Come ogni novembre che si rispetti non può mancare l’uscita del nuovo capitolo di Call of Duty, la saga di titoli FPS pubblicata da Activision che, ormai da 18 anni, conquista milioni di giocatori in tutto il mondo.

Quest’anno, è il turno di Call of Duty: Vanguard, sviluppato da Sledgehammer Games che, quattro anni dopo WWII, si è cimentata di nuovo con la Seconda guerra mondiale per tentare di proporre un gioco in grado di catturare di nuovo l’attenzione dei videogiocatori, dopo che gli ultimi due capitoli della saga non hanno riscosso il successo aspettato.

Il periodo che fa da contesto al gioco è sicuramente tra i più bui della storia dell’umanità e, spesso, quando se ne parla ci si concentra sugli scontri e sulle logiche politiche trascurando l’individualità dei soldati che hanno combattuto e perso la vita in guerra. Non è questo il caso, perché il team di Sledgehammer Games ha centrato l’intera campagna di Vanguard su questo aspetto, raccontando la storia, attraverso lunghi flashback, dei membri dalla Task Force One, squadra speciale internazionale che nasce verso la conclusione della guerra con l’obbiettivo di porre fine alle minacce dell’Asse e scoprire la verità sul progetto Phoenix.

Se è vero che, dal punto di vista della profondità dei personaggi, gli sviluppatori hanno fatto decisamente centro, si poteva fare qualcosa di meglio per il gameplay, che ha fatto un piccolo passo indietro rispetto allo scorso capitolo, sia dal punto di vista della spettacolarità delle missioni, sia nella struttura, dato che mancheranno operazioni secondarie e finali alternativi, rendendo l’esperienza molto più simile alle pur divertenti classiche campagne lineari di Call of Duty a cui siamo stati abituati per anni.

Spari, esplosioni e adrenalina non mancheranno sicuramente, ma l’impressione è che si potesse spingere un po’di più sull’acceleratore, anche se resta comunque una campagna valida e ben scritta.

Parlando invece del multiplayer online, le novità introdotte e l’intervento sulle criticità riscontrate negli ultimi capitoli hanno riportato questa modalità ad essere divertente e appetibile per tutti quei giocatori che negli anni hanno preferito, ai classici Call of Duty, l’esperienza battle royale di Activision: Warzone.

L’innovazione più importante è la scelta del ritmo battaglia, opzione che modifica il numero di giocatori in partita in funzione dell’estensione della mappa, rendendo il gameplay più o meno frenetico a seconda delle nostre preferenze. Le possibilità di scelta sono, in ordine crescente di velocità del gameplay, ritmo tattico, assalto e blitz; quindi, per esempio, selezionando il ritmo più lento, giocheremo una partita più tattica sei contro sei, mentre, se decidessimo di volere un gameplay più frenetico, imposteremo il ritmo più veloce e competeremo nella stessa mappa, ma dieci contro dieci.

Punti di forza, poi, del multiplayer di quest’anno, sono le diciassette mappe ben realizzate e la vasta possibilità di personalizzazione dell’equipaggiamento, dato che potremo scegliere fra molte varianti per ognuno dei ben dieci parametri modificabili dell’arma, come il tipo di munizioni, la canna o il mirino; inoltre, potremo effettuare queste operazioni anche durante la partita stessa per adattarci attivamente alle dinamiche di ciascun game.

Tra le altre novità, sono da segnalare la modalità multiplayer collina dei campioni, divertente torneo a squadre da due o tre giocatori a eliminazione e la possibilità di distruggere parti di mappa come ripari in legno e finestre.

Ultima, ma non per importanza, la modalità zombie, che si riduce, per ora, solo alla mappa Der Anfang, nella quale, affrontando missioni come il resistere in un’area assediata dai mostri per un periodo di tempo o il completamento di un percorso, espanderemo l’area di gioco sbloccando nuove zone che ci daranno accesso a diversi potenziamenti. L’obbiettivo, come sempre, è quello di sopravvivere per più round possibili fino al game over, anche se, qualora la maggioranza dei giocatori in partita dovesse essere d’accordo, si può avviare un’estrazione per terminare la partita in anticipo e guadagnare un bonus di esperienza per essere sopravvissuti.

La modalità è ben realizzata e divertente, con zombie di diverso tipo e missioni interessanti, che però, vista la sola presenza di Der Anfgang, può diventare ripetitiva. Ma niente paura, perché con il tempo verranno aggiunte nuove mappe che renderanno più varia l’offerta che, anche se limitata, è molto valida, soprattutto in compagnia di amici.

Tirando le somme, COD: Vanguard, come ogni capitolo della serie, è un gioco molto vasto, che, al di là dei piccoli difetti già citati, è capace di tenere incollato allo schermo i giocatori per molte ore. Il miglioramento del multiplayer, modalità regina tra le tre, è evidente e da solo merita di riconquistare la fiducia di chi si è allontanato dalla saga per le criticità emerse negli ultimi anni; se poi si aggiungono la campagna ben realizzata e la divertente modalità zombie, il nuovo titolo di Activision non può proprio mancare sotto l’albero di Natale di quest’anno