Ieri ho letto che una mia coetanea di Seattle, Jodi Jaecks, dopo un intervento di mastectomia a entrambi i seni, fatto l’anno scorso, e il rifiuto di farsi mettere le protesi, ha deciso di riprendere gli allenamenti di nuoto. Si è presentata in piscina con solo gli slip, senza il pezzo di sopra del costume, non ha indossato neppure l’olimpionico perchè – ha spiegato poi- il tessuto elasticizzato irrita le cicatrici.

Prima la responsabile della piscina comunale le ha vietato di circolare “a torso nudo”, poi, dopo che la donna ha protestato e chiamato tutti i giornali,  il caso è passato a una speciale commissione etica. E la donna ha ottenuto  il permesso di nuotare così com’è.

Riflettiamo: il seno nudo è ammesso e ammirato (se finto e grosso ancora meglio) ma il torso nudo, in una donna di 45anni,  non viene accettato. Eppure è più naturale di una protesi, forse non è bello come non lo è un naso storto o una pelle raggrinzita. Ma nessuno ha mai pensato di vietare l’ingresso in piscina ai brutti e ai vecchi. E’ evidente che in questo caso c’è dell’altro.

C’è il rifiuto ipocrita della malattia, si vuol far credere che il senso del pudore sia offeso a guardare o a convivere con i segni dell’imperfezione quando invece questi segni, la malattia come la salute, fanno parte della vita (e le offese sono ben altre!).

Così succede che i malati, ma anche le persone sane, dimentichino di far parte del  ciclo vita-morte (naturale) e finiscano per credere alle ipocrisie (indotte): dal momento della diagnosi, una donna che ha il cancro al seno si sente ripetere come una mantra che l’intervento “avrà ripercussioni sulla sua femminilità” …. (la lettrice Giulia ha sofferto più per la reazione del marito che per la malattia: ne abbiamo parlato nel blog in Quando il cancro uccide il matrimonio). Lo stesso atteggiamento lo ritroviamo in chi considera una disgrazia avere un figlio down (e non è un caso che chi ce l’ha non la pensa così) o vede come un “peso insopportabile” l’anziano che non è più autosufficiente anche se è un proprio familiare.

Jodi Jaecks ci ha comunicato la sua decisione, una scelta controcorrente da sembrare innaturale. Ma quel che conta è che l’abbia voluta lei perchè così è più facile che si senta anche felice.

 

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