Il canto delle sirene

Premessa Un’immaginaria riunione di condominio Benvenuti a questa riunione di condominio, cari vicini. Non ci eravamo mai resi conto del pericolo che correvamo nel nostro quartiere, fino a quando non abbiamo esteso a TRE isolati la portata degli allarmi nei nostri appartamenti, anzichè limitarla ai confini degli appartamenti stessi. Abbiamo constatato che nel maggiore raggio di controllo, le sirene dei nostri allarmi suonano ininterrottamente, a causa degli evidenti continui tentativi di intrusione da parte di ignoti nel nostro spazio vitale. Siamo angosciati per quanti potenziali delinquenti si nascondessero là fuori a nostra insaputa. Voglio ricordarvi, cari amici, che l’allarme di […]

  

Aiutiamoli a casa loro: i Francesi, non gli Africani

Corso Francia a Torino (qui) è stato sicuramente concepito da qualcuno dotato di ironia toponomastica. In direzione ovest, la linea immaginaria di quell’arteria arriva a Bardonecchia e il tunnel per la Gallia. In fondo al lato est, invece, capeggia la basilica di Superga, un maestoso monumento anti-francese. Nel 1706, l’apolide Principe Eugenio di Savoia salì sulla collina di Superga per spiare l’accampamento dell’esercito franco-spagnolo che assediava Torino. Nei giorni successivi, il grande condottiero aggirò i nemici, li prese al contrario, e vinse la battaglia, nonostante la disparità delle forze in campo. Per celebrare la vittoria, il re Vittorio Amedeo fece […]

  

La “frase matta” nel Trattato Italia Francia

Stefano Bartezzaghi è un minatore di “frasi matte” tratte dalla vita di tutti i giorni. Una delle più divertenti è la deposizione di una donna in un tribunale americano: «E’ mai andata a letto con quest’uomo a New York? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Chicago? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Miami? No». Ho trovato una “frase matta” anche nelle 15 pagine del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia (qui), siglato il 26 Novembre 2021 da Mario Draghi ed Emmanuel […]

  

C’est le ton qui fait la musique

Nei film hollywoodiani con venature patriottiche, spesso il cretino ha l’accento francese, oppure ha vezzi riconducibili ai cugini d’oltralpe. Ne ricordo due: in Die Hard I, la macchietta che cerca di scendere a patti con i terroristi assomiglia allo stereotipo dell’uomo francese visto dagli Stati Uniti; inutile dire che finisce molto male. Il film Flight 93 narra la storia di uno dei voli dirottati l’11 Settembre, con l’eroico sacrificio dei passeggeri grazie al quale l’aereo si schiantò in aperta campagna, anzichè sul Campidoglio. L’unico codardo che nel film vuole trattare con i tagliagole islamici ha un inequivocabile accento francese. Questa […]

  

Dopo la guerra

L’obiettivo di qualsiasi conflitto dovrebbe presupporre prima o poi il ritorno alla normalità. Seguendo l’impostazione di americani e britannici, invece, la Russia assomiglia a quei reati di natura sessuale resi eterni dal Grande Morbo del politicamente corretto: fine pena, mai! Se uccidi qualcuno, dopo vent’anni sei fuori e puoi ricostruire la tua vita. Roman Polanski, invece, sarà mediaticamente colpevole fino all’ultimo dei suoi giorni, nonostante abbia scontato la sua pena e sia stato perfino perdonato dalla sua vittima. La Russia è uguale. Diamo per scontato che Nord Stream 2 non entrerà mai in funzione, e che tutto il gas d’ora […]

  

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