Vi anticipo che la progranulina è una proteina. E che è stata oggetto di uno studio lombardo appena divulgato e che mi sono letta il resoconto di questo lavoro con il mio nuovissimo iPad, con il quale ho aspramente litigato: mi ha fatto sparire due testi e per l’arrabbiatura mi sono pure dimenticata quello che dovevo scrivere… Forse è colpa della progranulina…! O forse no?

Lo studio è stato promosso da Onda, osservatorio nazionale salute donne e dalla Regione Lombardia . Gli studiosi erano partiti da un’ipotesi: che il tumore al seno dipendesse da un difetto genetico, la carenza di progranulina. Alterazione riscontrabile in un tipo di demenza, quella fronto temporale.

Ma la relazione a tre non è stata provata. I ricercatori del Fatebenefratelli di Brescia hanno analizzato 400 pazienti volontarie: 200 avevano già all’inizio dello studio una diagnosi di demenza frontotemporale, le altre 200 quella di tumore al seno.  Gli studiosi hanno stabilito che nel cancro alla mammella non c’è alcun legame con la proteina in questione, al contrario di ciò che accade nella demenza frontotemporale.

È emersa invece l’importanza della progranulina per la sopravvivenza dei neuroni. Per gli autori con questo lavoro “si aprono orizzonti del tutto nuovi e inaspettati nella ricerca sui processi degenerativi del sistema nervoso”.

Confesso che ho tirato un sospiro di sollievo: non ho un difetto genetico in comune con un tipo di demenza (eh il principe non potrà rinfacciarmelo alla prima discussione…) poi sono andata avanti, sentite:

I risultati hanno confermato come questa condizione di demenza è particolarmente diffusa in Lombardia, Regione nella quale numerose famiglie sembrano avere ereditato nel corso dei secoli il medesimo difetto genetico ‘in progranulina’: pari al 20% di tutte le demenze. Una condizione non riscontrata in altre zone d’Italia.

 “La progranulina – ha spiegato Gianluigi Forloni, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’istituto Mario Negri di Milano – è uno degli esempi più recenti di proteina legata ai meccanismi, già noti, dell’infiammazione, con un potenziale ruolo in malattie tumorali e neurodegenerative”

Il difetto di progranulina si scopre con un esame del sangue. E come si cura?

 Risponde  Maria Antonietta Nosenzo, chirurgo senologo e consigliere Onda: “Ad oggi non esistono terapie mirate per il controllo o la riparazione dei danni causati dalle alterazioni dei livelli di questa proteina”.

 

 

 

 

 

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