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<<Avviso ai naviganti! Si dispensano dai commenti sulle Riforme costituzionali tutti coloro i quali non fanno parte della categoria ‘scienziati’ registrata ieri dal quotidiano La Repubblica con un articolo dal titolo L’appello dei 250 per un “pacato Sì” al referendum’, e perciò esclusi per manifesta incapacità culturale>>.

Mi spiace, ma l’ultimo Bollettino di Repubblica così recita. E poi non è colpa loro, se siamo tutti deficienti.

Ovvio, ci sono rimasto male anche io, ma per un motivo diverso dal vostro. Fino a ieri avevo un’arma dialettica contro il Regime. Blateravo contro la inconsistenza dei tanti governi che permettono la fuga dei cervelli; ora mi ritrovo con scienziati che spuntano come funghi da tutte le parti. Mi è caduto un mito.

Eppure, qualche speranza di dire la nostra ancora l’abbiamo. Per curiosità ho dato un’occhiata alla lista. Ho scovato professori di Psicopatologia dello Sviluppo, di Sistemi Radiomobili Terrestri e Satellitari, di Linguistica Generale, e poi di Marketing, Fisica Sperimentale, Statistica Economica, Restauro Architettonico, Storia della Stampa e dell’Editoria, Strategia Aziendale, Oftalmologia, Storia del Cinema e Filmologia, Neurologia, Diritto dello Spettacolo, Ingegneria dei Sistemi di Trasporto, Chirurgia Generale, Scienza delle Costruzioni, Gastroenterologia.

Nemmeno a metà mi sono fermato temendo di incrociare qualche proctologo. Per carità, all’apparenza tutto lecito: ma solo all’apparenza. Dietro queste diciture da bigliettini da visita, c’è qualcosa di terribile, non chiaro ai più! Questa gara a chi ha la lista ‘più lunga’ suona volgarotta come quelle scenette dei B-Movie anni Settanta.

In fondo, non credo che un urologo o un otorinolaringoiatra, dall’alto delle loro cattedre di Ordinari, possano saperne di più di una casalinga, di un imbianchino o di un manovale. Se invece si parte dal presupposto opposto, vale a dire che la complessità delle questioni richieda competenze, allora si faccia discutere solo i costituzionalisti.

In entrambi i casi, cari scienziati e cari amici di Repubblica, vi sarete macchiati di razzismo culturale. Se la Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica partecipino al dibattito tutti. Anche gli italiani di serie B.

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