Una speranza contro il cancro più maligno
DUE BELLE NOTIZIE
Un oncologo dell’ospedale San Raffaele di Milano, Luca Gianni è stato premiato negli Usa. È il primo italiano a ricevere il prestigioso riconoscimento “Gianni Bonadonna Breast cancer award and lecture 2011” per la ricerca e la cura del cancro alla mammella.
Il premio arriva dalla Societa’ americana di oncologia clinica (Asco), la piu’ importante societa’ internazionale di oncologia ed è stato consegnato oggi durante il Congresso Asco in corso a Chicago. È stato istituito nel 2007 in onore dell’italiano Gianni Bonadonna a cui si deve il merito di aver ridotto in maniera significativa la mortalità nelle donne colpite da cancro al seno.
Il riconoscimento è assegnato tutti gli anni allo scienziato che, su scala mondiale, si e’ maggiormente distinto per le scoperte nell’ambito della ricerca sul cancro al seno.
Il contributo di Gianni riguarda le terapie contro il tumore al seno di tipo Her2, la scoperta dei cosiddetti “anticorpi armati” capaci di indirizzarsi alle cellule bersaglio. Il carcinoma mammario positivo alla proteina Her2 è uno dei più aggressivi, colpisce ogni anno 8mila donne sulle 40mila totali.
P.S. Luca Gianni è l’opposto dei ”cervelli in fuga”, ha lavorato a Milano, prima all’istituto dei tumori e ora all’ospedale San Raffaele
La seconda bella notizia arriva da Washington: per il tumore al seno detto “triplo negativo” il più maligno di tutti, e’ stata trovata una base genetica. Si deve ai ricercatori americani del Dana-Farber Cancer Institute, secondo i quali la scoperta potrebbe dar vita a un test sull’uomo, in tempi brevi.
Questo tumore non risponde alle terapie impiegate per il carcinoma ormono-sensibile e neppure per quello che esprime la proteina Her2, ed e’ uno dei piu’ letali.
Lo studio pubblicato dal Journal of Clinical Investigation ha trovato 15 geni associati responsabili di una cascata di segnali cellulari necessari al tumore per crescere. ”Siamo molto eccitati dalla scoperta – ha spiegato la ricercatrice Kornelia Polyak – perche’ questi segnali sono coinvolti anche in alcuni tipi di tumori del sangue, e ci sono gia’ dei farmaci in sperimentazione”. L’istituto sta gia’ organizzando un primo trial con uno di questi farmaci, nella speranza che possa funzionare anche per il tumore al seno.
Carla, come ha tenuto a precisare, non è medico, ma dimostra di possedere una preparazione di base che tanti medici si sognano di avere. Quanto al suo ultimo intervento: chapeu! Che le faccia piacere oppure no poco importa, ma se percorrerà fino in fondo questa strada (di ragionamenti scevri da pregiudizi lesivi dell’intelligenza) inevitabilmente s’imbatterà nella scienza medica che vede la sua massima espressione nel Professore. Verso il quale, prima o poi, tutti, medici in primis, dovranno umilmente tributargliene infinito merito. Cordialità.
Non sono certo un’esperta di trials clinici, molte cose
non le capisco, soprattutto non capisco che genere di trial sia stata la sperimentazione del ’98, il sito Medbunker ha un grosso “bias” , un pregiudizio negativo
e non chiarisce certo l’argomento…
Quella sperimentazione non fu certo un trial di fase I,
perche’ questo serve a studiare la tossicita’ e non fu
nemmeno un trial di fase III perche’ in questo tipo
di trial e’ necessario il gruppo di controllo.
Fu un trial di Fase II??
Mah, che io sappia nella fase due l’investigazione
e’ ristretta ad un particolare tipo di tumore,
ed invece la sperimentazione in oggetto si riferi’
ad un “mix” di patologie (linfomi e tumori solidi,
in genere vengono studiati separatamente) , inoltre
vengono reclutati pazienti con il miglior possibile
“performance status”(misurato col cosiddetto
punteggio di Karnofsky), perche’ se si reclutano
pazienti molto deteriorati fisicamnte e muoiono
dopo venti giorni, non si puo’ parlare di “fallimento della
terapia”…
I risultati del trial in genere vengono valutati in questo modo: risposta completa e’ la sparizione di tutto il
cancro misurabile per 30 giorni o piu’ (chi l’ha detto
che deve sparire in 30 giorni???) , risposta parziale ,
ossia riduzione del 50 per cento o piu’ per trenta giorni
o piu’ (il radiologo che constata la riduzione della
massa tumorale deve valutare “in cieco”, cioe’ non
deve sapere in anticipo quale terapia ha seguito il paziente), stabilizzazione della malattia, ossia 3 mesi
senza progressione del tumore, miglioramento qualita’
della vita, miglioramento dei marcatori ematici del tumore.
E’ necessario sottolineare che la riduzione volumetrica
del tumore non e’ necessariamente correlata al prolungamento della sopravvivenza del paziente….
Come ho gia’ detto in un altro post, i trials devono
essere approvati da commissioni etiche, e questo
crea grossi problemi se si intende sperimentare terapie non
convenzionali….
Il fatto che questi trials siano svolti con correttezza e senza “inciuci” e’ molto importante per migliaia di malati
che fronteggiano la morte.
Ma su questi temi la stampa italiana mantiene un silenzio
“tombale” , limitandosi a fare insulsa pubblicita’ a qualche luminare o centro di eccellenza
(chiedo scusa alla sig.ra Locati e la ringrazio per questo spazio!)
quote Carla: I giornalisti e la stampa quasi mai si occupano dei problemi inerenti i trials e la validazione delle terapie antitumorali,considerati problemi noiosi
e troppo tecnici…
Vero!
Recentemente sul Medbunker è stata data ampia rassegna del Metodo Di Bella. Il sito è una specie di affiliato al CICAP, ne condivide in sostanza la “funzione” di svelare truffe e inganni. Ha un marcato indirizzo medico pur non disdegnando incursioni nell’esoterico o negli ufo. (sic!)
L’ampia rassegna sul Metodo Di Bella è stata condotta in maniera opinabilissima. E’ stato dichiarato che il lavoro di recupero delle fonti è durato due anni, ma forse in conseguenza del fatto che il promotore del sito è un medico ginecologo sono stati usati “metodi anticoncezionali” per non partorire nulla di significativo.
E’ stato ad esempio chiesto alla Fondazione Di Bella di inviare cartelle cliniche di “gauriti dal Metodo” e non avendole ricevute si è concluso che le cartelle non esistono e via discorrendo su questa falsariga.
Si è fatta confusione sui farmaci, si è illazionato sul fatto che le prescrizioni che ricevono i pazienti siano tutte uguali e si è invitato a confutare le argomentazioni prodotte.
In considerazione del fatto che larga parte del “reportage” fonda la sua credibilità sul sostenere la correttezza della sperimentazione del Metodo del 98 qualche voce ha cercato quindi di far notare una cosa semplice : i moderni anticorpi monoclonali pongono nella inibizione dei fattori di crescita tumorale il loro fulcro di azione. Cercano pertanto la stessa identica azione che la somatostatina produce sul GH, ormone della crescita.
Si cerca dunque di inibire dei fattori di crescita tumorali per “incassare” il vantaggio di far crescere il cancro più lentamente.
Si è dunque velatamente domandato al sito come fossero state condotte le sperimentazioni dei farmaci monoclonali: è stato usato il medesimo protocollo che si usò per verificare il Metodo DI Bella?
Si è finto 1) di non capire la domanda 2) si è rifiutato di commmentare come vera la similitudine del meccanismo di azione tar monoclonali e somatostatina 3) dopo pochi post ci si è dichiarati offesi dai toni utilizzando la scusa per glissare ogni sollecitazione ricevuta a rispondere.
La vicenda dalle ragioni per cui la sperimentazione del 98 è segnalata come inattendibile dall’utente ragudicarne si può seguire partendo da qui
http://medbunker.blogspot.com/2011/06/dossier-di-bella-la-sperimentazione-3.html?showComment=1309098242806#c5755805815317282413
Le conclusioni del 30 giugno di due utenti sono incredibili: uno dichiara che le sperimentazioni di una terapia necessitano di anni non accorgendosi che ciò significa implicitamente ammettere dire che l’MDB e nessuna altra terapia può essere testata in un mese ( ! ), mentre il dott.Parpaglioni conclude dicendo “ma perché te la prendi con la sperimentazione, visto che è stata convalidata da Di Bella PRIMA che cominciasse? ” come dire: ” ha accettato Di Bella un test di 30 giorni dunque cosa volete? ”
Sarebbe anche accettabile una considerazione simile se ignorassimo che il Dott.Parpaglioni è biologo nutrizionista moderatore di un forum sul Molecularlab.it e dovrebbe pertanto essere in grado di produrre commenti adeguati al discutere (metodologia usata nelle sperimentazioni a confronto) e non già indulgere in considerazioni che lasciano il tempo che trovano.
Per inciso il Prof.Di Bella minacciò di non accettare il trial esattamente quando “scoprì” gli end point della sperimentazione (riduzione di massa pari al 50% in 30 giorni) e quando venne resa nota la composizione degli arruolati alla sperimentazione: 40% dei pazienti arruolati chemioradioresistenti e con speranza di vita inferiore a mesi 3 … e anche queste considerazioni erano già state portate all’attenzione del Medbunker !
E’ dunque impossibile discutere di certi temi non solo , come dice Carla, sulla carta stampata, ma anche all’interno di network che si dichiarano disponibili a “fare chiarezza”.
Anna, ho un forte “feeling” nei confronti di coloro che sono alle prese col linfoma, perche’ anche un mio familiare ha avuto un linfoma e qualcosa conosco di questa patologia..e dei trabocchetti che presentano le terapie convenzionali..Non critico certo chi vuole pubblicizzare una terapia in cui crede, pero’ trovo l’idea
di” liberta’ di cura”un po’ confusa…esistono decine di
terapie non convenzionali, ed il servizio sanitario
dovrebbe finanziarle tutte?? Inoltre, il fatto che
le statistiche possano essere falsificate, non costituisce
un buon motivo per ritenere che e’ meglio fare a meno
di trials e statistiche per validare scientificamente
le terapie… anche gli assegni e le carte di credito
possono essere falsificati, tuttavia restano un buon
strumento per trasferire denaro…
Il vero problema secondo me e’ che in realta’ non esiste
la possibilita’ di fare studi di validazione di terapie
non convenzionali, con sostanze biologiche, fitoterapici ecc.I trials clinici sono costosi e sono in genere
le compagnie farmaceutiche che possono affrontarli,
rischiando capitali e prevedendo un “ritorno” economico
per gli azionisti. Inoltre la proprieta’ intellettuale
di sostanze naturali come la vitamina D o i retinoidi
non puo’
appartenere a nessuno e tali sostanze non interessano
le compagnie farmaceutiche nel ruolo di anti-tumorali,
e nemmeno interessano alle compagnie le terapie molto
personalizzate, perche’ fanno diminuire il bacino
di pazienti potenziali acquirenti di un determinato
“protocollo standard”.
Ci sono commissioni etiche che decidono quali terapie
devono essere testate, ed in queste commissioni siedono
soltanto persone interessate alle terapie convenzionali.
Praticamente non esistono trials in cui un trattamento
non convezionale sia messo a paragone con un trattamento
convenzionale…uno studio di questo genere non sarebbe
etico perche’ bisogna “proteggere i pazienti” a cui
non puo’ essere negato il trattamento standard convenzionale…cosi’ si proteggono anche interessi
delle compagnie…
I giornalisti e la stampa quasi mai si occupano dei
problemi inerenti i trials e la validazione delle
terapie antitumorali,considerati problemi noiosi
e troppo tecnici…
se poi ti ammali (faccio scongiuri) e vai alla ricerca
del trattamento meno tossico e piu’ efficace, ti accorgi
che il problema e’ davvero noioso……
Cara Carla,……
rieccomi…..va a finire che diventeremo amiche….
Ribadisco che sono d’accordo con lei per quanto riguarda l’occorrenza a volte di farmaci che velocemente blocchino il tumore,io stessa ho usufruito del Rituximab in quanto il linfoma ad un certo punto indebolito dalle chemio non ne voleva più sapere di nulla e l’arma che ho scelto è stata proprio quella.
Ma conosco personalmente molti casi guariti con la terapia Di Bella in prima linea oppure dopo recidive a cui la medicina ufficiale non offriva più nulla se non andarsene a casa.
E non sempre la terapia agisce lentamente,ma come sempre è una risposta individuale e ormai uguale per tutti,alcune volte ho assistito a risultati veloci anche dopo il primo mese,come si suol dire….a volte è anche questione di fortuna
Ho letto di persone guarite senza fare assolutamente nulla,persone che convivono con tumori gravi solo con la tisana Essiac,o altre terapie naturali,ma anche altre persone che non hanno reagito con nessun tipo di terapia.
Se ognuno di noi guardasse il proprio caso personale oppure volesse sottolineare solo i casi positivi o negativi, tutto potrebbe essere discusso all’infinito,visto che tutto è relativo
Ho un’apertura totale verso qualsiasi tipo di novità,purchè dimostrata o dimostrabile.
Quello che discuto invece sono due punti che forse non riesco ad esprimere chiaramente:
1°——->LIBERTA? DI CURA nessuno di noi e nemmeno lo Stato ha il diritto di imporre solo un tipo di cura predeterminato da studi ,il cui risultato è per di più spinto solo da interessi economici,per cui non veritieri
Provi ad immaginare la realtà rovesciata:la terapia Di Bella diventa ufficiale e qualsiasi altra cura compresa quella tradizionale viene considerata inefficace dopo solo tre mesi di sperimentazione e
In base ai risultati viene deciso l’invalidamento di qualsiasi altro tipo di terapia e nessuno potrebbe più accedere a qualsiasi altra cura se non a pagamento e senza alcun sostegno da parte delle strutture,oppure si vedrebbe proibire alcuni farmaci (come è successo per somatostatina e melatonina).
Ecco lei cosa farebbe, penso che griderebbe allo scandalo e reclamerebbe la sua “LIBERTA’ DI CURA”,sopratutto se toccato in prima persona o per un suo famigliare.
E questo è semplicemente quello che chiediamo in quanto sostenitori della validità del metodo Di Bella.
Ognuno di noi è condizionato e incanalato come natura umana in una via prescritta.
Chi ha visto guarire o migliorare i propri cari con le cure tradizionali, è propenso a difenderle,chi è guarito con la Di Bella o altre cure,lo fa sapere giustamente al mondo perchè lo ritiene il metodo più valido,io non ho nessuna bandiera,perchè ho usufruito del meglio che la scienza mi poteva offrire in questo momento,la Di Bella e nelle cure classiche il Rituximab,ma non ho potuto evitare le chemio dannose e inutili,almeno per me, perchè nonostante lo intuissi,ero tradita dalle informazioni della loro efficacia affatto veritiera.
Per quanto riguarda il Rituximab ad esempio solo ora lo usano in monoterapiae e in prima linea,ma quando ancora non veniva fatto ed era abbinato a costose chemio o autotrapianti,non era un’azione fatta per proteggere il malato da eventuali danni sconosciuti,ma semplicemente perchè vi erano immense scorte di chemio ,a volte anche sorpassate, da smaltire!
E questo discorso mi è stato confermato con un silenzio-assenso da non pochi medici….
E’ solo perchè ho cercato faticosamente informazioni per conto mio che ho potuto ad un certo punto fare una scelta consapevole ,e grazie anche all’umanità del mio dottore.
Ma così non è stato per migliaia di persone che si affidano esclusivamente solo a studi non affidabili come veridicità ,perchè manipolati a soli a fini di lucro.
Preferisco essere un’osservatrice equa per quello che mi è possibile,e per quanto faccia sarò anch’io in parte condizionata dalle mie esperienze e limitate conoscenze acquisite .
Ma continuerò a difendere e donare ad altri la conoscenza della terapia Di Bella,primo perchè la profonda serietà e l’etica della famiglia Di Bella nulla hanno che fare con la mancanza completa di amoralità che contraddistinguono le nostre fonti di informazioni , e secondo perchè insisto è palesemente e indegnamente già usata come componenti dalle strutture pubbliche e dai luminari che stanno letteralmente RUBANDO la cura al Professore.
Addirittura arrivano a sostenere che i retinoidi (usati da 40 anni dal Professore)sono frutto di studi fatti in Cina…probabilmente( dico io!!)studi che i cinesi hanno fatto sulle relazioni che ha presentato il Dott. Di Bella dal 2010 per ben due volte al Congresso Oncologico Internazionale e questo mi scusi ,ma lo trovo profondamente ingiusto e contro ogni etica ammissibile.
Inoltre diffondo la terapia perchè persino nei casi non pienamente risolutivi e nei casi più gravi e complicati come il mio,permette di affrontare le cure tradizionali e altamente dannose e cariche di effetti collaterali,in un modo completamente diverso da come lo affrontano gli altri.
Nessuno si è accorto che avessi un cancro nemmeno durante le chemio,non ho mai vomitato e non ho sofferto di effetti collaterali gravi,come invece ho visto in chi si sottoponeva alle stesse cure.
Non voglio neanche negare l’efficacia,anche se limitatissima nel tempo e pur sempre dannosa del Rituximab,anche se per quanto riguarda la verità sulle recidive e sugli effetti a distanza,sono costretta però ad organizzarmi con chi l’ha fatto per ottenere una statistica veritiera ,compito che dovrebbe essere delle strutture pubbliche e qui veniamo al secondo punto:
2°———>
NON ESISTE VERA LIBERTA’ SENZA CONOSCENZA.
” Al passato o al futuro, al tempo in cui il pensiero sarà libero”. Diffondere la conoscenza, perché la conoscenza sia al servizio dell’Uomo, e non di élite, oligarchie, interessi, pensieri consolidati.
Questa frase riassume il mio pensiero…è importantissimo per quanto riguarda la vera libertà di cura avere a disposizione un ‘informazione libera da interessi economici,il contrario di ciò a cui stiamo assistendo tutti i giorni e che paghiamo sulla nostra pelle.
Per quanto riguarda l’Avastin le ho riportato dati chiari e che evidenziano quali fatturati spingano a volte le sperimentazioni su cavie umane solo per mero interesse e fregandosene della verità,che viene invece manipolata giocando sulla paura dei poveri malati .
E le chiedo , se questi trial hanno dimostrato che l’Avastin è così dannoso ci volevano quattro anni di sperimentazioni su cavie umane per capirlo,e una volta capito,come mai solo in America lo hanno ritirato e in Europa continuano a rifilarlo letteralmente ai poveri malati?
La risposta è semplice ed evidente :le cifre enormi dei guadagni che le ho mostrato nel mio intervento precedente
Anche se la persona che conosce ha usufruito dell’Avastin con qualche piccolo beneficio(anche se l’importante sarebbe sapere se alla fine guarirà o meno),si devono però tenere in considerazione tutti i gravi danni irreversibili compresa la morte,a cui vanno incontro coloro che lo usano inconsapevolmente e del quale possiamo trovare testimonianze dirette su facebook,dove accanto a persone che hanno ottenuto qualche risultato,ve ne sono molte che invece cominciano a porsi dei seri interrogativi sulle informazioni bugiarde date sul l farmaco.
Considero anche che il tumore è il glioblastoma che di per sé ha delle speranza quasi nulle,ma non per questo la gente deve venire ingannata togliendo una vera libertà di scelta.
Le riporto alcune frasi significative.
Per il sito basta andare su facebook e avere la pazienza di leggerselo tutto.
Spero non me ne vogliano le persone che terrò anonime e che hanno pubblicato il loro pensiero,(anche se in FB sono accessibili a tutti)
Riassumendo le varie esperienze si scopre che nelle sperimentazioni vi sono almeno 9 casi di decessi dovuti all’Avastin.
“La tua opinione sull’Avastin, mi fa veramente pensare che ci sia qualcosa che non va con questa medicina. Pensa che xxxxxx, dopo due cicli, stava abbastanza bene, sufficientemente per andare in vacanza in E.. Era all’inizio di Giugno. Dopo, l’ecatombe: non si reggeva in piedi ed è morto il 26 di Luglio. In pratica, 6 settimane dopo.”
“Una persona che fa chemio terapia con lei (38 anni uomo, non iperteso) per lo stesso tipo di tumore IV stadio, faceva folfiri con avastin ma ha dovuto sospendere i monoclonali poichè sviluppò “7” emboli ai polmoni e ora vive per miracolo.”
“Anche mio cognato è peggiorato con l’uso di Avastin..In teoria avrebbe dovuto allungargli la vita di due o tre mesi, in pratica gli ha fatto alzare la pressione del sangue che gli ha procurato danni e sofferenze alla pelle ed è morto tra atroci dolori…”
“…..sull’Avastin..è letale, ne sono sicura..mia madre dopo averlo fatto, il mese dopo, è peggiorata….”
“Davvero, questo benedetto Avastin ci ha fatto sognare e sperare in una guarigione, o al meno in un efficace rallentamento della malattia. Per xxxxx, è stato come un fuoco d’artificio, finito troppo presto”.
“Se ricordo bene ciò che ho letto sull’avastin, e confermato dalla dott.ssa, gli studi sull’avastin dicono che non allunga “la mediana di sopravvivenza” ma influisce, quando funziona nel 30% dei casi, sulla “mediana del tempo libero da progressione” che è un’altra cosa.”
Questi sono alcuni dei pareri che circolano e sono pareri di persone che hanno avuto a che fare direttamente con il medicinale.
Certo , si parla di glioblastoma che è una malattia devastante e con poche speranze,ma anche in questo caso quel che metto in discussione è la chiarezza ,che manca completamente nella comunicazione dei dati e che induce molte persone a riporre molte più speranze in un prodottto che fa promesse che non mantiene,con il rischio non indifferente di avere gravi danni oltre al tumore se non addirittura rimetterci le penne.
Lei comprenderà come sia impossibile affidare una ricerca seria e fidata a questi organi che dovrebbero esservi preposti, perchè agiscono senza un minimo senso di etica.
Come possiamo fidarci dei numeri riportati nelle statistiche quando i dati nella realtà contrastano e quando nero su bianco vediamo come certi prodotti farmaceutici continuano ad essere usati nonostante siano quasi inutili e dannosi,ma sopravvivono solo perchè in borsa fanno girare miliardi di dollari?
E’ per questo che la famiglia Di Bella ha dovuto,nonostante la disponibilità degli anni precedenti, ad accollarsi il faticoso onere di una sperimentazione documentata senza l’appoggio di alcuna struttura ma solo grazie alla riconoscenza e buona volontà dei pazienti che sono loro grati di avergli salvato la vita..
E anche se lei sono sicura potrebbe contestarmi la verificabilità dei loro risultati,io le rispondo che nel forum e a volte le ho conosciute direttamente migliaia di persone vive dopo anni grazie alla terapia e con tanto di cartelle cliniche ampiamente documentate e sentenze di cause vinte,
a differenza dei malati compresi negli studi fatti dai vari centri autorizzati, dove non potrei mai verificare una sola cartella,e molti nomi famosi che dovrebbero sponsorizzarne l’efficacia delle cure tradizionali passare nel pieno silenzio dei mass-media a miglior vita nella completa evidenza dei limiti delle loro cure.
Concludendo non voglio con questo demolire le terapie tradizionali,perchè per obiettività,anche se evidentemente ingigantito , comunque qualche passo importante è stato fatto nella chirurgia e nel campo di antitumorali più selettivi,ma chiedo insieme agli altri senza divisione di pensiero sulle due terapie, di battersi per la verità e il rispetto del malato e dell’uomo,chiedendo che al Binomio MEDICINA DENARO si sostituisca il binomio MEDICINA ED ETICA .
Sono certa che tra di noi aperti al dialogo,come tra molte delle persone che per ora sono su sponde apparentemente opposte,ma in grado di ascoltarsi, ci possa essere l punto d’incontro che ci porterà ad unirci in nome degli stessi ideali di libertà e giustizia per una
Anna
.
cara anna, una volta chiarito che non sono ne’ medico
ne’ paramedico ma una caregiver che ha avuto familiari
con malattie oncologiche ( di cui uno vivente, per fortuna)
e da questa esperienza di vita e di disperazione(di cui avrei fatto volentieri a meno) deriva quello che posso conoscere
sui tumori, torno a dire che quando si afferma che una terapia
e’ superiore a tutte le altre, bisogna dimostrarlo con
criteri scientifici!Io non sputo sopra i trials clinici,
pur consapevole di tutte le loro manchevolezze, perche’
sono proprio i trials che dimostrano che Avastin e’
un farmaco tossico e di efficacia limitata!
