La variante di Maurensig

Quante sono le storie che si possono raccontare su una scacchiera? Due alla sessantaquattresima meno uno, ossia: 18.446.744.073.709.551.615. Sì, il riferimento è più letterario che matematico, ma in fondo è bello pensare che le storie siano come i chicchi di grano di quell’antica leggenda che racconta la sagacia esponenziale dell’inventore del gioco di re, regine, cavalli, torri, alfieri e pedoni. Si chiamava Lahur Sissa o Sessa, certe voci si perdono o tramutano nel passaparola dei secoli. La storia probabilmente la conoscete, spunta spesso quando si parla di scacchi. Qualcuno dice che siamo in India, altri in Cina. C’è chi parla […]

  

L’inverno del nostro scontento

E’ quasi sera e la strada sale con troppe curve. L’unico rumore è il motore di questa monovolume grigioazzurra che arranca e tossisce a ogni cambio di marcia. La terra è dura, fredda, zolle sfregiate da cicatrici profonde, qui dove la pianura finisce e comincia la montagna. Adelina deve avere quasi 70 anni. E’ un’ombra, piccola, piegata, gambe storte. Un fazzoletto le copre la testa, come un velo senza religione. E’ vecchia e non ha alcuna ragione per nasconderlo. Torna dalla fatica, con un vestito marrone che non si trova più in nessun mercato, calze scure e spesse 50 denari. […]

  

La terra promessa è un braccialetto di macramè

La ragazza seduta davanti a te in metropolitana dimostra più o meno venticinque anni. Sta leggendo Canada di Richard Ford. Al polso ha un braccialetto arancione a forma di drago. Ti viene da chiedergli se è originale oppure no. Tu lo guardi, lei alza un attimo gli occhi dal libro, ti guarda, nessuno dei due dice nulla. Alla fine decidi che sembra originale. Ne vedi tanti di quei braccialetti e sai che non hanno ballato una sola estate. Pensi che le idee di successo sono semplici, non facili, ma lineari, non dicono nulla di più del necessario. Macramé, un disegno, cuori, stelle, […]

  

Le confessioni di un figlio del secolo

Le ombre delle rivoluzioni sono lunghe e lasciano la scia di vecchi fantasmi, reduci che hanno attraversato quell’era di ebbrezza collettiva, continuando a vivere con quei ricordi, sbattendoli in faccia a chi veniva dopo, incapaci di fare i conti con le proprie barbe bianche, con la presunzione di avere vissuto un’epoca straordinaria, che rende tutto il resto, il domani, il dopodomani, il passato che non gli appartiene, gretto o superficiale, reazionario o misero, borghese o qualunquista. Di solito questi reduci diventano i sacerdoti del «passato che non passa», nati rivoluzionari, ingabbiano tutto ciò che viene dopo in una morsa paralizzante. […]

  

Chi difende i diritti dell’uomo senza qualità?

Scusate, ma ci sarebbe anche lui. Lui, quello che ormai quando si parla di diritti viene troppo spesso dimenticato. Quello che spesso manca nella foto di gruppo, perché più invisibile degli invisibili. Quello senza etichette e che non trova spazio nel calendario delle giornate da dedicare. Il povero cane sciolto, magari banale, forse percepito come troppo astratto, ma maledettamente reale, perché è poi per lui che è stata costruita tutta l’architettura sacrosanta dei diritti dell’uomo. E lui è l’io, l’individuo. Senza aggettivi qualificativi, senza generi, senza razza, così universale da superare ogni discussione sul sesso degli angeli, perché il bello […]

  

Ogni volta che passa il ’29

Jeremy era un giovane yuppie di Manhattan.  Quel maledetto «lunedì nero» era l’unico a non dare di matto.  La gente sudava, cravatte slacciate, giacche che volavano, disperazione.  Era il 19 ottobre 1987 e Jeremy non aveva (…) perso un dollaro.  Quando arrivò la sera il Dow Jones aveva perso 500 punti, un crollo del 22,61 per cento.  Tutti i quotidiani, a New York e nel mondo, evocavano panico e paura.  Bastava un numero, una data: 1929.  La Grande Depressione rimbalzava di titolo in titolo.  Jeremy era preoccupato solo di una cosa, forse doveva vendere i suoi capolavori.  Ai suoi clienti […]

