di relazioni peccaminose e pervertite mascherata da favola per bambini”, scrive Milnow. “Sono convinto che lo Stato debba proteggere i bambini dalle brutture del mondo – continua il deputato – preservando la loro purezza e tenendoli lontani da questi pericolosi fenomeni”. E conclude: “Il nostro compito è tenere lontano il film dagli schermi. ‘La bella e la bestia‘ deve essere vietato. La risposta di Medinsky sembrava non escludere questa possibilità: “Appena avremo delle copie della pellicola le esamineremo e valuteremo il da farsi in base alla legge”. Invece, poi, il funzionario del governo Vyacheslav Telnov, che dirige l’unità cinematografica del Ministero della Cultura, ha fatto sapere che il film ha ottenuto il via libera da parte delle autorità locali. “Daremo la licenza di distribuzione cinematografica senza problemi. L’età minima è 16 anni.” che rappresenta una scelta importante tenendo conto il target infantile di riferimento. Perfetto, ma cosa si vedrà mai di così scandaloso in quella prima scena gay? Principi azzurri che baciano altri principi azzurri? Dichiarazioni d’amore? Niente. All’anteprima di ieri sera, mi sono confrontato con altri colleghi perché, magari, mi era sfuggita questa famosa scena, ottenendo, però, uguale conforto. L’unico particolare, ma è una supposizione che abbiamo fatto, è una canzone nella quale LeTont balla e ancheggia (fin troppo caricaturale) e che finisce con lui che abbraccia da dietro il suo Gaston. Il quale si gira e lo guarda perplesso con LeTont che con occhi da cerbiatto gli domanda: “Un po’ troppo?”. Tra l’altro, ad un certo punto, domandano a LeTont: “Perchè non hai una donna?” e lui, invece di fare coming out e giustificare il peso dell’operazione, risponde “Perchè sono appiccicoso”. Appiccicoso? Insomma, l’utilizzo cripto-gay, detto-non detto, che si fa di LeTont nel film, non avvalora, secondo me, lo sbandierare fatto nell’intervista. E quindi? Sul finire del cartone del 1991, dal quale il film è tratto, Guardaroba veste, durante il combattimento, un avversario da donna. Il quale, terrorizzato, fugge via. Nel live action, invece, gli uomini che si ritrovano in panni femminili sono tre e uno di questi apprezza gli abiti. Tanto che nel ballo finale, mentre LeTont danza con una donna, avviene uno scambio di coppie e il fido scudiero di Gaston si ritrova a ballare, mano nella mano, proprio con il ragazzo di cui sopra. Il tutto dura un secondo, ma lo sguardo tra i due è compiaciuto. Il vero rischio è che si finirà per mettere sotto silenzio l’unica cosa che conti: il film, a mio modesto parere, è di una noia mortale, soporifero. Sciapo come certi piatti da all you can eat: belli fuori, insapori dentro. Con buona pace di Walt.