È stata brevettata una nanoparticella intelligente – che si ricava dall’uva nera – capace di eliminare le cellule maligne senza intossicare gli organi sani. La piccola molecola in grado di “alimentare” una terapia farmacologica anti tumorale è stata brevettata al Crom, il Centro di ricerche oncologiche che ha sede a Mercogliano, in provincia di Avellino ed è stata presentata dal direttore di oncologia medica dell’Istituto «Pascale» di Napoli, Vincenzo Iassaioli.

Lo studio della nanoparticella ha coinvolto i ricercatori per cinque anni: l’esito della sperimentazione sulle cavie ha ottenuto risultati così apprezzabili da far ritenere che già dal prossimo anno potrà essere avviata la sua applicazione sui pazienti.

Come si è arrivati alla nanoparticella «intelligente»? Indagando la struttura dei polifenoli, un gruppo molecolare che si trova nella frutta e, in particolare, nell’uva nera che, attraverso la «spinta» di un vettore come l’acido ialuronico, va a colpire esclusivamente le cellule tumorali abbattendo gli effetti collaterali su cuore, reni e fegato.

Al Crom di Mercogliano, diretto dal professor Giuseppe Castello, lavorano 25 ricercatori, 6 tecnici e altrettanti amministrativi.

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