Cry for me, Argentina! #1 – Ecco la guida anticrisi del Credit Suisse
Altro che «Evita»! Dopo la decisione del Tribunale di New York di imporre a Buenos Aires il pagamento di 1,3 miliardi di dollari di vecchi bond andati in default nel 2001 a investitori americani che li avevano in portafoglio, il rischio di un altro crac per il Paese sudamericano è elevatissimo. Fitch ha già tagliato il rating di 5 gradini portandolo a “CC”, poco sopra l’insolvenza.
Se per caso siete tra gli sfortunati investitori che avevano in portafoglio le vecchie obbligazioni argentine scadute o se negli ultimi anni aveste deciso di riaccostarvi alle emissioni argentine in dollari Usa e ora siete giustamente preoccupati, Credit Suisse ha due consigli per voi:
- Scambiate il vostro titolo con un Par bond (obbligazioni in dollari con scadenza 2038 che restituiscono il capitale investito) oppure acquistate un Bonar con scadenza 2013 (obbligazioni emesse secondo la legge argentina e che non vanno automaticamente in default se i creditori Usa dovessero presentare formale richiesta)
- State alla larga da tutti i titoli argentini! Secondo gli esperti svizzeri, il merito di credito resterà negativo perché la politica economica della presidente Kirchner (che produce deficit di bilancio e aumenta il debito) non riuscirà a far ripartire la crescita del pil.
Cry for me, Argentina! E, soprattutto, onora il debito!
Wall & Street