S’i fosse buonista, salverei tutti gli ultimi;
s’i fosse progressista, tempesterei lo mondo di buone intenzioni;
s’i fosse democratico, l’annegherei in un profluvio di politicamente corretto ;
s’i fosse invitato dalla Berlinguer, esalterei le donne;
s’i fosse seduto di fronte a Landini, difenderei i lavoratori;
s’i fosse accanto alla Serracchiani direi che l’Italia è malata di solitudine e indifferenza;
s’i fosse in collegamento con Michele Emiliano direi di essere dalla parte degli oppressi;
s’i fosse ospite di Rai 3 esalterei la gentilezza e citerei Don Milani;

S’i fosse Flavio Insinna com’i’ sono e fui,
in pubblico chiamerei ‘signora’ le donne:
in privato mute e nane de’ merda le chiamerei.

E s’i fosse Flavio Insinna com’i’ sono e fui,
chiamerei merce, merda e dementi le persone.

Perché io fui e sono Insinna Flavio, democratico e progressista.

 

 

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