E così siamo arrivati al punto di non ritorno.

Nelle scorse settimane (ma lo abbiamo saputo solo qualche giorno fa) gli ‘sviluppatori’ di Facebook stavano sperimentando programmi capaci di dialogare tra loro in inglese e di condurre trattative anche di carattere commerciale. Ad un certo punto è accaduto quanto immaginato e descritto in mille libri di fantascienza. Le due intelligenze artificiali hanno inventato un nuovo linguaggio, incomprensibile agli umani, lo hanno fatto in maniera del tutto incontrollata e si sono messi a dialogare tra loro.

La vicenda sollecita preventive cautele perché, in genere, per le multinazionali lavorano menti subdole e finissime e quindi potrebbe trattarsi di una accorta strategia mediatica con lo scopo di preparare il consumatore al lancio sul mercato di qualche nuovo software.

Potrebbe, al contrario, trattarsi di notizia vera.

E allora, come dicevo, si paleserebbero sviluppi suggestivi (e funesti) grazie ai quali software e computer non solo entrerebbero a far parte del nostro corpo (ricordate Morpheus nel film Matrix quando dice <<ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati>>?) ma ricoprirebbero un ruolo-guida in quello che i filosofi del novecento definivano  l’apparato.

Con un incubo di questo genere diventato realtà, non potremmo più veder confutata alcuna scelta individuale o teoria collettiva perché ‘lo avrà detto il computer’, proprio come nei film di fantascienza.

 

AGUILERA TRANSUMANIST

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