osmed 2015osmedPotrebbero essere duemila i bambini italiani che l’anno scorso hanno subito un danno da vaccino importante. E sono stati ignorati. Poco clamore anche sugli altri 5.397 – non solo bimbi, anche adolescenti e anziani – che hanno avuto una conseguenza post vaccinazione non considerata seria.

Già. Nel rapporto Osmed di Aifa sono calcolati 7.892 effetti collaterali. (Cliccate qui leggendo da pag 549). Si dice poi che “analogamente agli anni precedenti, circa un terzo, (il 32%), delle segnalazioni è stato definito grave”. Ma poi si scopre che la percentuale dei casi gravi, il 32%, si riferisce a farmaci e vaccini insieme.

Come mai non sono riportati i numeri esatti e c’è – soltanto per la gravità – una percentuale con-fon-den-te?

Mistero.

E perché ai genitori che stanno per vaccinare i loro figli non si mostrano questi numeri? Come mai i giornali non hanno mai riportato la notizia di un solo effetto collaterale da vaccino considerato grave?

Abbiamo visto qui che la Fnomceo dichiara che i vaccini sono sicurissimi e che sono sottoposti a studi randomizzati e controllati quando non è vero.

Ora scopriamo che gli effetti collaterali gravi provocati dai vaccini superano di dieci volte i casi di meningite da meningococco che sono “appena” 163 all’anno. Eppure l’eco di questi ultimi è talmente amplificata che, ad ogni infezione, pare di rivivere la peste bubbonica descritta dal Manzoni.

Nel Paese che sta decidendo se imporre l’obbligo di vaccinazione per ammettere i bambini all’asilo nido, duemila famiglie precipitano ogni anno nel buco nero di un effetto collaterale valutato grave.

Quali sono questi effetti? Mistero numero due. Sono indicati solo il ricovero in ospedale, non i motivi. Incredibile come si riescano a riempire più di 500 pagine facendo lo slalom per evitare accuratamente …i fatti.

Non si dà voce alla tragedia che fa svoltare all’improvviso dalla salute alla malattia.

Non è tutto. Nella tabella di pag 549 del rapporto Osmed si nota che l’80% degli effetti collaterali avviene sotto i due anni di età. Come mai? È una delle spiegazioni che ci potrebbero arrivare ora che il ministero sta investendo 495.500 euro nella campagna pro-vaccini. Intanto, tre ipotesi: o i bambini sono più delicati o affrontano un numero più alto di vaccinazioni rispetto agli adulti. O entrambe le cose.

Andando poi a spulciare i dati degli anni passati emerge che i danni da vaccino sono in crescita galoppante. Nel 2003 vi erano in tutto 740 casi, nel 2015 si è passati a 7.892. Se i numeri non sono un’opinione, l’aumento è del 966%!

Nel 2014 i casi di reazioni avverse sono stati 8.182; nel 2013: 3.727; nel 2012: 2.555; nel 2011: 2.430; nel 2003: 750.

Un trend in impennata che il presidente di Aifa, Luca Pani, commenta così: “Nel 2015 è stata dedicata particolare attenzione alle attività volte a garantire maggior trasparenza e vi è più tempestività nel registrare le informazioni di farmacovigilanza”.

Allora, è lecito pensare che gli effetti collaterali, compresi i duemila casi gravi, si verificavano anche gli altri anni ma non venivano censiti.

A quante migliaia ammontano i bimbi danneggiati negli anni passati?

Altrimenti, dobbiamo pensare che sia successo qualcosa ai vaccini. Sono diventati, negli anni, più pericolosi? O, forse, a creare problemi è il fatto di farne da tre a sei per volta?

Ps. Oltre al genericissimo rapporto Osmed, sui vaccini esiste anche un dettagliato rapporto di sorveglianza post marketing. L’ultimo risale al 2013. Cliccate a pag 28 per vedere l’andamento degli effetti collaterali negli anni. Curioso che anche in queste pagine ricche di dettagli e di sigle, non si specifichino gli effetti gravi.

A pagina 26 si illustrano i criteri di gravità stabiliti per legge (ricovero in ospedale, menomazione permanente, esito fatale) ma quando si entra nel merito mostrando il numero dei casi gravi vaccinazione per vaccinazione (da pagina 43 in poi), il redattore sceglie di illustrare soltanto gli effetti collaterali più frequenti. La vaccinazione antimeningococcica è presentata così: “Nel 2013 ci sono state 328 reazioni avverse, di cui 43 gravi”. E poi l’elenco di reazioni avverse “a carico della cute, del tessuto sottocutaneo, irritabilità eccetera”. Dunque stop. Che è come proiettare un film giallo senza il finale.

Vogliamo far finta di credere che a un genitore che deve decidere se vaccinare il proprio figlio non interessino i casi gravi anche se sono “solo” 43 su 328?

Se vogliamo proteggere i bimbi sani dal remoto rischio di una meningite abbiamo il diritto di sapere se l’incidenza di un effetto collaterale grave è più frequente della malattia stessa!

Ps. Ringrazio i medici che mi hanno fornito numeri e tabelle. In attesa che arrivino risposte a queste cruciali domande, auguro a tutti voi buone vacanze.

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