Immaginate di accendere il vostro nuovo smartTV e di vedere apparire, non le immagini della finale di Champions League che vi accingevate a gustarvi, ma un semplice messaggio: «Paga quattrocento dollari oppure non potrai più accedere a questo dispositivo». Inquietante, vero? Molti potrebbero pensare che in realtà non è scienza, ma fantascienza, tanto per parafrasare un celebre slogan pubblicitario proprio di un tv color. Invece no. In una situazione di questo genere potreste trovarvi tra pochi mesi.

«Secondo le ultime previsioni delle principali aziende produttrici di antivirus – spiega l’esperto di nuove tecnologie e fondatore di Di.Gi. Academy, Alessandro Curioni – la delinquenza informatica potrebbe avere scelto i “televisori intelligenti” come prossimo obiettivo». Non tutti sanno che questa nuova generazione di elettrodomestici non è molto diversa dal cellulare che si usa tutti i giorni. A parte le dimensioni, gli smartTV sono dotati di un sistema operativo (nella maggior parte dei casi Android, lo stesso dei Samsung Galaxy, LG, HTC, etc.) e sono connessi a Internet. Esistono dei virus informatici (per esempio il celeberrimo Cryptolocker) capaci di crittografare i contenuti dei personal computer, poi liberati soltanto dopo il pagamento di un riscatto. Lo stesso potrebbe capitare ai nuovi televisori, come già abbiamo evidenziato dopo gli attentati di Bruxelles a proposito dei prossimi obiettivi informatici del terrorismo. Benvenuti nel magico mondo dell’Internet delle Cose (Internet of Things), cioè il futuro della grande rete che accoglierà tra le sue braccia 26 miliardi di oggetti entro il 2020. Elettrodomestici, automobili, contatori della luce, del gas, tutti potranno essere raggiungibili via Internet.

Si tratta sicuramente di un’evoluzione che promette opportunità eccezionali sia in termini di affari per le aziende sia per i consumatori (immaginate il “frigorifero intelligente” che fa la spesa, ordinando sul sito del vostro supermercato preferito). «Se un piatto è molto ricco non passa inosservato agli occhi della malavita», conclude Curioni aggiungendo che «è facilmente prevedibile un sostanziale incremento delle opportunità per i criminali perché, salvo rarissime eccezioni, un essere umano è più sveglio di qualsiasi frigorifero presente e futuro».

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