E non sputo nemmeno su Avastin,
perche’ ho conosciuto Patrizia, una signora di 45 anni
a cui e’ stato diagnosticato un tumore al retto
con metastasi al fegato, aveva circa 20 tumori nel fegato..non era operabile e correva pericolo immediato di morire per insufficienza epatica. Ha iniziato
i trattamenti convenzionali, una chemio cui e’ stato
aggiunto l’anticorpo monoclonale Avastin…dopo
alcuni cicli, la Tac ha mostrato che alcuni tumori
del fegato erano spariti, altri si erano ridotti
nelle dimensioni : era diventata operabile e dopo
un certo periodo di tempo il chirurgo ha resecato
tutti i tumori del fegato…questo non significa
che sia guarita, ma ha superato una situazione molto
critica.Se Patrizia avesse scelto la terapia Di Bella
penso che avrebbe fatto una cattiva scelta perche’
nella sua condizione aveva bisogno di un MEZZO RAPIDO
di distruzione dei tumori, e la terapia Di Bella,
ammesso che funzioni, rapida non e’.Naturalmente
non posso essere sicura di questo, perche’ manca
una sperimentazione seria di questa terapia.
Cara Carla,
innanzitutto la ringrazio tantissimo!
Purtroppo le obiezioni di coloro che contestano l’efficacia della terapia Di Bella,sono sempre monotone e si limitano al logoro argomento della sperimentazione rosa-bindiana terminata da ben 13 anni e ormai sorpassata ampiamente da nuovi studi ,da risultati eclatanti e ampiamente comprovati dalle documentazioni ,sottolineati altresì da riconoscimenti ai più alti livelli.
Ma fortunatamente in tutti questi anni le critiche sono sempre state spunto per nuovi studi personali che ,da non addetta ai lavori ma da interessatissima tumorata,mi appassionano e che mi donano continuamente conferme non solo dell’efficacia della terapia, e della serietà della famiglia Di Bella, ma anche di tutti gli affari e i guadagni che si celano dietro annunci sensazionalistici di certi farmaci innovativi.
Lei contesta giustamente il fatto che lo Stato non può dissipare fondi per pagare terapie di dubbia efficacia e sono d’accordo con Lei.
Per cui mi sono divertita(anche se il termine può essere eufemistico e offensivo perché purtroppo parliamo di un argomento e di farmaci che di giocoso non hanno nulla, ma giocano invece sulla vita di migliaia di pazienti),a scartabellare tra le sperimentazioni più importanti dei farmaci di nuova generazione avvenute in questi ultimi anni:
TERAPIE EFFICACI PER LE QUALI NON SOLO LO STATO ITALIANO,MA TUTTO IL MONDO HA SPESO MILIARDI DI DOLLARI:
AVASTIN:
in commercio dal 2004, ha comportato il più grande programma mondiale di trial clinici(quelli che a lei piacciono tanto e che le danno una sorta di inspiegabile sicurezza dimostrativa):
300 studi clinici
350.000 pazienti coinvolti per 20 tipi di tumore
L’Avastin è un farmaco che blocca una proteina che stimola la formazione di vasi sanguigni che alimentano il tumore(simile al meccanismo della somatostatina usata nella terapia Di Bella)
La terapia per ogni donna malata di tumore al seno (visto l’argomento del blog ho scelto questi tipo di tumore) può arrivare sino a :
spesa per ogni donna malata di tumore al seno 55.000 $
spesa annuale terapia da 26.773 a 30.297euro
GUADAGNI GENENTECH(azienda della Roche che produce il farmaco )
2007 ——> 4 MILIARDI DI $
2008 ——> 6 MILIARDI DI $
2009 ——->6 MILARDI DI $
RISULTATI dopo lunghe sperimentazioni :
Negli STATI UNITI Nel 2010 la FDA RITIRA L’AVASTIN PER IL TUMORE AL SENO
Questa decisione della FDA nasce sostanzialmente dai risultati di alcuni studi clinici effettuati negli Stati Uniti, secondo i quali l’Avastin non si era rivelato efficace contro il tumore al seno e le sue metastasi. Il farmaco, secondo i ricercatori, non garantiva né la sopravvivenza, né un serio allungamento della vita, ma al contempo poteva avere degli effetti collaterali come l’ipertensione, l’emorragia ed addirittura la lesione con perforazione di stomaco ed intestino.
L’organizzazione statunitense ha per questo motivo eliminato l’indicazione terapeutica relativa al cancro al seno, continuando a concepire il farmaco come efficace per il tumore ai polmoni, ai reni ed all’intestino.
Avastin è stato associato anche con diversi altri effetti collaterali gravi e potenzialmente letali, compreso il rischio di ictus, complicanze nella guarigione delle ferite, i danni d’organo o il fallimento, e lo sviluppo di una condizione neurologica chiamata sindrome di leucoencefalopatia posteriore reversibile (SLPR), caratterizzata da alta pressione sanguigna, cefalea, confusione, convulsioni e perdita della vista da gonfiore del cervello.
In EUROPA : Di avviso totalmente opposto l’Agenzia Europea dei medicinali (EMA), sebbene ne abbia eliminato l’associazione con il docetaxel, considerato non risolutivo:
Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha emesso un parere positivo per l’estensione dell’indicazione di bevacizumab nel carcinoma mammario in Europa. Il Comitato propone l’uso di bevacizumab in combinazione con capecitabina trattamento come terapia di prima linea per donne affette da carcinoma mammario metastatico .
L’Avastin è un prodotto di punta della Roche che prevede nel 2014 di ricavare ,nonostante i pareri controversi sul rapporto dell’efficacia limitata e comparata ai rischi ,9 miliardi di $ annui
Questi da svariati anni sarebbero i soldi spesi bene secondo Lei?????
La SOMATOSTATINA:Ormone di natura proteica che inibisce l’angiogenesi ,ma a differenza dell’Avastin è pressoché innocuo
Somatostatina spesa annuale somministrando la dose massima (3 mg 16,00) circa = 5.760 Euro
Avastin spesa annuale(l’uso è unito ad altri costosi farmaci antitumorali) da 26.773 a 30.297 Euro
(il costo della terapia D.B.totale si aggira sugli 8.400 euro annuali per poi dminuire a volte anche dopo pochi mesi )
FENRETINIDE(analogo dei retinoidi,usati nella terapia Di Bella da 40 anni):nel 99 la scoperta dopo 15 anni di sperimentazione per capire che funziona nei tumori al seno
Deve essere somministrato per almeno 5 anni e senz’altro non a buon prezzo
RETINOIDI :Tempo dato dalla sperimentazione rosabindea:3 Mesi!!!!
Ora mi pongo un quesito cara Carla:se Lei fosse una malata potrebbe avere come scusante il fatto che preferisce non documentarsi per paura di sapere la verità sul cancro ,ma se Lei appartenesse invece alla classe medica o paramedica,sarebbe veramente preoccupante e grave che con centinaia di articoli che stimolano i ragionamenti i più elementari e logici anche per il più profano non arrivi a concludere che forse la terapia Di Bella , i cui componenti,sarò monotona ma sono collaudati e sdoganati completamente dai migliori rappresentanti dell’oncologia italiana, sarebbe decisamente meno dispendiosa e meno tossica confronto a questi farmaci così sensazionalistici e pericolosi!
Io a volte mi domando, e lo dico senza ironia e glielo chiedo spassionatamente:ma è così difficile capire il funzionamento della Terapia Di Bella???…
A me sinceramente è sempre sembrata lampante anche per una persona che non ha mai studiato medicina
Mi creda,una volta che Lei comprendesse i semplici meccanismi di inibizione del tumore nel MDB,abbandonando le Sue prevenzioni , e una volta arreso alla cruda realtà del mondo che gira ahimè intorno al denaro e non ai valori di giustizia e amore per l’Uomo,scoprirebbe negli studi e nelle numerose pubblicazioni del pensiero appartenente al Prof.Di Bella e ai suoi figli,un Universo veramente molto più amplio dei Suoi orizzonti attuali.
Vi sono persone testimonianti l’efficacia delle Terapia che arrivano ormai quasi quotidianamente sul Forum (alcune delle quali conosco personalmente e le assicuro che sono in carne e ossa!) e che possono insegnare moltissimo sia sotto il profilo medico che quello umano e culturale.
Ben vengano le critiche, le discussioni portano sempre a fare passi avanti,però mi piacerebbe trovare tra coloro che si oppongono alla terapia Di Bella esperti del settore a livello del Dott.Stagnaro…forse allora starei solo ad ascoltare con reverenziale rispetto ,ma cosi’, mi sembra che le Sue deboli obiezioni si scontrino con la lampante realtà che contraddice in tutti i punti le sue deboli tesi, a meno che continui a ignorare le risposte esaustive che le vengono da persone ferrate tecnicamente sull’argomento come Marco che le ha già dato spiegazioni chiare per chiunque.
Spero di non aver annoiato nessuno,essendo obbligata come sempre a parlare di sperimentazioni!!!
P.S.Mi scuso per la semplicità del linguaggio nella parte più tecnica,e qualsiasi corbelleria medica io abbia involontariamente scritto,anche se in buona fede e prese da fonti ufficiali,siete naturalmente autorizzati a redarguirmi!…
Anna
NON ESISTE VERA LIBERTA’ SENZA CONOSCENZA.
” Al passato o al futuro, al tempo in cui il pensiero sarà libero”. Diffondere la conoscenza, perché la conoscenza sia al servizio dell’Uomo, e non di élite, oligarchie, interessi, pensieri consolidati.
Quo usque tandem abuteris… patientia nostra
Giuseppe Di Bella 12 Giugno 2011
Se la comunità scientifica internazionale avesse ritenuta valida la pseudosperimentazione ministeriale del MDB del 1998, nel 2010 non sarei stato invitato al 3° Congresso Mondiale di Oncologia di Singapore, né nel 2011 al 4°, a Dalian (Cina). Né diverse riviste internazioni accreditate sulla massima banca dati scientifica http://www.pubmed.gov avrebbero pubblicato centinaia di casi neoplastici che con MDB hanno ottenuto risposte ampiamente superiori ai migliori risultati ufficiali dell’oncologia.
Sono stato invitato dagli organizzatori del BIT’’s 4th World Cancer Congress 2011 a presiedere una sezione del 4° Congresso Mondiale di Oncologia, tenutosi dal 22 al 25 maggio al World EXPO Center di Dalian, Cina. Digitando http://www.bitlifesciences.com/cancer2011/ si accede al programma e a tutti i dati scientifici del congresso. Il comitato scientifico che ha selezionato le relazioni (Referies) e i relatori che hanno dato avvio al congresso (Keynote, Renowned Speakers), provengono da alcuni dei più prestigiosi centri di ricerca, università, cliniche internazionali. Sono state presentate e pubblicate agli atti centinaia di relazioni sullo stato dell’arte nella ricerca e terapia delle patologie neoplastiche. In estrema sintesi, da una revisione degli abstract e dalle discussioni e dibattiti seguiti alla presentazione delle comunicazioni si può concludere:
1) Ad oggi la chemioterapia non è in grado di guarire alcun tumore solido
2) I costosissimi farmaci biologici intelligenti, gli anticorpi monoclonali, non solo non guariscono alcun tumore, ma incrementano le mediane di sopravvivenza di alcuni mesi, non di anni. Non fanno eccezione i numerosi anticorpi monoclonali, vaccini, e nuove molecole presentate al congresso. Si tratta invariabilmente o di farmaci sperimentali in corso di studio su colture di cellule tumorali, oppure su animali. Il meccanismo d’azione, razionale ed effetti antitumorali, riproducono esattamente quelli già in uso, senza alcun significativo progresso. Non sono state presentate nuove molecole di pronto impiego ma solo diverse combinazioni di chemioterapici, oppure di anticorpi monoclonali variamente associati a chemioterapici, o l’uso contemporaneo di due diversi anticorpi monoclonali, senza alcun reale e significativo incremento delle mediane di sopravvivenza né della qualità di vita, né della tollerabilità.
I temi congressuali sono stati suddivisi in 9 sessioni. Ho presieduto la Trak 5-4 del congresso, in cui sono state presentate 3 relazioni sull’applicazione del metodo Di Bella nei tumori della mammella, polmone e leucemie linfatiche:
Track 5-4: Clinical Update on Combination Cancer Therapy (terapie antitumorali innovative e integrateTime: 15:25-17:05, May 25, 2011, Wednesday; Place: Meeting Room 11, 2nd Floor, DWEC Chair Dr. Giuseppe Di Bella, (Di Bella Foundation, Italy)
15:50-16:15 Dr. Giuseppe Di Bella, Title: The Di Bella Method (DBM) Improves Survival, Objective Response and Performance Status in Breast Cancer (Il Metodo Di Bella consente un incremento della sopravvivenza, l’eliminazione del tumore, un miglioramento della qualità di vita)
16:15-16:40 Dr. Mauro Todisco, Title: Chronic Lymphocytic Leukemia: Long-Lasting Remission with Di Bella Multitherapy (Il MDB ottiene remissioni a lungo termine, oltre 10 anni, praticamente la guarigione, di leucemie linfatiche croniche).
16:40-17:05 Dr. Achille Norsa, Title: Somatostatin, Retinoids, Melatonin, Vitamin D, Bromocriptine, and Cyclophosphamide in Chemotherapy-naïve or Chemotherapy-Pretreated Patients with Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer (Somatostatina, Melatonina, Vitamina D, Bromocriptina, Ciclofosfamide, il MDB, in tumori polmonari chemiotrattati o non chemiotrattati, incrementa la sopravvivenza dal 200% al 300% rispetto ai dati ufficiali delle mediane di sopravvivenza relative allo stesso stadio del tumore polmonare).
Relazione e riflessioni maturate durante il Congresso:
Ho voluto presentare personalmente i risultati ottenuti dallo studio osservazionale retrospettivo riguardante 122 casi di carcinoma mammario, 92 dei quali riguardanti pazienti giunti in cura allo studio medico della Fondazione, di cui abbiamo valutato caratteristiche istologiche, immunoistochimiche, grado nucleare, differenziazione, esami ematochimici, efficacia terapeutica (valutando Remissione/Stabilità/Progressione) performance status, e sopravvivenza a 5 anni rapportata alla stadiazione – secondo l’American Joint Committee on Cancer Staging 7 th. Sono state valutate anche 30 cartelle cliniche di ammalati che hanno ottenuto da tribunali l’erogazione gratuita del MDB per perizie giurate di CTU che avevano certificato risultati superiori, con MDB, rispetto alle terapie tradizionali, nelle stesse patologie e stadi.
I nostri dati rappresentano significativi miglioramenti sia della sopravvivenza per ogni stadio, sia della risposta obiettiva e della qualità di vita, rispetto ai parametri riscontrabili in letteratura per gli stessi stadi, istotipi e gradi, trattati con chemio-radioterapia-anticorpi monoclonali.
I risultati sono sintetizzati nella schede pubblicate sul sito della Fondazione :
Presentazione al “BIT’s 4th World Cancer Congress 2011, World EXPO Center, Dalian (Cina).
Un dato significativo: la 5 years Survival Rate (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 14,8% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1988-2001.
Grafico comparativo della sopravvivenza a 5 anni del National Cancer Institute (SN) e del MDB
(Figura1)
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Particolarmente rilevante il dato nei casi clinici (9) allo Stadio I e II (stadio iniziale) che in precedenza non avevano subito alcun trattamento, né terapeutico, né chirurgico, unicamente trattati con MDB (terapia di prima linea): il 100 % ha registrato una risposta positiva (remissione). Nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie mediche:
Figura 2
Figura 3
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Oltre all’importanza del risultato in sé, unico nel suo genere, un’ulteriore valenza potrebbe essere acquisita dalla considerazione che tale trattamento, se adottato come terapia di prima linea nella prassi clinica, consentirebbe praticamente di azzerare i rischi di disseminazione neoplastica, potenzialmente insiti nella pratica chirurgica, ed evitare infine alle pazienti un intervento di asportazione che viene vissuto, nella stragrande maggioranza dei casi, come una vera e propria amputazione.
Analogamente, il gruppo di pazienti (39) allo stadio iniziale che ha utilizzato il MDB come terapia adiuvante (quindi dopo l’intervento operatorio, e a scopo preventivo di recidive) ha registrato il 94% di remissioni (38 casi su 39). L’unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.
I dati ottenuti rivelano risultati indiscutibilmente positivi e statisticamente superiori alle medie documentate dai diversi archivi statistici nazionali e sovranazionali.
Figura 4
Figura 5
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Anche considerando il fatto che gli indicatori e gli indici statistici, in quanto tali, sono affetti da una loro variabilità ed imprecisione (tanto più quanto ristretto risulta il numero delle singole rilevazioni su cui sono basati), risultano comunque rilevanti gli scostamenti rispetto alle diverse medie statistiche ufficiali per tutti i parametri analizzati e, in maniera ancora più evidente e rilevante, per i risultati terapeutici ottenuti. Alla presentazione dei nostri risultati clinici abbiamo osservato oltre ad un attento interesse, una evidente sorpresa e un manifesto sconcerto per dati ottenuti completamente al di fuori dei paradigmi dominanti della ricerca e della clinica. Un’occasione di reciproci scambi positivi, anche extracongressuali, e della quale posso ritenermi personalmente soddisfatto, se non altro per la curiosità scientifica che le nostre relazioni hanno destato e la disponibilità ottenuta ad allacciare ulteriori rapporti collaborativi.
Figura 6
SST=Somatostatina. Paziente che ha rifiutato l’intervento, chemio e radio per il MDB. Alla risonanza magnetica nucleare CAD Strem (ultima generazione) riduzione in 7 mesi del 90% di un voluminoso carcinoma invasivo della mammella di oltre 6 cm. e macroscopico decremento dell’angiogenesi tumorale.
Figura 7
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Nei carcinomi metastatici della mammella i trattati di oncologia escludono la possibilità di guarigione e definiscono palliative le cure. In questo caso plurimetastatico presentato al congresso, come documenta la CT-PET ( TAC+PET) si è ottenuta un’evidente eliminazioni della disseminazione metastatica in 6 mesi.
Spero che il nostro impegno contribuisca a risvegliare la coscienza di questa umanità addormentata dall’ipnosi indotta dai perversi meccanismi commerciali. In conclusione l’oncologia è in fase di stallo, è all’affannosa quanto vana ma lucrosissima ricerca di interventi mirati su singoli e marginali meccanismi di genetica cellulare, e quindi estremamente limitati. Non sono ricercati e valorizzati i concetti basilari, generali, i denominatori comuni della biologia neoplastica, gli interruttori generali da spegnere, e quindi le modalità terapeutiche da contrapporvi, che stanno alla base della genesi (mutazioni) e dello sviluppo successivo (proliferazione) delle popolazioni neoplastiche. La frattura tra medicina clinico-scientifica e quella speculativo-commerciale è la causa di questo ovvio fallimento, in quanto tutta la ricerca è pianificata e finanziata dalle multinazionali farmaceutiche al solo scopo di sviluppare brevetti. Da decenni ormai vengono presentati solamente lavori scientifici su nuovi farmaci (pochi) o diverse loro associazioni nei trattamenti, che suggeriscono potenziali miglioramenti terapeutici che si traducono sostanzialmente in un prolungamento della sopravvivenza solo di qualche mese.
E’ ormai evidente la frustrazione, la sfiducia, e come nell’inconscio collettivo del clinico, o del ricercatore, sia stata ormai abbandonata l’idea della guarigione. Si stanno disperdendo su spazi immensi come è emerso dalle desolate conclusioni della ricerca delle mutazioni delle sequenze delle basi azotate del DNA in cellule del tumore della mammella attuato dalla Washington University in uno studio multicentrico. Il titolo dell’articolo è significativo: Scoperta shock: in 50 DNA del seno 1.700 storie diverse. Hanno mappato il DNA in 50 donne con carcinoma al seno e hanno scoperto ben 1.700 mutazioni di cui quelle ricorrenti sono solo 5. I dati sono stati comunicati a Orlando, in Florida, al 120° meeting annuale dell’American Association for Cancer Research (Aacr).
Teoricamente, secondo la mentalità corrente, dovrebbero sviluppare 1.700 utopistiche costosissime contromisure terapeutiche specifiche. Anche per i non addetti ai lavori è chiaro che hanno sbagliato strada. Gli interruttori generali da spegnere nelle cellule tumorali sono i due ormoni della crescita interattivi e coespressi, il GH e la Prolattina, unitamente al meccanismo delle mutazioni. Abbiamo fatto emergere al Congresso l’assoluta rilevanza clinica e scientifica, il dato totalmente innovativo in oncologia, dei primi casi di tumori solidi scientificamente documentati di guarigione completa e stabile ottenuta unicamente con il metodo Di Bella, senza alcun intervento chirurgico, chemioterapia o radioterapia.
Può essere significativa e chiarificatrice a proposito questa notizia pubblicata da Uniti contro la multinazionale del cancro il 1 giugno 2011 alle ore 15.53:
Oncologo americano rifiuta la chemioterapia per la moglie; non la sottopone a nessuna chemioterapia o radioterapia, ma si affida alla somatostatina (quella di Luigi Di Bella). E la moglie guarisce!
… http://www.facebook.com/notes/uniti…/205829269454455. Sidney Winawer è un oncologo direttore del Laboratorio di Ricerca per il Cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo. Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti… ben consapevole dei danni catastrofici e dell’inutilità assoluta di quel tipo di cura (come ammetterà più tardi nel suo libro Dolce è la tua voce, Positive Press). I gravi e noti limiti delle attuali terapie mediche oncologiche, la pesante tossicità, anche mortale, gli effetti collaterali non di rado irreversibili, stanno inducendo la fuga di un numero crescente di ammalati (oltre un terzo) dalle cure istituzionali di provata efficacia alla ricerca di soluzioni alternative.
Se anche l’efficacia di questi trattamenti può essere discutibile, almeno non uccidono l’ammalato prima di quanto non faccia il tumore, e generalmente sono tollerati. A volte possono dare qualche transitorio beneficio, sicuramente un effetto placebo, comunque non peggiorano la patologia e certamente hanno l’indiscutibile merito di sottrarre i malcapitati ad inutili e drammatiche sofferenze. Le rarissime pubblicazioni di terapie alternative non trattano mai statistiche omogenee di singole neoplasie ma sporadici casi isolati; manca pertanto il fondamentale dato delle mediane di sopravvivenza, del calcolo statistico, della qualità di vita, dell’intervallo libero da malattia, della standardizzazione della diagnostica ematochimica e strumentale, pertanto del confronto con le statistiche ufficiali per ogni patologia, grado istologico, nucleare, stadio.
Pubblicando con colleghi che prescrivono il MDB circa seicento casi di ammalati trattati con MDB su riviste internazionali recensite da http://www.pubmed.gov, e comunicandoli a congressi internazionali, ho risposto a questa legittima richiesta della comunità scientifica adeguandomi ai parametri di verifica e valutazione richiesti dalla medicina scientifica (le cure alternative sono sottoposte ad appositi e differenti criteri di valutazione più empirici e sommari). Nessuno può pretendere di essere creduto per fede. Queste modalità di certificazione e documentazione scientifica universalmente accettare e sottoscritte sono in gran parte ignorate e vanificate dalle scelte terapeutiche imposte dalla burocrazia sanitaria e ufficializzate dalle varie commissioni ministeriali.
