Antiossidante e antitumorale. Senza effetti collaterali. Regola il sistema endocrino e l’umore (ovvero, molto di noi). Diluisce il sangue e innalza il numero di piastrine. Studi in quantità industriale ne dimostrano  benefici in molti tumori, eppure ci hanno sempre raccontato “che favorisce il buon sonno” e basta.

 È la melatonina.

Bugie? Bugie. Ma finchè internet non c’era, la scenetta reggeva. Ora che Pub Med arriva sullo smartphone, può succedere, cliccando “tamoxifene” di trovare uno studio ormai datato, apparso sul British Journal of Cancer nel 1995 che rivela: “Dopo aver osservato, in donne con tumore al seno metastatico che il tamoxifene non è più efficace, si sono aggiunti 20 mg di melatonina al giorno e il farmaco antiestrogeno ha ripreso a funzionare”.

Uno degli ultimi lavori uscito su Plos One in gennaio, curato da ricercatori brasiliani e americani, ribadisce  che l’angiogenesi delle cellule del tumore al seno, in vitro e in vivo, si arresta sotto l’azione della melatonina.  E – attenzione –  non si riferisce solo ai tumori poco aggressivi, quelli che in genere rispondono agli ormoni, ma anche ai tripli negativi. Si misurano i fattori di crescita, l’epidermico, il vascolare, l’insulinico e si scopre che col dosaggio giusto di melatonina i picchi di innalzamento si bloccano.

Tutte cose già scritte, per la verità. Ecco una bella sintesi delle ricerche di Luigi Di Bella, il primo medico a prescrivere questa sostanza (naturalmente prodotta dal nostro corpo, non solo dall’epifisi e per questo non brevettabile) nei malati di tumore. Firmata dal figlio Giuseppe e dal ricercatore Luciano Gualano che ha affiancato per anni le ricerche del professore.

Cose già dette (e messe in pratica) anche da un altro grande studioso, l’oncologo Paolo Lissoni, che sulla melatonina ha pubblicato 600 lavori ed è tuttora in forza al San Gerardo di Monza . “Nella cura dei malati mestastatici impieghiamo dosaggi da 100 a 200 mg al dì. Sorprendenti i risultati sui tumori al polmone e ai cervello, oltre che su mammella e colon”.

Eppure.

Fino a Natale ci avevano solo raccontato una grande bugia. È sostanza con pressoché nulli effetti collaterali, adatta alla prevenzione dei tumori per chi ha già avuto un cancro e per chi ancora non l’ha avuto (dai 10 mg in su al giorno, secondo prescrizione dibelliana o alla Stagnaro), che con alti dosaggi combatte il tumore proteggendo il midollo e regolando il sistema immunitario ma, come altre molecole anticancro e datate, su tutte la somatostatina, che ha il brevetto scaduto, non è presa in considerazione dalla nostra oncologia che applica i protocolli (impostati, combinazione, su farmaci nuovi e ultra costosi).

Però fino a Natale la si poteva ancora acquistare in farmacia come farmaco da banco. Senza ricetta medica ci si portava a casa compresse da 3mg, con bugiardino allineato  “per disturbi da jet lag”.

Dal primo gennaio l’imboscata alla melatonina si è fatta più sfacciata. Proibita la vendita libera (!), ci vuole la ricetta medica!

Per cosa? Per 2mg di melatonina venduta a peso d’oro. Prima i 3mg costavano 10 centesimi a compressa, ora, ainoi, un euro a pillola (dal dosaggio ribassato). DIECI VOLTE TANTO, qualsiasi riferimento allo scandalo Avastin- Lucentis non è casuale.

 Ma chi farà ricorso questa volta? E chi ha preso queste decisioni e perchè?

Il provvedimento dipende dal ministero della Salute, dipartimento per la sicurezza alimentare. Leggete qui. La dose da integratore (quella acquistabile senza ricetta) è stata abbassata a 1 mg, alla faccia dei volume di studi anticancro, si valuta che un miserello mg basta per prendere sonno.

Per  Paolo Lissoni, questa scelta “è un crimine contro l’umanità. Si sarebbe dovuto fare l’operazione contraria, aumentare i mg per compressa invece che diminuirli” .

 Se paragoniamo l’inganno melatonina all’ Avastin negato per ingordigia, dobbiamo anche riconoscere che, in questo caso, i malati (informati)  si possono salvare,  grazie alla melatonina galenica. 

 

 

 

 

 

 

 

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