Perché dobbiamo vaccinare i nostri cari (fragili) con un vaccino che non è formulato sulla nuova variante?

Perché – mentre i CDC avvisavano di una nuova variante del Sars-Cov-2 in circolazione – la Commissione Europea ha approvato il nuovo vaccino contro una variante “vecchia”, già ora poco diffusa?

Spiegateci perché.

La settimana scorsa la Commissione europea ha approvato il vaccino contro Omicron XBB.1.5, detta anche Kraken. Notizia riportata da Reuters il 5 settembre. Cliccate qui.

Il prodotto a mRna è autorizzato per adulti, bambini e neonati dai sei mesi in su e verrà somministrato anche insieme al vaccino anti-influenzale. (Gli studi sui benefici e o eventi avversi della co-somministrazione? Non pervenuti…)

Una dose basta, precisa Ema, sia per chi ne abbia fatte due, quattro, cinque o nessuna, e di qualsiasi brand. 

Il portale Sanità-informazione il 7 settembre scriveva che la Kraken è assai poco diffusa in Italia. Cliccate qui.

Dai CDC intanto si apprende che la variante che sta circolando è la BA.2.86 (identificata l’ultima settimana di agosto e soprannominata Pirola) “molto diversa da quella presente nel vaccino”, al punto da far ipotizzare gli esperti che la vaccinazione sarà un fiasco (!).

Questo nuovo ceppo è portatore di oltre 30 mutazioni, “significa che potrebbe comportarsi in modo molto diverso rispetto alle versioni precedenti del virus”.

Leggete qui. Le ipotesi sono diverse:

Si dice che Pirola potrebbe colpire di più,

che colpirà in modo leggero,

che risponde alla cure (le cure!),

che non vi è alcuna prova che causi una malattia più grave,

che colpirà di più chi è già guarito,

che colpirà di più i vaccinati,

che è simile a Omicron,

che è un deja vu.

Quindi la stessa agenzia (i CDC) riconosce che la nuova variante potrebbe eludere i vaccini (formulati su altre varianti).

Diteci perché ora dobbiamo vaccinare i fragili, gli anziani, gli ospedalizzati, gli ospiti delle Rsa, con un vaccino superato, che non serve (dunque anche la risposta classica, “evita la malattia grave”, non vale).

Vorremmo una risposta dagli scienziati, altresì esseri umani in carne e ossa che lavorano per il bene della salute pubblica al Ministero.

Il nostro ringraziamento, nel frattempo, a Stefano Petti che ci ha segnalato le news.

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