2013. A year in the life (Volume 3)
«Found my coat and grabbed my hat
Made the bus in seconds flat
Found my way upstairs and had a smoke
Somebody spoke and I went into a dream»
«Ho trovato il maglione e ho afferrato il cappello
Sono salito sull’autobus in due secondi netti
Mi sono fatto largo per andare al piano di sopra e mi sono fatto una fumata
Qualcuno ha parlato e ho iniziato a sognare»
«Fatevi largo!», ci dicono i Beatles. «Fatevi largo!», ci dice il Credit Suisse. Che ritiene sia possibile prendere il meglio del 2013 anche se la tanto attesa svolta dell’economia non dovesse arrivare. Anzi, è proprio quando i posti a sedere sui mercati sono quasi tutti occupati, è proprio quando si è in ritardo e sembra che l’autobus del guadagno sia ormai perso che bisogna cercare il proprio spazio.
Secondo gli analisti svizzeri, un’ipotesi molto probabile e che le grandi banche centrali (Bce, Fed, Banca del Giappone) continuino a iniettare liquidità sui mercati per contrastare la recessione. È chiaro che un eccesso di offerta di moneta produce automaticamente inflazione. Bisogna perciò comperare quei titoli che sono automaticamente agganciati all’inflazione come quelli delle reti elettriche che hanno una remunerazione basata sull’indice dei prezzi al consumo. Ecco perché conviene puntare sulla nostra Terna e sulla britannica National Grid.
Ma al secondo piano di questo bus londinese c’è anche Eni che rappresenta la «top pick» (la scelta migliore) in Italia del Credit Suisse. L’Italia? Si, perché l’Italia registra un avanzo primario del 3% sul pil, perché solo il 25% del debito nazionale è detenuto all’estero, perché il sistema pensionistico è sostenibile e, soprattutto, perché il patrimonio del Bel Paese è di gran lunga superiore al suo indebitamento.
Fatevi largo!
Wall & Street