Come ogni fine settembre, si torna a parlare dell’uscita di Fifa, il gioco di calcio di casa EA che, negli ultimi anni, sta dominando il mercato nel settore e che, con l’avvento delle console next-gen, ha decisamente schiacciato il piede sull’acceleratore, per offrire ai propri clienti un’esperienza di gioco sempre più realistica. Del resto, dal lontano 94, il gioco ne ha fatta di strada, perfezionandosi, ampliandosi, adattandosi all’evoluzione del soccer. Fifa 22, dall’1 ottobre in vendita, ne è la summa.

Si’, perché oltre alla potenza della nuova generazione di console, la EA ha potuto lavorare con l’HyperMotion Technology, un insieme di tecnologie che rivoluziona il gioco dal punto di vista delle animazioni, ben 4000 in più rispetto allo scorso capitolo e, soprattutto, molto più fluide e reali, dato che gran parte di esse sono state acquisite registrando i movimenti di calciatori, i quali, indossando delle tute speciali, hanno giocato vere partite di calcio e non si sono limitati a compiere singoli gesti. E se consideriamo quanto detto fino ad ora, unitamente ad un’intelligenza artificiale migliorata in reattività e capacità decisionale, si può intuire quanto potenziale abbia questo nuovo Fifa 22.

Ovviamente, quando si propone un cambiamento così radicale è lecito aspettarsi qualche difetto, soprattutto nei primi giorni dal lancio. Un esempio è il pacchetto animazioni dei portieri, sul quale, a mio avviso, bisognerebbe lavorarci ancora, dato che mi è capitato, in più occasioni, vedere il mio estremo difensore piegare la schiena per raccogliere il pallone in rete, dopo aver concesso goal su tiri apparentemente innocui. Le modalità di gioco, invece, sono le solite: Carriera, Volta, FUT e Pro Club, tutte revisionate rispetto allo scorso anno.

Per esempio, una novità molto interessante, introdotta nella modalità carriera allenatore, è il poter creare da zero il nostro club, personalizzando stadio, stemma, divise e giocatori, per poi tentare di guidarlo al successo; oppure, nella modalità Volta, forse un po’ trascurata lo scorso anno (in quanti ci hanno giocato?), è stata inserita, tra le altre cose, una playlist di giochi accessibili nel week-end, come calcio tennis e torello, a mio parere molto divertenti da giocare con gli amici.

Per quanto riguarda FUT, invece, sono stati fatti cambiamenti nelle Division Rivals e nel FUT Champions. La prima include una struttura di progressione stagioni, con premi settimanali e checkpoint da raggiungere per non retrocedere di divisione; un po’ come nei giochi di ruolo quando si riparte dall’ultimo salvataggio, sistema che premia maggiormente il tempo di gioco rispetto a Fifa 21. FUT Champions, invece, molto più competitivo, prevede una divisione in playoff e finali, dove ogni giocatore cercherà, a suon di vittorie, di raggiungere la vetta del mondo e ottenere i premi più ambiti per potenziare la propria squadra.

Ci troviamo di fronte a un capitolo fresco di novità e ambizioso che apre la strada verso il raggiungimento di un realismo quasi assoluto; le nuove tecnologie si sentono, le sensazioni durante il gameplay sono sorprendenti e le implementazioni nelle nuove modalità di gioco funzionano. Fifa 22 è un must per tanti giocatori, gettonato come regalo natalizio e teatro di mille sfide online fra giocatori di tutto il globo. Quasi un titolo che si compra a scatola chiusa. Eppure, questo Fifa 22, merita di essere comprato anche per questi cambiamenti radicali, soprattutto se in possesso di una next-gen. Ci sarebbe molto altro da scrivere e raccontare, ma perché togliere il gusto ai videogiocatori?

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