Hanno fatto ogni tentativo iniziando dalla pseudosperimentazione del 1998, per relegare il MDB tra le terapie alternative. La progressiva conferma del Metodo Di Bella nella letteratura scientifica e in congressi mondiali sta inasprendo la censura, disinformazione e diffamazione del MDB in Italia. Appena tornato a Bologna ho cercato, attraverso i miei pochi canali informativi, di portare all’attenzione della stampa nazionale il risultato ottenuto. Ho dovuto constatare però un’immediato e inaspettato blocco, attuato sicuramente attraverso intimidazioni o censure, nei confronti di quei pochi giornalisti che erano ancora disponibili a concedermi qualche spazio all’interno delle loro testate. Il messaggio ora è chiaro. Hanno ricevuto una generalizzata e convincente consegna del silenzio. Non è più il caso quindi di parlare di Metodo Di Bella, almeno in Italia. Il vero pericolo per i santoni della medicina, gli artisti del falso, i circoli di potere che gestiscono la medicina e la più ricca di tutte le malattie, il cancro, non è costituito da terapie alternative, ma dall’unica cura razionalmente scientifica e clinicamente efficace documentata nelle banche dati mondiali, e in grado di affrontare il pubblico dibattito in vaste e prestigiose assemblee scientifiche internazionali. Non preoccupano, se non marginalmente, bicarbonato, tossina difterica, veleno di scorpione, pseudovitamina B 17, polvere di diamante, aloe, decotti miracolosi, pozioni magiche, cristalloterapia, tisane, elisir, elucubrazioni hammeriane, pozioni tibetane, sovradosaggi di vitamina C, clisteri fantozziani, ascorbato di potassio. Queste scelte infastidiscono perchè ogni paziente sottratto a terapie ufficiali comporta perdita di fatturato.
Questi prodotti alternativi generalmente non creano danni, a volte come l’ascorbato di potassio, esistono solo sulla carta, sono farmaci teorici, in quanto appena l’ascorbato di potassio è ingerito, a contatto dei succhi digestivi, si scinde immediatamente in ac Ascorbico (vitamina C) da una parte e Potassio dall’altra. Non esiste pertanto l’azione della molecola ascorbato di potassio come tale.
Relativamente a sovradosaggi progressivi e ciclici di vitamina C in vena come monoterapia antitumorale, non sono documentati rilevanti danni o particolari tossicità. Da oltre 40 anni il professor Di Bella aveva inserito la vitamina C nella sua multiterapia essendo uno degli obiettivi del MDB il recupero di ottimali condizioni fisiologiche. Le modalità e la posologia sono però molto diverse. Nel MDB, come pubblicato nella mia monografia Il Metodo Di Bella, Mattioli Editore, 3° edizione, 2005, nel volume Come prevenire I tumori, Marconi Editore, 2002, e nella pubblicazione The Di Bella Method (DBM). Neuro Endocrinol Lett. 2010;31 Supplemento 1:1-42, la vitamina C è un componente necessario, ma ben lontano da essere sufficiente in oncoterapia.
Sintetizzo alcune funzioni antitumorali e meccanismi d’azione della vitamina C riportate nelle suddette pubblicazioni:
– L’acido ascorbico è uno dei più importanti agenti riducenti presenti nei tessuti viventi, è un forte agente anti-ossidante, che reagisce direttamente con atomi di ossigeno singoli, idrossidi e radicali superossidi (Sauberlich 1994).
– I linfociti umani normali hanno la capacità di concentrare intracellularmente la vitamina C, che aiuta a proteggere tali cellule dai danni ossidativi (Levine e altri, 1996; Ozturk e altri, 2001).
– Previene i danni cellulari indotti da prodotti ossidativi, inclusi i radicali liberi (Padh, 1991).
– È documentata una relazione inversa statisticamente significativa tra la quantità di vitamina C, caroteni, verdure ed agrumi consumati e l’incidenza di linfoma non-Hodgkin (Ward e altri, 1994).
– Può avere un ruolo preventivo e terapeutico nel cancro (Bendich and Langseth, 1995).
– Inibisce gli effetti carcinogenici prodotti da sostanze mutagene (Aidoo e altri, 1994; Lee e altri, 2002).
– Preserva l’integrità del tessuto connettivo in funzione antiblastica (Bendich and Langseth, 1995).
– Esercita attività angiostatica sulla proliferazione delle cellule endoteliali (Ashino e altri, 2003).
– Cellule-T di linfoma NH sono sensibili alla vitamina C. Concentrazioni minori di 50 micromol/l uccidono le cellule nel giro di poche ore (Helgestad et altri, 1990).
– Linee cellulari di tumori linfoblastici sono inibite dalla vitamina C (Kao e altri, 1993).
– Esercita attività antineoplastica con diversi meccanismi d’azione (Cameron e altri, 1979; Head, 1998).
– Esercita attività antimetastatica mediante la sintesi di collagene (Pinnel e altri, 1987; Peterkofsky, 1991).
– Esercita attività antimetastatica attraverso l’inibizione della ialuronidasi (Cameron e altri, 1973).
– Esercita attività antimetastatica diminuendo la permeabilità di cellule endoteliali alle popolazioni cellulari neoplastiche (Utoguchi e altri, 1995)
– Migliora il performance status nei pazienti neoplastici (Head, 1998).
– Incrementa la sopravvivenza dei pazienti neoplastici terminali (Cameron e altri, 1974; Cameron e altri, 1976; Cameron e altri, 1978; Cameron, 1991).
– Potenzia l’efficacia di farmaci antineoplastici in cellule di linfoma (Michel e altri, 2003; Nagy e altri, 2003; Lee e altri, 1994; Prasad e altri, 1994; Kurbacher e altri, 1996; Nagy e altri, 2003; Prasad e altri, 1992; Sarna e altri,1993).
– Riduce la tossicità di agenti chemioterapici come l’adriamicina (Fujita e altri, 1982; Shimpo e altri, 1991).
Questi e tanti altri meccanismi d’azione antiblastici della vitamina C sono sinergizzate dagli altri componenti del MDB, che prevede la somministrazione di 2 cucchiaini al giorno, superando generalmente i 4 grammi/die (il dosaggio varia con le dimensioni e il grado di riempimento del cucchiaino) modeste variazioni, per la tollerabilità del prodotto non incidono. Ciò in funzione terapeutica e preventiva non solo antiblastica ma anche immunomodulante, vasoprotettiva, e antigenerativa di tutta la matrice extracellulare e di funzioni vitali. Ovviamente non si possono effettuare giornalmente e per tempi lunghi endovenose con megadosi di vitamina C. Nel MDB la sostanziale differenza con la infusione ciclica in vena sta nella somministrazione giornaliera e costante, in quanto la cellula neoplastica non concede tregua, nè periodi di sosta; pertanto la somministrazione di tutti i farmaci che concorrono all’azione antitumorale deve essere costante. Il MDB è terapia scientifica, non alternativa nell’accezione comune del termine.
Nessuna terapia alternativa è stata ed è osteggiata, odiata, diffamata e censurata come il MDB, che ebbe l’onore di decreti legge ad personam per vietare l’uso di componenti essenziali, si attirò gli anatemi e comunicati stampa di ministri e delle maggiori istituzioni sanitarie, sanzioni, ammonizioni, scomuniche di ordini di medici (quasi nessun medico MDB, a iniziare da mio padre e dal sottoscritto, ne è andato esente). Questo Metodo non insidia solo il fatturato delle multinazionali, ma costituisce un’inaccettabile mancanza di rispetto verso i grandi benefattori dell’umanità, delegittima e ridicolizza i soloni della medicina, i kols (key opinion leader) che con tanta fatica e soldi le multinazionali impongono ossessivamente alla pubblica opinione. Il rifiuto delle linee guida e dei prontuari che zelanti commissioni ministeriali di carica politica impongono, è visto come un sacrilegio, un delitto di lesa maestà verso i venerabili maestri della medicina. Il Cancro costituisce una patologia sistemica drammatica, mutevole, multifattoriale, complessa, che coinvolge anche se in misura, tempi, modalità diverse, tutte le funzioni, organi, apparati, tessuti, parenchimi, strutture portanti su cui poggia la vita. Rappresenta una vita diversa, una biologia più evoluta e prevalente su quella fisiologica, ha un metabolismo diverso, un più favorevole rendimento.
L’insorgenza di un tumore si realizza per insufficienza dei vari e complessi meccanismi omeostatici (l’insieme dei meccanismi biologici di difesa, stabilità ed equilibrio organico) che coinvolgono tutto un organismo per l’asinergia tra oncogeni e oncosopressori, (molecole che attivano la crescita e proliferazione cellulare e altre che la inibiscono) oltre che per squilibrio dei meccanismi intimamente integrati psico neuro immuno endocrini. È pertanto quantomeno ingenuo, illusorio, sicuramente puerile, illudersi di modificare l’intero ed efficientissimo sistema biologico neoplastico con un singolo farmaco, anche se potenzialmente dotato di attività antitumorale. È necessario ricondurre all’equilibrio fisiologico quelle alterazioni delle funzioni vitali che hanno consentito l’insorgenza e la progressione tumorale, interdire alle popolazioni neoplastiche l’accesso alle fonti energetiche rappresentate dai due ormoni chiave della vita e della crescita fisiologica e patologica, l’ormone della crescita (GH) e la prolattina (PRL) e dalla cascata dei fattori di crescita correlati e dipendenti. GH e PRL sono prodotti in stretta contiguità nell’ipofisi anteriore, recettorialmente coespressi sulle membrane cellulari e fattorialmente interattivi, come ormai sta emergendo con assoluta evidenza da numerose e recenti pubblicazioni, ad ennesima e definitiva conferma dell’esattezza delle intuizioni scientifiche e cliniche del professor Di Bella. L’ormone della crescita e la Prolattina, oltre che agire potentemente su vie di segnalazione cellulare, sulla trasduzione e amplificazione del segnale proliferativo dalla membrana cellulare al nucleo, attivano una cascata di potenti induttori della crescita cellulare, i fattori di crescita. L’interdizione alla cellula tumorale di questi ormoni comporta, di riflesso, quello dei fattori di crescita che l’oncologia si ostina ancora a cercare di inibire singolarmente (sono oltre 40). Anche queste fondamentali misure terapeutiche sarebbero gradualmente e progressivamente superate dalla più pericolosa, ma ancora ignorata dall’oncologia, caratteristica della cellula neoplastica, la mutazione. È scientificamente evidente che qualsiasi terapia medica del tumore è fallita in partenza se non vengono conseguiti i 3 obiettivi basilari del MDB:
a) la difesa dell’organismo dall’aggressione neoplastica
b) l’inibizione della proliferazione neoplastica
c) il contrasto della spiccata tendenza mutagena del fenotipo neoplastico.
La cellula tumorale è caratterizzata da una frequenza di mutazioni crescente e segue, nella sua progressione, un programma predefinito di sopravvivenza ereditato dai batteri (Radman e altri, 1975) (cui è stato trasferito dai procarioti) definito da Radman SOS, che è presente ma represso nella cellula sana, ed al quale essa accede in condizione di stress acuto.
Questo programma di sopravvivenza, dà avvio a un percorso predefinito che consente alla cellula, divenuta neoplastica, di adattarsi con grande rapidità ed efficacia alle condizioni avverse con una progressione modulata da un meccanismo evolutivo predeterminato. Il paradigma ancora dominante, i canoni ufficiali dell’oncologia, non hanno ancora recepito questo essenziale aspetto dell’evoluzione neoplastica, ormai necessario per una comprensione della biologia oncologica e per dare una lettura in termini evoluzionistici della progressione della malattia tumorale (da non confondere con una concezione darwinista). I protagonisti dell’evoluzione in realtà sono la selezione naturale e la variazione genetica. La selezione naturale agisce sulla variazione genetica conferendo un vantaggio evolutivo a fenotipi e genotipi che meglio si sono adattati all’ambiente.
La fonte della diversità genetica è la mutazione nelle sequenze del DNA, e la mutazione è un fenomeno, per definizione, totalmente casuale, integralmente gestito dal caso. Quindi nell’ambito dell’evoluzione, in cui agiscono le mutazioni e la selezione naturale, è chiaro che tutto viene pilotato dal caso.
Naturalmente anche il cancro segue questa prassi evolutiva, e sicuramente è un processo di evoluzione somatica totalmente pilotato dal caso quello che porta alla carcinogenesi. Nell’uomo essa è un processo genetico, la cui dinamica è regolata dall’interazione fra mutazione, selezione, e i meccanismi di omeostasi antiblastica dell’organizzazione tissutale, propria degli organismi complessi pluricellulari superiori e ovviamente ad essi limitata. L’evoluzione di una cellula verso la malignità ha inizio con una o più mutazioni casuali. Queste mutazioni conferiscono ovviamente alla cellula un vantaggio in termini proliferativi e dunque vengono in qualche modo trattenuti dalla selezione. Quindi la lettura attuale della malattia tumorale è in termini evolutivi. Naturalmente l’accumulazione di mutazioni produrrà ondate successive di espansioni clonali.
Secondo il paradigma prevalente della visione ortodossa del cancro, esso è una malattia genetica, originata soprattutto dalla mutazione di 2 classi di geni, gli oncogeni e gli oncosoppressori, pertanto da mutazioni dei geni che regolano la differenziazione e la crescita, direttamente coinvolti nell’evoluzione, e di quelli preposti a mantenere l’integrità del DNA, deputati alla sorveglianza della fedeltà della sintesi del DNA, e alla sua riparazione mediante i molteplici meccanismi apparsi nel corso dell’evoluzione. Tra i geni che regolano l’omeostasi antiblastica un ruolo fondamentale è svolto da quelli che generano l’apoptosi. Ogni qualvolta si presenti una mutazione in questi geni, una o più mutazioni, si assiste ad una progressione della malattia tumorale. Così quando si verifica una mutazione soprattutto nei geni di riparazione del danno del DNA, si verifica quella che è stata definita instabilità genetica, cioè il fenotipo mutante. Una semplice mutazione di una cellula sana, non riuscirebbe a spiegare questo accumulo di mutazioni e quindi si invoca la presenza di un fenotipo molto più instabile.
Probabilmente c’è un errore di posizione sul concetto di instabilità genetica. Nella concezione di Radman (basata sul sistema di sopravvivenza definito SOS e sostenuta da Israel e altri) i due attori fondamentali sono il gene LexA e il gene RecA e le relative proteine. Il gene LexA è un repressore trascrizionale, mentre il gene RecA è invece un regolatore positivo. Rimando alle pubblicazioni citate per approfondimenti. In condizioni di stabilità il programma di sopravvivenza SOS non è attivo, esso è represso dal gene LexA. Il sistema SOS comprende circa una ventina di geni e quindi quando il DNA viene danneggiato o comunque la sopravvivenza della cellula è in pericolo, la proteina LexA in qualche modo viene inattivata dalla produzione di un’altra proteina, la RecA, ed è a questo punto che si attivano i geni. Sicuramente questo programma è stato messo a punto da mutazioni casuali, selezionate favorevolmente e trattenute dalla cellula che ha accesso a questa informazione in condizioni particolari. Vi sono forti indizi per ritenere, con gli A.A. citati, che questo programma che è stato trattenuto dall’evoluzione, ed è presente negli eucarioti, sia stato trasmesso alle nostre cellule.
La ricerca di un programma SOS nelle cellule eucariote e negli organismi multicellulari come il nostro, ha già dato risultati positivi. Gli studi del professor Israel, portano a ricercare omologie, tra le proteine e i geni del sistema SOS batterico e quelli trattenuti nelle nostre cellule (Israel, 1996).
Uno di questi geni è stato già identificato. C’è un’omologia molto marcata tra la proteina batterica RecA e una proteina presente nelle nostre cellule, la Rad 51. Dunque abbiamo fondate ragioni di ritenere che il sistema SOS, anche in una sua versione molto più evoluta, possa esistere anche nelle nostre cellule. Ad un approfondito esame l’attuale paradigma dominante della visione della progressione maligna come totalmente gestita dal caso, cioè interamente prodotta da una somma di mutazioni successive, ma sempre casuali, non regge, per il carattere piuttosto prevedibile della progressione maligna. Ad eccezione degli eventi iniziali, sicuramente gestiti da casuali mutazioni, la progressione della malattia tumorale è sicuramente molto stereotipata, è la recita di un copione.
Le cellule tumorali acquisiscono con gradualità e progressione, crescenti proprietà e caratteristiche, ed imparano a svolgere tutta una serie di attività. Un fenotipo così caratterizzato, necessita di circa un migliaio di generazioni. Considerando che un tempo di generazione è di circa 48 ore, in un periodo così relativamente breve le cellule tumorali sono in grado di produrre una serie di fattori di crescita che le loro omologhe, non endocrine, non sanno sintetizzare. Le cellule tumorali esprimono dei recettori a questi fattori, che influenzano la proliferazione selettiva, limitata alle stesse popolazioni neoplastiche. Esse inoltre acquisiscono sempre maggiori motilità e formabilità per meglio raggiungere i capillari e aumentare il proprio potenziale di metastasi, sanno inoltre acquistare capacità di sopravvivenza e di proliferazione in parenchimi anche diversi, e ricoprirsi di molecole che le mascherano al sistema immunitario. Successivamente sono in grado di secernere delle proteasi che, lisando le membrane, permettono una invasione per contiguità, oltre a indurre angiogenesi e immunodepressione locale e sistemica. In un lavoro pubblicato nel 2003 su Nature si documenta come una cellula di melanoma attaccata da un linfocita, sia in grado di produrre apoptosi nel linfocita; quindi le popolazioni neoplastiche raggiungono progressivamente la capacità di eliminare le cellule del sistema immunitario che tentano l’aggressione.
Per ultimo la cellula tumorale è in grado di modificare l’ambiente cellulare circostante, inducendo le cellule vicine a sostenere la propria proliferazione. Il fatto stesso che siano agevolmente in grado di codificare i passaggi essenziali della progressione verso la malignità e di acquisire un graduale incremento di aggressività, proliferazione, adattamento, contraddice una visione evolutiva strettamente casuale della malattia tumorale. Ci sono ulteriori aspetti che danno conforto a questa posizione, le sindromi paraneoplastiche, una sorta di cartina al tornasole della progressione verso la malignità. Un dato significativo è costituito dal fatto che, se queste mutazioni fossero gestite dal caso, o meglio se la progressione fosse totalmente gestita dal caso, dovremmo assistere sia a mutazioni favorevoli, che sfavorevoli, o comunque neutre, rispetto all’evoluzione tumorale. In realtà questo non succede. Le sindromi paraneoplastiche documentano come la produzione di sostanze anomale, da parte della cellula tumorale, mostri sempre un’utilità biologica per il tumore, che produce soltanto sostanze che gli tornano utili (Israel, 1996). Ciò è fortemente in contraddizione con l’idea oncologica ufficiale di una progressione casuale, del genoma instabile perché in questo caso dovremmo assistere anche a produzione di sostanze (se è il caso che gioca) neutre, o comunque anche sfavorevoli, rispetto alla progressione tumorale. Esistono alcuni eventi genetici, caratterizzanti la progressione tumorale, che non corrispondono a delle mutazioni, ma sono semplici riattivazioni e repressioni o amplificazioni di geni, non mutati, ma silenti. Questo inevitabilmente ci porta a concludere che sicuramente gli organismi multicellulari più evoluti, come il nostro, hanno ereditato parti di genoma dai batteri, come emerge chiaramente nei recenti lavori di genetica molecolare in cui si documenta che certi geni batterici si sono assolutamente conservati nelle nostre cellule.
Nell’evoluzione degli organismi pluricellulari verso una sempre maggiore complessità, il destino di ogni cellula si lega a quello della collettività a cui appartiene. L’evoluzione verso la complessità, verso un organismo pluricellulare prevede una sorta di cooperazione della collettività cellulare e dunque l’introduzione di nuove regole; in questo senso l’evoluzione ha messo a punto una sorta di controprogramma o comunque di sistema, che controlla l’omeostasi tissutale, cosa che ovviamente non è possibile e necessaria in un ambiente batterico o unicellulare. Questo è il sistema degli oncosopressori, che assicura l’omeostasi cellulare antiblastica, impedendo ad ogni singola cellula di affrancarsi e acquistare una propria autonomia, che potrebbe mettere a rischio l’intera collettività tissutale. L’evoluzione ha prodotto questo sistema, sicuramente più giovane e quindi più imperfetto e con delle lacune, che è il sistema degli oncosoppressori. Conseguentemente la ricerca non ha evidenziato negli eucarioti gli omologhi degli oncosoppressori, quindi abbiamo ragione di ritenere che gli oncosoppressori siano dei geni emersi evolutivamente più tardi. Tra gli oncosoppressori è di particolare interesse il gene p53, guardiano del genoma, direttamente coinvolto nell’attivazione di un programma cellulare fondamentale per l’omeostasi antiblastica, quello dell’apoptosi.
Mi sono dilungato sul programma di sopravvivenza di Radman per evidenziare, anche alla luce di queste acquisizioni, la razionalità dei criteri, dei meccanismi molecolari, degli obiettivi del MDB. Le ricerche di Radman, recepite e sviluppate dal professor Israel, ed esposte dal prof. Truc al I° Congresso Nazionale MDB del maggio 2004 (Di Bella, 2005), e qui riportate, hanno dato maggiore consapevolezza del fatto che la proteiforme capacità di adattamento della cellula tumorale, la sua formidabile vitalità, capacità mutagena e di recupero, sconosciute alla biologia umana fisiologica, sono state gravemente sottovalutate. L’esatta e realistica valutazione dei pressoché illimitati potenziali biologici neoplastici porta ad una logica terapeutica esattamente conforme ai postulati e al razionale del MDB: solo un precoce attacco multiterapico sinergico e concentrico, senza discontinuità spazio-temporale può tenere testa, contenere e prevalere su una forma di vita diversa e drammaticamente superiore alla fisiologica, con altissime capacità di adattamento, e di superamento, ad ogni singola condizione avversa la medicina possa opporle. La cellula neoplastica supera facilmente qualsiasi singolo ostacolo, per quanto efficace, pertanto solo la contemporanea attivazione di tutta una serie di blocchi alle mutazioni neoplastiche può impedire il più micidiale meccanismo di difesa della cellula tumorale, la mutazione. Solo l’effetto fattoriale sinergico dei componenti multiterapici differenzianti, citostatici e antiproliferativi del MDB, può contrastare ad un tempo la proliferazione esponenziale del fenotipo neoplastico e la sua elevatissima capacità mutagena, efficientissimo sistema difensivo difficilmente penetrabile.
Ho cercato di chiarire per quali reali e documentate cause una monoterapia, una singola molecola, anche se dotata di effetto antitumorale, sia matematicamente destinata, anche dopo un iniziale e transitorio successo, al sicuro fallimento. Circa 5 mesi fa la rivista internazionale Neuroendocrinology letters ha pubblicato integralmente il mio articolo sul MDB, comprensivo anche della documentata descrizione di quel micidiale sistema di mutazione neoplastico che ancora l’oncologia si ostina a ignorare, ancorata all’ormai tramontata e irrazionale teoria del genoma instabile. Prima, le immacolate, sacre e disinteressate Vestali che gestiscono la Sanità italiana, accusavano il MDB di non avere documentazione scientifica, adesso che sono pubblicati centinaia di casi da varie riviste medico-scientifiche internazionali (accreditate sulla banca dati mondiale Med-Line, pertanto da tutti consultabili), sono indispettite, scagliano anatemi contro le riviste che li hanno pubblicati. Un parlamentare ha inviato ad un alto esponente delle istituzioni sanitarie italiane la recente pubblicazione The Di Bella Method. La risposta, dopo diversi mesi di consultazioni (ampiamente scontata per chi conosce la burocrazia sanitaria italiana), non entra assolutamente e minimamente nel merito del dato scientifico, nè clinico, nè di alcun componente del MDB nè dell’impiego sinergico, nè è in grado di muovere una contestazione specifica motivata e documentata sull’inefficacia o tossicità di un singolo componente della terapia e del suo insieme. Si limita alla forma, non entra nel merito. Non un solo riferimento alle banche dati scientifiche mondiali, sintesi e base della ricerca che ormai con ventottomila pubblicazioni sulla somatostatina, tra cui quattro studi recenti del premio Nobel Schally, evidenzia con certezza matematica l’efficacia antitumorale di quella somatostatina che si ostinano a non voler erogare nelle patologie neoplastiche.
