Italia a dieta anche a Capodanno
Un altro Capodanno di «magro» per gli italiani. Fatta eccezione per un minoranza (10,1%) , le famiglie saranno costrette a replicare le scelte low cost dell’anno passato: oltre un terzo (35,1%) organizzeranno quindi il cenone a casa propria e quasi altrettante (33,9%) si rifugeranno a casa di amici o parenti. D’altra parte non è certo facile fare quadrare i conti per le molte famiglie che si sono trovate improvvisamente monoreddito o senza stipendio per colpa dei posti di lavoro distrutti dalla crisi: il 31% del campione continuerà comunque a permettersi il conto per il cenone al ristorante (la spesa media si aggira sui 85 euro) o comunque di una festa di San Silvestro organizzata in un locale pubblico. «Il Capodanno è per eccellenza l’occasione di consumo di queste feste. È molto più facile rispetto ad altre ricorrenze suddividere il cenone dal brindisi e quindi trascorrere fuori casa almeno uno dei due eventi», nota Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio che curato la ricerca.
Più fosca (e probabilmente più vicina alla realtà del Paese) la rilevazione di Confesercenti-Swg secondo cui 38 milioni di italiani (in questo caso l’80% della popolazione) continuerà a celebrare la notte di San Silvestro a casa o presso amici e parenti, spendendo però un po’ di più per il desco: 92 euro (+3%, complice l’inflazione) rispetto al 2012. Secondo il sondaggio Confesercenti, si asterranno dalle celebrazioni per il nuovo anno quasi 3,8 milioni di connazionali: oltre 2,8 milioni (il 6%) perché senza denaro; quasi un milione (2%) sarà invece impegnato sul lavoro. Un dato che non stupisce, visto che il 46% degli intervistati ammette di non riuscire ad arrivare alla fine del mese con il proprio reddito: al 32% basta fino alla terza settimana, mentre il 14% si ferma addirittura alla seconda.
Pur nel generalizzato taglio delle spese, imposto dalla ghiaiata di tasse e balzelli scagliate dal governo Letta, un buon numero di italiani (35%) continua comunque a desiderare di trascorrere il veglione in un locale, mentre il 9% si riverserà in piazza, aderendo magari a qualche iniziativa organizzata dal Comune. Ristorante (74,3%) e discoteca (19,1%) sono i luoghi preferiti per salutare il nuovo anno, mentre l’agriturismo si ritaglia un 2%. Cambia invece la prospettiva per il veglione: il ristorante, pur dominante (46,8%), perde quota a vantaggio della discoteca (35,4%) e dei circoli privati (10,1%).
Visto il caro benzina e pedaggi autostradali, si viaggerà anche di meno. Sale infatti il numero degli italiani che attenderanno la mezzanotte nel luogo di residenza (82,4% contro l’80,2% del 2012). Molto modesta invece la percentuale che ha organizzato un viaggio in Italia (13,1%) o, ancora peggio, all’estero (3,3%).
Dal punto di vista della compagnia, chi rimarrà in casa sceglierà di stare con i familiari (69,3%) contro un 30% circa che riceverà amici e parenti. Al contrario, chi deciderà di festeggiare fuori sceglierà la compagnia degli amici nel 60% circa dei casi e nel rimanente 40% farà baldoria con i parenti più o meno stretti.
Wall & Street