C’è tanta confusione sui vaccini da somministrare in autunno. È di pochi giorni fa la notizia che la FDA, agenzia regolatoria americana, ha bocciato gli ultimi preparati di Pfizer e Moderna. Il motivo? Entrambe le big pharma avevano prodotto e sperimentato il bivalente contenente il virus Wuhan, cioè il Sars Cov 2 dell’esordio, ormai scomparso, abbinato alla variante omicron ba.1 e hanno sottoposto i vaccini all’approvazione della FDA.

In sintesi, la FDA ha fatto notare che omicron ba.1 era diffusa al 35% a marzo, ed è sparita a giugno, e adesso circolano omicron ba.4 e ba.5: da qui la richiesta della FDA alle case farmaceutiche di realizzare un bivalente con queste due.

Insomma, i vaccini per una variante sparita a giugno, la ba.1, sono già superati.

Il dettaglio ce lo spiega l’epidemiologo Stefano Petti: “I preparati sono stati testati per verificare se inducevano produzione di anticorpi, cosa che si è verificata, ma non hanno avuto effetto sull’incidenza dell’infezione. Qui trovate il preprint di Moderna: chi ha ricevuto il nuovo bivalente ha avuto un’ incidenza di infezioni del 3,2%, il gruppo di controllo senza il bivalente ma con il vaccino originario un tasso del 1,9%. Soprattutto deve farci riflettere il fatto che subito dopo le vaccinazioni ci sia un’incidenza di infezioni così alta…”

Di certo c’è che questi ultimi preparati, considerati superati, non sono stati prodotti su scala industriale.

Però si sa anche che i vaccini di prima formulazione contro il ceppo di Whuan, (questi sì prodotti e comprati dai Paesi in abbondanza) verranno somministrati in autunno. 

Sì avete capito bene.

La FDA ha bocciato i “nuovi” preparati perché le varianti sono superate ma a proposito dei più vecchi – che sono poi quelli somministrati finora – ha scritto testuale: “Prevediamo che il prossimo anno, quando saranno introdotti questi vaccini di richiamo modificati, sarà un periodo di transizione. Pertanto, non abbiamo consigliato ai produttori di cambiare il vaccino per la vaccinazione primaria, poiché una serie primaria con questo vaccino fornisce una base di protezione contro gli esiti gravi di COVID-19 causati dai ceppi circolanti di SARS-CoV-2.”

Ci chiediamo che senso abbia continuare con lo stesso vaccino, già somministrato in tre tornate e che altrettante volte si è rivelato permeabile alle nuove varianti.

Sì, ci si infetta e si infetta. Accade più frequentemente di due anni fa perché il virus si è adattato all’uomo e, nel farlo, è diventato meno virulento, come ci ha ben spiegato, agli inizi della pandemia, il professor Stefano Petti qui.

Andiamo avanti.

Sull’onda della dichiarazione della FDA, Ema e Aifa hanno rilasciato dichiarazioni entusiaste sulla quarta dose da farsi in autunno tralasciando però di informare europei e italiani del flop dei nuovi vaccini appena testati.

Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da sorridere nell’osservare un virus (ingegnerizzato?) che non si lascia prendere e sfugge sempre cambiando forma ogni volta che si cerca di imprigionarlo in una formula. Ba.1? “Non sono più lì – ci sta dicendo il sempre libero Sars Cov 2 – Ora mi presento come ba.4 e ba.5, provate a prendermi”.

La FDA ha chiesto proprio questo alle big pharma, di rincorrere il virus. Ma qualcuno sta già dubitando della buona riuscita dell’impresa: e se nei prossimi mesi sparissero anche ba.4 e ba.5? L’ipotesi è alquanto probabile.

Trovate le discussioni su Jama e su Nature.

 

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