Piramis Group, il più grande partner corporate di Vodafone Italia, ha recentemente siglato un accordo con Velvet Media per supportare le imprese italiane nella digitalizzazione dei canali di comunicazione con i loro clienti. Piramis, guidata dal managing director Davide Possi, è presente su tutto il territorio nazionale, con più di 60 sedi e store e con una struttura di mille persone con la quale gestisce più di 60mila aziende clienti. Nell’ultima puntata del nostro «live» abbiamo discusso con Possi di come marketing e digitalizzazione oggi rappresentino un binomio inscindibile.

 

«Un milione e mezzo di aziende non sono presenti in Internet o comunque non sono in grado di operare sull’instant marketing», spiega Possi ricordando che «il Covid ha stressato il sistema imponendo un’accelerazione sul fronte della digitalizzazione e dall’esigenza di sviluppare i canali e-commerce nasce l’accordo con Velvet Media». Il manager sottolinea che «oggi il 25% delle aziende che contrattualizziamo non ha un sito Internet, pochi hanno una pagina Facebook mentre 3,5 milioni di aziende hanno provato a fare qualcosa». Considerato che il Pnrr ha un forte bias verso la digitalizzazione del Paese, Vodafone ha disegnato la soluzione “Kit Digitale” per le piccole aziende. «L’intesa con Velvet Media nasce dal bisogno di un partner in grado di veicolare l’offerta a queste piccole realtà e di aiutarci nella formazione dei nostri consulenti»,

Due anni fa se avessimo chiesto a un ristoratore o a un parrucchiere quale fosse il loro migliore cliente, quante volte andasse da loro in un mese e quale fosse il servizio più richiesto pochissimi sarebbero stati in grado di rispondere perché pochi lavoravano sulla customer base. «Oggi c’è l’apertura mentale per analizzare questi dati e proporre le offerte ai clienti in base ad algoritmi o all’intelligenza artificiale, ora si può costruire un modello di marketing diverso sulla base di un approccio consulenziale», spiega Possi precisando che «oggi non si esiste se non si viene portati nel mondo dei social e l’82% del nostro fatturato è incentrato sull’analisi della customer base perché acquisire un cliente costa sei volte di più che mantenerlo, ma le aziende hanno capito che questo è un investimento necessario».

Oggi il 50% delle aziende non si è strutturata per la Gdpr perché «non c’è la percezione del rischio rappresentato dagli attacchi informatici, ne avviene uno ogni 5 minuti e quando avvengono vuol dire che gli hacker sono già da 13 mesi nell’azienda e hanno già portato via tutti i dati», sottolinea Possi. «Molti pensano che sia sufficiente un firewall ma gli hacker sono in grado di entrare attraverso il cellulare con il quale si effettua l’80% degli acquisti online. Oggi esistono sistemi di intelligenza artificiale in grado di bloccare le attività sospette e il Gdpr va verso questa direzione».

Ma digitalizzarsi è un investimento necessario per intercettare i clienti della Generazione Z, i MIllennial che ormai si confrontano solo con la realtà dei social e che dunque non rispondono a stimoli tradizionali come quelli offerti dalle campagne stampa. E questo shift impone anche una maggiore attenzione alla sostenibilità perché digitalizzando la campagna marketing si risparmia ad esempio l’uso di montagne di carta con un impatto positivo sull’ambiente.

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