Inizia oggi il Congresso sulla pandemia respinto dal Politecnico di Torino
Non si svolge più al Politecnico di Torino, il congresso intitolato “Salute, Scienza e Società alla prova della pandemia”. Un dibattito articolato su cinque aree tematiche: Medicina, Diritto, Bioetica, Sociologia e Comunicazione per riflettere sulla pandemia Covid 19 a distanza di due anni e mezzo. La preparazione dei lavori è in corso da diversi mesi, i relatori che hanno risposto all’invito arrivano da tutti i Paesi. Gli interventi iniziano oggi, lunedì 21, alle ore 15 e si concluderanno venerdì 25 con la tavola rotonda delle ore 17, nella sede dello Sporting Dora di corso Umbria 83, a Torino.
Fra gli ospiti internazionali di spicco confermati ci sono:
Prof. Peter Doshi (University of Maryland)
Prof. Sunetra Gupta (University of Oxford)
Prof. Matthias Herdegen (University of Bonn)
Prof. John Ioannidis (University of Stanford)
Prof. Tom Jefferson (University of Oxford)
Prof. Laurent Mucchielli, (CNRS)
Prof. Gerardo Ruiz Rico-Ruiz (Universidad de Jaén)
Prof. Mathieu Touzeil-Divina (Toulouse Capitole University)
Qui trovate il programma suddiviso per giornate e aree tematiche. Tutti i lavori saranno trasmessi in streaming con accesso libero.
Perché l’ateneo ha rifiutato di ospitare il Congresso
Il Politecnico torinese aveva concesso la sede, il Lingotto, e accettato di patrocinare l’evento, ma – notizia di venerdì – all’ultimo minuto ha fatto retromarcia: no al patrocinio e negate anche le aule. La scusa ufficiale, secondo quanto riporta il quotidiano La Verità, è stato il ritiro di alcuni professori indicati dall’Istituto Superiore di Sanità.
Abbiamo quindi appreso che sono stati ben 21 i relatori, due dei quali membri dell’ex comitato tecnico scientifico, ad aver dato la loro adesione e che poi, nelle ultime ore, hanno mandato disdetta. C’è stata dunque una pioggia di ritirate. A quel punto anche il rettore dell’ateneo ha scelto di rimangiarsi il permesso della sede e, con essa, il patrocinio.
Un tentativo di boicottare l’evento?
Possiamo solo azzardare ipotesi. È certo che i 21 relatori che hanno fatto marcia indietro fanno parte di varie università italiane e istituzioni sanitarie, e dunque, secondo le aspettative della logica corrente, “sono a favore dei vaccini senza se e senza ma”.
Ma come potete valutare dai nomi, fra i relatori che invece interverranno non ci sono affatto personalità “terrapiattiste e no vax” semmai esimi scienziati, qualificati e riconosciuti in tutto il mondo che si interrogano da mesi sull’accaduto.
Forse il timore di confrontarsi con luminari internazionali ha inibito i nostri? Ma allora perchè accettare di partecipare fino all’altro ieri e poi, d’un tratto, non più? Prima sì e poi no, per 21 tutti assieme?
Quali argomenti
Verrà dato spazio ai risvolti giuridici: dalla costituzionalità della digitalizzazione in Sanità alle varie questioni di legittimità costituzionale sollevate dai giudici; dagli obblighi vaccinali alla libertà di pensiero. Si parlerà dell’efficacia dei vaccini anti Covid, dei rischi e dei benefici degli stessi; di come si trasmette il virus e della variabilità della risposta individuale, di come lo si previene e delle misure per contenerne la diffusione; di quello che abbiamo fatto nelle scuole, negli ospedali, sui posti di lavoro e nel resto del mondo; dei test diagnostici; delle terapie; delle forme di governo durante le emergenze sanitarie; dei modelli epidemiologici; della normativa emergenziale; delle questioni di bioetica; di come i media hanno riportato la pandemia.
Le evidenze
Non conosciamo i retroscena, si diceva. Perciò non possiamo sapere se la fuga dell’ultimo minuto sia stato un tentativo di boicottare il Congresso. Tuttavia ciò che si cerca di nascondere non cessa di esistere. Il dibattito, infatti, è più che florido in tutto il mondo, come si nota dalle personalità presenti.
Anche ciò che si reprime, prima o poi, affiora in superficie: è una legge di natura anche questa.