Oggi ci concediamo un fuori tema, anche se fino a un certo punto: sono certa che l’argomento vi interesserà.
Ho ascoltato Marco Lanzetta presentare il suo libro “La dieta anti artrosi” (Giunti Demetra), alla casa di riposo per musicisti di Milano.
Lanzetta è il chirurgo diventato famoso per aver fatto il primo trapianto di mano a Lione, nel 1998. Sappiate anche che è un medico controcorrente. Leggete qui.
Da undici anni, Lanzetta, si occupa di artrosi,  qui. Le sue parole mi hanno meravigliato: “I farmaci per l’artrosi non servono a niente, anzi: intossicano l’organismo”. E: “Gli antinfiammatori negli USA stanno provocando più morti degli incidenti. L’unico rimedio all’artrosi è un certo modo di mangiare“.
Meraviglia perchè, ormai l’abbiamo capito, un medico che afferma queste cose ha sicuramente due doti, il coraggio e la voglia di continuare a studiare. Lanzetta ha precisato che “l’influenza dell’ambiente sui nostri geni è determinante nel provocare una malattia” e che questa conoscenza è acquisizione recente per la comunità scientifica (risale al 2000).
Ci sono sostanze protettive per le ossa e altre dannosissime. Il cibo, un certo cibo, è medicina. Ma l’alimentazione non va considerata la risoluzione quando si sta per affrontare un intervento di protesi al ginocchio. A quel punto è troppo tardi. Bisogna agire prima.
“La dieta può rallentare la progressione della malattia, la degenerazione delle articolazioni e, sicuramente, può svolgere un’efficace azione preventiva nei soggetti predisposti, là dove ci siano familiarità o ereditarietà”.
Ecco un decalogo di alimenti pessimi per l’artrosi e uno dei nutrienti migliori.

In sostanza vanno eliminati i cibi che provocano infiammazione e costringono il nostro organismo a mettere in atto strategie difensive. La carne è il nemico numero uno per almeno tre motivi: è ricca di acido arachidonico che produce molecole infiammanti, contiene grassi saturi e colosterolo e, spesso, è contaminata da ormoni anabolizzanti e antibiotici.

Lo zucchero, gli edulcoranti artificiali e le bevande zuccherate creano dipendenza e provocano gli insalubri sbalzi di insulina che invecchiano e affaticano il corpo. Per renderci più dolci colazioni e merende è da preferire lo sciroppo d’acero, la stevia, il malto di riso o l’inulina.
Il sale. Oltre a indurire le pareti delle arterie e a gonfiare le articolazioni, fa disperdere il calcio dalle ossa. Ecco che il sale favorisce l’osteoporosi e ci predispone alle fratture. Il consiglio di Lanzetta: non aggiungiamo sale, negli alimenti c’è già quello che ci serve.
Latte e latticini. Il processo di pastorizzazione distrugge quasi del tutto le componenti benefiche del latte, dunque vitamine, batteri utili come il Lactobacillus acidophilus, enzimi e proteine. Si è visto che chi mangia tanti latticini non ha affatto soddisfacenti quantità di vitamina D e calcio. Restano cibi grassi e ricchi di colesterolo.
Solanacee: pomodori, patate, melanzane, peperoni. Contengono solanina, sorta di pesticida naturale tossico per il nostro organismo. Il contenuto di solanina dominuisce con la maturazione e con la cottura. Si è visto che, in soggetti predisposti, chi privilegia una dieta di solanacee peggiora i sintomi dell’artrosi.
Tuorlo d’uovo. Il tuorlo è ricco di colesterolo, meglio consumare l’albume ma non crudo.
Farine raffinate. L’artrosi aumenta in chi consuma grandi quantità di farine raffinate (si comportano come gli zuccheri). Costringono il corpo a un superlavoro e favoriscono la produzione di radicali liberi in quantità che “ossidano” le cellule facendole invecchiare.
Superalcolici. Contengono zuccheri e intossicano il fegato.
Alcuni frutti. No ai frutti troppo acidi, limone, arance, accentuano i sintomi dell’artrosi.
I migliori cibi
Avena. Ricca di fibre e proteine, ha un basso indice glicemico e regola l’appetito.
Farine, riso e cereali integrali. Sì al pane di segale, ai biscotti di avena, a tutte le farine integrali per preparare il pane in casa, sì a bulgur, orzo e seitan.
Legumi: ricchi di proteine e di calcio, hanno un basso indice glicemico. Sono perfetti per chi soffre d’artrosi. Poi: Pesce azzurro (sardine, sarde, acciughe e sgombri), Soia, Verdure biologiche, Frutta di stagioneAlghe, Spezie come curry, curcuma, peperoncino e zenzero.
Ed ecco altre affermazioni di Lanzetta contro corrente: “Certi integratori sono concentrati di nutrienti”. I suoi preferiti sono: curcuma, boswellia e vitamina C. Di quest’ultima dice: “È il più potente antiossidante, non abbiate paura a prendere la vitamina C, non è tossica e, se ingerita in eccesso, viene smaltita“.
E però, vi ricordo, Silvio Garattini, interpellato sull’argomento, disse “che la vitamina C danneggia i reni”.
Lanzetta fa notare alla platea che la resina ottenuta dalla pianta boswellia, usata fin dall’antichità per contrastare i reumatismi “è più potente del cortisone e non dà effetti collaterali”. Poi aggiunge che “essendo una molecola naturale, la boswellia, non è brevettabile”. E, in quel momento, ci siamo ricordati della melatonina: anche lei, non avrebbe dovuto essere brevettabile. Invece…

Infine, ma non da ultimo, vi ricordo che dal 29 febbraio inizia la settimana di sensibilizzazione sul consumo di sale, promossa dalla Società di nutrizione. Leggete con attenzione la locandina. E la tabella.
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