Dopo un cancro al seno una donna deve risorgere due volte. La prima perché ha avuto a che fare con un tumore, la seconda perché si ritrova a fare i conti con una ferita di spada nella parte più femminile e più materna del corpo.

Quando ho saputo di avere il cancro ero talmente angosciata che mi sarei fatta amputare le braccia pur di aumentare le mie possibilità di sopravvivenza. Volevo esserci, per le due principessine e per il mio principe. Volevo conservare il mio modo di buttare i pensieri in avanti (“la prossima estate, il prossimo inverno…”), volevo continuare a rigirare la scatola dei miei progetti come si muove il cubo magico, cambiandolo in corso d’opera…

Il problema dell’aspetto del seno, allora, non mi toccava proprio.  Che importanza poteva avere una ferita esteriore  davanti al resto? E qui il resto rischiava di diventare un tutto, ben più profondo e ineluttabile.

 Poi  (ringrazio Dio) i mesi sono scivolati ancora uno sull’altro e  i progetti hanno ripreso a filtrare, ariosi, nella scatola magica. Tra me e l’eventualità di rifarmi il seno non c’è stato colpo di fulmine, piuttosto un corteggiamento lento,  con nubi e  schiarite.

Mi terrorizzava l’idea di tornare sotto i ferri, di non potermi risvegliare dalla petit morte. Vedevo l’intervento di chirurgia plastica come un ostacolo insormontabile e me stessa sul fronte opposto senza un briciolo di coraggio (sì quel coraggio che uno non si può dare)

Poi è arrivata la domanda  ( “mamma, succederà anche a me?”) che reclamava una sua risposta. Ma come? Avevi appena compiuto sette anni –tua sorella cinque – quando è scoppiato lo tsunami dentro di me, ma fuori, ne ero certa, non si vedeva e non si sentiva niente. In casa io e il principe  come due carbonari.  Zero parole compromettenti, zero lacrime, zero disperazione.

 (L’essenziale è invisibile agli occhi Il Piccolo Principe))

Così mi sono fatta coraggio, ora lo, per darvi una riposta vera, a prova di smentita: principessine non lo so se capiterà anche a voi, mi auguro tanto di no, ma se dovesse succedere la vostra mamma ha reagito così. E credetemi ora sono pure contenta…

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