La protervia nel rifiuto dell’evidenza è sconcertante e giunta a livelli inaccettabili, possibili solo nell’ambito del tramonto della civiltà che stiamo vivendo, di una società asservita alla dittatura del falso, plagiata da artisti della menzogna, inebetita da un’informazione farisaica, integralmente gestita da un potere globale e centralizzato, che si regge su un’ossessiva e demagogica retorica di disinformazione, mistificazione e falsificazione. Tanto meno l’illustre personaggio entra nell’aspetto decisivo e primario di ogni terapia: Il risultato, (sul quale ovviamente sorvola, limitandosi a generiche, gratuite, contestabili e non documentate affermazioni sulla metodologia e la forma della ricerca). Una casistica di 553 casi, la guarigione completa, stabile, accertata e documentata con MDB di tumori maligni non operati, nè chemio o radio trattati, (guarigioni totalmente ignote alla chemioterapia come da tutti verificabile attraverso una revisione della letteratura scientifica mondiale) per Sua Eccellenza sono dati insignificanti. L’esimio Personaggio ignora del tutto, come se fosse un dato trascurabile, un incremento delle mediane di sopravvivenza col MDB di oltre il 200% nel peggiore dei casi, quando invece assistiamo, nei congressi internazionali, ad annunci trionfali di rarissimi incrementi del 2-3%. Questi signori rispondono con sprezzante arroganza, come se avessero il monopolio della verità, come se fossero veramente in possesso di cure di provata efficacia, di farmaci innovativi, biologici e intelligenti.
Nella risposta non una parola sul totale, definitivo, logico e noto fallimento della chemio, di cui la mia pubblicazione ha esaminato e dimostrato ogni causa, con relativo riferimento ai dati ufficiali della letteratura.
Ho documentato che i trattamenti chemioterapici possono ottenere in molti tumori una transitoria, palliativa, e pertanto illusoria riduzione volumetrica, anche considerevole a volte, ma essi rappresentano la causa primaria di successive recidive e progressioni tumorali disseminate e inarrestabili. La lettera del Luminare si limita unicamente alla forma dello studio, omettendo e dimenticando che anche essa, oltre ai risultati, è stata ritenuta pienamente valida da una rivista internazionale di alta credibilità come evidenzia l’Impact Factor di Neuroendocrinology Letters, che ha pubblicato The Di Bella Method. Pertanto chi gestisce in Italia la Sanità è radicalmente smentito non solo da una delle massime riviste mondiali, ma anche dal comitato scientifico, del più alto livello, quello di Med-Line (di proprietà degli USA), che ha revisionato e confermato la pubblicazione. Il giudizio dogmatico-politico sul MDB è radicalmente vanificato da istituzioni internazionali della ricerca di incontestabile autorità clinica e scientifica. Ciò porta ad una considerazione triste e desolante sul livello etico-scientifico e clinico della nostra sanità. È stato comunque molto importante che un parlamentare abbia costretto, con l’invio della pubblicazione The Di Bella Method questi signori a prendere atto di questa sgradita realtà. Nella pubblicazione è anche evidenziata la totale mancanza di scientificità della sperimentazione del 1998, inoltre essendo i dati pubblicati nel lavoro assolutamente antitetici alle conclusioni della sperimentazione stessa, ne rappresentano la pietra tombale, con ulteriore, gravissima perdita di credibilità e prestigio delle nostre istituzioni sanitarie.
Questo spiega anche il tono indispettito, stizzoso e rabbioso della risposta. Le conferme del MDB sono crescenti e avvalorate anche dai citati inviti a relazionare a congressi mondiali e dalla pubblicazioni agli atti delle relazioni. I ricercatori e clinici che compongono il comitato scientifico di Neuroendocrinology Letters che decide le pubblicazioni, sono di alto livello, appartengono a università americane, europee e asiatiche, ben superiori alle nostre commissioni di nomina politica. Inoltre la stampa di un supplemento, contrariamente a quanto scrive il politico, non scredita, ma avvalora la pubblicazione, (infatti il supplemento è recensito da Med-Line), perchè il supplemento si è reso necessario in quanto, invece delle 5-10 pagine di una normale pubblicazione, The Di Bella Method comprende 42 pagine in formato più ampio del solito, A4 con 410 voci bibliografiche. Quando una pubblicazione supera i normali limiti, la banca dati scientifica, Med-Line-www.pubmed.gov di proprietà degli USA, dopo una prima pubblicazione, ritira il lavoro, e lo sottopone ad un’accurata revisione da parte di esperti governativi per accertare il livello scientifico ed eventuali conflitti d’interesse ideologici e/o finanziari. Dopo un periodo di sospensione di poco più di un mese The Di Bella Method ha superato anche questa seconda verifica ed è stato riammesso in http://www.pubmed.gov a totale smentita di quanto affermato dalla burocrazia sanitaria italiana (ricordiamo sempre, di nomina politica). Il mio tanto disprezzato articolo The Di Bella Method Neuro Endocrinol Lett. 2010; 31 Suppl 1:1-421, che una così indispettita e indignata reazione aveva suscitato nei burocrati della Sanità italiana, nella parte relativa al sistema di mutazione neoplastica, è stato ripreso e riproposto avvalorandone la rilevanza e le basi molecolari, dalla prestigiosa Nature Reviews Cancer, volume 11, maggio 2011, Lambert G. e altri, An Analog betweenthe evolution of drug resistance in bacterial communties and malignant tissues (ovviamente senza citare il sottoscritto che lo aveva pubblicato 5 mesi prima. In questi giorni scriverò alla rivista per ricordare che ho anticipato di 5 mesi queste nuove e realistiche interpretazione delle mutazioni neoplastiche).
Ai luminari, lampadari e riflettori che ci illuminano con il loro immenso sapere e gigantesco ingegno, parafrasando Sant’Agostino potremmo dire «Contra factum non valet argomentum», (nessuna argomentazione può smentire una realtà, un dato di fatto); pertanto possono disquisire sugli aspetti formali, su tutti i sofismi, le argomentazioni e i bizantinismi, mentre invece il dato di fatto sostanziale, essenziale, reale, è che con MDB i malati guariscono e/o possono vivere molto più e meglio che con le attuali terapie mediche dei tumori, senza le gravissime, tragiche, inutili, sofferenze e tossicità (anche mortali a volte) e gli altissimi costi, non solo finanziari, ma umani e sociali della chemio e di tutti i farmaci indotti. Per una sopravvivenza del 2% a 5 anni il contribuente italiano ha il piacere di spendere 1.470 milioni di euro, pari al 32% dell’intera spesa ospedaliera per farmaci. Tutto questo per chiarire l’estrema complessità, l’intergioco multifattoriale, la continua e mutevole interazione di una quantità di meccanismi biologici che consentono l’insorgenza e la progressione della malattia neoplastica e vanificano ovviamente qualsiasi approccio monoterapico a questa proteiforme patologia.
Nell’ammalato neoplastico coesistono e interagiscono variamente sofferenze spirituali, morali, psicologiche e organiche. Ho potuto osservare che spesso anche personalità eminenti, uomini colti, d’ingegno, di fronte a gravi e profonde sofferenze, al rapido decadimento fisico, all’improvviso declino delle energie, alla perdita della speranza, sentendo prossima la fine, sperimentano la perdita del discernimento e della capacità di giudizio. Sono disorientati, insicuri, terrorizzati, incapaci di scelte ragionate e razionali, plagiabili, si aggrappano disperatamente a false sicurezze.
Un esempio significativo: Il Precursore, San Giovanni Battista, fu il primo ad avere non solo la piena e profonda consapevolezza della divinità di Gesù Cristo, ma la certezza assoluta che Gesù Cristo fosse il Messia, il Figlio di Dio, (Vangelo di Giovanni1, 19-10,42). Privato della speranza, della libertà, in uno stato di profonda sofferenza e prostrazione sente prossima la morte e perde il discernimento, le sicurezze, la capacità critica, la fede, prima assoluta, nella divinità di Gesù Cristo, manda i suoi apostoli a chiedergli, «Sei tu quello che deve venire o dobbiamo attendere un altro» (Matteo, 11,2).
Se colui di cui Gesù Cristo dice «Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista» (Matteo 11,3) sperimenta nella sofferenza questo buio della fede, quest’oscuramento dell’intelletto, quest’ecclissi delle capacità, dobbiamo avere la consapevolezza che in simili situazioni ad una preghiera incessante allo Spirito Santo dovremmo unire ogni sforzo per vincere paura, panico e stato confusionale, e conservare dominio di sè e capacità di ragionamento e di discernimento. Solo così potremo evitare scelte irrazionali e autolesionistiche divenendo facilissima preda di interessati cantastorie istituzionali o alternativi.
«Ne ultra valeat captivos tenere homines».
Giuseppe Di Bella
Gentile Gioia Locati,
dopo la pelle di rana come rimedio anti-cancro e in attesa di un nuovo antidoto nelle squame di farfalla;
dopo avere ricordato alla signora Carla, persona molto seria e molto più preparata di quello che vuol dare a intendere, il pensiero del più grande scienziato di tutti i tempi: “Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere e che credono in quello che vedono” (G. Galilei);
riporto la Lectio Magistralis del dott. Giuseppe Di Bella, da poco rientrato dal 4° Congresso Mondiale di Oncologia tenutosi a Dalian (Cina).
Buona lettura a tutti.
Quo usque tandem abuteris… patientia nostra
di Giuseppe Di Bella
http://posta39b.mailbeta.libero.it/cp/ps/Mail/preview/PreviewFrameset?d=libero.it&u=giuly.ruini&pct=39d71617812574d6&pid=9373885b756f0d930e2711f3011924b8&ai=0&currpage=1
xmarco, non mi risulta che nessuna “coscienza oncologica”
si sia scossa per il paziente di Lissoni, probabilmente
non ci credono nemmeno!
Ho letto che in Inghilterra una associazione senza fini di
lucro (charity) e’ riuscita a raccogliere una somma (non rilevante) e l’ha donata ad un gruppo di ricercatori
universitari che si e’ impegnato a fare uno studio scientifico sulla curcumina…
nel mondo anglosassone le persone che hanno un problema
si associano ed hanno piu’ possibilita’ di farsi sentire,
e perfino di commissionare una ricerca ad una universita’,
ma mi sa che con l’impaludato mondo universitario italiano
c’e’ poco da fare…
Carla cara,
introduce argomenti ognuno dei quali meriterebbe apposito approfondimento.
Provo a fare solo un rapido volo di gabbiano partendo dal fondo delle sue considerazioni senza inoltrarmi troppo dentro ciascun argomento.
Una “risposta completa” in un caso quando quel caso è un paziente metastatico e dichiarato “intrattabile” dall’oncologia tradizionale è un evento che dovrebbe scuotere dal profondo ogni “coscienza oncologica” soprattutto in virtù del fatto di essere stato ottenuto con l’azione di una molecola endogena quale è la melatonina e di fitoterapici quali possono essere aloe e mirra.
La storia personale del prof. Lissoni è un tutt’uno con le aspirazioni dell’uomo Lissoni, il quale giunge in tempi
recentissimi all’agognata laurea in Teologia, coronamento di una visione del mondo che influenza anche i suoi itinerari terapeutici.
Nonostante Lissoni sia limitrofo alla “spiritualità” non è Santo per sua stessa ammissione, e in ambito lavorativo non ha ritenuto certo opportuno elevarsi al “crucifige” imitando il destino di Di Bella.
Credo di poter dire ciò in quanto ho potuto presenziare a tutte le comunicazioni che Lissoni ha fatto nell’ambito dei congressi MDB.
Le dinamiche “mistico-erotiche” (sua definizione!) che catturano Lissoni sono facilmente deducibili dai primi 30
secondi dell’ultimo congresso di San Marino qui disponibile -> http://www.megavideo.com/?v=CPQYYVAM
Avendo la pazienza di visionare l’intera relazione si focalizzerà con buona approssimazione il lavoro di Lissoni di tutti questi anni e si intuirà il perchè ha potuto fare ciò che ha fatto su un certo tipo di pazienti (e non su altri).
L’influenza dei gruppi farmaceutici sino a poco tempo fa era poco più che una voce di corridoio , vociferata da più
parti ma niente più.
Addirittura l’argomento, considerato da molti al pari di una leggenda metropolitana, è stato imputato di essere una
emanazione diretta dei dibelliani, frutto del loro “insanabile” delirio da “complottismo”.
Oggi non passa giorno in cui qualche personalità ai più vari livelli (clamoroso l’outing di Marcia Angell) segnali
eloquenti pressioni operate verso i manovratori delle stanze dei bottoni.
L’ultimo recentissimo di mia conoscenza è questo
http://www.lavoce.sk/25511/2011/06/09/notizie-principali/radicova-la-lobbying-degli-ambasciatori-e-inaccettabile/
Che altro dire?
Resta qualche dubbio che in Italia nessuno “ha l’ansia ” di verificare il Metodo DI Bella in un trial randomizzato e in doppio cieco?
Il “come fare” è un argomento abbastanza “logoro” anche questo, visitato e rivisitato in lungo e in largo sui blog e sui forum: a chi tocca l’onere della prova? c’è chi dice allo Stato, c’è chi dice che l’onere della prova spetta a chi propone la terapia.
Ma è possibile sostenere quest’ultima tesi?
No di certo, almeno da parte di chiunque abbia anche solo lontanamente idea di cosa significhi progettare un trial di sperimentazione.
X Anna e Marco
i pazienti che desiderano seguire terapie non convenzionali
spesso devono affrontare spese e difficolta’ pratiche,
se queste terapie fossero validate scientificamente
potrebbero essere pagate dal servizio sanitario,
che ovviamente non puo’ dissipare fondi per pagare terapie
di utilita’ molto dubbia….
Valutare scientificamente l’efficacia di una terapia antitumorale
e’ difficile, e gli studi non randomizzati sono
considerati di valore molto limitato.
Il dottor Norsa e colleghi hanno pubblicato i loro
“best cases”, ma questi non costituiscono “validazione scientifica”, casomai costituiscono uno stimolo ad approfondire lo studio della terapia e vedere se
puo’ essere progettato un trial clinico rigoroso ,
monitorato da ricercatori indipendenti.
Penso anche che le associazioni di pazienti e caregivers
dovrebbero battersi per la validazione scientifica di
terapie non convenzionali, ma questo non avviene perche’
spesso le varie associazioni ricevono contributi dall’industria farmaceutica e guardano in una sola direzione….
L’eclettico Prof. Lissoni ha pubblicato uno studio
intitolato “Biotherapy with the pineal hormone melatonin
plus aloe and myrrh tincture in untreatable metastatic
cancer patients” dove afferma di aver ottenuto una risposta
completa in un caso….avrebbe potuto trattare un gruppo
di questi pazienti anche con gli altri componenti del MDB,
oltre alla melatonina, e confrontare i risultati…..
Gent.ma Carla
vedo che fortunatamente inizia forse uno spiraglio di dialogo,anche se ho l’impressione che lei abbia una cultura medica,non so se derivata dalla sua professione o da una passione personale, che io ammetto non posseggo assolutamente,per cui come sempre ragionerò per pura logica.
Io partirei dai punti sui quali siamo assolutamente d’accordo,perchè in fondo abbiamo un fine comune,quello della verità e della conoscenza e quello che desidero è viaggiare verso la meta insieme agli altri.
Sono d’accordo sulla sperimentazione:dovrebbe essere veramente qualcosa di serio e di inconfutabile e non una pagliacciata con tanto di avvelenamento di 1048 pazienti per farmaci scaduti o preparati in modo non congruo,e possiblmente fatta non solo faziosamente su malati terminali!!!(vedesi il documento raitre report sulla sperimentazioehttp://www.laleva.cc/cura/dibella_report.html)
Purtroppo l’occasione per tutti i malati di avere dei dati ufficiali non penso che,dati vari e gravi problemi che affliggono l’Italia,abbia possibilità di ripetersi,ma questo ci porta ad un’amara riflessione:come mai è stata fatta in questo modo?
A molti è sorto il ragionevole dubbio che la sperimentazione avvenuta con questi criteri assurdi e inqualificabili fosse stata fatta non tanto per verificare la validità o meno della cura,ma per calmare gli animi ,viste le migliaia di persone malate di tumore e inconfutabilmente VIVE e scese in piazza per:
1°)ottenere la cura gratis (allora si spendevano anche 7.000 euro circa al mese, ora sui 600 solo nei primi mesi)
2°)protestare contro il primo divieto di vendere la melatonina(unico caso al mondo) e in seguito quello di proibire la somatostatina come antiumorale(Farmaco usato e miracolosamente rivalutato da qualche anno persino dal Prof.Veronesi,sulla cui competenza scientifica spero che nessuno abbia dei dubbi)
Con i risultati molti entusiasmi di chi vedeva una speranza nel prof.Di Bella si sono ovviamente smorzati,ma, c’è un ma….non hanno fatto i conti con la considerazione che a volte haimè le statistiche nulla hanno a che fare con la cruda realtà.
Le persone hanno continuato con il passaparola ad avere risultati diciamo ingenerosamenete molto buoni e i mezzi di comunicazione diretti son più evoluti e veloci di quanto potessero prevedere.
Lei ha ragione quando dice che la testimoninza della signora dovrebbe essere più precisa,ma innanzitutto non è un medico che parla e la documentazione penso che possa essere facilmente visionata, ma quello che come Le dicevo distrugge le statistiche dello o% nei risultati della sperimentazioni,sono i fantasmi sempre vivi e vegeti che raccontano a distanza di anni la loro storia e nulla più conta ,per noi del popolo non avvezzo a percentuali e disquisizioni mediche, delle persone che si presentano con la loro faccia e i loro nomi verificabili e in buona salute , di tutti gli altisonanti tam tam sraripanti di dati negativi.
Il Dott. di Bella si sta dando da fare per ottenere comunque dati inoppugnabili come quelli dati nel Congr.
Purtroppo non si capisce il perchè,ma comunque dai malati curati con la DB tutti pretendono cartelle e verifiche,mentre dall’altra parte sinceramente non ho mai visto esibizioni di cartelle,anche se non io non nego che molti guariscano anche se curati in modo tradizonale,senza pretendere delle prove.
Questi dati peraltro solo dichiarati discutibili persino dal Prof. Sacchini,che presumo sia parecchi palmi sopra di noi come credibilità.
Sono d’accordo con Lei anche sul secondo punto,che è quello dell’uso compassionnevole della cura.Fosse vero!!Ma così non è.
A parte Puglia,Toscana e Lombardia(spero di non sbagliarmi)i malati devono rivolgersi a volte ad un avvocato e il tumore si sa non sempre ha i temi lunghi della burocrazia.
Non condivdo invece i fatto che debbe essere solo compassionevole,ma dovrebe essere messa ala pari delle chemio ed erogata gratuitamente,come dopotutto dichiara la nostra Costituzione..
Agomento Congressi:è tutto relativo.I medici e i prof. si fanno forti ufficialmete di pubblicazioni e di congressi ai quali hanno parteciapto come comprova delle loro teorie,ma questo all’improvviso non è più valido nemmeno quando al C.M.O.svoltosi in Cina, l’invito è venuto addirittura da un premio Nobel come il prof. Schally che ha da sempre sostenuto l’efficacia della cura, o quando si tratta di pubblicazioni di riviste al massimo livello come Medline.
Quello a cui purtroppo nei miei interventi non riesco ancora a capacitarmi è perchè nessuno,compresi i medici , mi voglia rispondere a queste due considerazioni:una sui farmaci usati ormai abitualmente nelle medicina ufficiale,ma scoperti come antitumorali dal prof. 40 anni fa e l’altra la strana mancata considerazione del parere di illustri esperti come iL Prof, Schally.o il Prof.Lissoni, o il Prof.Freibergh,che nonostante appartengano alla categoria di coloro che avversano la cura Di Bella, la appoggiano invece apertamente da anni.
Postilla :Se avesse letto il documento del Prof.Sacchini (chirurgo dell’IEO fino al 2010) V.Sacchinihttps://www.ilgiornale.it/interni/cosi_diedi_speranza_oriana_fallaci_e_mamma_eluana/24-04-2011/articolo-id=519137-page=0-comments=1
avrebbe notato che ,tra i nomi dei vari personaggi famosi che sono venuti purtoppo a mancare pur affidandosi alla chemioterapia, vi è anche il caso di una paziente con un melanoma operata con scoperta di vari noduli metastaci la quale ha voluto curarsi esclusivamente con Viscum Album Risultato?viva da 23 anni.
Lungi da me aprire un nuovo capitolo sulle altre terapie che come in questo caso non conosco bene,ma che come il Vischio può aiutare in modo complementare.
Ma direi che continuo a condividere l’atteggiamento sereno con il quale il Prof.parla dei grandi limiti che ha ancora la medicina ufficiale pur essendone un promotore e l’apertura mentale verso le cure che non siano quelle tradizionali.
Spero che Lei voglia rispondere alle mie considerazioni rimaste senza commento,e mi auguro che sia i malati i medici più volenterosi ed obiettivi(per fortuna esistono) aderiscano a quella che io chiamo Missione Arcobaleno,un ponte ideale e con i colori della serenità dove tenendoci per mano senza prevenzioni di sorta e con reciproco rispetto siamo uniti per vincere insieme la battaglia contro il cancro.
Anna
Scusate per la mia logorroicità…può darsi che sia un disdicevole effetto del metodo Di Bella
Posso essere sostanzialmente d’accordo con l’ultimo post di Carla.
E’ però di una ambiguità totale la consuetudine “moderna” ad esempio relativamente ai farmaci di nuova commercializzazione. Per quel che compete al cancro ormai lo studio in doppio cieco è ormai pura utopia. Si procede invece a una semplica comparazione con le tabelle relative al farmaco di cui si vorrebbe migliorare l’efficacia o a semplici dimostrazioni di “attività” del medesimo. Per quanto riguarda invece tutta la nuova dinastia degli anticorpi monoclonali il concetto di efficacia non è certo legato ad una riduzione di una massa, cosa che invece pateticamente fu chiesta all’MDB nella incredibile sperimentazione del 98 in cui si pretese un effetto citolitico importante (50% di riduzione di massa in 30 giorni) ad una terapia che poneva nell’inibizione dei fattori di crescita (GH) il proprio fulcro.
Dati questi presupposti non sono d’accordo con Carla per quanto riguarda l’impostazione obbligatoria del doppio cieco per testare un MDB: gli studi pubblicati da Norsa sui tumori polmonari trattati con MDB non hanno previsto l’utilizzo del random doppio cieco , ma la storia “naturale” di questo tipo di pazienti è purtroppo nota e dunque la richiesta “tout court” di un simile accorgimento sarebbe davvero equivalente a sollevare “questioni di lana caprina”. Eppure questi studi effettuati con un numero si pazienti che ritengo adueguato per potere “dire qualcosa” sono stati palesemente ignorati pur essendo stati portati all’attenzione degli opinion-leader oncologici italiani (direttamente interrogati sui loro blogs). Anche il prof. Lissoni ai congressi MDB a cui regolarmente presenzia ha più volte sottolineato come sarebbe un “delirio” pretendere il “gruppo di controllo” sui pazienti che egli da trent’anni tratta con terapia ormonale sostitutiva (melatonina) al San Gerardo (pazienti tutti chemio-radio resistenti senza altro sbocco terapeutico convenzionale).
I tabulati di Lissoni “gridano letteralmente vendetta” per quanto sia possible fare “in più ” rispetto alla palliazione a cui queste persone sarebbero altrimenti destinate.
Essi (i tabulati) sono quindi direttamente comparabili con la “storia naturale” di questo tipo di pazienti che è ben codificata in termini di pura sopravvivenza a distanza (e tragico performance status) rispetto alla stadiazione.
Tutto questo per dire cosa: per dire che “qualcosa si può dire” sull’MDB già oggi, e ciò che Todisco, Norsa e Giuseppe di Bella hanno pubblicato in questi anni HA un valore anche senza il gruppo di controllo in quanto sono istologie e stadiazioni “di un certo tipo”.
Detto questo credo che da parte della Fondazione Di Bella non ci sia nessuna pregiudiziale di nessun genere per chiunque che con apertura mentale, mezzi e strutture volesse procedere a qualsiasi approfondimento in tal senso.
Personalmente ritengo che le terapie non convenzionali del cancro debbano essere valorizzate e soprattutto
VALIDATE SCIENTIFICAMENTE….specialmente se si chiede che siano pagate dal servizio sanitario nazionale.
Infatti le risorse economiche non sono infinite e devono essere privilegiate le terapie che hanno un certo
livello di validazione scientifica. Se pero’ un paziente trova conforto in una terapia non validata dovrebbe poter
chiedere la “somministrazione compassionevole” di tale terapia, in omaggio al principio della liberta’ di cura,Questa e’ la mia opinione e non implica certo mancanza di rispetto delle opinioni altrui…
Che cosa si intende per validazione scientifica di una terapia antitumorale ?
