Quarta nella classifica regionale delle somme devolute al 5 per mille, la Fondazione Di Bella ha incassato nel 2012, 68.212 euro, superando la sezione reggiana della Lega contro i tumori, a quota 58.804 euro. Un articolo della Gazzetta di Reggio definisce “stupefacente” il quarto posto in classifica, risultato della scelta dei contribuenti. Leggete qui.

Il cinque per mille è la quota della propria Irpef che chi versa le tasse può destinare a onlus, attività sociali, ricerca sanitaria, ricerca scientifica o universitaria. Chi non sceglie, acconsente che il 5 per mille resti allo Stato.

Questo episodio, lo stupore della Gazzetta locale (e di chissà quanti altri) mi fa pensare a quelle storie di eredità in cui il parente ricco, in punto di morte, rifiuta il clichè di lasciare i suoi averi ai discendenti, privilegiando un non familiare, magari un domestico, perchè la riconoscenza non è un sentimento che si può indirizzare mettendoci sopra uno stemma di famiglia.

Chi fa una donazione dice grazie. E non guarda se c’è il timbro di Stato.

Ecco una sintesi dei tre studi in corso, in altrettante università, e finanziati dalla Fondazione Di Bella.

1) Un primo studio ricerca nelle cellule tumorali l’ormone della crescita GH, il suo precursore GHRH, il recettore dell’ormone GHR, la prolattina PRL e il relativo recettore PRLR. Dichiara Giuseppe Di Bella: “Si vuole documentare un dato che si sta profilando chiarissimo: più una neoplasia è aggressiva, più è in grado di utilizzare l’asse GH-PRL. Se ne documenta il razionale e le indicazioni della somatostatina e analoghi in funzione antiproliferativa”.

2) Un secondo lavoro si prefigge di aumentare la durata dell’efficacia terapeutica della somatostatina e/o octreotide con una sintesi chimica realizzata con ac ialuronico e metaboliti che possono incrementare anche le proprietà antiangiogeniche della somatostatina.

3) Un terzo studio è volto a realizzare formulazioni innovative di somatostatina stabilizzanti della sua forma attiva e migliorative della sua farmacocinetica (stabilità, tempo di emivita). Per superare i bassi tempi di emivita di somatostatina (1-3 min) ed octreotide (90 min), che costringono ad eseguire la somministrazione come infusione sottocutanea temporizzata (3 mg in 6-8 ore) . “Lo scopo è quello di ottenere un effetto terapeutico senza il pesante vincolo del temporizzatore notturno – ha aggiunto Di Bella – E, allo stesso tempo, evitare l’enorme costo delle confezioni di octreotide a lento rilascio” .

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