Parole come macigni

Cominciamo il 2025 con i titoli ingannevoli su quasi tutti i giornali: stop al gas russo. Scritto così sembra che Vladimir Putin usi il gas come arma impropria. E’ falso. E’ stato Zelensky a mettere il veto sul transito del gas russo attraverso l’Ucraina, e lo aveva già annunciato nella conferenza stampa del 19 Dicembre 2024: «Non permetteremo {ai Russi} di guadagnare ulteriori miliardi con il nostro sangue. Qualsiasi paese al mondo che compra a buon mercato dalla Russia finirà per diventarne dipendente». Ricapitoliamo: il gasdotto Nord Stream era opera del Diavolo, perchè trasportava in Germania gas a buon mercato […]

  

Le parole siano libere di pascolare fuori dai recinti

Sul Corriere del 29 Novembre, Liliana Segre sostiene la necessità di limitare l’uso della parola “genocidio” in base alle caratteristiche degli eventi che l’hanno coniata e forgiata. Il massacro a Gaza, scrive la Senatrice a vita, NON ha elementi riconducibili ai due “caratteri tipici” dei genocidi precedenti, quindi in quella circostanza l’uso della parola sarebbe da evitare. Secondo la Signora Segre, i genocidi subiti dagli Armeni, Ucraini, Ebrei, Rom, Sinti, Cambogiani e Tutsi rientrano in due caratteristiche: 1. pianificazione della eliminazione completa (anche solo nelle intenzioni) dell’etnia o del gruppo sociale oggetto della campagna genocidaria. 2. l’assenza di un rapporto […]

  

Benvenuti agli Hunger Games

La “propaganda russa”, presunta causa della deriva occidentale, ricorda l’invidia del pene di qualche decennio fa: tutti ne parlano, nessuno l’ha vista. Non so se sia colpa della propaganda, ma molti di noi non sanno più conciliare il mito fondativo della civiltà occidentale (basato su libertà, fratellanza e uguaglianza) con le atrocità commesse, o sponsorizzate, al di là dei nostri confini. La cultura della cancellazione, l’insostenibilmente corretto, il pensiero positivo… sono l’effetto, non la causa, della disaffezione alle nostre contraddizioni. Non credo che la soluzione alla presunta propaganda russa sia la propaganda contraria. Qualche giorno fa, Federico Rampini ha ancora […]

  

Elon Musk, chi sei?

Si sa. Gli ingegneri capiscono tantissimo di un tot, e niente di tutto il resto (nota 1). E’ sempre azzardato generalizzare, ma prima dell’emancipazione femminile, essi erano la preda preferita di donne nate mogli, perchè nella loro dimensione privata, gli Ing sono plasmabili come pongo, e riformattabili come floppy disk. Non è un caso che Elon Musk, il più geniale ingegnere di questo primo quarto di secolo, NON studiò ingegneria. L’avesse fatto, magari NON avrebbe rivolto i suoi occhi in su, verso Marte. E poi ancora più in su, verso la Casa Bianca. I suoi finanziamenti furono decisivi per l’elezione […]

  

La faccia un po’ così del professor Orsini

Nell’autunno 2024, tanti ex critici dovettero prendere atto che le analisi del professor Orsini sulla guerra in Ucraina erano state sempre molto azzeccate. Il rapporto conflittuale di Orsini con i mammasantissima dell’informazione mainstream ricorda una scena divertente (qui) di Tre Uomini e una Gamba, di Aldo Giovanni e Giacomo. «Se tocco qui fa male?», chiese il dottore tastando l’addome a Giacomo, ricoverato al pronto soccorso per un malore. Il paziente guaì di dolore. Aldo, cognato e collega di Giacomo nella ferramenta “il paradiso della Brugola”, intervenne con improbabile spregiudicatezza: «Dottore, perchè non gli diamo un calmante per endovenosa, tipo 4 […]

  