Si intendono trials controllati di alta qualita’ , se possibile randomizzati(non come la sperimentazione della terapia Di Bella , che
fu una sperimentazione di bassa qualita’, con una progettazione sbagliata) .
Questi trials presentano molte problematiche pratiche ed etiche, ma allo stato attuale delle conoscenze procurano
un livello di “prova” che non puo’ essere raggiunto attraverso altri metodi.
Le comunicazioni ai congressi costituiscono validazione scientifica? No, a meno che non si comunichi il risultato
di uno studio comparativo, di un trial randomizzato..
La testimonianza di un paziente pubblicata su un sito internet , come quella citata dalla signora Anna relativa
al tumore del colon , NON costituisce validazione scientifica…
Esistono decine e decine di siti che propagandano terapie non convenzionali e presentano innumerevoli testimonianze
di pazienti “curati”….curati col bicarbonato, con l’estratto di vischio, con diete varie ecc.ecc.
Oltretutto nella testimonianza citata, in cui si parla di un tumore al colon, ad un certo punto si allude ad “emangiomi
epatici” e non si capisce se erano “emangiomi” (formazioni benigne) o metastasi epatiche (che possono portare
a morte in poco tempo). Per un minimo di correttezza, la testimone avrebbe dovuto dire:
“a mio fratello furono diagnosticate metastasi epatiche presso l’Ospedale X a seguito di ecografia epatica
(o Tac o Pet)…..dopo X mesi di Terapia di Bella , una ecografia (o Tac o Pet) segnalo’ la completa
risoluzione di tali metastasi…dopo xmesi (o anni), effettuati i controlli, il paziente non mostra segni di ripresa di malattia…
i referti sono a disposizione di chiunque sia interessato.”
Senza la pretesa di insegnare nulla a nessuno vorrei però che chi reclama serietà la esercitasse anche in proprio.
La serietà è il frutto della informazione, del comprendere vicende, dinamiche, scelte ed omissioni.
La serietà coniugata allo scetticismo prevede inoltre l’ osservazione sistematica della realtà.
La mia realtà contempla la conoscenza di una quantità industriale di disillusi dalle terapie convenzionali del cancro.
L’osservazione della “nostra realtà” rappresenta una plausibile cartina di tornasole per formarsi una opinione corretta delle potenzialità delle terapie convenzionali del cancro.
Questa osservazione è tanto più corretta e vicina alla quanti più capelli grigi ha in testa “l’osservatore”
E’ il medio-lungo termine che rende giustizia della bontà delle terapie del cancro, ed io (che qualche capello grigio in testa ce l’ho) ho ben poche persone medio-lungo sopravviventi al cancro con cui interloquire ancora
( tolto qualche tumore al seno operato precocemente).
Dibelliani non si nasce: si diventa, e lo si diventa spesso al termine di lunghi, dolorosi e inefficaci trattamenti.
Vorrei solamente che chi si appresta a formulare dei giudizi tenesse sempre ben presente questo particolare piuttosto che indulgere al pensiero che un dibelliano sia un illuso sempliciotto plagiato e trasformato in un propagandista del nulla.
http://www.dibellainsieme.org/discussione.do?idDiscussione=6148
Per la signora Carla qui cè un filmato che ,oltre a vari casi di linfoma, testimonia la guarigione di un adenocarcinoma intestinale.Presumo che lei continuerà a rimanere scettica:vi è un medico su “FB mimanda rai tre” che ha iniziato da solo una scellerata discussione e che elegantemente era disposto a tagliarsi gli attributi se qualcuno gli avesse dimostrato con i documenti di essere guarito.Ebbene glieli hanno spediti,ma metteva in dubbio anche quelli…. Alla fine non abbiamo più visto nè gli attributi…nè il medico!!! Questo è il tipo di dialogo e il basso livello che molte volte le persone o addirittura i medici impostano,mente il nostro è quello di informare semplicemente sui risultati del metodo e i suoi continui riconoscimenti a livelo mondiale,come ha fatto la giornalista Gioia ospitando le novità e le opinioni da qualsiai parte vengano.Io rispetto le sue scelte,come lei sta facendo con quelle degli altri, ma questo è un caso unico,perchè nessuno a parte Il Giornale e Libero dà spazio allle notizie continue e interessanti sul metodo Di Bella.Lei è libera nel suo pensiero ,ma il suo modo di porsi è sbagliato.Sopra uno sgabello non si pontifica,scenda e si informi .I malati guariti con La Di Bella le assicuro che sanno cos’è un tumore esattamente come gli altri.Si dovrebbe smettere questa divisione assurda,dove chi crede alle cure tradizionali si sente in diritto di pontificare su chi non segue il gregge.Se vuole può informarsi sul forum con centinaia di testimonianze dirette .Nonostante lei insulti con i suoi giudizi tutti coloro che testimoniano di essere guariti,io come stanno facendo gli altri continuerò sulla mia strada del dialogo e dell’informazione,sempre con moderazione e senza rispondere alle offese continue anche se lo meriterebbero,ognuno poi sceglierà la propria strada.
Per quanto riguarda la sponsorizzazione,mentre i grandi centri dispongono di sostanziose entrate, la famiglia Di Bella ha sempre pagato di tesca propria e va avanti solo grazie ai volontari e alle persone che esprimono la loro gratitudine diffondendo la loro storia documentabile.
Con questo io non demonizzo nulla, ma credo anche nella ricerca che può dare nuove speranze ai tumori più difficili e che hanno difficoltà sia con la Di Bella che con le cure tradizonali,ma mentre da parte di chi applica la cura Di Bella,vi è sempre un realismo obiettivo di fondo,senza mai creare illusioni,nei messaggi della medicina ufficiali i toni sono molte volte falsamente miracolistici, e non è con l’inganno che si affronta seriamente un tumore,ma con la consapevolezza della malattia e con una informazione equa e completa.Il prof .Sacchini afferma ad esempio che
“Il cancro è un business(articolo del giornale) e i medici cercano di vendere scoperte che tali non sono soltanto per farsi pubblicità.Dovremmo essere più obiettivi. Non si può affermare pre esempio che il 98% delle donne che si ammalanoin Italia di tumore al seno guarirano,quando sappiamo che su 33.00, 11.000 moriranno.”
Il prof. lavora nel miglior centro oncologico al mondo,dove si sono curati Giovannino Agnelli,la Fallaci e altri personaggi famosi ….che purtroppo non ce l’hanno fatta.
Questo da parte di chi fa cure tradizionali non penso si possa definire terroristico nè allarmante,ma semplicemente un discorso onesto.
Con questo sono la prima a sperare che la ricerca ottenga nuovi traguardi per tutti quei tumori ancora incurabili ,e lo faccio senza alcuna prevenzione ,cos’ come dovremmo esserlo tutti nei confronti della terapia Di Bella,senza mai mancarci di rispetto che la invito a portare a chi la pensa diversamente da lei.
Il dialogo significa anche ascoltare prima di rispondere:si legga i risultati della Relazione,altrimenti è libera di non farlo,ma senza dare giudizi che non è in grado di dare.
Sperando che mi abbia veramente ascoltato…
Anna
La verità del mucchio.
Per tanto tempo ho creduto nella verità del mucchio. Più questo era grande, mi assicuravano, più grande era la verità. Peccato soltanto che nonostante la verità di quel mucchio prima mio padre e poi mia madre se ne andarono. Solo allora mi ricordai che qualche secolo prima un tale poco accomodante, ma geniale, sosteneva che ciò che al mucchio di quel tempo appariva, non era ciò che nella realtà accadeva. Poveraccio, finì male e per non finire peggio dovette indossare un sacco e abiurare. Naturalmente morì e poi morì anche quel mucchio. Il mucchio che venne dopo disse che era vero che ciò che nella realtà accadeva non era ciò che appariva, come aveva sostenuto quel tale geniale, e quindi adesso che lo diceva il mucchio quella era la verità. Così, forte di quel ricordo lontano, quando mi dissero che un altro tale, anch’egli geniale, in tutta solitudine sosteneva il contrario del mucchio di cui io mi fidavo, decisi di seguire quell’uomo il quale troppo presto, purtroppo, morì. Quel mucchio, morto ancora non è, ma quando prima o poi lo sarà la storia si ripeterà e il futuro mucchio che verrà dirà che anche quell’uomo geniale aveva ragione, perché sempre del mucchio è la verità.
ps: ogni riferimento all’argomento cancro è puramente voluto.
divento sempre piu’ scettica leggendo testimonianze
di segno opposto, ma che hanno in comune un inequivocabile
tono propagandistico!
Stiamo discutendo di una patologia seria, dove molte persone guardano in faccia la morte, e ritengo doveroso
fare informazione seria….
Se ci sono pazienti che erano allo stadio metastatico avanzato e che ritengono di essere guariti col metodo
Di Bella, l’unica cosa utile che possono fare e’
fornire le loro cartelle cliniche e documentazioni accurate….io per esempio
sarei felicissima se potessi vedere la cartella
clinica ad es, di un paziente affetto da adenocarcinoma del colon allo stadio metastatico avanzato guarito dal
MDB…..
Maria Vittoria, sparando accuse gravi e non circostanziate, tenta pietosamente di difendere la terapia oncologica convenzionale nata già fallacemente e senza futuro mezzo secolo fa.
Quello che proprio non ritorna in tutto il suo travaso di bile, anzi, ritorna come un boomerang, è che in tutti i racconti delle centinaia di pazienti che hanno avuto l’onore e il privilegio di essere stati curati dal Prof. Di Bella in persona, mai nessuno di loro ha riferito di avere ricevuto assicurazioni assolute di guarigione, anche quando il Professore era sicuro di farcela. L’unica persona che invece le ricevette, che guarda caso non può testimoniare perchè purtroppo non più tra noi, è proprio la madre di Maria Vittoria (!?). Ma l’affondo più spregevole è quando sentenzia: ” Con il tempo mi resi conto che non era solo mia madre ad essersi fidata del professore Di Bella, altra gente aveva abbandonato le cure per seguirlo, tutti morti, come cani, non ne è rimasto nemmeno uno!” Ora, si provi a pensare se tutti i pazienti curati da Di Bella, decine di migliaia, fossero “tutti morti come cani” (un’espressione davvero carina che ben delinea il profilo dell’autrice) se sarebbe stata possibile effettuare la famigerata sperimentazione, fasulla, del 1998. Quando, per evitarla, cercarono col lanternino anche soltanto una testimonianza negativa e non ne trovarono nemmeno mezza! E come si spiegherebbe il continuo e inarrestabile ricorso al metodo di cura del Professore in tutti questi anni, e tutt’ora, di centinaia e centinaia di persone, attraverso le testimonianze dirette da malato a malato, se morissero tutti come i nostri cari amici animali? Basterebbero solo queste semplici considerazioni per squalificare le ignobili accuse di una persona che avendo perso il controllo di se e posseduta da un odio viscerale, ha assestato un micidiale uppercut a quella oncologia convenzionale che vuole difendere e proprio con quegli ospedali come “unico luogo nel quale mia madre era felice!” (Sic!)
Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno .(Luca 23-34)
Mi dispiace innanzitutto per la signora Vittoria,per la perdita di sua madre e per la rabbia che si porta dentro.Quando si parla di metodi di cura inevitabilemte gli animi si accendono,soprattutto quando si è toccati da un’esperienza personale,e ognuno di noi tende inevitabilmente a coalizzarsi in squadre.
E’ legittimo riportare il proprio caso ,ma non si può generalizzare,scoraggiando ingiustamente gli altri.
Il tumore è ancora una malattia che a volte non si vince,e anche i dottori che praticano il MDB non promettono assolutamente miracoli,e ogni caso non può essere eletto a regola.
Il concetto è molto semplice: a differenza delle chemio che rischiano di distruggere oltre al tumore anche il corpo che lo ospita,il metodo Di Bella ripristina e rinforza il sistema immunitario dandogli i mezzi per combattere il tumore,inoltre attraverso somatostatina e altri componenti inibisce i fattori di crescita del tumore stesso,tendendo a ridurlo progressivamente.
I suoi risultati sono senz’altro migliori di quelli ottenuti con le terapie uffciali e tutto ciò è comprovato da tempo dalle persone vive e vegete.
Inoltre tutti i fattori usati del MDB non sono pozioni magiche o misteriose,ma vengono già dichiaratamente usati anche dalla medicina cosiddetta “Ufficiale”per cui dalla comprovata efficacia
Il messaggio e le informazioni che abbiamo dato sono rivolte a coloro che non vogliono o non possono fare le cure tradizionali, a coloro ai quali gli ospedali non danno alcuna speranza ,e sono molti mi creda, e ai recidivi ormai refrattari a tutto;nessuno vuole convincere le persone a cambiare cura,ma vogliamo più informazione e rendere libera la scelta facendo sì che lo Stato rimborsi le spese a chi usa il metodo,così come avviene per le chemio,(che tra l’altro sono molto più care e implicano vari ricoveri.)
Il suo caso è triste e le sono vicina,ma è difficle capire in questa sede poco adatta le cause della sconfitta,tra le quali vi possono essere molteplici cuse, ma non è giusto dare messaggi estremisti,chi accede al Forum Di Bella,appurerà che sono centinaia le persone guarite che scrivono e non lo 0%,percentuale sostenuta dalla sperimentazione ,così come vi sono anche delle sconfitte che nessuno nasconde,il tumore rimane comunque una malattia grave e difficile.
Io non demonizzo mai per partito preso le terapie tradizionali,innanzitutto perchè rispetto le scelte individuali,vorrei solo che vi fosse in merito un’informazione più veritiera e meno miracolistica da parte degli organi ufficiali,
L’unico medico che ,pur applicando metodi tradizionali, l’abbia ammesso mettendo in discussione le percentuali di guarigioni è il Prof.V.Sacchini del centro oncologico più prestigioso del mondo(in America)e chirurgo dell’IEO sino all’anno scorso.
.http://www.facebook.com/group.php?gid=120919987924244&v=app_2373072738#!/notes/girasole-blu/intervista-profvirgilio-sacchinioncologo-allo-sloan-kettering-di-new-yorkconside/169522386440811
Questo è il nostro obiettivo finale:LA VERITA’ E LA LIBERTA’ DI CURA
Tutto questo senza prevenzioni verso le idee altrui.
Io stessa sono guarita perchè sin dall’inizio mi sono imposta di essere obiettiva e aperta a tutto ciò che si presenta valido contro i tumori, ammettendo i limiti dell’una e dell’altra strada.
La via migliore è unirci con l’informazione senza usare mai toni alti,anche se molte volte chi ha le nostre opinioni viene attaccato ingiustamente e siamo ormai geneticamente in area di difesa !
Anna
Pineale Res J. 2011 Mar
La melatonina e la vitamina D3 sinergicamente down-regolano Akt e MDM2 porta alla inibizione della crescita TGFβ-1-dipendente delle cellule del cancro al seno.
Proietti S , Cucina A , D’Anselmi F , Dinicola S , Pasqualato A , E Lisi , M. Bizzarri .
Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università La Sapienza, Roma, Italia.
Astratto
La melatonina e la vitamina D3 inibiscono la crescita del cancro al seno e inducono all’apoptosi delle cellule tumorali, ma non sono mai stati combinati in un trattamento del cancro al seno (Ma questi signori conoscono il MDB?). Pertanto, abbiamo valutato se la loro associazione potrebbe portare ad una maggiore attività antitumorale. Nelle cellule cancerogene del seno MCF-7, la melatonina insieme alla vitamina D3, ha indotto una inibizione sinergica proliferativa, con un arresto della crescita cellulare quasi completo a 144 ore. Il blocco della crescita delle cellule è associato ad un attivazione della via TGFβ-1, portando ad un aumento TGFβ-1, Smad4 e dei livelli di fosforilazione-Smad3. Contemporaneamente, la melatonina e la vitamina D3, da soli o in combinazione, ha causato una significativa riduzione della fosforilazione di Akt e di valori MDM2, con un conseguente aumento del di rapporto p53/MDM2.
Questi effetti sono stati completamente soppressi con l’aggiunta di un anticorpo monoclonale anti-TGFβ-1. Presi insieme, questi risultati indicano che gli effetti citostatici innescati da melatonina e D3 sono probabilmente correlato ad un meccanismo complesso TGFβ-1-dipendente, che coinvolge una down-regulation sia di MDM2 e Akt-fosforilazione.
Ap Mini Med Chem. 6 aprile 2010.
Peptidomimetici, 1-adamantile-sostituito, e le classi Flex-Het Molecole di retinoidi-derivati: relazioni struttura-attività e attività anticancro dei retinoidi recettore-indipendente.
Dawson MI , JA Fontana .
Cancer Center, Sanford Burnham-Istituto di Ricerca Medica, 10.901 Torrey Pines Road North, La Jolla, CA 92037, USA. mdawson@burnham.org.
Astratto
Sempre più prove dimostrano che tre classi di molecole originariamente derivati da all-transretinoico ed i suoi analoghi sintetici, che funzionano interagendo con i recettori nucleari dei retinoidi, esercitano la loro attività antitumorale attraverso vie alternative di segnalazione. Così, gli analoghi di metilene-linked (4-HBR, 4-HPRCG, e 4-HBRCG) di N-(4-idrossifenil) retinamide (4-HPR) e del suo metabolita O-glucuronide (4-HPROG), l’acido cinnamico analoghi (3-Cl-AHPC e AHPC/ST1926) 6 – [3′-(1-adamantile) -4 ‘-idrossifenil) Acido]-2- naphthalenecarboxylic, e N-(2,3-diidro-2, 2 ,4,4-tetrametil-6-benzothiopyranyl), N’-(4-nitrofenil) tiourea (SHetA2) inducono il cancro all’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi mediata più probabile attraverso mitocondriale e /o il reticolo endoplasmatico risposte di stress. Sono presentati le relazioni struttura-attività e il potenziale di traduzione clinica terapeutica antitumorale.
J Nutr Biochem. 2011 Mar 21.
Gamma-tocotrienolo: l’apoptosi indotta è associato ad una risposta spiegata della proteina nelle cellule umane di cancro al seno.
Patacsil D, Tran AT, YS Cho, Suy S, F Saenz, Malyukova I, H Ressom, SP Collins, R Clarke, Kumar D.
Cancro Laboratorio di Ricerca, Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali, Università del Distretto di Columbia, Washington, DC 20008, USA.
Astratto
Gamma-tocotrienolo (γ-T3) è un membro della famiglia della vitamina E. Tocotrienoli (T3) sono potenti antiossidanti e in possesso di proprietà antitumorali, proprietà neuroprotettive e per abbassare il colesterolo. I tocotrienoli inibiscono la crescita di diverse linee cellulari tumorali senza influenzare le cellule normali. Meno si sa circa l’esatto meccanismo d’azione dei T3s sulla morte cellulare e altri fattori di crescita vie inibitorie. Nel presente studio, abbiamo dimostrato che γ-T3 induce all’apoptosi le cellule tumorali MDA-MB 231 e MCF-7 del seno come è evidente per scissione PARP e caspasi-7 di attivazione. Analisi di espressione genica di cellule MCF-7 hanno rivelato l’espressione γ-T3 di più geni coinvolti nella crescita e proliferazione cellulare, la morte delle cellule, del ciclo cellulare, lo sviluppo cellulare, il movimento cellulare e l’espressione genica. L’attivazione del fattore di trascrizione 3 (ATF3) è stato identificato come il gene più up-regolato (16,8 volte) in risposta a γ-T3. L’attivazione del fattore di trascrizione 3( ATF3) atterramento utilizzando siRNA ha suggerito un ruolo essenziale di ATF3 in apoptosi γ-T3-indotta. In sintesi, si dimostra che γ-T3 modula ER stress segnalazione e abbiamo individuato ATF3 come bersaglio molecolare per γ-T3 nelle cellule di cancro al seno.
Int J Oncol. 2010 Maggio
Effetti dell’ormone della crescita rilasciante l’ormone e i suoi analoghi agonistici e antagonistici nei tumori e linee cellulari non-cancerose.
Barabutis N , Siejka A , Schally AV. Barabutis N , A Siejka , Schally AV .
Servizio di Ricerca (151), Veterans Affairs Medical Center, Miami, FL 33125, USA. nbarabutis@gmail.com nbarabutis@gmail.com
Astratto
L’ormone neuropeptide di rilascio dell’ormone della crescita (GHRH) viene secreto dall’ipotalamo e sul legame con i recettori per GHRH sulla ghiandola pituitaria regola il rilascio dell’ormone della crescita. Prove sostanziali indicano che il GHRH, oltre al suo ruolo fisiologico come un ormone hypophysiotrophic, agisce come un fattore di crescita nei diversi tessuti e in vari tumori. In questo studio abbiamo valutato l’espressione di GHRH e dei suoi recettori in una varietà di tumori e linee cellulari non-cancerosa e studiato l’effetto degli antagonisti del GHRH e agonisti sulla cellula antigene di proliferazione nucleare, la ciclina D3, tumore proteina soppressore p53 e carbossi-terminale -Binding Protein (CtBP1).I nostri risultati mostrano che GHRH agonista JI-38 downregulates WT-p53 e fa aumentare l’espressione di PCNA. GHRH fa aumentare anche l’espressione della proteina e la sua CtBP1 antagonisti downregulate in cellule di cancro alla prostata LNCaP. Inoltre, GHRH e il suo agonista JI-38 fa aumentare la espressione della ciclina D3 proliferativa marcatori e PCNA in A549 non a piccole cellule e carcinoma del polmone GHRH antagonista MZ-5-156 č downregulates. I nostri risultati confermano i precedenti risultati sul ruolo mitogenica di GHRH nei tumori e sottolineano l’importanza degli antagonisti del GHRH come agenti antitumorali.
Histochem Cell Biol. 1998 Feb; 109 (2) :141-59.
L’espressione del recettore dell’ormone della crescita nel nucleo e nel citoplasma delle cellule normali e neoplastiche.
Lincoln DT , Sinowatz F , L Temmim-Baker , Baker HI , S Kölle , Waters MJ .
Facoltà Dipartimento di Scienze Mediche, di Allied Salute, Università del Kuwait, Sulaibikhat.
L’ormone della crescita (GH) esercita le sue funzioni di regolamentazione nel metabolismo di controllo, una crescita equilibrata e di espressione di cellule differenziate, agendo su specifici recettori che attivano una cascata di fosforilazione, dettare percorsi con conseguente modulazione di numerose segnalazione di espressione genica. Un collegio di cinque anticorpi monoclonali è stata utilizzata nella mappatura della presenza e della distribuzione somatiche del recettore del GH mediante immunoistochimica in cellule normali e neoplastiche di tessuti umani. Una vasta distribuzione dei recettori è stata osservata in molti tipi di cellule. Non tutte le cellule che esprimono i recettori citoplasmatici GH visualizzato immunoreattività nucleare. In generale, la percentuale relativa di cellule positive e l’intensità della colorazione è stata maggiore nelle cellule neoplastiche rispetto alle cellule dei tessuti normali. L’Immunoreattività ha mostrato la localizzazione subcellulare del recettore del GH nelle membrane cellulari ed è stato prevalentemente citoplasmatica, ma forte immunoreazione nucleari è stata evidente anche in molti casi. L’intensa immunoreattività è stata osservata anche nella zona di Golgi cellulari di linee cellulari stabilizzate e colture di cellule dei tessuti di derivazione in fase di crescita esponenziale, le cellule sono in grado di indicare la sintesi del recettore del GH. La presenza di recettori intracellulari GH, documentati in precedenza in tessuti normali per lo più di origine animale, è il risultato del reticolo endoplasmatico e localizzazione Golgi. L’eterogeneità dell’ immunoreattività è stata trovata nei tessuti normali e neoplastici, con un intervallo variabile di cellule positive. La localizzazione nucleare di immunoreattività è il risultato di nucleare recettore del GH / legame proteico, è identico a quello citosolico e proteine plasmatiche di GH-binding, utilizzando un gruppo di cinque anticorpi monoclonali contro il recettore del GH regione extracellulare. L’espressione dei recettori per il GH, non solo sulle piccole cellule tumorali proliferano come i linfociti, ma anche su cellule ben differenziate tra cheratinociti, suggerisce che il GH è necessario non solo per la differenziazione delle cellule progenitrici, ma anche per la loro successiva espansione clonale, la differenziazione e la manutenzione.
