Per Giuliano Besson, lo splendido “ribelle” della Valanga Azzurra
Per i ragazzi invecchiati degli anni Settanta la Valanga Azzurra è più di una dolce memoria. In quell’Italia opaca, intristita dall’austerity e straziata dalla violenza politica la clamorosa vittoria il 7 gennaio 1974 nello slalom gigante di Berchtesgaden — cinque italiani ai primi cinque posti — fu un raggio di sole, un’iniezione di sano ottimismo e (perché no?) d’inconfessabile orgoglio nazionale. Finalmente, dopo il lungo strapotere degli austriaci e l’epopea del francese Claude Killy, dei fantastici ragazzi italiani — Gustav Thoeni e Piero Gros e poi Marcello Varallo, Herbert Plank, Paolo De Chiesa, Fausto Radici, Ilario Pegorari, Erwin Stricker, Tino […]
