Sarebbe troppo confidenziale dire: ‘’ciao Giorgio’’! Eppure Albertazzi è stata l’immagine plastica di cosa sarebbe potuta diventare questa misera e codarda italietta. Ho sempre visto in lui il lato rilucente e perciò familiare di un Paese decadente e senza speranza e quindi il ‘tu’ sarebbe, in fondo, solo una sorta di illusorio desiderio di vederlo in vita; magari per riscattare con i versi di Borges o di Goethe le nostre miserie quotidiane. Albertazzi non è mai scivolato nel cattivo gusto e nella perversione narcisistica che prima o poi tocca come un mannaia grandi e piccoli abitatori di questa terra. Era […]