J Endocrinol. 6 aprile 2010.
Nuovi concetti in Biologia prolattina.
Bernichtein S , Touraine P , Goffin V . Bernichtein S , P Touraine , V Goffin . S.Bernichtein , Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Paris Descartes, Parigi, Francia.
Astratto
La prolattina umana è attualmente considerata come un ormone di origine ipofisaria, la cui produzione (livelli sierici di IE) è controllato dalla dopamina, la cui azione biologica si riferiscono esclusivamente alla lattazione e alle funzioni riproduttive, per la quale qualsiasi disordine genetico deve essere ancora identificato, e la cui unica associazione patologia è l’iperprolattinemia. Entrambi gli studi sperimentali e campione umano / indagini di coorte basato eseguiti negli ultimi dieci anni hanno notevolmente ampliato la nostra percezione della biologia prolattina: i)ora ci sono argomenti epidemiologiche che favoriscono fortemente il fatto che la prolattina in circolo č un fattore di rischio per il cancro al seno, ii) oltre per l’ormone endocrino, la prolattina di produzione locale è stata documentata in diversi tessuti umani, vi sono sempre piů prove a sostegno della potenza di crescita del tumore locale PRL, in qualità di via autocrina / paracrina meccanismi, in entrambi i modelli di roditori e materno umano e tumori alla prostata, iii ) il primo germinale polimorfismi funzionali del recettore della prolattina sono stati recentemente individuati in pazienti con tumori al seno, che comportano varianti single-amino acido sostituzione espositrici attività costitutiva, iv) analoghi della prolattina umana sono stati progettati, che hanno mostrato in modelli sperimentali di down- disciplinare gli effetti innescati da locali prolattina (antagonismo competitivo) o dalle varianti del recettore costitutivamente attivo (agonista inverso). L’obiettivo di questa revisione è quello di discutere di questi nuovi concetti nel campo della biologia prolattina, compresi i loro potenziali risultati fisiopatologico.
Questi sono solo 6 di migliaia e migliaia di ricerche che tutto il mondo sta facendo sui componenti del MDB. In un Paese normale invece di continuare a denigrare il Prof. Luigi Di Bella si dovrebbe fare una petizione popolare affinché gli venga assegnato il Premio Nobel per la Medicina per aver scoperto tutto ciò tantissimi anni fa e tutti i mass-media, oltre a dare risalto a queste notizie, chiederebbero a gran voce una nuova sperimentazione del Metodo Di Bella, ma purtroppo siamo in Italia dove si dà voce a soggetti che non conoscono il MDB e che hanno come unico scopo quello di denigrarlo. Anche il Premio Nobel Andrew Schally che nel 1998, ai tempi della sperimentazione, veniva nominato continuamente per avvalorare la tesi che la somatostatina non aveva nessun effetto antitumorale, ha scoperto, dopo 12 anni, che la somatostatina, come diceva quel genio del Prof. Luigi Di Bella, è un importante agente antitumorale in vari tumori.
Maria Vittoria prima di sparare sentenze stupide forse faresti bene a dire tutta la verità…tua madre che tipo di tumore aveva e come ha effettuato la cura…perchè se la cura non viene effettuata nel modo corretto non ha effetto..quindi prima di parlare a vanvera fornisci la prova che tua madre ha effettuato la cura correttamente….e non dichiarare il falso scrivendo che altri malati sono morti come cani..questa è una vera idiozia……attendo di sapere come tua madre abbia effettuato la cura….e anche il tipo di tumore che aveva…grazie….e lunga vita a Di Bella e alla sua cura che sta facendo tanto bene a mia madre e a molti altri!!!
Mia madre ha abbandonato le cure tradizionali con le quali il suo tumore al seno metastatizzato era quasi sparito perchè una sua amica giurava sull’efficacia della cura Di Bella, io ero contraria, la chemio andava bene e non c’erano nemmeno troppi effetti collaterali. Stavo quasi per convincerla ed arrivammo ad un compromesso: andiamo da Di Bella, se ti convince poi ci pensiamo, intanto continua la chemio (che aveva ridotto le metastasi da 15 a 2!!).
Purtroppo Di Bella fu convincente, le disse che le sue malate guarivano tutte che quel tumore era facile e la convinse.
Io ero distrutta. Mia madre fino a quel momento stava benissimo.
Sospese la chemio ed iniziò la cura Di Bella iniziando a peggiorare.
Dopo quattro mesi morì divorata dal tmmore e dai dolori. Io non me lo perdonerò mai avrei dovuto obbligarla a lasciare perdere le cure alternative per una malattia così grave.
Con il tempo mi resi conto che non era solo mia madre ad essersi fidata del professore Di Bella, altra gente aveva abbandonato le cure per seguirlo, tutti morti, come cani, non ne è rimasto nemmeno uno!
State attenti, non fidatevi di chi non segue le strade corrette, la cura Di Bella non funziona e non cura nessuno.
Abbiate fiducia solo nei nostri ospedali, l’unico luogo nel quale mia madre era felice!
Signora Carla,
le chiedo scusa ma non ho alcuna intenzione di salire su un ring con lei…la mia volontà va ben oltre questo..e non sto nemmeno a discutere su somatostina o chemio o che ne so…studi clinici e pubblicazioni mondiali sono state fatte anche troppe da chi ne sa sicuramente più di me o (me lo permetta) di lei.
Non serve che ci tiriamo le pentole facendo il tifo per una squadra o per l’altra…la cosa più importante secondo me e secondo TUTTI i malati oncologici che si curano con il Metodo Di Bella, dovrebbe riguardare la collaborazione e la volontà da parte di certi signori di addivenire ad un dialogo costruttivo e conoscitivo del Metoodo senza pensare solamente ai loro sporchi interessi di lucro. Questo sarebbe un grande passo a favore dei malati di cancro…e concludo scrivendole che nonostante le sue riserve sul MDB, le posso testimoniare invece il contrario….ovvero tutti i benefici e l’ottima qualità di vita che un malato di cancro può sperare di avere con il MDB….cosa che con altre terapie ahimè non accade MAI…come si vede torniamo sempre al punto di partenza…mi spiace solo che Lei non abbia questa gran volontà (mi conceda il dubbio) di documentarsi sul Metodo e di leggere tutte le testimonianza che ogni giorno affollano il forum Di Bella….Che cosa spaventa i GRANDI dell’industria farmaceutica??Evidentemente qualcosa di brutto li tormenta, altrimenti avrebbero già provveduto a collaborare con la famiglia Di Bella, iniziando dall’effettuare la sperimentzione del 98 come doveva essere fatta.
non sono una “addetta ai lavori”e non so quale sia attualmente il ruolo nel mondo dell’oncologia dell’arzillo
prof. Veronesi, pero’ immagino sappia che le chemioterapie metronomiche sono state studiate anche in trials,
cfr. ad es. lo studio “Oral metronomic chemo-hormonal
therapy of metastatic breast cancer with cyclophosphamide and megestrol acetate” in Pubmed…
Che dire poi del ruolo della somatostatina ed analoghi
in oncologia ( a parte l’uso che ne viene fatto nei
tumori neuroendocrini)?? C’e’ uno studio del 2002
(“The clinical role of somatostatin analogues as antineoplastic agents…”) il quale conclude che la somatostatina ed analoghi sono agenti citostatici
piuttosto che citotossici e probabilmente richiedono
un uso prolungato per raggiungere un effetto ottimale
in alcuni tipi di neoplasie e che i
pazienti che hanno bisogno di terapie adiuvanti
sono i candidati piu’ adatti per studi
clinici sulla somatostatina ed analoghi…
Comunque, questi studi clinici non sono mai stati fatti..
l’efficacia delle terapie oncologiche non si stabilisce
sedendosi ai tavoli , ma a quei tavoli si stabilisce
probabilmente quali ricerche finanziare, quando ci sono alcune evidenze preliminari…..
Per la signora Carla.
Noi non siamo “dibelliani”, questo aggettivo davvero non mi piace.
Noi siamo persone normali.
E chi si cura con MDB sono malati che hanno avuto la fortuna e la volontà di informarsi sulle cure e sulle terapie esistenti.
Non voglio stare qui a sindacare sulla chemio o non chemio e quant’altro. Voglio solo che si sappia che luminari di alto rango quali Veronesi e combricola, invece di inventarsi tante “PALLE” sulla ricerca e sulle nuove terapie, dovrebbero forse aprire un dialogo con Di Bella e mettersi a un tavolo e vedere cose ne salta fuori.Si ricordi che parliamo della salute della gente. E Veronesi dopo ANNI di ricerche dove è arrivato? Da nessuna parte!!!
Ivano, il dott.DiBella faceva parte del mondo
medico accademico , doveva conoscere bene i difetti di quel
mondo, forse non aveva doti diplomatiche per aggirare
ostilita’ di colleghi, conservatorismo ecc…..
e forse non aveva capacita’ manageriali per fondare una clinica privata e curare la gente a modo suo, come
fanno diversi medici all’estero…
e i “dibelliani” hanno spesso usato toni sbagliati…
Non e’ facile convincere il mondo accademico…
pensa che un tempo le ulcere gastriche venivano considerate
di origine psicosomatica e trattate con la chirurgia..
poi un ricercatore australiano scopri’ che erano provocate
dall’Helicobapter Pylori e che si curano con l’antibiotico…non fu creduto e i colleghi lo dileggiavano..alla fine si infetto’ lui stesso col
batterio incriminato , si provoco’ un ‘ulcera e si curo’
con l’antibiotico….dopo anni fu creduto…
Ho sentito dire che anche il DiBella ha avuto un tumore ,
si e’ curato da solo, ha tenuto a bada il cancro…….ma non e ‘ mai riuscito a venire a patti coi colleghi accademici !!
Tratto dal sito Di Bella Insieme:
Molto molto tempo fa, diciamo all’inizio degli anni ottanta, parlavo con medici privati o ospedalieri del Prof. Di Bella e mi sentivo dire (ma mica da tutti, eh!) che erano tutte fantasie e che non c’erano lavori scientifici, anche se era andato a comunicare le sue ricerche nei congressi di mezzo mondo e quelle comunicazioni erano a disposizione di tutti negli atti dei congressi.
Poi, quando è scoppiata la buriana è venuto fuori che sui medicinali che usava lui c’era un mare di articoli scientifici, qualcosa come settemila limitandosi a quelli sull’uomo. Ed eravamo nel 1998!
Poi hanno fatto quella porcata di sperimentazione con l’unico scopo di toglierselo dai piedi e infangarlo. Dappertutto era un gran darsi da fare per dire e fare dire che era un’illusione, che si trattava di guarigioni spontanee, che loro facevano qui e là. Anche io e persone della città che conosco o eravamo dei guariti di San Pio (con tutto il rispetto), o eravamo dei coglioni, come tutti quelli che si credevano guariti. Quando uno insisteva, faceva vedere le lastre prima-e-dopo, gli esami istologici e le previsioni di andarsene al creatore nel giro di qualche mese, o dicevano che si trattava di “casi aneddotici” (solo quelli curati dal Professore, ovviamente!), o che si erano sbagliati (tutti quanti, bada bene: istologo, radiologo, tacchista, analista, oncologo). Oppure ci buttavano letteralmente fuori (il sottoscritto no, perchè mi conoscevano e sapevano che non ci avrei messo niente a sfracellargli il cranio contro i muri).
Poi sono venuti fuori i primi lavori pubblicati su riviste scientifiche. Andavo a mettergli il sale sulla coda, lo confesso, e la risposta sapete qual’era? Che i lavori non significavano niente. Come, dicevo io, non è una vita che dite che ci vogliono casi pubblicati? E allora? Nossignore. O i casi erano troppo pochi, o la rivista era di quart’ordine. Quando dati alla mano ribadivo che ci avevano pubblicato fior di nomi e di istituti (quelli di Milano per esempio….), allora venivano fuori con il fatto che non erano studi randomizzati. Ma che c..(omissis) di randomizzazione dicevo io? Con le vostre cure i risultati li sappiamo di già. Sia come sia, basta farli questi studi randomizzati! Fateli! Risposta: no, non ci sono le condizioni, e poi la sperimentazione ha detto che…e comunque che ne sai se sono effetti ritardati delle terapie che avevano fatto prima i pazienti! Io dicevo: “gli unici ritardati non sono gli effetti….quanti casi avete di gente mandata a morire a casa che poi, senza fare niente ha avuto l’effetto ritardato di guarire….?”. A questo punto silenzio, che voleva dire: NESSUNO! E vorrei ben vedere. L’effetto di quello che fa questa gente non è ritardato, ma anticipato, cioè che i malati se ne vanno tutti al Creatore in un battibaleno.
Adesso ci sono pubblicati (ma ce n’erano anche prima) casi che non avevano fatto nessuna cura, ma proprio nessunissima, e che sono guariti. Vado a rompere le …(omissis) ai soliti …c…(omissis) e a questo punto fanno un sorrisetto ebete, ma non sanno cosa dire, a parte “ti devi mettere il cuore in pace, sono tutte storie”.
Sinfonia: da quarantanni hanno avuto sotto il naso centinaia e centinaia di persone che, quando le vedevano per strada, si mettevano a urlare pensando di trovarsi di fronte a fantasmi, tanto sicuri erano che fossero morte (dico per dire). Poi hanno imparato la lezione e invece di dire, sono fantasmi, hanno pensato: il solito curato da Di Bella. Perchè loro lo sanno!!!!!!!
Centinaia! Niente, non si sono smossi (illusi, guariti spontanei e che Dio li strafulmini tutti questi b.. Omissis).
Volevano i lavori, ora ci sono e la solfa è sempre la stessa: spallucce.
Però mi chiedo una cosa: quando verrà fuori, perchè verrà fuori, come se la caveranno? Cosa diranno alla gente? Scusate, ci eravamo sbagliati? Sull’onor mio non vorrei essere in loro quel giorno!
personalmente credo che nel MDB ci sia del buono …
ma che lo “stile di comunicazione” dei “dibelliani”
ostacoli l’apprezzamento di questo metodo…
perche’ il chemioterapico ciclofosfamide se usato da
oncologi (anche allo IEO sono state sperimentate chemio
metronomiche) viene definito spregevolmente citotossico,
se usato da dibelliani diventa biologicamente pro-apoptico?
e che senso ha dire “ne usiamo poco poco, solo in certi casi? quando ci vuole ci vuole…
Quanto alla lettera della signora Claudia, spero
che abbia specificato alla giornalista anche la diagnosi
esatta del suo linfoma ( ce ne sono molti tipi, con prognosi diverse) ,la stadiazione, le terapie convenzionali seguite, se c’e’ stata o meno una remissione, quanto e’ durata, il tipo di recidiva,
i farmaci assunti come MDB, se la remissione ottenuta con questi farmaci e’ stata totale o parziale, se sta facendo
terapia di mantenimento ,
Altrimenti il suo rimane uno sfogo campato in aria
e non rendera’ mai giustizia al MDB
Gentile sig.ra Carla, nessuna guerra di religione, si tranquillizzi. Ma solo un poco di verità. Quando accenna all’utilizzo della ciclofosfamide nel Metodo Di Bella, come che fosse l’unico e più importante componente (viene utilizzata non sempre e necessariamente, e comunque in un dosaggio esclusivamente orale di 1/100mo o 1/200mo della dose giornaliera utilizzata abitualmente in chemioterapia), denota di non conoscere affatto in che cosa consista tale Metodo. Farebbe bene, liberandosi da pregiudizi, che se ne appropriasse così potrebbe apprendere che, contrariamente a quanto si vuol far credere, il MDB poggia su incofutabili basi scientifiche, essendo ogni suo componente validato da miglialia e migliaia di studi da parte di tutti i centri di ricerca del mondo e pubblicati su tutte le più prestigiose riviste mediche. Tutto ciò le consentirebbe anche di rendersi conto di quale castroneria, per non dire spudorata menzogna, è l’affermazione degli “oncologi convenzionali” quando affermano che “i successi vantati da DIBella sono dovuti alla ciclofosfamide…nessuno e’ “guarito” SENZA il chemioterapico e allora perche’ demonizzarlo??”
Il chemioterapico, anche se è utilizzato con modalità di somministrazione metronomica, è pur sempre tale e come tale rimane e rimarrà sempre un agente citotossico (lesivo della cellula). E questo effetto dannoso, spesso letale, non c’è oncologo al mondo che possa smentirlo. Questa è la verità e sottolineo la VERITA’. Lo stesso Veronesi lo riconosce, solo che sostiene, mentendo, che fino a che non si troverà un’altrettanta valida cura contro il cancro (sic!)non si può fare altro.
In ogni caso, visto che le esperienze delle persone in carne ed ossa contano più di mille discorsi, posto l’intervento apparso oggi su Di Bella Insieme di una giovane donna la quale, cercando di farsi sentire in un mondo popolato ancora da tanti piccoli Vishinky, racconta la sua drammatica storia. Non me ne voglia e cordiali saluti.
QUESTA E’ LA LETTERA CHE HO SCRITTO A REPORT – C.A MILENA GABANELLI, SARA’ UNA GOCCIA NEL MARE, MA NON NE POSSO PIU’ DI QUESTI SOPRUSI NEI CONFRONTI DI UNA PERSONA MERAVIGLIOSA CHE CI HA REGALATO GIORNI FELICI E IN SALUTE E DEI SUOI FIGLI CHE CON TANTA DEDIZIONE E COSTANZA HANNO RIACCESO LA NOSTRA SPERANZA.
Data: 07/06/2011 16.41
A:
Ogg: VI PREGO DATE VOCE AI GUARITI DI TUMORE – TERAPIA DI BELLA
Carissima Milena Gabanelli
Sono una ragazza rovinata.. rovinata e distrutta dalla chemioterapia, chemioterapia tanto osannata che mi ha avvelenata e non ha fatto altro che rafforzare il tumore, ha ucciso la bimba che portavo in grembo quando ho avuto una recidiva (linfoma), mi ha resa in menopausa anticipata a 34 anni annullando il mio essere donna, strappandomi la speranza di poter avere un bimbo mio, di creare una famiglia…
Un giorno mi sono seduta di fronte alla scrivania del dr.Giuseppe Di Bella, figlio del tanto contrastato scienziato Prof.Luigi Di Bella e mi sono sentita dire con umanita’, gentilezza e umilta’ che non poteva garantirmi nulla ma che una mano…me la poteva di certo dare…!!
Dalla sera stessa ho seguito parola per parola e con non pochi sacrifici la tanto criticata Terapia Di Bella.
Sono 2 anni che io sto BENE, che i miei esami sono NEGATIVI, che vivo una vita pienamente attiva e normale e che non mi prendo un raffreddore (cosa strana dopo la distruzione delle difese immunitare che ti fa un trapianto, perché anche quello ho fatto ma non è bastato a non far tornare la malattia).
Perché nessuno ne parla? Perché per colpa degli interessi criminali dei potenti ci fanno morire come formiche ? Una sperimentazione fasulla e truccata ha gettato fango su una persona unica ed ammirevole come il Prof. Di Bella che ha studiato ed elaborato una Terapia biologica che FUNZIONA, e a prova di questo ci sono centinaia e centinaia di casi.
Avvenimento di pochi giorni fa, il Dott. Giuseppe di Bella è stato invitato al Congresso Mondiale di Oncologia in Cina, ha presentato casi in cui, nero su bianco, si dimostra che la cura è efficace (donne senza essere operate da tumori al seno, che ora sono in remissione senza essersi sottoposte alle cure convenzionali, non possono essere tutte miracolate giusto?), e con vergogna mi rendo conto che nemmeno un cenno è stato dato dall’informazione nazionale.. quasi nessun giornale gli ha dedicato spazio..al contrario ha ricevuto minacce e intimidazioni perché questi dati devono rimanere nascosti…
E’ liberta’ questa? E’ civiltà ??
Ho molto rispetto per Lei e per il Suo modo di fare giornalismo, spero veramente che possa dare spazio anche alla nostra voce, per il bene di tutti.
Con il cuore
postato da: Claudia (Mi) in data: 2011-06-07 17:05:36.0
Io ci credo nel Medodo Di Bella perché mi sono documentata. Basta questo.
avete mai sentito parlare di chemioterapia metronomica?
Informatevi! e’ un tipo di trattamento in cui si usa
un chemioterapico (di solito la ciclofosfamide) orale
a basse dosi….esattamente come nel MDB, che’ e’ una forma
“personalizzata” di chemioterapia metronomica ed antiangiogenica….
Quello che indispone gli oncologi convenzionali e’ la
demonizzazione che i dibelliani fanno della chemioterapia…
quello che fanno notare gli oncologi e’:
i successi vantati da DIBella sono dovuti alla ciclofosfamide…nessuno e’ “guarito” SENZA il chemioterapico…e allora perche’ demonizzarlo??
I pazienti chiedano una chemio metronomica e cronomodulata
al servizio sanitario nazionale,,,,esistono gia’
le validazioni scientifiche,,,,senza scatenare le guerre
di religione che sono state scatenate per decenni,
estremizzando il dibattito senza giovare ai malati
Ps: la “Storia di mio padre” è stata postata su Di Bella Insieme da da Amedeo G.(Napoli)in data 05-06-2011.
Prendo atto dell’esperienza negativa di Vincenzo il quale non informa, anche se è un suo diritto, per quale particolare patologia si sia rivolto a Di Bella, considerato che parla solo di “.. polverine ascorbato di potassio per essere esatti io le davo pure al cane” (?). E alla fine sentenzia senza il minimo dubbio che “la sua non è ne cura nè prevenzione”. Anche questo, va da sè, è un suo diritto affermarlo. Magari, però, se seguissero delle motivazioni ci aiuterebbero a capire il perchè delle sue conclusioni così implacabili. Cio detto transeat..
Un po più esaustiva e significativa mi sembra, invece, la testimonianza che segue tratta da Di Bella Insieme.
La storia di mio padre
Racchiudere tutto in pochi paragrafi sarà un po’ complicato, ma voglio cominciare dall’inizio, quando il male già c’era e nessuno lo sapeva o meglio nessuno cercò di capire.
Anno 2003 – Mio padre nel giro di pochi giorni viene colpito da 2 coliche renali, ogni volta la stessa storia: lo portiamo in ospedale gli danno le cure d’uso e lo rimandano a casa. Alla terza colica gli facciamo un ecografia e il medico dice che probabilmente è un calcolo, ma che non c’è niente di cui preoccuparsi; se dava ancora problemi lo distruggevano con il laser…Andate a casa, non è niente…disse il medico.
Passano quattro anni, papà in questo periodo non ha più avuto coliche ma solo qualche piccolo fastidio, niente che potesse far presupporre a cosa stavamo per andare incontro.
Inizio 2007 – Papà nel giro di pochi giorni ha gli stessi problemi avuti nel 2003, questa volta facciamo una tac e l’esito è catastrofico: Adenocarcinoma renale, da approfondire con esami dopo ricovero urgente in ospedale.
Come si dice in questi casi, non pensavamo toccasse proprio a noi, queste cose succedono solo agli altri, come quasi pensassimo di vivere su un altro pianeta o di essere invulnerabili.
Il medico di famiglia ci disse che la situazione era grave e ci fece tanti auguri per il futuro…Poi ci suggerì una cosa, ci disse che quando portavamo papà in ospedale non doveva far vedere che stava abbastanza bene, altrimenti non lo ricoveravano subito. Quindi papà dovette fingere di avere un altra colica, venne il medico e disse di portarlo subito nel reparto di oncologia.
Io non ero presente in quel momento, all’ospedale lo accompagnarono i miei due fratelli, perchè avevo un impegno quella mattina e loro mi dovevano tenere informato.
Finalmente arriva la telefonata di mio fratello Marco, quasi speravo che mi dicesse che la situazione era meno grave del previsto, ma rimasi deluso. La situazione presto sarebbe diventata ancora più pesante…
Papà viene ricoverato e sottoposto a vari accertamenti (Tac – Biopsia – Prelievi del sangue ecc…). Non dimenticherò mai quella volta che papà mi chiamò terrorizzato perchè aveva paura di fare la biopsia, piangeva e singhiozzava…Fu uno degli attimi più tremendi della mia vita, incominciarono a crollare le mie sicurezze. Papà era sempre stato un tipo forte e sentirlo piangere mi fece mancare letteralmente il respiro. Mi sedetti sul marciapiede e mi sentii svenire mentre dicevo: “Papà non ti preoccupare che non è niente”. A dire la verità, non sapevo nemmeno in cosa consistesse la biopsia e come venisse fatta.
