Tempo fa lessi su un vecchio numero di Limes le due premesse fondamentali della geopolitica, tracciate dal futurologo George Friedman: 1) una comunità viene definita dal luogo in cui si trova. 2) Il sistema politico è prigioniero di tale realtà geografica.

In circostanze diverse, un funzionario Kazako aveva espresso con altre parole il medesimo concetto: «Sarebbe dannoso costringere il Kazakistan a scegliere tra Russia e Occidente. Noi non siamo il barone Munchausen: non possiamo uscire da questa regione tirandoci per i capelli».

In base a tali premesse, l’occidente ha fatto bene a trattare l’Ucraina alla stregua di un Portogallo qualsiasi, che può permettersi di ignorare l’influenza dell’orso russo?

Federico Rampini sostiene in un articolo che la Russia abbia attuato nell’ultimo quarto di secolo un revisionismo violento per cambiare l’ordine internazionale, e che Donald Trump stia portando gli Stati Uniti su quella strada. Se la Storia fosse Fiaba consolatoria, sarebbe anche vero. Il fatto è che quel revisionismo è stato imposto negli ultimi trent’anni dall’egemone, che ha scatenato guerre e imposto l’espansione incontrollata dell’alleanza atlantica in nome di illusori valori nominali, non reali.

In economia, il valore nominale di un oggetto è il suo prezzo in moneta; il suo valore reale è il prezzo di baratto con altri oggetti o servizi. Tutti intuiscono la differenza tra reale e nominale quando coinvolge il portafoglio: se potessimo apprendere in anticipo che nel 2064 un litro d’acqua costerà 26 euro, non sapremo nulla del suo valore reale, fino a quando non conoscessimo anche il prezzo di pane, frutta, proteine in polvere di scarafaggi, teletrasporto Milano Roma, navetta Terra Luna, e lo stipendio medio.

Quello stesso meccanismo comparativo non è automatico quando riferito a valori più indefiniti. Qual è il valore reale di libertà e diritti individuali, se nell’ultimo quarto di secolo sono costati milioni di morti, nel fallimentare tentativo di esportarli con la forza?

Davanti a questa guerra civile ex Sovietica, le associazioni sovranazionali che ci governano hanno messo sullo stesso piano Kiev e Lisbona, sostenendo che se non ci fossimo svenati in difesa della prima, la Russia avrebbe invaso e imposto il cirillico anche alla seconda.

Il giorno in cui Donald Trump dovesse imporre al Portogallo di pagare il 5% del PIL per difendersi da un nemico inesistente, i singoli Paesi dell’Unione Europea saranno finalmente obbligati a interrogarsi sulle ragioni di vita di questo carro allegorico pseudo atlantico allargato, chiamato NATO.

Tag: , , , ,