Dopo la fine della guerra fredda l’America fece anche cose buone

In un articolo del 3 Novembre 2024, Federico Rampini raccontò che il multi decennale dominio dei Democrats negli stati della California e di New York aveva portato le sezioni locali del Partito Democratico su posizioni fanatiche e massimaliste. Per limitare un analogo rischio di estremismo privo di pesi e contrappesi, alle elezioni presidenziali del 5 Novembre, il giornalista con doppia cittadinanza italiana e americana si rassegnò allo “split vote”, voto disgiunto: scelse Kamala Harris in modalità “anti-Trump”, pur giudicandola una pessima candidata, ma al Congresso votò Repubblicano, in modalità “anti-Kamala”. Si “turò il naso” per impedire il ritorno dell’impresentabile Trump […]

  

L’endorsement di questo blog a Donald Trump (lol)

Davanti alle immagini degli scimuniti che il 6 Gennaio 2021 scalavano le mura del Campidoglio, non avrei mai creduto di diventare un fan di Donald Trump. In questo articolo spiego perchè. Nell’ultimo libro di Bob Woodward (qui), una significativa dimenticanza dell’autore ha fatto scattare il mio “bullshit detector”, un sensore mio interno che segnala la presenza di vere o presunte deformazioni della realtà. Quando nel Gennaio 2021 Donald Trump lasciò controvoglia la Presidenza degli Stati Uniti a Joe Biden, mancava poco più di un anno all’invasione Russa del 24 Febbraio 2022, eppure, scrive Woodward citando una fonte autorevole, l’Ucraina non […]

  

Criticare il governo dei Gormiti NON è antigormitismo

E’ avvilente che qualsiasi condanna per i crimini di guerra commessi dai Gormiti venga strumentalmente ricondotta allo stigma dell’antigormitismo. E’ chiaro che distinguere Gorm, stato sovrano e democratico, dal suo principale gruppo etnico è obiettivamente difficile anche solo per una questione semantica, ma la narrazione contemporanea incoraggia l’equivoco, anzichè attenuarlo. Ho cercato una metafora per smascherare questo insopportabile inganno, ma è quasi impossibile trovarne una calzante senza appesantire il racconto. Per venirne a capo, ho rispolverato l’insiemistica. Uno stato sovrano denominato Z comprende quattro ipotetici 
gruppi etnici: Z = {Gormiti (74%); Bruniti (18%); Cimiti (6%); Arrugginiti (2%)}. In un sistema […]

  

Il fiume carsico a valle di un “ma”

La più bella citazione della serie tv “Trono di Spade” è di Ned Stark: «Quello che viene prima del “ma” non conta niente». Parafrasando il titolo di un libro di Primo Levi, quello che c’è a monte della congiunzione “ma” alla fine del ragionamento sarà il “sommerso”. Tutto ciò che sta a valle, il “salvato”. Il sottotitolo della rubrica “View” sul Financial Times del 5 Ottobre conferma in parte questa regola: «L’attacco di Hamas contro Israele è stato terribile, ma la risposta ha infiammato la regione». Il significato recondito è: ora basta! L’editoriale inizia con il giusto tributo agli orrori […]

  

Il futuro del Toporagno

Il capolavoro Americano dopo il 1945 fu di rendere gli stati europei semi-colonie, senza mai farle sentire tali. Da quattro cani per strada ci trasformarono in cani a catena, senza mai picchiarci con il bastone, e anzi, premiandoci con sfiziosissimi ossi buchi. L’America stava all’Europa come il padre maccartista al figlio obbediente: «Tu sei libero, figlio mio. Ripeti!». «Io sono libero, papà» «Bravo! Eccoti una bici “Roma Sport” verde con contropedale». «E’ bellissima, papà, grazie!» «Prego, Franchino». Durante la guerra fredda, quando la cortina di ferro era solida, la catena era tuttavia lunga abbastanza da tollerare molta più libertà di […]

  

Il blog di Andrea Pogliano © 2025
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