Chi aveva mai avuto a che fare con queste cose? Pian piano escono fuori altri problemi: metastasi al fegato, ai polmoni, alle ossa, al pancreas e anche alla milza, un nodulo sotto alla corteccia cranica e confermato l’Adenocarcinoma renale di circa 9 cm.!
Siamo sconcertati da tutto ciò che sta succedendo intorno a noi, ci dobbiamo affidare nelle mani dei medici, i quali si mostrano freddi nei nostri riguardi. Notiamo che si scocciano pure di parlare con noi perchè hanno altro per la testa….la loro priorità è parlare del Napoli, di dove avrebbero passato le ferie di Pasqua, leggere il giornale o fumare una sigaretta…
Possono mai perdere due secondi con noi comuni mortali per darci un pò di conforto? Non erano programmati per questo, io lo capii dopo poco tempo.
Aprile 2007 – Io, mio zio e mio fratello abbiamo l’onore di parlare con il primario del reparto di oncologia dell’ospedale Cardarelli. Mi disse che la situazione era molto grave e che le metastasi erano ovunque. L’unica cosa da fare era un’operazione per togliere il rene sinistro e poi tentare con la chemio. Si fermò un attimo a riflettere e lo vidi assorto nei suoi pensieri, guardò nel vuoto, ed io pensai: “Mo’ questo si solleva da terra e si mette a galleggiare nell’aria”. Invece disse: “Fate voi, decidete in fretta perchè il tempo è poco”. Io gli risposi: “Ma se non gli facciamo niente di tutto questo che ha detto lei?”. “Gli rimangono un paio di mesi o poco più, solo la morfina dopo gli potete dare” concluse… Poi andò vicino al pc e mise una musica di Beethoven, quindi rispose al telefono, rideva, scherzava e con la mano ci fece segno di uscire. Ricordo ancora mentre uscivamo dalla stanza quella musica in sottofondo, che angoscia! Tutto il rispetto per Beethoven! Eravamo affranti, papà stava fuori al corridoio e ci aspettava per avere notizie. Gli dicemmo che andava tutto bene e che presto sarebbe tornato a casa. Lui ci guardò, si mise un dito in bocca per mangiarsi un’unghia e aveva la faccia di chi pensa: “Questi non me la raccontano giusta”…
I giorni passavano e andavamo avanti e indietro dall’ospedale due volte al giorno. Papà dimagriva e pensammo: “Ma che cavolo ci sta a fare qua? Stiamo ad aspettare che muoia?”. Ricordo poi che nonostante tutta quella brutta situazione, mentre eravamo seduti sulla panchina papà ci disse che ad Agosto saremmo andati in montagna a Benevento: ci andavamo da bambini. Quanti ricordi!
Pensai che papà forse ad Agosto non ci sarebbe arrivato e che probabilmente quel posto non lo avrebbe più potuto vedere. Papà poi guardò per pochi secondi in alto al cielo e quindi si alzò dicendo: “Andiamo, si sta facendo tardi”. Ci avvicinammo verso le scale che portavano alla sua stanza ed io lo abbracciai due volte. Lui salì le scale per andare in camera e noi ci allontanammo pian piano. Io mi voltai diverse volte finchè non lo vidi più. Che tristezza!
Tornai a casa e mi misi a pensare che forse, se una possibilità c’era, non era giusto non tentare. Forse papà avrebbe sofferto o forse no, non sapevo più cosa fare… “Fammi fare una ricerca sulla chemio” dissi, incominciai a cercare e mi cadde il mondo addosso. Non trovai niente di positivo, tutti ne parlavano male.
Dicevano: “E’ un veleno”, fa morire prima del tumore stesso, se lo beve un cane muore in pochi secondi. La loro tossicità è tale che i meteriali che vengono a contatto con i chemioterapici devono essere bruciati in forni ad una temperatura di 1000 gradi”.
Interruppi la ricerca e spensi il pc, andando a letto con un’altra sconfitta sulle spalle. Dopo aver riposato un po’ tornai alla mia ricerca. Ero abbastanza sfiduciato, quando mi imbattei in diverse strade, tra cui:
– Una ricetta magica di un frate Francescano (miele, aloe vera e liquore) – Un dottore di Roma (curare il cancro con il bicarbonato) – Un dottore di Prato (praticava una cura che veniva dal Canada). Pensai: “Questo è quello giusto, domani lo chiamo”.
Il giorno dopo chiamai questo dottore, il quale mi disse che la cura si poteva fare, ma costava 4000 euro al mese, perchè erano medicinali che arrivavano dal Canada… Io gli dissi che il costo era elevato e che non potevamo permetterci una cura così costosa. Lui disse vabbè, fate come volete, non ho tempo da perdere… Non c’è più niente da fare pensai…
Pasqua – Portammo papà a casa per qualche giorno, volevamo passare un po’ di tempo insieme, pensavamo che presto non sarebbe più stato lucido, visto che il medico ci aveva detto che di lì a poco avremmo dovuto dargli la morfina.
Era tutto un piangere e una rassegnazione da parte di tutti, non avevo mai avuto a che fare con questa malattia da così vicino ed era un incubo, stavo andando in depressione, lo sentivo ormai… Pensai: “Non ce la farò! Credevo di essere forte, ma non lo sono. Ho pensato di essere pronto a perdere papà a 49 anni, ma non lo sono”.
Mi ero quasi rassegnato ormai, incominciavo ad immaginare in che modo papà sarebbe morto… Soffrirà? Dove morirà? Quando morirà? Io ci sarò in quel momento? Se deve morire, spero che accada mentre dorme, in questo modo non soffrirà! O almeno è ciò di cui mi volevo convincere… Come mi sentivo impotente!
All’improvviso però arrivò una piccola speranza. La fidanzata di mio fratello disse che sua sorella lavorava in un ospedale ad Avellino, precisamente al Moscati.
“Là…stanno i migliori medici, là…lo curano come si deve tuo padre” diceva… Allora decisi di tentare e mi feci dare il numero.
Credetemi! La chiamai 10 volte, una volta non si sentiva bene, una volta stava dormendo, una volta stava di turno, un’altra squillava e non rispondeva, altre volte non prendeva la linea… Comunque capii che era una perdita di tempo… Crollò un’altra speranza.
Il giorno prima che papà tornasse in ospedale, come sempre mi misi a pensare e proprio non vedevo via di uscita.. Solo immagini negative davanti ai miei occhi.
Poi incominciai a pregare e dicevo “Dio ma perchè non mi aiuti, cosa devo fare, dammi un segno”… Mentre pregavo mi addormentai. Al mio risveglio decisi di rimettermi a cercare su internet qualcosa che potesse aiutarmi, ma per qualche ora non ottenni risultati. All’improvviso entrai in un sito e lessi di un medico che in America aveva curato la moglie affetta da un tumore al rene e che stava bene grazie al Metodo Di Bella. “E cos’è sto metodo Di Bella?” pensai… Poi mi venne in mente quel vecchietto che anni prima era andato a Porta a porta e che suscitò tanto clamore. Vuoi vedere che è lui? Scrissi in Google la parola Di Bella, incominciai a vedere foto, qualche filmato e altro fino a che non trovai il sito http://www.dibellainsieme.org. Entrai in questo sito e vidi che si poteva mandare un email. Non riuscivo a capire dove dovevo scrivere, forse ero troppo agitato, mi misi a piangere dalla rabbia e pensai che forse era un segno che nemmeno quella era la strada… Spensi il pc perchè mi venne un attacco di ansia e non riuscivo a respirare e me ne andai a letto, dormii qualche ora e al mio risveglio mi sentii forte come un leone, ero come rinato… Andai subito sul sito e con calma riuscii a mandare un email dove spiegavo la nostra situazione.
Dopo qualche ora mi rispose lo Staff con queste parole:
“La nostra opinione è che, sia per l’inefficacia intrinseca, sia per la natura e la localizzazione del tumore primario accompagnata da metastasi, specie quelle epatiche, il ricorso a qualsiasi tipo di chemioterapia abbrevierebbe anzichè allungare la vita, rendendo la breve sopravvivenza un autentico calvario.
Non siamo ovviamente in grado di fare prognosi nè di garantire che suo papà possa salvarsi, ma siamo convinti che il Mdb rappresenti il tentativo terapeutico di gran lunga più efficace (e privo di tossicità) oggi disponibile. La nostra convinzione non deriva da posizioni aprioristiche o da cieca ‘fede’ nel Metodo Di Bella, ma dall’avere assistito per una vita agli esiti fallimentari delle terapie correnti e, al contrario, alla capacità del Mdb di salvare migliaia di vite e, ove non possibile, prolungarne la durata e la qualità. Uno dei nostri più cari amici ricorse al Prof. Di Bella nel 1994 per un tumore al rene della moglie, che fu operata e seguì la cura. Oggi è ancora tra noi e svolge serenamente la sua attività professionale ed il suo ruolo di moglie e di madre. La necessità di un intervento è probabile, ma solo un medico Mdb competente ed esperto potrà pronunciarsi. A nostro parere, sulla base della prassi consueta Mdb, crediamo sarebbe opportuno iniziare subito e senza indugio la terapia, per i seguenti motivi:
1) L’evento chirurgico costituisce sempre un rischio di diffusione metastatica ulteriore, perchè forzatamente cruento: in tal caso la terapia diminuisce sensibilmente la probabilità di propagazione;
2) La presenza di metastasi non può ovviamente essere eliminata chirurgicamente, non per materiale impossibilità, ma perchè pericolosa e completamente inutile;
3) I tempi per un intervento,anche se ristretti, lascerebbero il tumore e le sue manifestazioni progredire e crescere senza ostacolo.
La patologia è assai severa, ma possibile da trattare. Se crede, potrebbe rivolgersi alla dott.ssa (omissis) che si trova proprio a Napoli.
Lei è giovane, suo papà lo è ancora e le espressioni con le quali, pur sobriamente, ha descritto l’altera disumanità degli ambienti ospedalieri e l’amore per suo padre sono veramente toccanti”.
“Ecco questa è la volta buona, Dio ha ascoltato le mie preghiere”. Poi pensai “ma è mai possibile che questa persona si è dimostrata così disponibile con me che neanche mi conosce? Mi posso davvero fidare? Mandai un altra email per sapere qualcosa in più, perchè non era stata riconosciuta la cura e perchè lui era disposto ad aiutarmi”…Questa fu la risposta di Adolfo Di Bella:
“Mio padre era avanti negli anni, ma lucido come un diamante. L’ho visto soffrire, con la consapevolezza di dover finire, ma non mi sono arreso se non quando ha perduto coscienza. Ma anche in quei giorni gli stavo accanto tenendogli la mano, accarezzandolo, cercando di tenergli le labbra sempre umide. Se non avesse sottoposto il suo fisico a fatiche insostenibili (anche dieci ore di visite ininterrotte senza nemmeno fermarsi a mangiare) già ultraottantenne, probabilmente sarebbe ancora qua. Quando cercavo di mandare indietro le persone che aspettavano fuori, lui mi riprendeva e diceva: ‘Ma capisci che è gente disperata, è gente che ha bisogno? E tu la vuoi mandar via?’. Finivo per provare vergogna.
Ogni persona che, con indicazioni e informazioni utili, riesco a salvare indirettamente, è come se mio padre tornasse in vita. Pochi mesi prima di lasciarci,nostro padre ha scritto: ‘Credo di non essere vissuto inutilmente, perchè ho fatto del bene ed ho gioito per il bene fatto’. Indegnamente, anche noi cerchiamo di seguire il suo insegnamento. Cerca dunque di stare sereno, di riunire tutte le tue energie e di chiedere che da Lassù ci diano una mano: se Dio ci aiuterà, solo un pochino, tuo papà sarà salvo e l’amore che esiste tra di voi, oggi così raro, durerà ancora tanti e tantissimi anni”.
Poi concluse “ricorda caro Amedeo, se cerchi la via giusta tra tante che ti si aprono dinnanzi, e vedi che una di queste è sconsigliata, disapprovata, criticata, derisa, combattuta, fermati: vuol dire che ti trovi al cospetto della Verità. Non dimenticarlo mai!”.
Che grande uomo è questo Adolfo, quasi non credevo a ciò che stava accadendo. Come disse Totò “Stongo scetato…dormo,o è fantasia? (Sto sveglio…dormo,o è fantasia?)…Per fortuna era tutto vero…Che bello, una speranza concreta finalmente!
Andai a casa di papà e gli dissi tutto, papà non sapeva precisamente tutta la sua situazione, io con calma gli parlai e chiamammo Adolfo e papà parlò con lui.
Poi Adolfo ci fece contattare la dottoressa (omissis), la quale ci disse che aveva bisogno della cartella clinica…Questo è un problema pensai…E questi mica ce la danno subito! Il giorno dopo papà rientrò in ospedale per concludere una serie di accertamenti e parlò con un amico che lavorava nell’ospedale e riuscimmo a prendere la cartella clinica. In realtà, a dirla tutta, papà se la prese di nascosto giusto il tempo di fare delle fotocopie: mancavano alcune cose ma più o meno le cose importanti c’erano.
Dopo qualche giorno papà si dimise dall’ospedale e andammo da …(omissis) che lo visitò e ci diede qualche speranza, ma sempre andandoci con i piedi di piombo…
La speranza è l’ultima a morire disse…Oggi posso dire che non solo la speranza è ancora viva ma anche mio padre. E pensare che nel mese di Settembre 2007 avevamo incominciato la cura da pochi mesi quando accadde una cosa molto particolare…
Mio zio decise di portare la cartella clinica a una dottoressa che stava sull’ospedale Monaldi…E’ una delle migliori su quell’ospedale, quello che dice…quello è… Mi venne spontaneo fare un pernacchio (nella mia mente).
La dottoressa vide la cartella clinica e disse a mio zio testuali parole:” Ma da quanto tempo è deceduta questa persona?”. Mio zio rispose: “Dottoressa questa persona è mio fratello e non è morto, è ancora vivo”… “Cosa gli state dando, la morfina per non farlo soffrire?”. “No..rispose mio zio.
A dire la verità i figli hanno deciso di fargli fare la cura Di Bella”. La dottoressa divenne un diavolo e alzando la voce disse: “Ancora con questa cura Di Bella, non lo vogliono capire che non è buona”…
“Dottorè” disse mio zio “Mio fratello sta meglio da quando sta facendo questa cura e figuratevi, riesce anche a guidare… “Assolutamente no”…replicò lei “Non lo dovete far guidare, perchè nella sua situazione potrebbe sentirsi male e finire addosso a qualcuno con la macchina”. Alla fine mio zio la salutò e se ne andò tutto amareggiato.
Sono passati quasi quattro anni e papà guida ancora e non è andato a finire addosso a nessuno. Quando va dalla dottoressa per la visita di controllo non c’è bisogno che lo accompagnamo e nemmeno quando fa la Tac con MDC o l’ecografia. Va e viene come se niente fosse. E’ vero che andiamo avanti con grande difficoltà a causa dei costi dei medicinali… Papà non riesce a fare la cura sempre con continuità, ma il suo male è diminuito ed è stabile. Gode di buona salute e svolge una vita normale.
Devo dire solo grazie innanzitutto a Dio che ha ascoltato la mia preghiera e mi ha aiutato a trovare la strada giusta, un grazie a Luigi, Adolfo e Giuseppe Di Bella per quello che hanno fatto e che continuano a fare per tutti noi… Se esistessero più persone come loro, il mondo sarebbe migliore.
Inoltre ringrazio la dottoressa (omissis) che è una delle poche persone che praticano il Metodo Di Bella con grande coraggio e tenacia.
E’ sempre disposta a tenderci una mano nei momenti di difficoltà, è una persona splendida!
Un grazie va anche al dottor Giustino di Arzano (Na) (Una gran bella persona,solidale e altruista) e a Maurizio di Milano, presidente del Clamo, mostratosi anch’egli sempre disponibile a parlare con papà e ad aiutarlo.
Spero che ciò che avete letto possa aiutarvi ad avere un pò più di fiducia nella vita e che possa rafforzarvi in qualche modo… Tutti abbiamo il dovere di far conoscere la verità e di fare la nostra parte in questo senso… Se ero ricco avrei finanziato la ricerca, se ero un medico avrei curato le persone…Se ero un politico avrei fatto di tutto per far approvare nuove leggi a favore di coloro che decidono di seguire altre terapie… Ma sono solo un soldato semplice se così mi posso definire e nel mio piccolo mi sono solo limitato a farvi conoscere “La storia di mio padre”.
Un abbraccio e un saluto a tutti…Vi auguro ogni bene!
Per il sig. Vincenzo:
Il tuo post è senza dubbio la dimostrazione della ignoranza assoluta.
Prima di scrivere certe baggianate forse dovresti documentarti sulla terapia Di Bella….non ammetto tale mancanza. E chi ti scrive è una persona con la madre malata di recidiva al seno di quarto grado duttale con metastasi ossee a cui la medicina ufficiale dava 4 mesi di vita con la chemio, ma che grazie alla terapia Di Bella del carissimo Dott. Giuseppe mia madre è ancora qui dopo un anno e mezzo conduce una SPLENDIDA vita normale, sta bene e le metastasi sono quasi totalmente sparite. Non ho altro da aggiungere.
Gentilissima Gioia
non la conoscevo, ma sono felice di aver potuto vedere i suoi occhi:inequivocabili, solo dalla nobiltà d’animo che vi traspare, dalla profondità e dal coraggio che vi sono disegnati come un luminoso arabesco poteva venire un aiuto per noi “popolo DI BELLA”.I rifiuti a pubblicare una notizia eclatante come questa fanno più che sospettare! Io, le scrivo non solo per ringraziarla ma anche per raccontarle una storia. Mi curo dal 99 col METODO DB, ho mille problemi di salute che non potranno risolversi neanche con la cura ma…il tumore si, di quello sono guarita!!! Ma il mio problema non sono io, il mio caso, il mio problema è una ragazza di 35 anni che ho cresciuto, ero amica del cuore della madre purtroppo mancata, assieme a mia figlia come una figlia, lei sta morendo e io pur sapendo che la cura funziona devo guardarla morire e stare zitta. Lo immagina come mi sento? Si, perché nessuno ha il diritto di intromettersi nella vita altrui e parlare di “cure fantasma ” che migliaia di persone attuano con risultati eclatanti ma che devono quantomeno tenere segrete, pena l’esser presi per pazzi! Siamo in tanti davvero e me ne sto rendendo conto da ciò che avviene in internet, che è l’unico posto in cui se ne può parlare, questo secondo lei significa o no, qualcosa? Se sapesse la paura, l’incertezza per decidere la via quando dovetti prendere la decisione di curarmi…devastante! Ma poi, tutte le volte che mi trovavo nello studio del medico che mi seguiva, parlare con le persone malate che non sembravano affatto malate, che incrociavo li ogni volta…mi rendeva sempre più convinta che era giusto il percorso che avevo scelto: Sentivo racconti stupefacenti di persone in cura e che stavano bene, non c’erano fantasmi smunti e senza capelli, trovavo li solo persone normali, con un accompagnatore ma non sapevo mai prima di chiedere, chi di loro due fosse “il malato”!La terapia è impegnativa…e lunga!Molto lunga….praticamente non finisce mai! E’ una terapia che si pratica A VITA…e cosa c’è di meglio, per una malato di cancro, sentirsi dire che si dovrà curare per tutta la vita? Io, con questa lettera, le chiedo di aiutarci a far emergere cura la Di Bella ma presto, se uscisse la notizia su un giornale o se ne desse notizia in tv…forse lei potrebbe salvarsi, forse per la sua famiglia si aprirebbe una piccola speranza, forse tenterebbero, forse…sono mille i forse.Ma sono l’unica speranza che ho per non sentirmi disperata e impotente.La prego, mi aiuti!!!Ci aiuti!!!
Loredana
Vorrei fare un breve commento sul: “P.S. Luca Gianni è l’opposto dei ”cervelli in fuga”, ha lavorato a Milano, prima all’istituto dei tumori e ora all’ospedale San Raffaele”.
Luca Giannni, oltre ad essere bravo e capace, é stato uno dei fortunati che é riuscito ad ottenere un lavoro in Italia e continuare la sua opera di ricerca.
Ma quanti ce ne sono meno fortunati che sono dovuti andare all’estero perché l’Italia non ha la cultura della Ricerca scientifica e i soldi non vengono investiti?
Davvero tanti!
Un saluto dalla Francia.
Nic
Io sono stato da Di Bella esci dall’ambulatorio provato e confuso. certamente pigli le polverine ascorbato di potassio per essere esatti io le davo pure al cane.
dopo un po’ ho smesso non ci credevo piu al cane ho continuato a darle ed è morto di tumore.
di bella non è un farabutto, la visita mi costò pochissimo e non spesi altro, sicuramente non dubito sulla buona fede,ma la sua non è ne cura nè prevenzione
Per tutti coloro che non sanno.
La cura esiste già!
http://www.youtube.com/watch?v=tzyJf8kTJ40
Il nostro carissimo ed amato (???) Presidente del Consiglio si è curato con il Metodo Di Bella per il tumore alla prostata. Mica scemo lui la chemio e la radio la fa fare ai poveri diavoli!!!!!!!!!!!!!!!!
Dimenticavo…….io gli ho dato pure il voto|!!!!!!!!!!!!!!!!!
Lo studio presentato dal Dott. Giuseppe Di Bella al Congresso Mondiale di Oncologia svoltosi in Cina è il frutto di una vita di ricerche fatte dal Professor Luigi Di Bella che ha già trovato e messo insieme la Terapia che ad oggi è quella che combatte la malattia del secolo nel modo più efficacie, applicandola non sui topi da laboratorio ma sugli uomini. Sarebbe ora che tutti i ricercatori del mondo andrebbero a studiare come si applica sull’uomo il MDB, che si trova ormai anche nel sito di PUBMED, sperimentarlo in maniera seria e senza preconcetti e fare in modo che, in un tempo relativamente breve, il MDB possa essere a disposizione di tutta la collettività. Ho notato che tutti i ricercatori stanno ancora studiando gli effetti antitumorali di ogni singolo componente del MDB (vedere sempre sul sito PUBMED quanti sono gli studi sulla somatostatina, melatonina,retinoidi, vitamina D3, vitamina E) trovandosi così ancora agli albori della Terapia Biologica ideata dal Professor Luigi Di Bella, a discapito purtroppo di tutti quei malati che tutti i giorni si trovano a combattere con questa terribile malattia e che, al contrario dei ricercatori, non hanno a disposizione tutto questo tempo per aspettare che loro mettano insieme una Terapia che possa combattere in modo efficacie il cancro.
Cordiali saluti.
Saluto l’amico Nivel, l’amica Anna, e l’amico Sergio a cui va la mia stima per come onora la professione medica e per l’indefessa opera di sensibilizzazione riguardo l’esistenza del “terreno oncologico”. Sono certo che si avvicina il tempo in cui la falce mieterà i frutti delle concezioni esatte del cancro: da quella messe bisognerà ricordarsi solamente di separare la zizzania di chi ha dolosamente ignorato, contrastato, avversato e irriso queste concezioni esatte.
RIPORTEREI ANCH’IO IL TESTO SUL FORUM DI BELLA MA L’AVETE GIà PUBBLICATO.
COME SOSTENITORE E TESTIMONE DEL METODO DI BELLA SPERO CHE I GIORNALI E SOPRATTUTTO IL GOVERNO SI RENDANO CONTO DELLA REATA’ E SMETTANO DI VIVERE IN UNA CAMPANA DI VETRO FACENDO SOLAMENTO I PROPRI INTERESSI COMMERCIALI (UMBERTO VERONESI COMPRESO).
QUI IN ITALIA LA GENTE MUORE DI CANCRO O DURANTE LE CURE CHEMIO E RADIO VIVONO COME DEGLI ZOMBI.
