Stefano Bartezzaghi è un minatore di “frasi matte” tratte dalla vita di tutti i giorni. Una delle più divertenti è la deposizione di una donna in un tribunale americano: «E’ mai andata a letto con quest’uomo a New York? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Chicago? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È mai andata a letto con quest’uomo a Miami? No».

Ho trovato una “frase matta” anche nelle 15 pagine del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia (qui), siglato il 26 Novembre 2021 da Mario Draghi ed Emmanuel Macron. Settantadue dei settantatré punti che compongono i 12 articoli sono “strade a doppio senso di marcia” da (e per) entrambi i Paesi. Il punto 7 dell’articolo 2, invece, si distingue dagli altri proprio perchè sembra una strada a senso unico dalla Francia all’Italia. Se nel resto del documento ogni parola è dosata col bilancino, le venti parole di questo paragrafo suonano quasi temerarie, anche perchè svincolate da qualsiasi altra condizione: «Le Parti s’impegnano a facilitare il transito e lo stazionamento delle forze armate dell’altra Parte sul proprio territorio».

Per quale ragione l’Italia dovrebbe mai avere la necessità inviare il suo esercito a nord-ovest, quando tutti i casini in Europa accadono sempre a est-sud-est? La frase è “matta” anche perchè non è vincolata ad altre condizioni. Al punto 1 di quello stesso articolo viene specificato “ogni qual volta i loro interessi strategici coincidano”, ma tutti i punti del trattato sono indipendenti e non legati a quelli successivi.

Altre stranezze. Si chiama Trattato del Quirinale, ma per l’Italia ha firmato solo l’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi, quindi un tecnico (non un politico) residente a Palazzo Chigi, non al Quirinale. Da parte francese il documento è stato siglato dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, il Primo Ministro Jean Castex, e la Ministra degli Esteri Catherine Colonna.

Agli occhi di un NON esperto come me, il Trattato Italia Francia assomiglia a quei regali con l’imballaggio sproporzionato rispetto al contenuto. C’è una grande scatola riempita al 99% con palline di polistirolo che proteggono un oggetto piccolo e delicato. L’aspetto positivo è che il Trattato può essere emendato in qualsiasi momento; fa niente se poi del regalo iniziale rimane solo l’imballaggio, tanto la nostra emozione raggiunge il picco alla vista del pacco. Poi scema.

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