Capire la Cina…

…non è soltanto impossibile, ma inutile, scriveva Ennio Flaiano. Quindi pensare di afferrarla dopo esserci stato per pochi giorni sarebbe sciocco. Cinondimeno, due o tre impressioni, almeno di Pechino, posso testimoniare. L’affollamento percettivo da cui pensavo di essere risucchiato… in realtà non c’è. Tutto scorre convulso, frenetico, ma in maniera quasi silenziosa, timorata. L’architettura anni 70 del suburbium è muta per definizione, come un inverno bolscevico. Gli svettanti grattacieli del business district non danno un’immagine di onnipotente razionalità funzionale, quanto di confusione sperimentale. Sembrano guardarsi prendendosi un po’ per i fondelli a vicenda, ciascuno con la sua architettura improbabile e […]

  

Veltroni, Fassino, Rutelli e le penne più appetitose del 2017

Le vacanze di Natale si avvicinano ed io, come ogni anno, attendo quel momento per poter leggere in pace santissima; per sfogliare lentamente la natività dell’anima. Quando mi abbandonerò sul tappeto cingendo il libro prescelto fra le mani come un bambino Gesù in fasce. Eppure ora mi domando, perché aspettare il camino acceso, il plaid in alpaca, l’asino e il bue? Lo sciabordio di un’onda lontana, la risacca di un «Ultimo mare» trascinano lo spirito verso i versi di Nichi Vendola: «Il foglio magro nel pallore d’aprile… Il pugno di corallo e di rabbia… Corpo o latte… Ossario d’utopia… Stranezza, […]

  

Il genio e il maiale

Il 6 novembre mi chiedevo, vi chiedevo, se fosse possibile definire la molestia. Ora è venuto il momento di porci un’altra domanda, divenuta indilazionabile. E’ giusto radere al suolo un artista e la sua arte nel momento in cui lo si scopre colpevole di qualche nefandezza? E di agire a ritroso e in previsione sia a caccia del peccato sia con l’intenzione di annichilire l’opera del peccatore? Kevin Spacey è stato annullato, messo fuori gioco. Per molto tempo, se non per sempre. Louis C.K. con lui. E chissà quanti altri ne seguiranno. Dobbiamo dunque chiederci, con urgenza: è lecito depauperare […]

  

The real cazzaro

Questa sera, di martedì, Matteo Renzi ci ha aperto la porta del suo cuore. Orfano di Luigi Di Maio, eppure benvoluto nel salotto di Giovanni Floris, l’ex premier ha confessato che dopo la bruciante sconfitta del referendum costituzionale, coerentemente con quanto promesso, voleva andarsene. Lasciare la politica. Il suo proposito era fermo, solido come la quercia della sua parola. Poi arrivò una mail. Sì, una mail, che lo supplicava di restare. Quindi un’altra. E un’altra ancora. Ventiseimila mail che lo imploravano di non mollare. Così ha ceduto. Ha capito che voler mantenere la parola data contro i desideri dei cittadini […]

  

Micio per macho

L’implacabile attualità, che mette il collare di ferro agli eretici Weinstein e Spacey, mi costringe a tornare sulla questione relativa all’identità dei sessi. L’uomo rapace, etero o gay, oggi rappresenta il nemico pubblico numero uno. Il mostro da prima pagina. E sia. Lungi da me difendere le prevaricazioni e gli abusi, specie quando sono uno stile di vita. Ma il corsivista (blogger no, vi prego) ha il dovere di mettere i fatti in prospettiva e con l’orecchio sui binari anticipare l’arrivo del treno, lasciando spazio a una fantasia eccitata e non placata, una traccia di desiderio, il compiacimento di essere […]

  

Puritani da Oscar

Possiamo definire la molestia? E’ qualcosa di oggettivo o di soggettivo? Forse di oggettivamente soggettivo? Come ben sanno i lettori di questi quaderni, da molti anni porto a spasso quel genere di corpo che eccita ambo i sessi: una dannazione. Quindi anche banali corsette in calzoncini corti mi procurano spiacevoli esperienze, fra occhiate predatrici, commenti scostumati e sonore zufolate di cupidigia. Tuttavia, anche quando mi sento violato dagli sguardi e dalle interiezioni altrui, non mi risolvo a denunciare… perché credo che il confine sia stabilito dal contatto fisico. Mi rendo conto che si tratta di una semplificazione arbitraria, e come […]

  

Storie di integrazione

Qualche giorno fa mi approcciavo al posteggio di un presidio ospedaliero della provincia di Milano per far visita a un cestista infortunato, quando ricevo una telefonata attonita. E’ l’amico Carlo che… mentre si apprestava a parcheggiare fra i medesimi spazi… si dice ostacolato da tre nordafricani dediti alla vendita portiera a portiera. Per un attimo mi punge vaghezza che quella scritta “P Visitatori” possa riferirsi a un luogo di sosta consacrato ai richiedenti asilo, ma quei birboni avevano richieste di ben altro tenore da avanzare. Il tempo di spegnere il motore e i tre zelanti forestieri passano dalla mia parte […]

  

Petizione di Minniti

«Dobbiamo prendere l’impegno solenne di approvare in questa legislatura lo Ius soli. Il cuore della questione è come un grande partito affronta una grande questione di principio. Lo Ius soli è una legge di principio. Un grande partito, sulle leggi di principio, dibatte, decide e convince. L’unica cosa che non fa è rinunciare. […] Il Pd deve cercare di convincere chi non la pensa come noi. Quello che abbiamo fatto al governo non l’abbiamo fatto da soli. La sfida è lavorare insieme oltre i confini del Pd, per costruire una grande alleanza, governare l’Italia, battere la destra e sconfiggere definitivamente […]

  

L’antisemitismo ha vinto

La falsa coscienza è nuda. La messinscena collettiva ha perfezionato l’olocausto della buona fede e della ragione nell’episodio di Anna Frank e i tifosi laziali. Sdegno, accusa, condanna; gesto disumano, ottusa crudeltà, oltraggio. Queste, in sintesi, le reazioni delle istituzioni e dell’intellighenzia di regime. Reazioni che calano le brache al totalitarismo della simulazione. Servirsi di “ebreo” come ingiuria è efficace soltanto se il bersaglio riconosce l’ingiuria come tale. Ora, se mi danno dell’ebreo, non mi sento ingiuriato. Forse perché non ritengo la condizione di un ebreo inferiore alla mia. Sentirsi oltraggiati, per un oltraggio inesistente, legittima, invera, l’intenzione oltraggiosa. Portare […]

  

Confusione sessuale

Sedevo al tavolo di un ristorante milanese da circa dieci minuti, osservando come il cameriere fosse del tutto disinteressato alla mia presenza. Una volta nelle locande meneghine si respirava la cultura dell’accoglienza, il maître de salle ci aiutava a sfilare delicatamente lo spolverino e faceva scivolare con tatto felpato la sedia sotto i nostri glutei affaticati. Di questi tempi invece, nei quali si confonde l’autonomia con il fai da te, tutti sono felicissimi di servire se stessi, imbrattati del ributtante cerimoniale da happy hour, e al ristorante è tanto se qualcuno si preoccupa di cucinarti qualcosa senza invitarti direttamente ai […]

  

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