Appena insediato, Donald Trump, ha deciso di cambiare l’Obamacare, la costosa riforma sanitaria del suo predecessore. Siamo in attesa di vedere cosa succederà negli Usa.

E da noi? Il governo – una parte del quale aveva promesso di dileguarsi dopo il No al referendum – è riuscito nel colpo gobbo: 733 milioni in 3 anni per un piano vaccinale scriteriato e dispendioso (dispendioso perché scriteriato).

Chi decide come impiegare il denaro delle tasse?

Ad Amatrice sono state assegnate ai terremotati “le prime 25 casette con il sorteggio”. Già, si fa la riffa per un tetto. O meglio, un tettuccio, visto che si tratta di bungalow prefabbricati.

Migliaia di persone hanno trascorso mesi all’addiaccio, costrette ad arrangiarsi sotto valanghe di neve, senza neppure la corrente elettrica e lo Stato italiano le sta aiutando con casette assegnate a sorteggio (!). È come sentire una bestemmia, vedere insultare il creato…

È triste ma così: il governo-che-doveva-andarsene-ma-è-rimasto, ha deciso che “abbiamo altre priorità”.

I vaccini, ad esempio.

Oltre ai 320 milioni – tanto erano costate le vaccinazioni nell’ultimo triennio – ora, si stanziano altre somme: 413 milioni da qui al 2019. Fanno 733 milioni di euro. Un tesoretto (stimato al ribasso, le spese, come vedremo, sono destinate a salire) che potrebbe risollevare Amatrice e sfamare anche i poveri sul suolo italiano, perlomeno quelli che, vivendo in strada, il tettuccio dei bungalow se lo sognano.

Leggiamo a pag 6 che fra gli obbiettivi del nuovo piano vaccini c’è “accettare e gestire la sfida della costo-efficacia degli interventi, dell’innovazione, della governance”.

Dove trovare il denaro? Sentite: “Potrebbe essere attivato un fondo nazionale vaccini che possa co-finanziare le Regioni in difficoltà oggettive a garantire ancora una volta l’uniformità, l’equità e l’universalità dell’offerta su scala nazionale”.

C’è anche una regola per risparmiare: allargare l’utenza, estendendo la vaccinazione antipneumococcica agli anziani e abbassando l’età del vaccino anti influenzale (quello che abbiamo visto servire a nulla o quasi. Cliccate qui).

Chi foraggia il fondo? Noi, ça va san dire.

Ci chiediamo: non sarebbe meglio usare quel denaro per fronteggiare un’emergenza concreta piuttosto che per difenderci da una serie di epidemie presunte?

 

Obblighi in fila per tre

Oltre ad aver forzosamente devoluto le nostre tasse per finanziare il piano vaccini (prima costrizione), facendosene un baffo delle vere emergenze del Paese, il governo-che-doveva-andarsene-ma-è-rimasto, sta premendo sui Comuni perché venga imposto l’obbligo delle vaccinazioni ai bambini che vorrebbero frequentare l’asilo (seconda costrizione), pena l’esclusione dallo stesso (ricatto).

Per legge, i vaccini obbligatori sono 4 ma nessuno ha mai chiesto alle aziende di disporre di confezioni da 4. E così c’è solo l’esavalente: i quattro obbligatori più due regalati come se si stesse argomentando di un pacco di pannolini in omaggio e non di farmaci da inoculare a tre mesi. Tant’è che il Codacons ha presentato più di un esposto, ma nessuno se l’è filato. L’argomento ė stato affrontato, nei giorni scorsi, anche dal Tar di Trieste ma non vi è stata alcuna reazione. Anzi. I Comuni stanno facendo a gara a chi inserisce più vaccini fra gli obbligatori per ammettere i bimbi a nidi e materne.

Siamo di fronte a un paradosso in-civile: la scuola dell’obbligo negata a chi non fa le vaccinazioni obbligatorie e nello stesso tempo si impedisce di trovare sul mercato le obbligatorie…!

Ricordiamo che il 7% di famiglie che ha scelto di non vaccinare ha motivi comprensibilissimi: un vaccino non è un trattamento sanitario obbligatorio e i genitori, per la Costituzione ancora in vigore, sono liberi di scegliere come prevenire le malattie dei propri figli.

Il diritto all’istruzione, scuola materna o nido, non dovrebbe essere precluso nel nome di presunte malattie. E non si dovrebbe raccontare che “le infezioni sono riprese a circolare per colpa di questo sparuto 7%” che non è vaccinato contro il tetano (malattia per la quale muoiono solo gli anziani che si feriscono e non si vaccinano), l’epatite B (che si contrae con rapporti sessuali promiscui o con le siringhe infette), la polio e la difterite che circolano in alcuni Paesi con numeri davvero sporadici (uno o due dopo decadi di assenza).

Un altro dogma utile a mettere alla gogna chi sceglie di non vaccinare i propri figli è che “a causa loro i bambini immunodepressi rischiano di ammalarsi”. O addirittura, come ha fatto, il professor Burioni, che “se oggi circola il morbillo è sicuramente colpa di chi non si vaccina” dimenticando che proprio le persone appena vaccinate contro il morbillo sono contagiose per almeno una decina di giorni.

Oltretutto chi ha le difese compromesse rischia di ammalarsi per qualsiasi germe e proprio per questo non dovrebbe frequentare i posti affollati.

 

Medici all’indice

Il nuovo e costoso piano vaccinale comprende una marea di vaccini gratis per tutti. Visto che sono gratis, molti li crederanno anche obbligatori.

Ed è proprio questo lo scopo. Nel rispetto del metodo Juncker, l’obbligo reale – quello stabilito da 4 leggi dello Stato – è eternamente disatteso a meno che non si facciano anche i due vaccini facoltativi e l’obbligo inventato, non stabilito da regole condivise, entra a pieno titolo nel nuovo piano.

Leggiamo a pagina 10: “La discussione internazionale relativa al superamento dell’obbligo vaccinale… eccetera eccetera”.

Eccoci al dunque.

Ai bambini sono proposte 27 vaccinazioni il primo anno di vita; 13 il secondo; 9 a cinque anni e 10 durante l’adolescenza. In totale fanno 59. Roba che nemmeno i militari delle guerre in Libano, ex Jugoslavia e Afghanistan messe assieme…

E infatti alcuni medici manifestano perplessità. Nel dubbio (mai visti inoculare 40 vaccini in 24 mesi) preferiscono aspettare a consigliarli.. E così propongono di scartare qualche vaccinazione e di rimandarne altre. Distinguono i pazienti, condividono i loro ragionamenti, fanno il loro mestiere, com’è giusto che sia.

Sacrosanto?

Macchè. Scatteranno i provvedimenti. I vaccini non si discutono. E se oggi il governo-che-doveva-andarsene- ma-è-rimasto dice che devono essere 59, cinquantanove saranno (paragrafo 4 pag 10) perciò sono previsti “adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza” (terzo obbligo).

Ma come si può solo pensare di suggerire a un medico (ai medici di tutta Italia) come comportarsi (con tutti i pazienti allo stesso modo)? E avere oltrettutto la spudoratezza di mettere i dicktat per iscritto?

E come potremo noi fidarci di medici che sappiamo agire sotto minaccia?

Ps. rivolto ai medici. Chi è contrario a questi metodi e desidera dire la sua a proposito dei vaccini, mi scriva. Ospiterò sul blog interviste a quei medici che esercitano in scienza e coscienza e per questo rischiano un provvedimento disciplinare.

Nel frattempo vi rimando all’analisi dettagliata del nuovo piano vaccinale, Vax marketing,  fatta da Fabio Franchi, qui.

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