15Giu 25
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Ed eccoci arrivati alla settima indagine del maggiore Aldo Morosini, il protagonista della fortunata saga in giallo coloniale di Giorgio Ballario. Come i precedenti lavori anche “L’equivoco del sangue” (edizioni Il Capricorno, p. 335, euro 14,00) è ambientato nell’Africa Orientale italiana durante gli anni Trenta del Novecento e anche questa volta il nostro protagonista — smessa l’uniforme dei carabinieri e indossata quella PAI, la polizia coloniale — dovrà risolvere un intricato garbuglio, intriso di sangue, passioni, ricatti. Con l’abituale ma mai pedante minuziosità, lo scrittore torinese tratteggia con maestria lo scenario, intrecciando l’alienità esotica dell’Eritrea con l’alienità esistenziale e morale […]
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04Giu 23
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Buone notizie per gli amanti (e sono tanti) del giallo storico. Il maggiore Aldo Morosini è tornato con una nuova avventura, ancor più intricata delle precedenti cinque dipanatesi negli ultimi quattordici anni. Il personaggio ideato da Giorgio Ballario — penna sempre più elegante e raffinata — questa volta deve affrontare e smontare una sordida macchinazione costruita a suoi danni da una combriccola di veri mascalzoni. Lo scenario questa volta è Asmara, capitale dell’Eritrea italiana, la colonia primigenia, dove Morosini, smessa l’uniforme dei Reali carabinieri e indossata quella della Polizia dell’Africa italiana, si ritrova coinvolto suo malgrado in una vicenda allucinante […]
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24Nov 20
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Palazzi, alberghi, caffè, cattedrali, cinematografi, distributori di benzina, farmacie, fabbriche, ville, fontane, piazze, grandi viali alberati: una vetrina architettonica in perfetto stile modernista — con spruzzate neoclassiche, decò, cubiste, futuriste— forma il centro storico di Asmara, capitale, sino al 1941, della “colonia primigenia” della defunta Africa Orientale Italiana e dal 1991 dell’Eritrea indipendente. Un gioiello urbanistico che miracolosamente ha superato guerre e spoliazioni — prima gli inglesi, poi gli etiopici — per entrare, polveroso ma quasi intatto, nel terzo millennio per essere inserito nel 2017 nella lista World Heritage dell’Unesco e dichiarato “patrimonio dell’umanità”. Non a caso Giorgio Ballario ha […]
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25Ott 18
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C’era una volta l’Africa Orientale Italiana, l’AOI. Il piccolo impero dell’ultima delle grandi potenze d’Europa. Una costruzione effimera, fragile ma non indegna. Anzi. A differenza dei blocchi britannici e francesi e dei loro prolungamenti olandesi, belgi e portoghesi (i tedeschi furono eliminati nel 1918), l’esperienza italiana — dal 1869 sino al 1942 e, poi, nel decennio d’amministrazione fiduciaria della Somalia (1950-60) — ebbe una sua originalità e un successo limitato ma significativo. Ovviamente, vi furono luci e ombre, successi e fallimenti, efferatezze e progresso: un mescolone arci-italiano di sentimenti, progetti, velleità, opere. Al netto, l’AOI rimane uno dei pochi capitoli […]
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