L’azienda Italia cerca dirigenti
Il diktat della Germania di Angela Merkel e la cura di sole tasse somministrata dal governo Monti hanno lasciato l’Italia allo stremo delle forze e la Riforma Fornero è stata un boomerang: il tasso di disoccupazione è a due cifre e quasi un giovane su tre è senza impiego. L’azienda Italia sembra tuttavia tornata alla ricerca di validi quadri e dirigenti per uscire dalla crisi. Il segnale viene da una ricerca condotta da Spinlight Group su un campione di oltre 200 dirigenti, dalla quale emerge come il periodo necessario al ricollocamento si sta riducendo: il tempo medio nel 2012 è stato infatti tra i 4 e i 5 mesi, in calo rispetto agli scorsi anni (nel 2010 era di circa 7 mesi) e il 60% dei candidati ha ottenuto, con il cambio di lavoro, una retribuzione pari o superiore alla precedente. Nel 20% dei casi, le nuove assunzioni sono state a tempo indeterminato, mentre nel 70% dei casi hanno iniziato una collaborazione a tempo determinato. Nel restante 10% dei casi, l’esperienza del ricollocamento ha portato all’inizio di attività di lavoro autonomo. Un quadro di cui tenere conto sia al termine delle scuole superiori (ecco la guida per trovare lavoro a 18 anni) al momento di scegliere il proprio percorso universitario (ecco le lauree con cui è più facile trovare un impiego) sia per i giovani laureati che si avvicinano al mondo del lavoro (ecco la guida con tutti i consigli per trovare lavoro a 25 anni) sia per gli over 50 o gli esodati espulsi dalla propria impresa a causa della crisi: ecco la guida con tutti i consigli per trovare lavoro a 50 anni e le cose da sapere per diventare imprenditori creando una start up di successo).
Spinlight Group, che opera nella consulenza di carriera, ha analizzato un campione composto in maggioranza di uomini (70%, contro un 30% di donne), di età compresa tra i 35 ed i 55 anni, di profilo medio-alto (65% quadri, 35% dirigenti). Sono state coinvolte aziende del terziario avanzato (33%), metalmeccaniche (30%), del commercio (15%), agroalimentare (9%) e manifatturiero (4%). I candidati provenivano prevalentemente dall’area produttiva (32%), dalla comunicazione/marketing (18%), dall’amministrazione (11%).
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