LA VERA CURA E’ QUELLA DEL NOSTRO CARISSIMO GIUSEPPE DI BELLA A CUI VA TUTTA LA MIA STIMA E LA MIA GRATITUDINE PER FAR VIVERE DIGNITOSAMENTE MIA MADRE.
E’ ORA DI FINIRLA!!!!
VOGLIAMO CHE IL SSN RIMBORSI LA CURA A TUTTI COLORO CHE RICORRONO AL METODO DI BELLA!!!!!!!!!!!!
FACCIAMO SENTIRE LE NOSTRE VOCI UNIAMOCI TUTTI ASSIEME E MANDIAMO A CASA VERONESI E I SUOI LADRONI!!!
Gent.ma Gioia,
semplicemente grazie da parte di tutti coloro che credono nel MDB per aver donato con coraggio il tuo spazio alla notizia.
Anna Selmo
Gentile Gioaia Locati,
così come, giustamente, apre discussioni a seguito delle notizie da Lei raccolte inerenti il tema di questo blog le chiedo, gentilmente, se può fare altrettanto aprendone un’altra che riporti integralmente la comunicazione del dott. Giuseppe Di Bella da pochi giorni rientrato dal 4° Congresso Mondiale di Oncologia tenutosi a Dalian in Cina.
Ne beneficerebbe la discussione e il confronto.
Grazie e cordiali saluti.
Di seguito il testo:
4° Congresso Mondiale di Oncologia
Di ritorno dalla Cina
Relazione e riflessioni maturate durante il 4° Congresso Mondiale di Oncologia , “BIT’s 4th World Cancer Congress 2011 , World EXPO Center” di Dalian, Cina.
Ho voluto presentare personalmente i risultati ottenuti dallo studio osservazionale retrospettivo riguardante 122 casi di “carcinoma mammario”, 92 dei quali riguardanti pazienti giunti in cura allo studio medico della Fondazione – di cui abbiamo valutato caratteristiche istologiche, immunoistochimiche, grado nucleare, differenziazione, esami ematochimici, efficacia terapeutica (valutando Remissione/Stabilità/Progressione) performance status, e sopravvivenza a 5 anni rapportata alla stadiazione – secondo l’ American Joint Committee on Cancer Staging 7 th) – e di 30 cartelle cliniche che hanno ottenuto da tribunali l’erogazione gratuita del MDB per perizie giurate di CTU che avevano certificato risultati superiori, con MDB, rispetto alle terapie tradizionali, nelle stesse patologie e stadi.
I nostri dati rappresentano significativi miglioramenti sia della sopravvivenza per ogni stadio, sia della risposta obiettiva e della qualità di vita, rispetto ai parametri riscontrabili in letteratura per gli stessi stadi, istotipi e gradi, trattati con chemio-radioterapia-anticorpi monoclonali.
I risultati sono sintetizzati nella schede pubblicate sul sito della Fondazione :
“Presentazione al “BIT’s 4th World Cancer Congress 2011, World EXPO Center, Dalian (Cina).
Un dato significativo:
la “5 years Survival Rate” (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 19,9% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1999-2006.
Particolarmente rilevante il dato nei casi clinici (9) allo Stadio I e II (stadio iniziale) che in precedenza non avevano subito alcun trattamento, né terapeutico, né chirurgico, UNICAMENTE trattati con MDB (terapia di prima linea): il 100 % ha registrato una risposta positiva (remissione). Nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie farmacologiche.
Oltre all’importanza del risultato in sé, unico nel suo genere, un’ulteriore valenza potrebbe essere acquisita dalla considerazione che tale trattamento, se adottato come terapia di prima linea nella prassi clinica, consentirebbe praticamente di “azzerare” i rischi di disseminazione neoplastica, potenzialmente insiti nella pratica chirurgica, ed evitare infine alle pazienti un intervento di asportazione che viene vissuto, nella stragrande maggioranza dei casi, come una vera e propria amputazione.
Analogamente, il gruppo di pazienti (39) allo stadio iniziale che ha utilizzato il MDB come terapia adiuvante (quindi dopo l’intervento operatorio, e a scopo preventivo di recidive) ha registrato il 94% di remissioni (38 casi su 39). L’unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.
I dati ottenuti rivelano risultati indiscutibilmente positivi e statisticamente superiori alle medie documentate dai diversi archivi statistici nazionali e sovranazionali.
Anche considerando il fatto che gli indicatori e gli indici statistici, in quanto tali, sono affetti da una loro variabilità ed imprecisione (tanto più quanto ristretto risulta il numero delle singole rilevazioni su cui sono basati), risultano comunque rilevanti gli scostamenti rispetto alle diverse medie statistiche “ufficiali” per tutti i parametri analizzati e, in maniera ancora più evidente e rilevante, per i risultati terapeutici ottenuti.
RIFLESSIONI
Scorrendo e analizzando il “Programma” del congresso è possibile rendersi conto che la generalità dei lavori presentati non è caratterizzato dalla presentazione di nuove molecole di pronto impiego, ma solo da diverse combinazioni di chemioterapici, oppure di anticorpi monoclonali variamente associati a chemioterapici, o l’uso contemporaneo di due diversi anticorpi monoclonali, senza alcun reale e significativo incremento delle mediane di sopravvivenza .
La classe medica oncologica sembra “impantanata” in una ricerca affannosa di soluzioni “mirate” ad intervenire su singoli e marginali meccanismi di genetica cellulare, e quindi estremamente limitati, piuttosto che acquisire definitivamente i concetti basilari, e quindi le modalità terapeutiche da contrapporvi, che stanno alla base della genesi (mutazioni) e dello sviluppo successivo (proliferazione) delle popolazioni neoplastiche. D’altronde è perfettamente comprensibile, poiché sostanzialmente tutta la ricerca è portata avanti e finanziata dalle multinazionali farmaceutiche che hanno il solo scopo di sviluppare brevetti. Da decenni ormai vengono solamente quindi presentati “lavori” scientifici su nuovi farmaci (pochi) o diverse loro associazioni nei trattamenti, che suggeriscono potenziali miglioramenti terapeutici che si traducono sostanzialmente in un prolungamento della sopravvivenza solo di qualche mese. Sembra addirittura che nell’inconscio collettivo del clinico, o del ricercatore, sia stata abbandonata per sempre l’idea di guarigione.
Mi sono reso pienamente conto di ciò allorquando ho presentato i nostri dati, e ho potuto verificare oltre al notevole interesse nella platea, anche lo sbalordimento di alcuni, quasi annichiliti.
Abbiamo fatto emergere l’assoluta rilevanza clinica e scientifica , il dato, innovativo in oncologia, dei primi casi di tumori solidi scientificamente documentati di guarigione completa e stabile ottenuta unicamente con il metodo Di Bella, senza alcun intervento chirurgico, chemioterapia o radioterapia. Un’occasione di reciproci scambi positivi, anche extracongressuali, e della quale posso ritenermi personalmente soddisfatto, se non altro per la curiosità scientifica che le nostre relazioni hanno destato e la disponibilità ottenuta ad allacciare ulteriori rapporti collaborativi.
Spero che il nostro impegno contribuisca a risvegliare la coscienza di questa umanità addormentata dall’ipnosi indotta dai perversi meccanismi commerciali.
Una buona “semina” , in questa occasione, penso sia stata fatta.
NOVITA’ DELL’ULTIMA ORA !!
Appena tornato a Bologna ho cercato, attraverso i miei consueti canali informativi, di portare all’attenzione della stampa nazionale il risultato ottenuto. Ho potuto constatare però un’immediato e inaspettato “blocco”, attuato sicuramente attraverso intimidazioni o censure, nei confronti di quei pochi giornalisti che generalmente erano disponibili a concedermi qualche spazio all’interno delle loro testate. Il messaggio ora è chiaro.
Non è più il caso quindi di parlare di Metodo Di Bella, almeno in Italia.
Sempre vostro
Credo che come risposta a Pietro Pavan possa essere illuminante la seguente mail, da me inviata oggi al giornale ufficiale della “celebre” ASCO (American Society of Clinical Oncology), che mi invita ad inviare manoscritti (che mai pubblicherebbe!)anche per i suoi congressi! Buona Lettura.
Original Message —–
From: Sergio Stagnaro
To: jco@asco.org
Cc: Ordine Medici Genova ; Medscape Editors ; Mayo Clinic ; Clavis Luca ; Circulation ; Altro Giornale Pagliaro Pasquale ; SISBQ Semeiotica Biofisica Quant ; Tirelli Ugo ; Veronesi Umberto ; jama-letters@jama-archives.org ; Stephen_Lurie@jama-archives.org ; gremuzzi@marionegri.it ; mnegri@marionegri.it ; direttore@fnomceoweb.omitech.it ; USLancetCS@elsevier.com ; frank.hu@channing.harvard.edu ; paulandzitaw@juno.com ; letter@nejm.org ; dmacauley@bmj.com ; jdrezner@fammed.washington.edu ; michael.willis@oxon.blackwellpublishing.com
Sent: Sunday, June 05, 2011 2:00 PM
Subject: Why not speak of Cancer Pre-Primary Prevention?
Journal Clinical Oncology, Asco, Editors,
despite every efforts of oncologists, and peer-reviews Editorials and articles, Cancer is today’s growing epidemics.
As a consequence, there is something wrong in present, no efficient war against cancer!
In the website of International Society of Quantum Biohysical Semeiotics, precisely at URL http://www.sisbq.org/qbs-magazine.html ,you may find the Manuel’s Story , i.e., the first example of Cancer Pre-Primary Prevention.
Why not speak of Cancer Pre-Primary Prevention, beside no efficient therapy?
Not to spek of Primary Prevention: Sergio Stagnaro. Rinaldi’s Sign in diagnosing Di Bella’s Oncological Terrain, and overt Cancro, solid and liquid. Lectio Magistrals. II Convegno Nazionale della SISBQ, Chiusi (Siena), May 28-29, 2011; http://www.sisbq.org/proceedings-2.html
http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/rinaldisign_eng.pdf
I am awaiting your answer
Regards
Sergio Stagnaro
Sergio Stagnaro MD
Via Erasmo Piaggio 23/8
16039 Riva Trigoso (Genoa) Italy
Founder of Quantum Biophysical Semeiotics
Who’s Who in the World (and America)
since 1996
Honorary President of International Society of
Quantum Biophysical Semeiotics
Ph 0039-0185-42315
Cell. 3338631439
http://www.semeioticabiofisica.it
http://www.sisbq.org
dottsergio@semeioticabiofisica.it
Buongiorno a tutti,
perchè si continua a scoprire nuove forme di cure a base di prodotti citotossici?
Gli Anticorpi Armati per il tumore HER2 positivo, sono molecole T-DM1 della famiglia MAITANSINE, molto tossiche se veicolate da sole, ma invece usate con vettore TRASTUZUMAB facendole esplodere nelle cellule tumurali NO???
Scusate un attimo se io inietto del veleno nel corpo di una persona e se dico che questo veleno esplode solo alla presenza di cellule tumurali è come lanciare una granata in mezzo ad una folla di gente e poi dico che questa bomba intelligente uccide solo le persone cattive, quanti di voi possono crederci a questa balla.
Cosa si aspetta ad usare la chemio a base di Galenici?
Forse i Galenici salvano la vita ed i Citossici NO?
Perchè questi luminari non si danno una mossa e consigliano di preveniere il tumore molto prima del suo manifestarsi?
Un caro saluto, Pietro
Molto spesso o quasi sempre in Italia , i grandi cervelli che non fuggono,ma non è certamente questo il caso, sono quelli che raccolgono l frutto del genio di anonimi sudditi ricercatori giovani sfruttati e non pagati, e con dottorandi di ricerca senza stipendi,in quanto i fondi sono spesi per le amanti dei primari, sistemate in amministrazioni e nipoti delle amanti assunti con i fondi dei ricercatori.E’ nato poi il gay che fà carriera aggiornandosi a varianti di gusti del primario vizioso di turno.Le donne, poi, genio o meno, se non sono in posizione orizzontale, sono vere martiri. Ovviamente la parentopoli, politicamente trasversale,anzi quella di sinistra ancora più blasfema, e spudorata, non contenta del lustro, pretende anche l’etichetta del talento e del genio, ovviamente sempre a spesa dell’anonimo ricercatore che lavora gratuitamente 12 ore a giorno nella speranza di avere un contratto semestrale.
Gent.ma Gioia,
Le mando la copia del messaggio inviato al Direttore.
(nel MDB vi sono anche 122 casi di tumore al seno guariti,risultato interessante per noi donne)
2°Messaggio con relazione Congresso mondiale Oncologia -Metodo Di Bella-
04/06/2011
Caro Direttore,
leggendo sempre il vostro giornale,ho notato che siete gli unici che controcorrente pubblicate sempre le ultime notizie sulla cura Di Bella.
Ho pensato di inviarLe nel caso non ne fosse a conoscenza la relazione del Dott.Giuseppe Di Bella sui risultati presentati all’ultimo Congresso mondiale di Oncologia ,al quale è stato invitato per il secondo anno dal Prof.Schally,premio nobel per la medicina che fin dai tempi della sperimentazione ha appoggiato con coraggio le idee del prof.Di Bella.
La cura è stata smembrata e riciclata sopratutto nel nostro paese,ma il merito non viene riconosciuto al Prof. Di Bella(basta controllare le new’s sui tumori,(ne ho una collezione!)
La gente che continua curarsi col metodo delusa dalla medicina ufficiale è sempre in aumento e si sta organizzzando efficacemente sia su facebbok che nei forum,stanca delle calunnie e dell’informazione distorta sul MDB.
Sperando che sia di Suo interesse e conoscendo quanto siate sempre i primi ad andare contro le convenzioni,La ringrazio con tutto il cuore per l’attenzione.
P.S.La notizia a quanto pare è boicottata dalla stampa,nonostante sia eclatante!!!
Wikipedia (enciclopedia libera!!!)si riifuta da sempre di aggiornare i dati forniti dalla famiglia D.B..
Contiamo su di Lei!!!!
Di Bella come Melchionne.In italia insultato,all’estero osannato!!!
FORUM DI BELLA
Come anticipato alcuni giorni fa, siamo lieti di informare i nostri lettori circa il congresso mondiale di oncologia di Dailan. Riportiamo quindi quanto scritto in proposito dal Dr. Giuseppe Di Bella e comunicato agli iscritti alla newsletter del metododibella.org.
4° Congresso Mondiale di Oncologia
Di ritorno dalla Cina
Relazione e riflessioni maturate durante il 4° Congresso Mondiale di Oncologia , “BIT’s 4th World Cancer Congress 2011 , World EXPO Center” di Dalian, Cina.
Ho voluto presentare personalmente i risultati ottenuti dallo studio osservazionale retrospettivo riguardante 122 casi di “carcinoma mammario”, 92 dei quali riguardanti pazienti giunti in cura allo studio medico della Fondazione – di cui abbiamo valutato caratteristiche istologiche, immunoistochimiche, grado nucleare, differenziazione, esami ematochimici, efficacia terapeutica (valutando Remissione/Stabilità/Progressione) performance status, e sopravvivenza a 5 anni rapportata alla stadiazione – secondo l’ American Joint Committee on Cancer Staging 7 th) – e di 30 cartelle cliniche che hanno ottenuto da tribunali l’erogazione gratuita del MDB per perizie giurate di CTU che avevano certificato risultati superiori, con MDB, rispetto alle terapie tradizionali, nelle stesse patologie e stadi.
I nostri dati rappresentano significativi miglioramenti sia della sopravvivenza per ogni stadio, sia della risposta obiettiva e della qualità di vita, rispetto ai parametri riscontrabili in letteratura per gli stessi stadi, istotipi e gradi, trattati con chemio-radioterapia-anticorpi monoclonali.
I risultati sono sintetizzati nella schede pubblicate sul sito della Fondazione :
“Presentazione al “BIT’s 4th World Cancer Congress 2011, World EXPO Center, Dalian (Cina).
Un dato significativo:
la “5 years Survival Rate” (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 19,9% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1999-2006.
Particolarmente rilevante il dato nei casi clinici (9) allo Stadio I e II (stadio iniziale) che in precedenza non avevano subito alcun trattamento, né terapeutico, né chirurgico, UNICAMENTE trattati con MDB (terapia di prima linea): il 100 % ha registrato una risposta positiva (remissione). Nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie farmacologiche.
Oltre all’importanza del risultato in sé, unico nel suo genere, un’ulteriore valenza potrebbe essere acquisita dalla considerazione che tale trattamento, se adottato come terapia di prima linea nella prassi clinica, consentirebbe praticamente di “azzerare” i rischi di disseminazione neoplastica, potenzialmente insiti nella pratica chirurgica, ed evitare infine alle pazienti un intervento di asportazione che viene vissuto, nella stragrande maggioranza dei casi, come una vera e propria amputazione.
Analogamente, il gruppo di pazienti (39) allo stadio iniziale che ha utilizzato il MDB come terapia adiuvante (quindi dopo l’intervento operatorio, e a scopo preventivo di recidive) ha registrato il 94% di remissioni (38 casi su 39). L’unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.
I dati ottenuti rivelano risultati indiscutibilmente positivi e statisticamente superiori alle medie documentate dai diversi archivi statistici nazionali e sovranazionali.
Anche considerando il fatto che gli indicatori e gli indici statistici, in quanto tali, sono affetti da una loro variabilità ed imprecisione (tanto più quanto ristretto risulta il numero delle singole rilevazioni su cui sono basati), risultano comunque rilevanti gli scostamenti rispetto alle diverse medie statistiche “ufficiali” per tutti i parametri analizzati e, in maniera ancora più evidente e rilevante, per i risultati terapeutici ottenuti.
RIFLESSIONI
Scorrendo e analizzando il “Programma” del congresso è possibile rendersi conto che la generalità dei lavori presentati non è caratterizzato dalla presentazione di nuove molecole di pronto impiego, ma solo da diverse combinazioni di chemioterapici, oppure di anticorpi monoclonali variamente associati a chemioterapici, o l’uso contemporaneo di due diversi anticorpi monoclonali, senza alcun reale e significativo incremento delle mediane di sopravvivenza .
La classe medica oncologica sembra “impantanata” in una ricerca affannosa di soluzioni “mirate” ad intervenire su singoli e marginali meccanismi di genetica cellulare, e quindi estremamente limitati, piuttosto che acquisire definitivamente i concetti basilari, e quindi le modalità terapeutiche da contrapporvi, che stanno alla base della genesi (mutazioni) e dello sviluppo successivo (proliferazione) delle popolazioni neoplastiche. D’altronde è perfettamente comprensibile, poiché sostanzialmente tutta la ricerca è portata avanti e finanziata dalle multinazionali farmaceutiche che hanno il solo scopo di sviluppare brevetti. Da decenni ormai vengono solamente quindi presentati “lavori” scientifici su nuovi farmaci (pochi) o diverse loro associazioni nei trattamenti, che suggeriscono potenziali miglioramenti terapeutici che si traducono sostanzialmente in un prolungamento della sopravvivenza solo di qualche mese. Sembra addirittura che nell’inconscio collettivo del clinico, o del ricercatore, sia stata abbandonata per sempre l’idea di guarigione.
Mi sono reso pienamente conto di ciò allorquando ho presentato i nostri dati, e ho potuto verificare oltre al notevole interesse nella platea, anche lo sbalordimento di alcuni, quasi annichiliti.
Abbiamo fatto emergere l’assoluta rilevanza clinica e scientifica , il dato, innovativo in oncologia, dei primi casi di tumori solidi scientificamente documentati di guarigione completa e stabile ottenuta unicamente con il metodo Di Bella, senza alcun intervento chirurgico, chemioterapia o radioterapia. Un’occasione di reciproci scambi positivi, anche extracongressuali, e della quale posso ritenermi personalmente soddisfatto, se non altro per la curiosità scientifica che le nostre relazioni hanno destato e la disponibilità ottenuta ad allacciare ulteriori rapporti collaborativi.
Spero che il nostro impegno contribuisca a risvegliare la coscienza di questa umanità addormentata dall’ipnosi indotta dai perversi meccanismi commerciali.
Una buona “semina” , in questa occasione, penso sia stata fatta.
NOVITA’ DELL’ULTIMA ORA !!
Appena tornato a Bologna ho cercato, attraverso i miei consueti canali informativi, di portare all’attenzione della stampa nazionale il risultato ottenuto. Ho potuto constatare però un’immediato e inaspettato “blocco”, attuato sicuramente attraverso intimidazioni o censure, nei confronti di quei pochi giornalisti che generalmente erano disponibili a concedermi qualche spazio all’interno delle loro testate. Il messaggio ora è chiaro.
Non è più il caso quindi di parlare di Metodo Di Bella, almeno in Italia.
Sempre vostro
Giuseppe Di Bella
P.S.Vorrei farLe i complimenti per come dirige il Giornale.
L’impresa di sostituire il caro Feltri era senz’altro ardua ,ma direi che con coraggio ha saputo rinnovare il Giornale pur mantenendo la stessa linea.
Per quel che può contare il mio piccolo parere e quello dei mie itre amici il voto è 10 e lode
Vostra affezionata lettrice Anna
non si capisce cosa voglia dire la scrivente con la seguente frase: “P.S. Luca Gianni è l’opposto dei ”cervelli in fuga”, ha lavorato a Milano, prima all’istituto dei tumori e ora all’ospedale San Raffaele”. Non è che in Italia non esistano “cervelli”, il problema è che il nostro paese spende pochissimo in ricerca e costringe il grande surplus ad andare all’estero, ove tra l’altro è apprezzatissimo per la qualità della formazione ricevuta (aggiungerei a spese dei contribuenti). a dirla proprio tutta l’opposto dei cervelli in fuga dovrebbero essere i cervelli in rientro o arrivo, fate voi quale vi piace di più, e non i cervelli rimasti.
per il resto è ovvio che da italiano sono orgoglioso di questi risultati conseguiti qua dove, per diversi motivi,possono costare molti più scarifici che altrove.
grazie a Dio l’ho preso in tempo e me la sono cavata (tumore al testicolo) ma proprio in questi giorni e’ finito il fratello di un caro amico,spero che il futuro riservi cure positive per questo terribile male.
Diceva il Prof. Luigi Di Bella (comunicazione registrata!):Io non sono affatto un Genio; sono purtroppo circondato da nani!
Conosco per mail i Membri della ASCO: non mi hanno mai risposto con chiarezza alla domanda che rivolgo da dieci anni al Prof.Umberto Veronesi, senza ricevere risposta: Esiste il Terreno Oncologico ed il suo Reale Rischio Congenito?
Che la mortalità per cancro della mammella sia diminuita è una opinione di alcuni! Stupisce che l’Oncologia Mondiale si occupi e pre-occupi soltanto di terapie (costose) sempre nuove del cancro e relativi premi, mentre COPRE di silenzio, consenzienti gli sponsorizzati mass-media, la Prevenzione Pre-Primaria (V. Manuel’s Story praticamente sconosciuta agli oncologi e giornalisti) e Primaria del tumore maligno. Con l’aiuto di un fonendoscopio oggi il medico riconosce il Reale Rischio Congenito, dipendente dal Terreno Oncologico, di Cancro del seno, localizzandolo in un preciso punto di un quadrante della ghiandola mammaria, già alla nascita, e lo guarisce (sic!), così come fa scomparire il Terreno Oncologico: http://www.sisbq.org. Una sola voce bibliografica: Stagnaro Sergio. “Genes, Oncological Terrain, and Breast Cancer”. World Journal of Surgical Oncology., 2005, http://www.wjso.com/content/3/1/45/comments#205475
Chi volesse documentarsi sulla Prevenzione Pre-Primaria e Primaria del cancro, secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica si rivolga al Ministero della Salute… o direttamente all’On. Prof. Ferruccio Fazio.
A differenza di quanto è accaduto in altri siti … italiani, dopo SEI anni trovate – NON CANCELLATO – il mio scritto nel sito di World Journal of Surgical Oncology!
Il cancro non è soltanto una EPIDEMIA in aumento, ma anche un grande business!
una speranza in più che speriamo si concretizzi presto.
purtroppo ho avuto una cognata che è mancata 2 mesi fa Un cancro ai polmoni l’ha tolta alla famiglia ancora in giovane età . purtroppo per noi è andata male ma spero che finalmente per altre persone si riesca a non far patire queste tragedie . congratulazione ai ricercatori ..