  

Quando un paese ritorna a correre

Corri e spera. Corri e cambia. Corri e traccia il tuo destino. Corri e torna a guardare il futuro. Questa volta racconto una storia a pochi passi da me. Ha a che fare con il mio paese. Si svolge lì. Non so se lo conoscete, si chiama Alvito, piccolo, tremila abitanti e tanti anni fa era un ducato. Per me è un po’ come la terra di mezzo di Tolkien e forse lo è davvero. Sta sull’Appennino, in luoghi che pochi conoscono, provincia di Frosinone, lì dove finisce il Lazio e comincia l’Abruzzo, un lembo di parco nazionale e se […]

  

Italia 1913, come abbiamo perso un secolo

La pietà, dice chi vive di rabbia e indignazione, è un lusso che non ci possiamo permettere. Chissà se un giorno saranno disposti a pagare un prezzo per tutto questo, perché quando l’uomo prende la strada del disumano la libertà scappa all’estero. «Uno di meno, si risparmia il processo», «spero sia il primo di una lunghissima serie», «se sei innocente non ti ammazzi». Questi sono i più «delicati», quelli che trovi il coraggio di mettere su carta, molti, molti altri, sputano sulla morte, con il coro degli sciacalli che ride. Sono parole che arrivano sul cadavere di David Rossi, il […]

  

Per l’Italia. Di chi sei figlio tu? (Discorso sopra l’orgoglio degli italiani)

Non so se vi ricordate quella scena di Good Morning Babilonia. E’ il film dei fratelli Taviani. Hollywood, 1913.  E’ il tempo del muto. Griffith sta girando il suo capolavoro: Intolerance. Con lui lavorano due artigiani toscani, bravi a costruire, mani e cervelli in fuga da un’Italia in crisi economica. Non è facile stare lì. La reputazione degli italiani in quegli anni è bassa, molto bassa. Sono poveracci, sono stracci, sono lontani. Il capo scenografo è un’americano, infastidito da questi due pezzenti che il regista ha voluto nel film, con il risultato di rubare lavoro alle maestranze californiane. Non importa […]

  

Il fool che cambia la trama delle elezioni

L’improvviso. Quando tutto sembrava scorrere lentamente verso un finale già scritto sul palcoscenico della politica accade qualcosa che non ti aspetti. Il coro dei sondaggisti porta sussurri e notizie: i numeri stanno cambiando. Dicono che la nave di Bersani non sta arrivando più così tranquillamente in porto, perde vento e forza, sta ancora lì in testa al 38,7 per cento, ma si lascia indietro un 2,9% di consensi. Potrebbe non farcela a governare, perché il Senato è sempre più a rischio, sempre più in bilico. E più passa il tempo più lui perde. Dicono che il professor Monti stia facendo […]

  

Casini e la democrazia a priori

Pierferdinando Casini sta cambiando strategia di vendita. Se per un certo periodo si è dedicato alla pratica del doppio forno, con l’idea di offrire il suo pane politico a destra e a manca, ora punta tutto sul monopolio. Il principio è semplice. Si può chiamare democrazia a priori. Gli italiani sono liberi di votare, mica si può negare questo diritto sacrosanto di libertà. Forse vince Bersani. Forse Berlusconi fa l’impossibile. Forse all’improvviso tutti scoprono il centro. Forse si fa pari e patta. Troppi forse. La nuova Italia austera e responsabile, un po’ accademica e un po’ democristiana, non vuole lasciare […]

  

L’uomo ragno e la sindrome di Lazzaro

Solo i cattivi sono immortali, gli eroi invece risorgono. Chiama un amico in ansia: “Hai saputo?”. “Che?”. “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Canticchi d’istinto: “Chi sia stato non si sa…”. Lui insiste: “Guarda che non sto scherzando”. Tu a quel punto non sai se informarlo che quel signore vestito di rosso che ha visto il 25 dicembre  non è Babbo Natale ma il vicino di casa che da gennaio a novembre si veste da postino oppure spiegargli come stanno le cose. Primo. Non è morto Spider-Man, visto che ora il suo costume lo porta a spasso il signor Octopus che si è inventato […]

  

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