Sulla questione della presunta senilità del Presidente Americano Joe Biden, temo che stiamo guardando il dito, anzichè la Luna. La domanda giusta non è se Biden sia abbastanza lucido per un altro mandato, ma come fa a governare adesso? Chi lo sorregge? Chi è il ventriloquo che gli suggerisce cosa dire e, specialmente, cosa fare? Quanto potere ha veramente il Presidente degli Stati Uniti, e quanto quel ruolo è stato ormai svuotato dell’importanza che ancora gli attribuiamo qui ai confini dell’impero?

L’amministrazione federale americana dà lavoro a milioni di persone, circa 3 milioni solo al Pentagono tra assunti e contractors (Lucio Caracciolo, Limes 8/18). Nel 2009, la Segretaria di Stato Hillary Clinton consegnò al suo omologo russo un simbolico pulsante di “reset” dei rapporti USA Russia. Quel giorno la linea politica del nuovo Presidente Barak Obama fu boicottata dagli inamovibili mandarini del Dipartimento di Stato: anzichè “reset” in cirillico, scrissero l’equivalente di “sovraccarico”. In pratica, un’entità invisibile, vischiosa e insidiosa come un pesce siluro aveva decretato che la Russia doveva rimanere un Paese nemico.

Sembra esserci una discrepanza tra l’iconografia del ruolo presidenziale e la realtà. Se comincia ad accorgersene l’inkompetente di questo blog, vogliamo davvero pensare che gli autocrati del calibro di Vladimir Putin e Xi Jinping non sappiano che il presidente americano è forse solo più il pennacchio di una locomotiva burocratica sotterranea e molto poco democratica?

Torna in mente l’umiliazione inflitta da Xi a Obama, alla fine del suo ultimo mandato presidenziale. Il 2 Settembre 2016, l’Air Force One atterrò a Hangzhou, Cina, per un vertice, e mentre le televisioni di mezzo mondo attendevano l’iconica apparizione, Obama fu costretto a rimanere chiuso dentro, perché gli operatori dell’aeroporto gli negarono una scaletta alta abbastanza per il portellone anteriore. Dopo molti minuti di imbarazzo e trattative, fornirono infine una scaletta più piccola che andava bene per l’uscita sotto la coda dell’aereo. Quel giorno, Barak Obama, il primo presidente nero eletto alla Casa Bianca, fu costretto a uscire dal sedere dell’Air Force One.

Un esperto smentirà i miei dubbi, ma nel frattempo il dibattito è aperto.

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