10Apr 24
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Bettino Craxi è un personaggio contradditorio, difficile, complesso. Da studiare e analizzare sine ira et studio. Con equilibrio e serietà. Con giusta, fredda distanza. Senza sconti ma con rispetto e attenzione. Al netto dei clamori delle opposte tifoserie, delle apologie delle prefiche e degli insulti lanciati dalla lugubre pedonaglia di detrattori, voltagabbana, avvoltoi, Craxi rappresenta un momento centrale e ineludibile della nostra travagliata storia unitaria e, allo stesso tempo, una questione irrisolta e divisiva. Un problema aperto. Una ferita non rimarginata. Per i post-comunisti, più o meno scoloriti ma irriducibilmente faziosi, il “Cinghialone” resta un argomento tabù e ogni ipotesi […]
Il blog di Marco Valle © 2024
12Gen 24
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La guerra è sempre cosa brutta, sporca, devastante. Lo sappiamo. Ma tra le varie forme di conflitto quello fratricida è il peggiore, il più lacerante, il più cattivo. Nello scontro tra fazioni opposte ma similari— per nascita, lingua, cultura, abitudini — l’odio reciproco, la lotta senza quartiere, la ferocia inghiottono tutto e tutti. Il sangue chiama sempre altro sangue. L’Italia è un paradigma perfetto. La guerra civile è, piaccia o meno, parte integrante della nostra storia. Siamo bravi, anzi bravissimi ad odiarci, a massacrarci. A prestarci, per piccoli calcoli endogeni, ai grandi giochi esogeni. E a volonterosamente offrirci, più o […]
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04Giu 23
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Buone notizie per gli amanti (e sono tanti) del giallo storico. Il maggiore Aldo Morosini è tornato con una nuova avventura, ancor più intricata delle precedenti cinque dipanatesi negli ultimi quattordici anni. Il personaggio ideato da Giorgio Ballario — penna sempre più elegante e raffinata — questa volta deve affrontare e smontare una sordida macchinazione costruita a suoi danni da una combriccola di veri mascalzoni. Lo scenario questa volta è Asmara, capitale dell’Eritrea italiana, la colonia primigenia, dove Morosini, smessa l’uniforme dei Reali carabinieri e indossata quella della Polizia dell’Africa italiana, si ritrova coinvolto suo malgrado in una vicenda allucinante […]
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22Feb 23
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Sceso il silenzio sui campi di battaglia il 18 gennaio 1919 si apriva la Conferenza di Versailles. Fu allora, riprendendo il colonello T. E. Lawrence, alias Lawrence d’Arabia, che «all’alba del mondo nuovo, gli uomini vecchi tornarono e decisero la loro pace». Sorgeva il nuovo ordine post bellico euro-atlantico, esiziale redde rationem ai nemici sconfitti e brusco rappel à l’ordre per gli alleati minori: Italia, Belgio, Serbia, Grecia, Romania, Giappone, Portogallo. In guerra presenze necessarie e, talvolta, indispensabili, in pace fastidiosi coriandoli. Da premiare (Belgio e Giappone), usare (Serbia e Grecia) o marginalizzare. Fu il caso dell’Italia. Purtroppo a rappresentare […]
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16Ott 21
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La stramba disfida del green pass davanti ai cancelli dei nostri porti ha ricordato per un attimo agli italiani (popolo molto terragno) l’esistenza della marina mercantile, della logistica, della “Blue Economy”. Del mare. Un comparto centrale, quanto misconosciuto, della nostra economia. Ma andiamo per ordine. Al netto delle cronache e delle opposte tifoserie, ricordiamo che l’asse dei traffici mondiali si sta spostando verso Sud e il Mediterraneo, l’ex Mare Nostrum, sta riconquistando una sua centralità, polarizzando circa un quinto dei traffici marittimi mondiali e oltre un quarto dei traffici container. Un quadro positivo che potrebbe (sempre che una minoranza […]
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05Ott 21
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Era già tutto previsto, come cantava Riccardo Cocciante. Il disastro di Napoli, la botta di Bologna, i duelli impari (ma ancora aperti) di Torino e Roma. Non, però, Milano. Almeno non in queste dimensioni e non in queste modalità. I numeri freddi e impietosi lasciano sgomenti. Un Pd per nulla invincibile (anzi…) che totalizza da solo più consensi di tutte le liste del centrodestra, un sindaco eletto di strettissima misura nel 2018 che chiude la partita al primo turno con un sonoro 57,37 per cento (178.818 contro 99.621). Uno schiaffone nella città che fu di Berlusconi, Albertini, Moratti, Formigoni (e […]
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27Set 21
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La Repubblica popolare cinese ha retto senza troppi danni (almeno apparentemente) la pandemia globale e prosegue nella sua espansione economica, politica e militare. Ovunque e comunque. Anche sui mari. Per la prima volta nella sua lunghissima storia — con l’eccezione della parentesi quattrocentesca delle spedizioni dell’ammiraglio Zheng Hen —, ha creato una grande Marina militare e mercantile, trasformandosi così in potenza marittima. Una meta ambiziosa e inedita ormai, come ricorda Edward Sing Yue Chan, «parte integrante del “sogno cinese” di rinnovamento nazionale. Si tratta di uno dei principali obiettivi del presidente fin dalla sua ascesa al potere, come ha ribadito […]
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07Ago 21
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Sabato 5 luglio Recep Tayyip Erdogan ha ufficialmente inaugurato i lavori per il “Kanal Istanbul”, un’idrovia lunga 45 chilometri, larga 150 metri e profonda 25, che collegherà il Mar Nero con il Mar di Marmara. Imponente come e più di Suez e Panama, l’opera bypasserà lo Stretto del Bosforo, decongestionando l’ingorgato passaggio marittimo (una media di 48mila transiti all’anno) e trasformerà la parte europea della metropoli turca in una vera e propria città-isola. L’apertura dei cantieri, per quanto simbolica, corona l’antico sogno di Solimano il Magnifico: un’idea visionaria quanto ambiziosa che, a cinque secoli dalla dipartita del sultano, il ferrigno […]
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15Lug 21
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«Non perdete mai di vista Cipro, perché per noi quell’isola è importante». Con queste parole negli anni Trenta del ‘900 Mustafa Kemal Ataturk indicava ai suoi soldati la direttrice di marcia della nuova Turchia laica e repubblicana. Per il Gazì il destino della Nazione era nel mare, anzi nei mari che oggi la circondano — Mediterraneo e Mar Nero — e in quelli che lambivano — Caspio, Mar Rosso, Golfo Persico, Oceano Indiano — il defunto impero ottomano. Apparentemente un paradosso per il leader che aveva spostato la capitale dal Bosforo all’arido centro dell’Anatolia preferendo alla cosmopolita (e balneare) Istanbul […]
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17Giu 21
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Con Livio abbiamo viaggiato molto. In Europa, in Africa, in Asia. Ma c’è un soggiorno, un itinerario in particolare che (ad ambedue) è restato piantato nel cuore, nell’anima: il Vietnam, 2014. Non a caso. Per la prima volta dopo il 1975 il Direttore tornava in uno dei Paesi che più aveva amato, nonostante la guerra e tutti gli orrori. Per anni aveva raccontato con penna sapiente il naufragio dell’esercito americano, l’avanzare inesorabile dei nord vietnamiti, il collasso del regime sudista, i massacri comunisti, le ipocrisie occidentali. Appena poteva, da vecchio granatiere, saliva in prima linea, accanto ai soldati, tra le […]
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