Quanti test deve passare il betacarotene?
C’è un’agenzia che da settimana scorsa richiama la mia attenzione, parla di un farmaco il bexarotene che è usato da anni contro i tumori. Ora, i neuro scienziati della Case Western Reserve University School of Medicine hanno scoperto che questo principio attivo è in grado di annullare rapidamente i sintomi dell’Alzheimer, perlomeno nei topi. In pratica il bexarotene è capace di invertire i deficit cognitivi comportamentali e di memoria causati da questa forma di demenza. I risultati dello studio sono apparsi su “Science”.
Perché mi ha incuriosito questa agenzia? Perché mi ha riportato indietro di qualche mese, quando ancora ignara di cosa fosse il metodo Di Bella, a dir la verità mentre iniziavo a voler capirci qualcosa, l’ oncologo da me intervistato esordì: “Ma le pare che una terapia anti cancro possa andare bene per curare tutti i tumori e pure l’Alzheimer?” A causa della mia ignoranza non fui in grado di replicare. In cuor mio non trovai assurdo il binomio: se una terapia contempla antiossidanti, mi dicevo, è chiaro che questi possono funzionare in un caso e nell’altro. Ma non fui abbastanza preparata da controbattere. E conservai la domanda in un cassetto, assieme a tante altre.
Oggi la risposta ce l’ho. Il bexarotene è un retinoide di sintesi (brevettato, dunque, traghettatore di ricchezza ma meno potente di quelli derivati dalla vitamina A previsti nella terapia Di Bella, betacarotene, ac retinoico e axeroftolo). Il nostro corpo non produce retinoidi, li riceve però dai cibi animali (uova, latte, carne, pesce) e vegetali. Si tratta di molecole “prodigiose” per via del loro duplice effetto biologico: da un lato impediscono la morte delle cellule sane, tra cui quelle del sistema nervoso e dall’altro portano alla morte le cellule tumorali.
Nulla di strano dunque che siano efficaci (oltre che a curare il cancro) nel prevenire le malattie degenerative del sistema nervoso, dall’Alzheimer al Parkinson. Il punto? C’è chi lo sa da decenni e si cura così (e con molto altro), altri, invece, li stanno ancora testando… sui topini…