In Francia, l’agenzia di sicurezza sanitaria ha deciso di vietare le punture di acido ialuronico  per aumentare il seno, la sostanza iniettata nella mammella  altererebbe le immagini diagnostiche e renderebbe difficile la palpazione.  

In pratica si è visto che, gonfiando il seno con l’acido ialuronico, mammografia ed ecografia non riescono a prevedere i tumori allo stadio iniziale.

Secondo  l’Afssps il veto è una misura precauzionale, non è messo in discussione il prodotto per gli altri usi estetici: per “riempire” le rughe del viso, rassodare i glutei o i polpacci.

 Il gel all’acido ialuronico iniettabile è l’unico prodotto di rimodellamento  per il seno, protesi a parte, consentito fino ad oggi in Francia. Il silicone liquido era stato proibito nel 2000.

 Nicolò Scuderi, docente di Chirurgia plastica all’Università Sapienza di Roma, ha precisato che “non sono dannose le iniezioni di acido ialuronico nel seno, ma è giusto un atteggiamento prudente perchè esiste il sospetto che questa tecnica possa ostacolare la diagnosi del tumore mammario. L’acido ialuronico, infatti, ovunque iniettato può creare piccoli noduli, irregolarità che complicano l’esame diagnostico”.

“Nel nostro Paese i chirurghi plastici preferiscono usare le protesi in silicone o il lipofilling, ossia il riempimento con il grasso della stessa paziente, aspirato dalle cosce o dall’addome”. Scuderi ha aggiunto che i chirurghi plastici italiani usano poco l’acido ialuronico: su 10 interventi estetici al seno – stima Scuderi – in 5 casi si usano le protesi, in 4 il grasso autologo e in un caso l’acido ialuronico. Questa sostanza è suggerita da chi non è chirurgo, non può operare e consiglia un trattamento estetico soft”.

 

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