C’era una volta la bella Italia. E poi gli italiani. Ammirati ovunque andassimo, ma non ne facciamo ora una questione di stile, piuttosto di longevità. Sani. Eravamo sani. E longevi. Lunga vita in salute. Sarà stato il cibo, il mare e le montagne vicine, sarà stato quel benessere trasversale che ha portato un gran numero di noi a studiare, a viaggiare, a migliorarsi.

Ora non è più così. Abbiamo conquistato un triste primato: moriamo più dei francesi, degli spagnoli, degli inglesi, degli israeliani. Un picco anomalo, classificato come “mortalità per tutte le cause”. Per giunta concentrato in pochi anni, dal 2020 al 2023.

La tabella allegata mostra che i decessi hanno superato quelli normalmente attesi del 10.58%. “E non è poco – è la riflessione dell’epidemiologo Stefano Petti – soprattutto è tanto di più rispetto alle altre nazioni”.

L’elaborazione dei 4 grafici ci è stata fornita dal prof. Petti  ma chiunque può produrli consultando il portale Our World in Data e specificando cosa desidera cercare. I Paesi si scelgono cliccando sulla finestra blu in alto (“add country or región”) così come i periodi da osservare (in basso c’è la striscia blu).

Cosa è successo dal 2020? Oltre alla pandemia?

A proposito di pandemia, si veda la tabella dedicata: anche la mortalità per Covid in Italia è fra le più alte (3.200 decessi per milione dal 2020) seconda solamente a quella del Regno Unito (3.300). Al terzo posto troviamo una media riferita ai cittadini dell’Unione: 2.762 europei morti ogni milione.

Insomma, il triste primato italiano, in testa nella classifica dei morti per tutte le cause e al secondo posto per morti da Covid, deve far riflettere.

Fra le bellezze dell’Italia c’era una volta anche il sistema Sanitario. Durante il Covid l’assistenza italiana ha subìto una trasformazione peggiorativa: molti reparti sono stati chiusi, le prestazioni ambulatoriali sospese, i pazienti non avevano più diritto nè a visite domiciliari nè a essere ricevuti negli studi dei medici di base. È stata fatta una riflessione su questa politica? (Se è stata fatta ce la siamo persa). Chiediamoci se in caso di nuove pandemie tutto questo si ripeterà.

Infine, ma non da ultimo, il ragionamento sull’appropriatezza delle campagne vaccinali (che non sono mai state a costo zero e che sono possibili proprio perché finanziate dal sistema Sanitario): quanto sono servite? Che analisi sono state fatte?

Nessuna, risulta. 

I poveri italiani sopravvissuti che hanno avuto più morti rispetto agli altri Paesi per ogni malattia, tante morti da Covid (secondi solo al Regno Unito) sono anche gli europei più vaccinati e più boosterati in assoluto. Osservate le tabelle: abbiamo fatto quasi 250 vaccini ogni 100 persone e insieme più booster (80% della popolazione).

Per forza, si dirà, ci hanno vessato in ogni modo, minacciando di ridurci alla fame, senza lavoro, discriminando i nostri figli, proibiti gli sport, con il divieto di salire sui mezzi pubblici; in altri Paesi europei le persecuzioni non sono mai arrivate a tanto. Ma non è questo il punto.

Il punto è: come è possibile essere allo stesso tempo il Paese più malato e con più decessi e quello che ha utilizzato più vaccini? 

Toc, toc c’è qualcuno al Ministero della salute che risponderà?

 

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