Il 10 aprile 1855 Camillo Benso di Cavour — da primo ministro del regno di Sardegna che avrebbe presto allargato e ribattezzato Italia — affrontò il riottoso Parlamento subalpino per ottenere il benestare per l’intervento nella lontana guerra di Crimea. Una spedizione, nei limiti delle effettive possibilità castrensi, per nulla simbolica. Diciottomila uomini al fianco dell’armata franco-anglo-ottomana. Un azzardo che poco convinceva i molto provinciali deputati ma che ai lucidi occhi del grande conte rappresentava la cedola per poter accedere, anche da junior partner, al grande gioco mediterraneo ed europeo. Come è noto la scommessa riuscì e da allora il […]