Per la terza volta in pochi mesi è stata bloccata la piattaforma dei commenti all’ultimo articolo.

Pas mal, direbbero i francesi. Le jeu continue: scrivete qui.

No, che non mi arrabbio. Non mi interessa neppure scoprire chi sia il troll smanettone che pensa di cancellare un dibattito bloccandolo. E che ora, soddisfatto dell’impresa, se ne compiace.

L’impresa, poi.

Vi sono leggi universali che agiscono indipendentemente da noi. Una di queste è quella dell’Equilibrio, quando scorre tanta acqua è impensabile arginarla con una diga. Se un torrente è in piena e scorre vorticoso, per sua natura, inonda ogni anfratto. Fuor di metafora: più si applica la censura più si innaffiano i semi della libera espressione.

Approfitto, dunque, non per riproporvi lo stesso articolo che si è provato a svuotare del suo naturale dibattito, ma per darvi un aggiornamento (che potrete nuovamente commentare).

Una Foia all’Aifa

La FOIA è una richiesta di accesso agli atti che alcuni lettori e un’associazione hanno presentato all’Aifa dopo aver appreso della difficoltà che abbiamo avuto nel trovare i dati della farmacovigilanza attiva.

Cliccate qui. Vi aggiornerò presto. In sintesi: Aifa è tenuta a informare la cittadinanza degli eventi avversi che chiunque può manifestare dopo ogni vaccinazione.

E vi è tenuta non solo perché è una pubblica amministrazione ma perché  il 4% di raccolta dati attiva dei vaccini – annunciata dalla stessa Aifa nei report di farmacovigilanza passiva – ci riguarda direttamente. Conoscere con trasparenza il rapporto rischi-benefici di ogni vaccino messo sul mercato prima della conclusione degli studi diventa per noi fondamentale in vista dei richiami che faremo e dell’obbligo del Green Pass. Considerato, oltretutto, che i medici che vaccinano non hanno alcuna responsabilità di ciò che accade dopo la puntura (hanno lo scudo penale), e neppure l’industria produttrice si fa carico dei risarcimenti (è una clausola di contratto).

Il mio grazie, esteso a tutti voi, oggi va in particolare a quei lettori che hanno inoltrato la Foia. Un blog è solo una goccia, ma tante gocce fanno l’oceano.

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